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Dizionario Geografico Fisico
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Castel Fiorentino, Castelfiorentino

 

(Castelfiorentino)

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    CASTEL FIORENTINO in Val d'Elsa. Terra floridissima, già castello, capoluogo di Comunità, di antico piviere e residenza di un Potestà nel Vicario Regio di Sanminiato, Diocesi e Compartimento di Firenze.
    L'antico castello è situato sulla pendice di una collina che si accosta alla destra ripa dell'Elsa, lungo la quale è fabbricato il popoloso borgo, attraversato dalla strada Regia detta la
    Traversa, ossia dall'antica Francesca o Romea, sulla testata del ponte che cavalca l'Elsa, nel punto più antico sebbene nel centro della Valle, là dove sbocca la strada provinciale Volterrana e quella di Montajone.
    È posta nel grado 28° 38" di longitudine e 43° 36" 6' di latitudine, 10 miglia a ostro di Empoli, 14 a maestro di Poggibonsi, 24 a settentrione di Volterra e 22 miglia a grecale di Firenze.
    Forse questo paese portò lo specifico di
    Fiorentino dalla giurisdizione civile e religiosa che vi ebbero di buon ora i vescovi di Firenze, se non piuttosto lo derivò dall'essere sul confine del contado dipendente da quella stessa città.
    Benchè Castel Fiorentino fosse uno dei feudi dei conti Alberti, confermato loro dall'imperatore Federigo I, nel 1164, e da Ottone IV, nel 1210, esercitavano costà sino dal secolo X un tal quale dominio i prelati fiorentini; al segno che nel 1215 il vescovo Giovanni da Velletri obbligò quei terrazzani a non portare le loro abitazioni a un'altezza maggiore di 13 braccia. In ciò meno fortunati dei borghigiani di S. Lorenzo in Mugello a cui fu permesso di alzare le proprie case sino a 15 braccia.
    Vedere BORGO S. LORENZO.
    Ma nel progredire del secolo XIII il popolo di Castel Fiorentino, dopo aver fatto compromesso, nel 1231, col vescovo Ardingo sulle giurisdizioni e il dominio diretto delle case e terreni spettanti alla mensa vescovile, ottenne patti meno onerosi.
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    In forza dei quali, previe certe retribuzioni al vescovo e il quarto nei giudizi di condanne, fu accordata alla Comunità di Castelfiorentino la facoltà di eleggersi il proprio giusdicente, previa l'approvazione e ricognizione dovuta la vescovo patrono.
    Il primo potestà che si conosca eletto da quei terrazzani fu, nel 1252, Forese di Buonaccorso Adimari magnate fiorentino.
    Comunque sia Castel Fiorentino, in quanto al politico dipendeva anche prima d'allora dalla Repubblica fiorentina. Essendochè il suo distretto faceva parte da tempo immemorabile della diocesi civile ed ecclesiastica di Firenze, siccome lo prova il braccio secolare che il vescovo del Governo fiorentino invocava in sussidio a fine di sostenere i diritti della mensa vescovile su quei paesani; diritti che provenivano da enfiteusi, da censi o da redditi dovuti alla chiesa matrice.
    Per egual modo, rapporto alla divisione militare, Castel fiorentino dava il nome ed era capoluogo di una delle 76 leghe istituite sino dalla metà del secolo XIII nel contado della Repubblica fiorentina.
    Altronde, che il territorio di questa Comunità fosse distrettuale del contado di Firenze, chiaramente emerge dalla demarcazione stabilita con esame di testimoni, nell'anno 1297, fra la Repubblica fiorentina e il Comune di Sanminiato. Nella quale occasione furono determinati i confini della Comunità di Castel Fiorentino spettante al distretto di Firenze, meno il territorio di
    Collepatti situato alla sinistra dell'Elsa, il quale dipendeva dalla giurisdizione di Sanminiato. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Com. di Castel fiorentino.). Arroge a ciò che sino d'allora si riguardavano come cittadini fiorentini gl'indigeni di questo paese; il quale diede alla Repubblica due grandi magistrati, cioè, un gonfaloniere, nell'anno 1317, e un giurisperito di gran reputazione inviato nel 1330 a rappresentare la Signoria di Firenze presso alcuni popoli di Val di Nievole. (AMMIR. Istor. Fior.)
    Più ubertosa della civile è la storia ecclesiastica di
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    Castel fiorentino.
    Nella sua antica pieve di S. Ippolito posta un miglio a grecale levante, del capoluogo attualmente ridotta a semplice cappella di una villa del marchese Tempi, si adunarono nel 1197 i deputati della famosa lega Guelfa della Toscana, e nel 1260 i capi della lega Ghibellina.
    Questa pieve fu ceduta al Capitolo della Cattedrale fiorentina dal vescovo Gherardo verso la metà del secolo XI, abbenchè poco dopo la si ritrovi sotto il giuspadronato dei vescovi di Firenze. Essa era matrice delle seguenti chiese: 1. Canonica, ora Prioria S. Maria a
    Petrazzi; 2. S. Bartolommeo di Cabajola, o Cabajole, attualmente oratorio; 3. S. Domenico d'Agliano, o Jano, annesso alla Pieve nuova; 4. S. Bartolommeo di Sala; 5. S. Michele di Vallecchio; 6. S. Martino alle Fonti, o a Timignanano, 7. S. Pietro a Pisangoli; 8. S. Giusto a Caprolese o Campolese; (soppresso dall'arcivescovo S. Antonino); 9. S. Jacopo a Gricignano (oratorio); 10. S. Andrea a Monte Ravoli, annesso a Cambiano; 11. S. Lucia di Gello, annesso alla Pieve vecchia.
    Nell'antica chiesa parrocchia di S. Biagio a castello dopo essere stata ingrandita fu trasportato il battistero della pieve di S. Ippolito, innanzi che fosse soppressa la pieve vecchia. Fu consacrata dall'arcivescovo Incontri nell'anno 1743.
    Castel fiorentino conta inoltre varie grandiose chiese, fra le quali la collegiata di S. Lorenzo edificata dalla Comunità nel secolo XV.
    Fu decorata di un capitolo con 11 canonici e una dignità priorale per bolla dell'arcivescovo fiorentino Rainaldo degli Orsini spedita da Roma, li 14 agosto 1051, ai priori capitani e consiglieri della Comunità e agli operai della pieve di S. Ippolito, confermata dal pontefice
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    Alessandro IV con lettere apostoliche del 31 agosto 1502.
    La dignità priorale fu soppressa nel secolo XVIII, destinando la sua prebenda a due cappellani curati. Il capo della collegiata è il pievano col titolo di preposto.
    La vasta e bella chiesa a tre navate di S. Verdiana insigne protettrice di questa sua patria fu eretta dal popolo sopra l'antica cappella di S. Antonio, dove si racchiuse a penitenza la Santa. Il tempio di S. Francesco di un sol corpo, ufiziato dalla compagnia secolare della Misericordia, fu in origine fondato dai Minori Conventuali che si stabilirono nel Borgo presso il fiume Elsa verso l'anno 1230.
    Finalmente alla sinistra dell'Elsa esiste il conservatorio delle Clarisse, dove si rinchiusero sino dal secolo XIII varie monache venute dalla Marca; alle quali Recluse, nel 1278, lasciò un legato di 50 lire la contessa Beatrice di Capraia.
    Fra i pubblici edifizi avvi il palazzo del pretorio nella parte superiore del Castello, la casa Comunicativa e il ponte sull'Elsa, costruito presso l'antico oratorio di S. Jacopo degli Ospitalieri dell'Altopascio, nell'anno 1280, quando già si pagava a questo passo un pedaggio, di cui si trova menzione in un privilegio del legato imperiale per Arrigo VI in Toscana a favore di Ildebrando vescovo di Volterra, nell'aprile del 1190. (LAMI,
    Monum. Eccl. Flor.).
    Comunità di Castel Fiorentino. – Il distretto comunicativo di questa Terra è diviso in due parti diseguali dal fiume Elsa, e appartiene a due diocesi. Alla Fiorentina spetta il territorio alla destra, alla Volterrana quello situato alla sinistra del fiume. Esso occupa una superficie di 14634 quadrati dai quali sono da defalcare 698 quadrati pei corsi d'acqua e strade. Vi si trovano 6053 abitanti a ragione di 348 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    Confina con quattro Comunità, tre dal lato destro della valle e
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    del fiume che la percorre, e una dal lato sinistro. Da maestro a grecale ha di fronte la Comunità di Empoli, a partire dalla strada Regia della Traversa poco sotto al grandioso ponte di Granajolo eretto dai fondamenti nel secolo passato; e di là rientrando nella strada rotabile che sale a Monterappoli sino alla biforcazione di questa con la strada vecchia, da dove scende pel fosso dell’Ontana nel torrente Ormicello. Costà formando un angolo acuto retrocede per l'Ormicello stesso volgendo la faccia da maestro a grecale sino alla confluenza del borro Carioli, dove piegando a levante rimonta l'alveo dell'Ormicello e lunghesso sottentra a confine la Comunità di Montespertoli. Con questa si dirige sulla piaggia di Serra murata, attraversa la strada provinciale Volterrana ed entra nel valloncello percorso dal borro di Vallecchio e da quello di S. Quirico, mentre seguitando la corrente di quest'ultimo di fronte al territorio della suddetta Comunità sbocca nel torrente Pesciola.
    Alla Pescajola lascia la Comunità di Montespertoli e incontra quella di Certaldo; con la medesima rimonta il rivo di Piangrande sino al confluente Valliconica; il corso del quale torrente e poi del borro Corniola prosegue nella direzione di libeccio per scendere nell’Elsa a scirocco di Castelfiorentino. Lascia costà sulla riva del fiume la Comunità di Certaldo e trova nell'opposta ripa quella di Montajone, con la quale scende l'Elsa sino presso allo sbocco del Rio Petroso, che serve di confine per un gran tratto dal lato di scirocco fra le due Comunità, a partire cioè dal bivio della strada provinciale Volterrana con la via che guida direttamente a Montajone sino alla confluenza del
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    Rio Petroso nel fosso della Maremmana.
    A questo punto il territorio di Castel Fiorentino forma un angolo ottuso, voltando la faccia da scirocco a ponente per entrare nella strada di Cojano, lungo la quale si dirige presso la villa di questo nome. Di là piegando a maestro scende la collina di Cojano, e per la via del
    Casino, poscia per il rio delle Sale ritorna in Elsa, mediante il quale fiume continua a confinare con la Comunità di Montajone, sino al ponte di Granajolo, dove passa alla sinistra dell'Elsa per entrare nella strada Regia Traversa, dove ritorna a contatto con la Comunità di Empoli.
    Varie strade rotabili attraversano il territorio di Castel Fiorentino; la Regia postale che staccasi dalla Pisana all'
    Osteria Bianca e rimonta l'Elsa sino a Poggibonsi, dove entra nella Regia Romana che viene da Firenze.
    La strada provinciale Volterrana che attraversa la valle dell'Elsa, passa pur essa per Castel Fiorentino; un'altra rotabile percorre la valle lungo la sinistra sponda dell'Elsa; mentre sono comunicative la via che scende a Castel Fiorentino dalla posta di Tavernelle e l'altra che staccasi dalla Volterrana per salire a Montajone. Circa alla qualità dei terreni che costituiscono le piagge e le colline di questo territorio, può ridursi a due sole varietà, cioè marna cerulea, e tufo giallastro, l'uno e l'altro ricchi di fossili univalvi e bivalvi marini. Per ciò che poi riguarda la disposizione geognostica dei medesimi e il modo di coltivare e di marnare quelle piagge marnose di
    mattajone con la promiscuità del sovrastante tufo, come anche per rapporto alla qualità dei prodotti agrari di questa contrada, rinvierò il lettore all'articolo BARBERINO di Val d'Elsa, essendo i terreni di queste due Comunità identici tra loro.
    Quindi è che il sistema delle cosiddette colmate di
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    monte nei terreni tufaceo marnosi, come sono quelli della Val d'Elsa, e di molti altri paesi subappennini, si addice a meraviglia, ed è l'unica via di acquistare maggiore superficie di suolo più pianeggiante e più produttivo; di non lasciare più trascinare ad arbitrio delle acque correnti o piovane i già concimati campi e quel tufo calcareo siliceo che in molti luoghi ricopre le piagge argillose di simili Valli.
    Un agronomo di Valdelsa, anzi un figlio di Castel Fiorentino lasciò il primo e il più bell'esempio di questa industriosa cultura nella grandiosa tenuta di Meleto, e nel suo dotto allievo e affettuoso padrone marchese Cosimo Ridolfi.
    Ma non tutte le risorse della colazione di Castel Fiorentino si ripetono dalla terra che possiede: mentre molto deve alla favorevole sua esposizione, nel centro di una valle produttrice di frutti, di carni e latticini di squisito sapore, costà dove incrociano tante strade rotabili, dove il minuto popolo si dedica al giornaliero trasporto nei vicini mercati di Empoli, Poggibonsi, Sanminiato, Montespertoli, ec.; dei prodotti agrari, e dei bestiami, sui quali specula in proprio, o per conto del padrone.
    In vigore del Motuproprio del 23 maggio 1774 sull'organizzazione economica di alcune Comunità del Contado Fiorentino, vennero assegnati a quella di Castel Fiorentino undici popoli, cioè: 1 S. Ippolito e S. Biagio a
    Castel Fiorentino; 2 S. Michele a Vallecchio; 3 S. Lucia alla villa di Gello; 4 S. Ippolito alla Pieve vecchia; 5 S. Donato a Jano o Aliano; 6 S. Prospero a Cambiano; 7 S. Matteo a Granajuolo; 8 S. Maria a Petrazzi; 9 S. Pietro a Pisangoli; 10 S. Bartolommeo a Sala; 11 S. Maria a Lungotuono.
    Attualmente il corpo di questa
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    Comunità è ritenuto in 9 popoli, descritti nella Tavoletta qui appresso.
    Fra gli stabilimenti di educazione e di patria carità Castel Fiorentino conta la compagnia della Misericordia per i casi fortuiti e per il trasporto dei malati, le scuole per le fanciulle al Conservatorio di S. Chiara; oltrechè la Comunità mantiene due maestri per l'istruzione elementare dei maschi, un medico e un chirurgo condotti.
    Da questa Terra derivarono molte famiglie magnatizie fiorentine; e quà ebbe i natali il valente professore di botanica
    Tilli autore dell Orto Pisano.
    In Castel Fiorentino si fa ogni sabato un copioso e frequentatissimo mercato la cui istituzione rimonta al secolo XV.
    Vi si tengono inoltre tre fiere; la prima nel dì 10 agosto; la seconda nel dì 4 ottobre e la terza nel lunedì dopo la seconda domenica di dicembre.
    Castel Fiorentino ha un Potestà di seconda classe che estende la giurisdizione civile anche sulla Comunità di Certaldo. Per il criminale e gli atti di Governo sopravvede il Vicario Regio di Sanminiato. Trovasi in Castel Fiorentino una cancelleria Comunitativa di quarta classe, la quale comprende la Comunità di Certaldo e di Montajone. Vi è pure l'ingegnere del Circondario e l’ufizio di Esazione del Registro.
    La conservazione delle Ipoteche è in Volterra. La Ruota a Firenze.

    POPOLAZIONE della Comunità di CASTEL FIORENTINO a tre epoche diverse

    - nome del luogo: Cambiano, titolo della chiesa: S. Prospero (Cura), abitanti anno 1551: n° 83, abitanti anno 1745: n° 145 (con l’annesso di S. Andrea, Monte Ravoli), abitanti anno 1833: n° 482 (con l’annesso di S. Andrea, Monte Ravoli)
    - nome del luogo: Monte Ravoli, titolo della chiesa: S. Andrea (annesso),
    abitanti anno 1551: n° 52, abitanti anno 1745: n° 145 (con S. Prospero, Cambiano), abitanti anno 1833: n° 482 (con S.
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    Prospero, Cambiano)
    - nome del luogo: CASTEL FIORENTINO con Aliano, Gello e Pieve vecchia, titolo della chiesa: SS. Ippolito e Biagio (Pieve Prep.) e S. Lucia e S. Donato (annesso),
    abitanti anno 1551: n° 1087 (SS. Ippolito e Biagio) e n° 108 (S. Lucia e S. Donato), abitanti anno 1745: n° 1087 (SS. Ippolito e Biagio) e n° 74 (S. Lucia e S. Donato), abitanti anno 1833: n° 2630
    - nome del luogo: Fonti o Tignano, titolo della chiesa: S. Martino (Cura),
    abitanti anno 1551: n° -, abitanti anno 1745: n° 226, abitanti anno 1833: n° 235
    - nome del luogo: *Granajolo, titolo della chiesa: S. Matteo (Cura),
    abitanti anno 1551: n° 105 (con l’annesso di S. Maria, Borgo vecchio), abitanti anno 1745: n° 117 (con l’annesso di S. Maria, Borgo vecchio), abitanti anno 1833: n° 138 (con l’annesso di S. Maria, Borgo vecchio)
    - nome del luogo: Borgo vecchio, titolo della chiesa: S. Maria (annesso),
    abitanti anno 1551: n° 105 (con S. Matteo, Granajolo), abitanti anno 1745: n° 117 (con S. Matteo, Granajolo), abitanti anno 1833: n° 138 (con S. Matteo, Granajolo)
    - nome del luogo: Lungotuono con (1) Collepatti, titolo della chiesa: S. Maria (Prioria),
    abitanti anno 1551: n° 241, abitanti anno 1745: n° 628, abitanti anno 1833: n° 1049
    - nome del luogo: Nebbiano con Camporese, titolo della chiesa: S. Frediano (Cura) e S. Giusto (soppresso),
    abitanti anno 1551: n° 22, abitanti anno 1745: n° 23, abitanti anno 1833: n° 236
    - nome del luogo: *Petrazzi, titolo della chiesa: S. Maria (Prioria),
    abitanti anno 1551: n° -, abitanti anno 1745: n° 66, abitanti
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    anno 1833: n° 245
    - nome del luogo: Pisangoli, titolo della chiesa: S. Pietro (Cura),
    abitanti anno 1551: n° 121, abitanti anno 1745: n° 293, abitanti anno 1833: n° 463
    - nome del luogo: Sala, titolo della chiesa: S. Bartolommeo (Cura),
    abitanti anno 1551: n° 43, abitanti anno 1745: n° 80, abitanti anno 1833: n° 148
    - nome del luogo: Vallecchio, titolo della chiesa: S. Michele (Cura),
    abitanti anno 1551: n° 54, abitanti anno 1745: n° 317 (con S. Bartolommeo, Cebajola), abitanti anno 1833: n° 365 (con S. Bartolommeo, Cebajola)
    - nome del luogo: *Cebajola, titolo della chiesa: S. Bartolommeo (soppresso),
    abitanti anno 1551: n° 38, abitanti anno 1745: n° 317 (con S. Michele, Vallecchio), abitanti anno 1833: n° 365 (con S. Michele, Vallecchio)
    - totale
    abitanti anno 1551: n° 1954
    - totale
    abitanti anno 1745: n° 3381

    Frazione di popolazioni provenienti da altre Comunità

    - nome del luogo: Cojano, titolo della chiesa: S. Pietro (Pieve), comunità da cui proviene: Montajone, abitanti anno 1833: n° 18
    - nome del luogo: Caliaula, titolo della chiesa: S. Maria (Pieve), comunità da cui proviene: Montespertoli,
    abitanti anno 1833: n° 16
    - nome del luogo:Pilli, titolo della chiesa: S. Martino (Cura), comunità da cui proviene: Montajone,
    abitanti anno 1833: n° 28
    - totale
    abitanti n° 62

    - TOTALE
    abitanti anno 1833: n° 6052

    N.B.
    I luoghi con l’asterisco * mandano una porzione di popolazione fuori di questa Comunità.

    (1) La parrocchia di Lungotuono è compresa nella Diocesi di Volterra; le altre sono della Diocesi Fiorentina.

    CASTEL FIORENTINO. – Dove si discorre del ponte sull'Elsa a Castel Fiorentino si aggiunga: che fu riedificato nel 1354
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    a spese della Mansione dell'Altopascio, siccome lo da a conoscere una provvisione del 26 giugno di detto anno fatta in Firenze dai Signori della Parte deputati alle strade e ponti, quando fu nominato Fra Puccino converso della Badia di Vallombrosa in esattore delle rendite della Mansione de'Frati dell'Altopascio obbligati alla riedificazione del Ponte di Castel Fiorentino. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Vallombrosa)
    Ed in fine si aggiunga. – Castel fiorentino ha il merito di essere stato la culla della famiglia Neri, feconda di uomini distinti, fra i quali primeggiò nel secolo XVIII il celebre Pompeo Neri. Nel 1833 la Comunità di
    Castel Fiorentino noverava con i suoi annessi 6053 Abitanti e nel 1845 ne aveva 6444, cioè:

    Cambiano,
    Abitanti N.° 510
    CASTEL FIORENTINO,
    Abitanti N.° 2943
    Fonti a Tignano,
    Abitanti N.° 281
    Granajolo (
    porzione), Abitanti N.° 192
    Lungotuono,
    Abitanti N.° 1139
    Petrazzi (
    porzione), Abitanti N.° 300
    Pisangoli,
    Abitanti N.° 495
    Sala,
    Abitanti N.° 149
    Vallecchio,
    Abitanti N.° 37

    Annessi

    Cojano; da Montajone, Abitanti N.° 26
    Mercato,
    per Bagnolo; da Montespertoli, Abitanti N.° 24
    Nebbiano;
    da Montespertoli, Abitanti N.° 137
    Volteggiano;
    da Montespertoli, Abitanti N.° 118
    Monterappoli S. Giov.;
    da Empoli, Abitanti N.° 56
    Pillo;
    da Montajone, Abitanti N.° 23
    Varna;
    da Montajone, Abitanti N.° 14
    TOTALE
    Abitanti N° 6444
Localizzazione
ID: 1117
N. scheda: 13290
Volume: 1; 6S
Pagina: 535 - 539; 59
Riferimenti: 1070, 13291
Toponimo IGM: Castelfiorentino
Comune: CASTELFIORENTINO
Provincia: FI
Quadrante IGM: 113-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1659032, 4829991
WGS 1984: 10.97141, 43.60748
UTM (32N): 659095, 4830166
Denominazione: Castel Fiorentino, Castelfiorentino
Popolo: SS. Ippolito e Biagio a Castelfiorentino
Piviere: SS. Ippolito e Biagio a Castelfiorentino
Comunità: Castelfiorentino
Giurisdizione: Castelfiorentino
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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