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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Casola

 

(Casola in Lunigiana)

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    CASOLA (Casula) nella Val di Magra. Castello capoluogo di Comunità, nella Giurisdizione e 5 miglia toscane a scirocco di Fivizzano, piviere di Codiponte, Diocesi di Pontremoli, già di Luni-Sarzana, Compartimento di Pisa.
    Risiede nell’estremo lembo meridionale dell’Appennino di Mommio sulle rupi bagnate, a oriente dal torrente
    Tassonara, e a occidente dal fiume Aulella, che il maggior tributo dal Tassonara riceve sotto alle mura di Casola. – Trovasi fra il grado 27° 50’ di longitudine e 44° 12’ di latitudine, circa 14 miglia toscane a grecale di Sarzana, 20 a libeccio di Pontremoli, e 12 a settentrione di Carrara.
    Casola conserva tuttora dal lato meridionale un resto delle sue mura castellane e una porta alla estremità del borgo maggiore fiancheggiato da mediocri abitazioni; mentre nella parte settentrionale esisteva un fortilizio a guisa di torre rotonda, sulla quale fu innalzato in forma ottagona un massiccio campanile. Poco lungi di là è la parrocchia di S. Felicita, riedificata nel secolo XVIII (
    ERRATA: a tre navate) a una navata, con tre altari di marmo; bensì con poca castigatezza di disegno, e minore solidità talchè la sua soffitta e tribuna minacciano rovina dopo una lieve scossa di terremoto sentita nel 1817. Il castello di Casola sino dal 1275 era dominato dai marchesi Malaspina del ramo della Verrucola di Fivizzano, e fu tolto loro dai Lucchesi, i quali sul principio del secolo XV destinarono Casola capoluogo di una Potesteria, siccome lo provano alcune lettere scritte nel 1404 a Paolo Guinigi Signore di Lucca da Giovanni Serniccolai potestà di Casola. (BALUZII. Miscellan. T. IV). – Ai Lucchesi subentrarono in Casola i Fiorentini, allorchè, nel 1429, mossero guerra al Guinigi, e tosto aggregarono cotesto paese al Vicariato di Fivizzano, di cui Casola seguitò i destini.
    Comunità di Casola
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    . – Il territorio di questa Comunità del Granducato, insieme con quello di Minucciano spettante al Ducato di Lucca, chiude la Valle della Magra dalla parte orientale, ed è sulle porte della Valle, in cui il Serchio si dechina. La superficie territoriale di Casola ascende a 12612 quadrati, 447 dei quali quadrati sono occupati da corsi di acqua e da strade.
    Vi si trova una popolazione di 2568 abitanti, a ragione di 269 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    La figura di questo territorio rappresenta due coni troncati innestati ad angolo retto ottusissimo nella loro base, che guarda a ponente, mentre le punte sono volte, una grecale, e tocca la criniera dell’Appennino di Mommio: con l’altra diretta verso ostro sale sino alle ripide creste del Pizzo di Uccello sull’Alpe Apuana, che è a un’altezza di 3212 braccia sopra il livello del mare.
    Dal lato di ponente confina con la Comunità di Fivizzano; dalla parte di levante con la Garfagnana Estense e con la Comunità Lucchese di Minucciano.
    La maggior larghezza di questo territorio da levante a ponente non oltrepassa due miglia, e nelle due estremità arriva appena a un quarto di miglio. All’incontro la sua lunghezza da ostro a settentrione, cioè fra i due Fari mediterranei, in cui trovasi collocato, dalla cresta dell’Appennino a quella dell’Alpe Apuana, non possono valutarsi meno di undici miglia.
    Dall’Alpe di Mommio e da quella del Pizzo di Uccello si avvallano in opposta direzione diverse propaggini intersecate da profonde anguste vallecole, per ragione delle quali rendesi poco accessibile il gibbosissimo territorio di Casola. Talchè colui che passeggiasse questa contrada con Tito Livio alla mano, forse non stenterebbe a credere che fu fra questi valloni, dove i Liguri Apuani all’improvviso apparivano ad assalire e taglieggiare gli eserciti più volte ritornati da Roma a investire quegl’indomiti montanari in una cotanto
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    silvestre e intralciata regione. Ed è costà al pari che nella Garfagnana dove le popolazioni, conservando le abitudini antiche e quelle dell’età feudale, sogliono abitare tuttora per vici, e casali aggruppati, molti dei quali si nascondono nelle foci dei valloni fra le rocche e bastìe del medio-evo, già sede mal propria di piccoli baroni, ora dei gufi e barbagianni deserte abitazioni.
    I corpi di acqua che attraversano o che hanno origine in questa Comunità sono, l’
    Aulella, il Tassonara e il Lucido di Equi.
    L’Aulella nasce 4 miglia toscane a grecale del capoluogo sotto il giogo dell’Alpe di Mommio, da dove scende precipitosa fra Monte Pò e Monte Tea, lasciando sulla destra Ripa i villaggi di Regnano, di Monte fiore, di Castiglioncello, di Offiano e di Vigneta. Il
    Tassonara che viene dal territorio Lucchese di Minucciano, e sotto Casola s’immedesima con l’Aulella, ha le sorgenti due miglia a levante della sua confluenza, nel talvegh ossia nell’avvallamento stesso, in cui gli sproni dell’Alpe Apuana con le branche dell’Appennino di Mommio fra loro si confondono, e la Valle della Magra si chiude.
    Il
    Lucido, che per breve spazio divide la Comunità di Casola da quella di Fivizzano, scaturisce dalla parete settentrionale del Pizzo d’Uccello, dove sotto il nomignolo di Solco un ramo del Lucido si è scavato la strada in un profondo e stretto solco, fra argini fiancheggiati da marmi bianchi o da durissime brecce levigate dalla forza delle acque correnti, che si sono aperte costà un varco in una lunghezza di cento e quasi a trenta braccia di profondità.
    La qualità del terreno di questa Comunità appartiene a due formazioni affatto diverse. I poggi che stendonsi dall’Appennino di Mommio e del Tea sino alla destra del
    Tassonara
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    sono formati di rocce stratiformi, fra le quali primeggia l’arenaria-macigno; mentre le rupi che fanno corona al Pizzo d’Uccello, sopra Ugliancaldo sino alla riva sinistra del torrente medesimo, consistono in calcareo granoso, semicristallino e cavernoso, sino a che quest’ultimo va a confondersi con il calcareo stratiforme e con l’arenaria. Le quali due ultime rocce dalla destra ripa s’inoltrano sino alla sinistra del Tassonara, dove costituiscono una calcarea silicea ocracea, usata dagli abitanti nei cementi forti, come pozzolana. – Vedere ARCIGLIANO.
    Il clima di questa contrada varia a tenore delle respettive situazioni; rigido nei punti più elevati o più esposti ai venti settentrionali: temperato e anche tiepido nei luoghi più bassi, e che guardano in faccia a levante e mezzo giorno: in guisa che in queste ultime località si coltivano con successo il gelso, la vigna e anche l’olivo, mentre nelle più frigide esposizioni non si veggono altri frutti che ghiande, castagni, funghi e fravole alle loro stagioni.
    Le selve di castagno arrivano costà sino all’altezza di 1620 braccia, le viti danno frutto, sebbene un poco acerbo, sino a 1100 braccia, e l’olivo arriva alle braccia 900 sopra il livello del Mediterraneo.
    Sopra al castagno non restano che rare faggete, e prati naturali, dove va a pascere il bestiame lanuto, che dovrebbe essere dopo le castagne il più ragguardevole prodotto del paese.
    Il benemerito autore del Calendario Lunese, fra gl’importanti articoli contenuti nel primo numero (anno 1834) di quel libro, ha esposto la statistica agraria della Comunità di Casola, che qui riportiamo ripartita per quadrati:

    Coltivato a viti
    quadr agr. 815,91
    a viti e olivi
    quadr agr. 914,02
    lavorativo nudo
    quadr agr. 366,47
    bosco
    quadr agr. 362,87
    selva di castagno
    quadr agr. 5094,11
    prato
    quadr agr. 67,59
    pastura
    quadr agr. 4248,68
    prodotti diversi
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    quadr agr. 261,74
    fabbriche
    quadr agr. 39,23
    totale
    quadr agr. 12170,62

    Mancano in questa Comunità opifici e arti, meno le indispensabili.
    In Casola risiede un medio condotto. Il tribunale civile e criminale, la cancelleria Comunitativa, e l’ufizio di esazione del Registro sono in Fivizzano, la conservazione delle Ipoteche in Pontremoli, e la Ruota in Pisa.

    POPOLAZIONE della Comunità di CASOLA a tre epoche diverse

    - nome del luogo: Arcigliano, titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Rettoria), abitanti anno 1551: n° 150, abitanti anno 1745: n° 144, abitanti anno 1833: n° 196
    - nome del luogo: Casciana Petrosa, titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Rettoria)
    abitanti anno 1551: n° 224, abitanti anno 1745: n° 158, abitanti anno 1833: n° 147
    - nome del luogo: CASOLA, titolo della chiesa: S. Felicita (Rettoria),
    abitanti anno 1551: n° 302, abitanti anno 1745: n° 199, abitanti anno 1833: n° 273
    - nome del luogo:Codiponte, titolo della chiesa: SS. Cornelio e Cipriano (Pieve),
    abitanti anno 1551: n° 248, abitanti anno 1745: n° 274, abitanti anno 1833: n° 344
    - nome del luogo: Lusignano, titolo della chiesa: S. Martino (Rettoria),
    abitanti anno 1551: n° 189, abitanti anno 1745: n° 171, abitanti anno 1833: n° 328
    - nome del luogo: Offiano e Castiglioncello, titolo della chiesa: S. Pietro (Pieve),
    abitanti anno 1551: n° 357, abitanti anno 1745: n° 308, abitanti anno 1833: n° 496
    - nome del luogo: Regnano, titolo della chiesa: S. Margherita (Rettoria),
    abitanti anno 1551: n° 411, abitanti anno 1745: n° 240, abitanti anno 1833: n° 384
    - nome del luogo: Rensa, titolo della chiesa: S. Bartolommeo (Rettoria),
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    abitanti anno 1551: n° 45, abitanti anno 1745: n° 138, abitanti anno 1833: n° 177
    - nome del luogo: Uglian Caldo, titolo della chiesa: S. Bartolommeo (Rettoria),
    abitanti anno 1551: n° 136, abitanti anno 1745: n° 242, abitanti anno 1833: n° 223

    - totale
    abitanti anno 1551: n° 2062
    - totale
    abitanti anno 1745: n° 1874
    - totale
    abitanti anno 1833: n° 2568

    CASOLA nella Val di Magra. – Si aggiunga. – La più antica memoria superstite di questo Casola mi sembra quella indicata da un placito dato in Guastalla lì 26 ottobre 1105 dal Card. Bernardo degli liberti legalo pontificio, in Lombardia, che concede in commenda all'abate di Canusio la chiesa e Monastero di
    S. Michele in Monti della diocesi di Luni, previo il consenso de' figli di Bosone, e dei nipoti di Rodolfo da Casola, con tutti i beni e chiese dipendenti da quel monastero, fra le quali si notano la chiesa di S. Prospero a Monzone e di S. Giulia a Noceto sopra Bagnone.
    Si aggiunga ivi, che in Casola è esistito un monastero dì donne, il quale fu soppresso nel 1784.
    Nel 1833 la Comunità di Casola contava 2568 Abitanti e nel 1845 ne aveva 2584, come appresso:

    Argigliano,
    Abitanti N.° 182
    Casciana Petrosa,
    Abitanti N.° 148
    CASOLA,
    Abitanti N.° 270
    Codiponte,
    Abitanti N.° 391
    Luncignano,
    Abitanti N.° 262
    Offiano,
    Abitanti N.° 527
    Regnano,
    Abitanti N.° 393
    Rensa,
    Abitanti N.° 179
    Uglian Caldo,
    Abitanti N.° 232
    TOTALE
    Abitanti N.° 2584

    OFFIANO (PIEVE DI) e CASTIGLIONCELLO nella Val di Magra. – Si rettifichi qualmente non appartiene al piviere di Offiano, sivvero al piviere di Codiponte,
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    la parrocchia di S. Felicita a Casola, ed invece spetta al primo la cura di S. Margherita a Regnano. – Vedere REGNANO.
Localizzazione
ID: 1052
N. scheda: 12580
Volume: 1; 6S
Pagina: 514 - 516; 57, 12580
Riferimenti: 36170
Toponimo IGM: Casola in Lunigiana
Comune: CASOLA IN LUNIGIANA
Provincia: MS
Quadrante IGM: 096-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1593990, 4894760
WGS 1984: 10.17711, 44.20157
UTM (32N): 594053, 4894934
Denominazione: Casola
Popolo: S. Felicita a Casola
Piviere: SS. Cornelio e Cipriano a Codiponte
Comunità: Casola
Giurisdizione: Fivizzano
Diocesi: (Luni - Sarzana) Pontremoli
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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