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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Alberoro

 

(Alberoro - Castellare)

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    ALBERORO. Casale e pieve (San Marco già San Giovanni Battista) in Val di Chiana, sulla sinistra del Canale maestro, al bivio della moderna Via Cassia, e della Regia Senese diretta per Monte San Savino, nella cui comunità e Giurisdizione è compreso, 5 miglia toscane a greco dal capoluogo, nella Diocesi Compartimento e 7 miglia toscane a libeccio di Arezzo.
    Il nome di Alberoro le derivò da una selva
    Albororum di querce che ivi esisteva e in parte esiste ancora, benché una porzione fu incendiata alla metà del secolo XIII. Lo che promosse nel 1253 una sentenza del potestà di Arezzo contro coloro che per malizia gli diedero fuoco.
    La più antica memoria della selva Regia di Alberoro è una donazione del 939 fatta di essa e de'suoi annessi al capitolo della cattedrale di Arezzo da Ugo e Lotario re d'Italia, confermata nel 961 dal re Adalberto, e nel 963 da Ottone I, che vi aggiunse la vicina corte del
    Toppo, nel cui piviere essa era compresa. (MURAT Ant. M. Aevi.Arch. Capit. Aret.)
    L'abuso comune a quei secoli di appropiarsi con speciose enfiteusi i beni altrui indusse Ottone il Grande a fare divieto ai canonici di Arezzo di allivellare i loro effetti,
    per la ragione che in Toscana molti prendevano a enfiteusi i beni delle chiese senza pagarne il censo (ivi). Nuove conferme regie delle possessioni di Alberoro ottennero i canonici aretini di Ottone III, (anno 996), da Arrigo II (anno 1020), da Corrado II (anno 1027), da Arrigo IV (1081), da Federigo I (1163), da Arrigo VI (1191), e da Ottone IV (1209).
    Nel secolo XIII, migliorate le condizioni sociali, il capitolo Aretino cominciò a concedere in enfiteusi, a linea mascolina finita, i beni di Alberoro,
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    finché nel 1593 furono dati a Nerozzo di Giovanni Antonio Albergotti, all'estinzione della quale linea, dopo clamorosa lite, alla metà del secolo XVIII, fu rinnovato il livello con altro ramo della stessa nobile casata aretina. Faceva parte della tenuta di Alberoro il podere denominato il Poggio Asciutto, presso la Fonte a Ronco, ora dalla Fattoria della Corona già della Religione di Santo Stefano, che lo acquistò nel 1722 con l'onere dell'antico canone.
    Il piviere di Alberoro era compreso in quello più antico del Toppo, da cui fu smembrato nel secolo XVI e assegnato al Battistero del Pino, finché la chiesa di San Marco con decreto vescovile del 1 luglio 1741 venne eretta in pieve. Sono aggregate al nuovo piviere alternativamente con la Pieve al Pino le parrocchie di San Giovanni Battista d'
    Oliveto e di S. Andrea di Oliveto e di San Biagio al Tegoleto.
    La pieve di Alberoro ha 1290 abitanti.
Localizzazione
ID: 118
N. scheda: 1500
Volume: 1
Pagina: 61 - 62
Riferimenti:
Toponimo IGM: Alberoro - Castellare
Comune: MONTE SAN SAVINO
Provincia: AR
Quadrante IGM: 114-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1727488, 4805411
WGS 1984: 11.80855, 43.36866
UTM (32N): 727552, 4805586
Denominazione: Alberoro
Popolo: S. Marco ad Alberoro
Piviere: (S. Maria alla Pieve al Toppo) S. Marco ad Alberoro
Comunità: Monte S. Savino
Giurisdizione: Monte S. Savino
Diocesi: Arezzo
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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