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Casole

 

(Casole d'Elsa)

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    CASOLE (Casulae). Terra murata fra la Val d’Elsa e la Val di Cecina, capoluogo di Comunità e di antica pieve collegiata, residenza di un Vicario Regio nella Diocesi di Volterra, Compartimento di Siena.
    Risiede sull’alto-piano dei poggi che si distendono fra il
    Cornocchio di Gerfalco e la Montagnola di Siena, e che separano la Valle dell’Elsa da quelle della Cecina. Trovasi nel grado 28° 42’ 5” di longitudine e 43° 20’ 4” di latitudine, 17 miglia toscane a ponente di Siena, 12 a scirocco di Volterra, e 7 a libeccio di Colle.
    È di forma bislunga con due sole porte. Quella settentrionale che guida a Colle portava il nome della
    Pieve a Valli; l’altra verso ostro che guarda Radicondoli chiamavasi la porta della Pieve di Monti, forse perchè di là si usciva per quella pieve da lungo tempo trasferita a Malcavoli.
    Le sue mura castellane costruite nel secolo XIV furono in gran parte rovinate dall’esercito austro-ispano nell’ultima guerra di Siena (anno 1544); e la rocca situata presso la porta superiore della Terra, attualmente è convertita in Pretorio.
    Da una porta all’altra vi è la strada principale lastricata, lunga circa 600, e larga 11 passi. Nel mezzo di essa avvi la piazza con la canonica e la chiesa maggiore, di contro alla quale vedesi il palazzo che fu della illustre famiglia
    Aringhieri del Porrina.
    La chiesa principale, che è una delle più insigni collegiate dello stato Senese, fu rifabbricata nel secolo XII, ornata di cenotafi, e di buone dipinture nei secoli XIV e XVII; e a’tempi nostri con poca avvedutezza dalla sua originale struttura guasta e alterata.
    Si trova fatta menzione di questa Terra nell’anno 896, quando Adalberto marchese di Toscana la donò ad Alboino vescovo di Volterra, dalla cui giurisdizione
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    spirituale Casole dipendeva. Arrigo VI più tardi (nel 1186) confermò la giurisdizione civile di Casole al vescovo Ildebrando Pannocchieschi; i di cui parenti ebbero per qualche tempo signoria in Casole, sotto l’accomandigia, ora dei Vescovi e del Comune di Volterra, ora della Repubblica senese. Quest’ultima vi pose un presidio sino dal secolo XIII, espulso nel 1259 dall’oste fiorentina, che dovè tantosto abbandonare dopo la battaglia di Montaperti. Mercè la quale, nel parlamento d’Empoli, e nel trattato di Castelfiorentino (25 novembre 1260) fu confermato ai Senesi il dominio di Casole, di Radicondoli e di altri castelli al di là della Montagnola.
    Ai Senesi si ribellarono i Casolani nel passaggio di Arrigo VII (1312 e 1313) per impulso di un potente barone di quella contrada (Ranieri del Porrina). Morto Arrigo di Lussemburgo, la Signoria di Siena spedì gente armata sotto Casole, (settembre 1313) che non potè riavere se non a condizioni assai favorevoli per i Casolani; siccome apparisce dalla convenzione del 13 aprile 1314, conservata in Siena nel Kaleffo dell’Assunta. In due di quei capitoli i Senesi promisero di conservare l’integrità del distretto e giurisdizione di Casole, e di difendere questa Terra e i suoi abitanti presso la corte di Roma, stante l’inimicizia insorta fra essi e il vescovo di Volterra.
    Riaccesi nuovi scandali e guerre civili fra i Casolani, essi adunatisi in pubblico parlamento nella chiesa plebana nel 1352, deliberarono di sottoporre liberamente la Terra e distretto di Casole al supremo impero dei signori Nove di Siena. Una tale dedizione però fu di breve durata: poichè dall’ubbidienza dei Nove quei terrazzani si discostarono pochi anni dopo. Per assicurarsi da altre ribellioni, il Comune di Siena fece fabbricare nel 1359 la rocca o cassero, obbligando i Casolani a pagare le spese, e ad altri tributi di vassallaggio.
    Fu nei contorni di
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    Casole, dove seguì nel 1366 un fatto d’armi fra i Senesi e la compagnia inglese comandata dall’Augusto; e costà si accamparono nel 1479 i Fiorentini, i quali dopo quattro giorni di blocco assalirono e saccheggiarono nel 21 giugno la Terra, impossessandosi nel tempo stesso della rocca, la quale fu riconquistata poco dopo dai Senesi, dal cui governo Casole mai più si separò nei secoli successivi.
    Nel 1553, per consiglio di Pietro Strozzi, la Repubblica senese ordinò che si demolisse una parte dei subborghi di Casole per eseguire intorno al castello le opportune fortificazioni, onde far fronte all’esercito condotto dal marchese di Marignano all’assedio di Casole, che gli aprì le porte, nel 1554, a patti che il vincitore per altro non mantenne.
    Lo statuto di questa Terra, esistente tuttora nelle Riformagioni di Siena, è scritto in pergamena con la data dell’anno 1492.
    Nel secolo XII, mentre Casole dipendeva dai vescovi di Volterra ebbe una zecca, dove si coniava moneta erosa, la cui lega conteneva un’oncia e un terzo di argento fine per libbra. (TARGIONI,
    Viaggi)
    Importante per le arti è la chiesa collegiata non tanto per l’antichità della fabbrica, quanto per un deposito, ricco di figure e di basso-rilievi, scolpito da Gano di Siena, e innalzato a Tommaso
    Andrei, o d’Andrea da Casole, che morì vescovo di Pistoja nel luglio del 1303. – Un altro sarcofago con la figura di Beltramo del Porrina dei nobili di Casole, e un’urna di Ranieri Porrini, o del Porrina, vescovo di Cremona nella cappella della famiglia, aggiungono ornamento alla collegiata, in un pilastro della quale con caratteri del tempo conservasi la memoria della sua consacrazione, fatta da Villano arcivescovo di Pisa, da Giulio vescovo di Firenze e da Galgano vescovo di Volterra, nell’anno 1161.
    Il tempio è di una sola navata, lungo
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    braccia 70, largo 25, nella crociata braccia 38, e alto braccia 30. Aveva 12 altari con 2 cappelle; in una di esse esiste una tavola della Visitazione dipinta dal Pacchiarotti, modernamente mal ritoccata. Nell’altar maggiore vi sono piccole storie egregiamente colorite da Alessandro Casolani che portò il casato dalla sua patria, e di cui sono gli affreschi della chiesa suburbana di S. Niccolò.
    La collegiata di Casole, Caposesto della Diocesi Volterrana, ha i canonici e 9 cappellani. La prima e unica dignità è quella del pievano col titolo di preposto e protonotario Apostolico. Era di nomina dei pontefici, i quali vi destinavano nobili senesi e fra essi talvolta dei cardinali. Fu infatti preposto di Casole il cardinale Francesco Piccolomini, prima che salisse sulla cattedra di S. Pietro col nome di Pio III. Sino dal secolo XIV trovavasi aggregato a questa pieve il popolo di
    Grecienza con le sue cappelle, quando la chiesa di Casole era matrice di otto popoli, cioè, 1. Coronna, distrutta; 2. Lucciana; 3. Pusciano; 4. Ponzano; 5. Leccioli, soppresso; 6. Berignone, soppresso; 7. Mensanello; 8. Montecalvaiano, soppresso. – Vi era inoltre in Casole la chiesa e ospedale di S. Giovanni membro dell’Arcispedale di S. Spirito di Roma, l’oratorio di S. Tommaso fondato nel 1296 dal casolano vescovo di Pistoja già rammentato. La chiesa della SS. Annunziata e il convento dei Serviti di Casole, fu soppresso dal pontefice Innocenzo X che unì le sue entrate al seminario di Volterra, con obbligo di mantenere due seminaristi Casolani.
    A un quarto di miglio da Casole, nella collina tufacea di S. Niccolò fu scavato, nel 1744, un sepolcreto etrusco copioso di urne di tufo, di vasetti e anfore diverse, alcune delle quali di
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    terra finissima con vernice nera, varie altre senza vernice e di tinta rossa naturale.
    Un altro consimile Ipogeo fu scoperto nel principio del secolo attuale nel giardino Simonetti dalla parte opposta della collina di S. Niccolò a pochissima distanza dalla Terra; lo che conferma l’antichità del paese, di cui per altro è facile che siasi perduto il primo nome.
    Casole fu patria di vari uomini celebri. Per religiose virtù Tommaso
    Andrei vescovo di Pistoja, Ranieri del Porrina vescovo di Cremona, e il Beato Ruggieri Domenicano vescovo di Siena. Nella toga si segnalarono Niccolò di Francesco Aringhieri del Porrina e Mariano Galgano, dotti giureconsulti; mentre nelle belle arti si distinse Alessandro Casolani allievo di Arcangelo Salimbeni pittore senese nel secolo XVII.
    Comunità di Casole. Il territorio comunitativo di Casole ammonta a 43280 quadrati, 969 dei quali sono occupati da corsi d’acqua e da strade. Vi si contano 3991 abitanti a proporzione di 76 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    La figura corografica di questo distretto rappresenta due poliedri insieme collegati dal lato più breve, nella quale situazione trovasi il capoluogo.
    Confina con 7 comunità, e quasi sempre per termini artificiali. Avvegnachè non vi ha che l’alveo della Cecina, il quale dal lato occidentale serve di demarcazione tra questa e la Comunità di Castelnuovo di Cecina, a partire dalla confluenza del fosso di
    Maternaccia, che scende da Monteguidi, sino di fronte allo sbocco di Cecina del torrente Pavone, dove trova la Comunità di Volterra. Con questa, piegando da ponente a maestro, attraversa il torrente Sellate, rimonta il fosso dell’Acquabuona sino alla sua sorgente, dove volta faccia, prima da maestro a settentrione, e un miglio dopo da settentrione a ponente-maestro, ripassando alla destra del
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    torrente Sellate.
    Giunta all’alto-piano dei poggi di Casole, lascia la Comunità di Volterra, e tocca quella di Colle, con la quale per termini artificiali si dirige a settentrione della parrocchia di Lucciana. Di là volgendosi a grecale entra nell’alveo del torrente
    Senna, che dopo aver rimontato per circa un miglio abbandona sulla Montagnuola, dove la Comunità di Casole forma quasi un semicerchio rientrante, nel cui corno orientale incontra la Comunità di Monte Riggioni. Con essa si accompagna, prima lungo la strada che da Scorgiano guida a Siena, poi mediante termini artificiali e il rio di Arnano, lungo il quale rio, voltando la fronte a grecale-levante subentra la Comunità di Sovicille.
    Da quest’ultimo punto per termini artificiali percorre lungo il crinale della Montagnola verso le sorgenti dell’Elsa passando per il
    Castellaccio della Sughera. Vicino a questo trova le scaturigini del torrente Rosia, il cui corso seconda sino alla confluenza del fosso Maritonda, dove lascia la Comunità di Sovicille e fronteggia dal lato di ostro con quella di Chiusdino, quasi sempre per termini artificiali, sino a che arriva nel torrente Foci tributario della Merse. Sottentra costà alla Comunità di Chiusdino quella di Radicondoli dal lato di ostro-libeccio, prima mediante il torrente Foci, poi per termini artificiali o per segmenti di borri e fossi, fra i quali il Vetrialla, il Calvaiano, il Riputine, e quello di Maternaccia, con l’ultimo dei quali ritorna in Cecina a confine con Castelnuovo. Fra i maggiori corpi di acqua che percorrono il territorio di Casole, eccettuando il fiume Cecina che ne lambisce i confini dal lato di libeccio, vi sono i torrenti Sellate, Senna e Vetrialla. Il primo
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    nasce sulla pendice occidentale dei poggi di Casole, attraversa il suo territorio per circa tre miglia da settentrione a ostro, e per due miglia da ostro a ponente, mentre il restante del suo corso lo compisce nella Comunità di Volterra attorno alle pendici occidentali del monte di Berignone prima di vuotarsi nel Fosci della Cecina. Il torrente Senna scaturisce sul confine meridionale della Comunità fra Mensano e la Selva. Esso corre da ostro a settentrione bagnando le pendici orientali delle colline di Casole innanzi di confluire nell’Elsa. Nel fianco opposto alle fonti del Senna sorge il torrente Vetrialla fra Mensano e Radicondoli, nel di cui territorio entra un miglio lungi dalla sua sorgente per dirigersi nel fiume Cecina dirimpetto a Monte Castelli.
    Dentro questo perimetro, quasi tutto montuoso, non passano strade regie nè provinciali. Fra le comunitative rotabili contasi quella che da Casole porta alle
    Corti, dove biforca per Colle alto e Colle basso. Avvene un’altra che potrebbe divenire rotabile fra Casole e Radicondoli. Finalmente un terzo tronco di strada carreggiabile parte da Scorgiano e per la pieve di Marmoraia varca alla villa di Celsa il dorso della Montagnola per dirigersi a Siena attraverso il piano di Rosia. La struttura fisica e disposizione geognostica del terreno spettante alla Comunità di Casole riesce intralciata al pari della figura iconografica del suo territorio. Poichè a levante comparisce la calcarea sublamellare e quella cavernosa con lo schisto argillo-calcareo di tinta laterizia, o bruna, come lo é nella Montagnola alla pieve di Marmoraia e a Gallena. Dal lato australe dappresso a Casole è una breccia o pudinga ghiajosa: mentre le rocce serpentinose si trovano a ponente del capoluogo, come pure fra Mensano e la Selva si veggono emergere di sotto alla
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    calcarea compatta. Quest’ultima roccia si riaffaccia dal lato di settentrione e di ponente fra i tufi siliceo-calcarei, e il mattajone (marna cerulea conchigliare), che è il terreno il più copioso di tutti i nominati, quello cioè che costituisce la crosta, visibile delle frastagliate piagge interposte fra la Cecina e l’Elsa, il di cui alto-piano è ricoperto da un tufo giallastro marino o da una minuta ghiaia e renischio conchigliare. L’aria di questa contrada è sana, elastica, ventilata e non troppo calda nell’estate; cruda bensì nell’inverno nei luoghi più isolati, per quanto in generale prosperino costà generalmente gli olivi, i gelsi e le viti, che, insieme con i pascoli, le messi di cereali e il taglio dei boschi di cerri e lecci, costituiscono le maggiori produzioni della contrada. – La carne dei castrati e i formaggi degli armenti che si alimentano nelle praterie naturali di questo distretto sono delicati e buoni al pari di quelli degli altri luoghi delle Crete senesi.
    Fra le produzioni minerali sarebbero di maggior profitto i marmi bianchi di
    Gallena, e della Sughera, se vi fossero intraprenditori di quelle cave; al che potrebbe aggiungersi per l’uso medico la sorgente di acqua acidula solforosa del pian di Gallena, qualora il territorio senese non abbondasse anche troppo di simili acque minerali. – Vedere ACQUE MINERALI.
    Con Motuproprio del dì 2 giugno 1777, relativo all’organizzazione delle Comunità dello stato Senese, vennero riunite a quella di Casole tre preesistenti Comunità con 12 comunelli. Fra le prime erano
    Casole, Mensano e Monteguidi. Formavano gli antichi comunelli: 1. la Pieve a Scuola; 2. Marmoraia e Maggiano; 3. Radi di Montagna; 4. Pietralata; 5. Pernina; 6.
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    Sughera; 7. Vergene; 8. Mugnano di Montagna; 9. Gallena; 10. Cotorniano; 11. Castiglion Balsetti; 12. Castel della Selva.
    Si é tenuto in Casole fino al declinare del secolo XVIII un mercato settimanale nei giorni di mercoledì; adesso vi si pratica una sola antica fiera il 29 settembre, la quale continua per tre giorni.
    La Comunità mantiene un medico, un chirurgo e due maestri di scuole elementari.
    Risiede in Casole un Vicario Regio in luogo dell’antico Capitano di giustizia. Esso esercita la giurisdizione civile e criminale sopra tutta la Comunità di Casole, e da esso dipendono per gli atti di Buongoverno, e per cause criminali i potestà di Chiusdino, Radicondoli e Montieri. Rapporto alla polizia, il Vicario Regio di Casole riceve gli ordini del Governatore di Siena, dove è la conservazione delle ipoteche e la Ruota. La cancelleria Comunitativa, e l’ufizio dell’esazione del Registro stanno in Radicondoli.

    POPOLAZIONE della Comunità di CASOLE a tre epoche diverse

    - nome del luogo: CASOLE, titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Collegiata), diocesi cui appartiene: Volterra, abitanti anno 1640: n° 940, abitanti anno 1745: n° 760, abitanti anno 1833: n° 1113
    - nome del luogo: Gallena, titolo della chiesa: S. Pietro (Cura), diocesi cui appartiene: Colle,
    abitanti anno 1640: n° 73, abitanti anno 1745: n° 92, abitanti anno 1833: n° 113
    - nome del luogo: Lucciana, titolo della chiesa: SS. Giusto e Lucia (Cura), diocesi cui appartiene: Volterra,
    abitanti anno 1640: n° 96, abitanti anno 1745: n° 56, abitanti anno 1833: n° 61
    - nome del luogo: Marmoraja, titolo della chiesa: S. Maria (Pieve), diocesi cui appartiene: Colle,
    abitanti anno 1640: n° 360,
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    abitanti anno 1745: n° 275, abitanti anno 1833: n° 266
    - nome del luogo: *Mensano, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), diocesi cui appartiene: Colle,
    abitanti anno 1640: n° 479, abitanti anno 1745: n° 463, abitanti anno 1833: n° 489
    - nome del luogo: *Monteguidi, titolo della chiesa: SS. Lorenzo e Andrea (Pieve), diocesi cui appartiene: Volterra,
    abitanti anno 1640: n° 328, abitanti anno 1745: n° 254, abitanti anno 1833: n° 371
    - nome del luogo: Pernina, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), diocesi cui appartiene: Colle,
    abitanti anno 1640: n° 147, abitanti anno 1745: n° 274, abitanti anno 1833: n° 277
    - nome del luogo: Pietralata e Vergene, titolo della chiesa: S. Giovanni Evangelista (Rettoria), diocesi cui appartiene: Colle,
    abitanti anno 1640: n° 120, abitanti anno 1745: n° 120, abitanti anno 1833: n° 131
    - nome del luogo: Pieve a Scuola, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), diocesi cui appartiene: Colle,
    abitanti anno 1640: n° 226, abitanti anno 1745: n° 146, abitanti anno 1833: n° 201
    - nome del luogo: Pusciano, titolo della chiesa: S. Michele (Cura), diocesi cui appartiene: Volterra,
    abitanti anno 1640: n° 54, abitanti anno 1745: n° 177, abitanti anno 1833: n° 244
    - nome del luogo: Querceto di Elsa, titolo della chiesa: S. Tommaso (Cura), diocesi cui appartiene: Colle,
    abitanti anno 1640: n° 130, abitanti anno 1745: n° 179, abitanti anno 1833: n° 238
    - nome del luogo: *Scorgiano, titolo della chiesa: S. Fiora (Cura), diocesi cui appartiene: Colle,
    abitanti anno 1640: n° 145, abitanti anno 1745: n° 339,
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    abitanti anno 1833: n° 267
    - nome del luogo: *Selva e Cotorniano, titolo della chiesa: SS. Pietro e Paolo (Cura), diocesi cui appartiene: Volterra,
    abitanti anno 1640: n° 175, abitanti anno 1745: n° 159, abitanti anno 1833: n° 189

    - Somma
    abitanti anno 1640: n° 3279
    - Somma
    abitanti anno 1745: n° 3294

    Frazione di popolazioni provenienti da altre Comunità

    - nome del luogo: Radi di Montagna o Simignano, titolo della chiesa: S. Maria in S. Magno (Cura), comunità da cui proviene: Sovicille, abitanti anno 1833: n° 34

    - TOTALE
    abitanti anno 1833: n° 3991

    I Luoghi contrassegnati con l’asterisco mandano una parte di popolazione nelle Comunità limitrofe, sotto le quali sarà riportata la frazione che qui manca.

    CASOLE, Terra fra la Val d'Elsa e la Val di Cecina. – Si aggiunga. – La rocca di Casole fu ordinata dal Comune di Siena nell'anno 1487 al celebre loro concittadino Francesco di Giorgio, il quale a tal fine dai Signori Nove fu richiamato dal servizio di Guidobaldo Duca d'Orbino.
    Inoltre nell'
    Arch. Dipl. di Siena al libro di Entrata e Uscita N.° 3104 si legge, che nel 1311 si pagarono dall'erario pubblico tre soldi per cadauno dei 231 maestri muratori che lavorarono per un giorno a disfare il palazzo di Ranieri da Casole (del Porrina) posto lungo la strada di Porta Camullia, e poscia di nuovo furono pagati alla stessa ragione di tre soldi il giorno 641 maestranze, le quali impiegarono un'altra giornata nell' atterrare detto palazzo.
    Dal vicariato di Casole è stato staccato il distretto comunitativo di Montieri, la cui potesteria dipende ora dal vicino R. di Massa Marittima nel Compartimento di Grosseto.
    Nel 1833 la Comunità di Casole noverava 3991
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    Abitanti, i quali nel 1845 ascendevano a 4031 individui, cioè:

    CASOLE,
    Abitanti N.° 1293
    Gallena,
    Abitanti N.° 143
    Luccinna,
    Abitanti N.° 74
    Marmoraja,
    Abitanti N.° 309
    Mensano (
    porzione), Abitanti N.° 484
    Monteguidi,
    Abitanti N.° 386
    Pietralata,
    Abitanti N.° 140
    Pieve a Scuola,
    Abitanti N.° 250
    Pusciano,
    Abitanti N.° 281
    Quercetodi Casole,
    Abitanti N.° 257
    Scorgiano (
    porzione), Abitanti N.° 191
    Selva e Cotorniano (
    porzione), Abitanti N.° 223
    TOTALE
    Abitanti N.° 4031
Localizzazione
ID: 1057
N. scheda: 12630
Volume: 1; 6S
Pagina: 516 - 520; 57
Riferimenti:
Toponimo IGM: Casole d'Elsa
Comune: CASOLE D'ELSA
Provincia: SI
Quadrante IGM: 113-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1665690, 4800762
WGS 1984: 11.04497, 43.34301
UTM (32N): 665754, 4800937
Denominazione: Casole
Popolo: S. Maria Assunta a Casole
Piviere: S. Maria Assunta a Casole
Comunità: Casole
Giurisdizione: Casole
Diocesi: Volterra
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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