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Castel S. Niccolò - Loggia de' Conti Guidi - Montagna Fiorentina - Casentino

 

(Castel S. Niccolò)

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    LOGGIA DE’CONTI GUIDI nel Val d’Arno casentinese. – Sotto questo nome i diplomi dei conti Guidi rammentano un distretto che poi prese il nome di Montagna fiorentina, o Comunità del Castel S. Niccolò; il qual distretto comprendeva le ville di Cetica, Spalanni, Terzelli, Canaleccia, Torricella, Montanino, Serelle, Selva, ed altre. – Vedere STRADA DEL Casentino.

    MONTAGNA FIORENTINA. – Chiamavasi
    Montagna Fiorentina quella porzione del Casentino che costituiva la giurisdizione della potesteria, ossia del Contado del Castel Niccolò, staccato prima degli altri feudi dal dominio dei conti Guidi di Battifolle. Ciò avvenne nel 1359, dopo che per provvisione de’16 settembre di detto anno il senato della Repubblica Fiorentina conferì autorità alla Signoria di nominare un sindaco ad oggetto di procurare la sottomissione di cotesta porzione del Casentino; per quanto ciò non avesse il suo effetto se non che 10 anni dopo. Avvegnachè il conte Marco de’conti Guidi di Modigliane, figlio del Conte Galeotto, e nipote del Conte Guglielmo, detto Novello, per atto di donazione fra i vivi nel 30 ottobre 1359, e non ai 30 marzo come sull’autorità di Matteo Villani fu detto all’Articolo CASTEL SAN NICCOLO’, rinunziò al Comune di Firenze nelle mani dei suoi sindaci Matteo Chiti, e Maso Cambini tutti i beni e ragioni che ad esso conte per qualsiasi titolo appartenevano nella torre, fortilizj, case e muri del Castel S. Niccolò, nelle corti e comuni di Vado, di S. Maria a Spalanni, di S. Donato di Serelle, di S. Maria di Torre, di S. Biagio della Selva, di S. Andrea di Terzelle, della corte e comune di Garliano, e delle parrocchie di S. Pancrazio, di
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    S. Maria e di S. Angelo a Cetica; il tutto compreso nella giurisdizione della diocesi di Fiesole. I quali popoli e comuni furono designati dentro i seguenti confini; da una parte si avvicinavano presso il Borgo alla Collina, dall’altra parte rasentavano la curia di Poppi; dal terzo lato avevano il Castello e corte di Romena, la corte di Battifolle, il Castel Leone, ossia di Monte Mignajo ed il giogo dell’Alpi, che volgarmente dicevansi di Gastra, o di Monteaguto; e finalmente per il quarto lato confinavano col castello e distretto di Raggiolo. – Cosicché di cotesti popoli e comuni in quell’epoca fu formata la giurisdizione della così detta Montagna Fiorentina, come dall’istrumento di donazione dell’ottobre 1359 di sopra citato. – (RIFORMAGIONI DI FIRENZE). – Vedere CASTEL SAN NICCOLO’.

    CASTEL S. NICCOLO’, nel Val d’Arno casentinese. Castello che ha dato il nome a una comunità e potesteria sulla sponda destra dell'Arno e del torrente
    Solàno presso il borgo di Strada, attuale residenza dei suoi magistrati, nel Vicariato Regio e 3 miglia toscane a grecale di Poppi, nella cura dell’antica pieve di S. Martino a Vado, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Arezzo.
    Fu uno dei più forti castelli posseduti nel Casentino dai conti Guidi. Vi dominava il conte Galeotto, quando, nel 1342, per le troppe crudeltà usate si ribellarono contro lui i vassalli di Castel S. Niccolò e di altre terre o tenute di quei contorni per darsi in tutela della Repubblica fiorentina, che accordò loro varj privilegj, e dichiarò tutto questo acquisto,
    il contado di Castel S. Niccolò, nel tempo che ne formava un distretto giurisdizionale. Il quale distretto l’antico titolo di onore ha
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    costantemente conservato anche alla nostra età, quantunque i suoi magistrati da lunga mano siano discesi ad abitare nel borgo sulla pubblica via, donde ha preso il nome la piccola Terra di Strada. Vedere STRADA del Casentino.
    Nel 1359, ai 30 marzo, il conte Marco di Galeotto
    de’conti Guidi (da non confondersi con Marco di Saccone Tarlati allora assediato dai Fiorentini in Bibbiena) con atto pubblico davanti alla Signoria di Firenze rinunziò alla Repubblica il suo castello di Soci e la villa di Farneta presso Bibbiena, oltre ogni diritto e ragione che potesse mai avere nel paese di Castel S. Niccolò e sua corte, e nei popoli e comuni di S. Martino a Vado, di S. Maria a Spalanni, di S. Donato a Serelli, di S. Maria della Torre, di S. Andrea di Terzelle, di S. Biagio della Selva, di Garliano, di S. Pancrazio, di S. Maria e di S. Angelo a Cetica, e finalmente tutto ciò che gli competeva nel poggio di Montaguto. Per la quale rinunzia ottenne dalla Repubblica di essere ribandito, e una somma di 5200 fiorini d'oro. (M. VILLANI. Cron. fior.)
    Diede il nome al castello la disfatta sua chiesa parrocchiale di S. Niccolò a
    Vado, la quale trovasi sottoposta sino dal secolo XII alla pieve di Vado.
    Castel S. Niccolò si rese famoso nella storia militare all’anno 1440, allora quando con poco presidio lungo tempo resistè a una numerosissima oste milanese capitanata da Niccolò Piccinino. (MACHIAVELLI,
    Istor. fior.).
    Comunità di Castel S. Niccolò. Il territorio di questa Comunità occupa una superficie di 19105 quadrati, dai quali sono da detrarre 441
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    quadrati per corsi di acqua e per pubbliche strade.
    Vi si trova una popolazione di 3741 abitanti, a ragione di 150 individui per ogni miglio quadrato.
    Confina con 7 Comunità, a ostro-libeccio con quella di Loro, a partire dalla cresta del monte di
    Prato Magno, dove fanno capo 4 Comunità (Loro, Castel Focognano, Raggiolo, e Castel S. Niccolò). Dal qual punto si dirige per un’angusta costiera da scirocco a ponente verso le sorgenti del torrente Solàno sino passato il varco del diruto eremitorio di Cetica, denominato la Badia alle Pratola, presso cui sottentra dal lato di libeccio la Comunità di Reggello, con la quale prosegue per il crine di Prato Magno passando il varco di Menzano e quello della via che da Reggello guida nel Casentino. Giunto alle fonti del fosso Cardeto lascia la cima del monte, e voltando faccia a ponente-maestrale scende nella Valle casentinese di conserva con il territorio comunitativo di Monte Mignajo, da primo mediante il fosso Cardeto, poscia per quello della Fonte di Nencio, che passa a maestrale del poggio di Barbiano, e di là per il torrente Scheggia piegando a settentrione scende col medesimo sino presso alla sua confluenza nel Solàno. A questo punto, rivoltando la fronte a ponente, sale per termini artificiali il poggio di S. Maria alla Torre, dopo avere attraversato il torrente Rifiglio sino a che, avvicinatosi alla sorgente del fosso di S. Giusto, abbandona la Comunità di Monte Mignajo e incontra quella di Pratovecchio. Con quest’ultima fronteggia verso settentrione, prima mediante il fosso di S. Giusto, poscia per quello del Rio, che attraversa dopo breve cammino, per
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    arrivare al bivio della strada provinciale che viene dal varco della Consuma al Borgo alla Collina, là dove incrocia con la strada vecchia casentinese.; mediante la quale ultima scende di conserva con la Comunità di Pratovecchio sino all'Arno. Costà trova sull’opposta ripa il territorio di Poppi, con cui fronteggia dal lato di levante, prima lungo il corso del fiume per circa un miglio sino alla confluenza del torrente Solàno, poscia mediante il letto del Solàno medesimo che rimonta ad angolo acuto per un altro miglio sino davanti al poggio di S. Niccolò detto il Castelvecchio. Quivi abbandona la sponda destra del torrente per salire i poggi che restano a cavaliere del Castel S. Niccolò, e di là andando contr'acqua per il fosso di Matadosoli giunge al termine detto della Crocina, dove trova la Comunità di Raggiolo, con la quale s’incammina sino al crine di Prato Magno. Costassù forma una lingua di terra strettissima che si avanza per il corso di un miglio da ponente a scirocco sino a un angolo dove tocca per 50 passi la Comunità di Castel Focognano, e dopo piegando dal lato di ostro-libeccio ritorna a contatto con la Comnità di Loro.
    Per la fisica struttura il territorio di Castel S. Niccolò può dirsi identico a quello già descritto alla Comunità di Castel
    Focognano. Esso è per la massima parte montuoso, coperto di selve di castagni, di pasture, di boschi cedui e anche di faggete e cerreti. La vigna con altri alberi a frutti più delicati trovasi fra Castel S. Niccolò e il Borgo alla Collina sino all’Arno.
    Fra le strade rotabili passa per questa Comunità la Regia provinciale che dal monte della Consuma per Borgo alla Collina scende in Arno per riunirsi
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    a quella longitudinale alla valle. Vi è un tronco di via che dal borgo di Strada si congiunge alla Regia provinciale sulla sponda destra dell'Arno.
    Fra i maggiori corsi d’acqua che corrono per questo territorio (dopo l’Arno che ne lambisce i confini orientali) contasi il
    Solàno, torrente che parte dalla sommità di Prato Magno e raccoglie per via tutte le acque che scaricano nell’Arno i fianchi orientali della Consuma e di Vallombrosa mediante il Rifiglio, lo Scheggia, il Forcanasso, il Rio, il Rispalanni e tanti altri minori tributarj del Solàno, copioso e furioso torrente stato molte volte funesto al borgo di Strada, e alla subiacente pianura a causa di alluvioni. Fra le piene se ne ricorda tuttora una terribile accaduta nel 1745, cbe atterrò gran parte del borgo di Strada, e obbligò il governo a far costruire sulla ripa del Solàno davanti al paese quel gran muraglione che tuttora si vede. — La stessa piena rovinò pure la canonica dell’antica pieve di Vado, che da circa tre secoli, dopo la soppressione della chiesa di S. Niccolò a Vado, comprende nella sua cura Castel S. Niccolò e Strada, la qual Terra è situata a poca distanza dalla pieve sulla ripa sinistra del torrente prenominato.
    Dopo riedificata la canonica fu rimodernata la chiesa, che è a tre corpi, architettata nel secolo XII, e che unitamente alle pievi di Stìa, di Monte
    Mignajo e di Romèna possono dirsi i più antichi edifizj sacri superstiti nel Casentino Vedere VADO (S. MARTINO a).
    Fra la pieve e Strada risiede sopra vaga collinetta una bella villa dei signori Gatteschi, famiglia del Casentino che ha dato alla Repubblica letteraria varj uomini distinti, fra i quali
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    Bartolommeo Gatteschi prof. dello studio pisano e archiatro dei due primi granduchi di Toscana. Vedere STRADA del Casentino.
    Le castagne, il bestiame pecorino e porcino costituiscono coi loro prodotti i capi precipui di esportazione e di risorsa per questa Comunità.
    Non vi sono industrie manifatturiere di conseguenza, meno pochi rozzi mestieri, come sarebbe quello di fabbricare vasi, mobili e altri utensili con il legno di castagno, o con quello di faggio.
    Gli abitanti del piccolo casale di Prato presso Strada esercitano per la maggior parte l’arte di calzolajo.
    Di sufficiente concorso sono i mercati settimanali che si fanno a Strada nel giorno di lunedì, e che si convertono in fiera nel primo lunedì di maggio e nel secondo lunedì di luglio.
    Due altre fiere hanno luogo nel territorio della Comunità, una al Borgo alla Collina, nel lunedì dopo la prima domenica di agosto, e l’altra al casale di Prato presso Strada, nel primo lunedì di settembre.
    Dal regolamento del 5 settembre 1776, relativo all’organizzazione economica delle Comunità del Casentino, si rileva che il comune di Castel S. Niccolò consisteva prima d’allora in 6 popoli; cioè 1. S. Martino a
    Vado; 2. S. Andrea a Terzelli; 3. S. Donato a Secelli; 4. S. Giovanni Batista in Prato; 5. S. Maria alla Torre; 6. S. Maria a Spalanni.
    Mediante quella legge vennero aggregati alla stessa Comunità i 4 comunelli del Borgo alla
    Collina, di Cetica, di S. Pancrazio e di Garliano.
    Il Magistrato civico mantiene un medico, un chirurgo e un maestro di scuola elementare, i quali hanno domicilio nella Terra di Strada.
    Anche il potestà, che sino ai nostri tempi ha avuto stanza nell'antico ora rovinoso palazzo dei conti Guidi in Castel S. Niccolò, è
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    sceso nel borgo, dove già da gran tempo esisteva il tribunale, e dove è eziandio la cancelleria della stessa Comunità e di quella di Monte Mignajo dipendente dallo stesso giusdicente per le cause civili. In quanto alla polizia e al criminale vi sopravvede il Vicario Regio di Poppi; nella qual Terra si trova l'ufizio dell'esazione del Registro. La conservazione delle Ipoteche e la Ruota sono in Arezzo.

    POPOLAZIONE della Comunità di CASTEL S. NICCOLO’ a tre epoche diverse

    - nome del luogo: Borgo alla Collina, titolo della chiesa: S. Donato (Prioria), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 402, abitanti nel 1745: n° 260, abitanti nel 1833: n° 360
    - nome del luogo: Cetica o
    Poggiolo di Cetica, titolo della chiesa: S. Angelo (Prioria), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti nel 1551: n° 872, abitanti nel 1745: n° 419, abitanti nel 1833: n° 476
    - nome del luogo: Cetica e Cascesi, titolo della chiesa: S. Maria (Cura), diocesi cui appartiene: Fiesole,
    abitanti nel 1551: n° 43, abitanti nel 1745: n° 24, abitanti nel 1833: n° 100
    - nome del luogo: Cetica, titolo della chiesa: S. Pancrazio (Prioria), diocesi cui appartiene: Fiesole,
    abitanti nel 1551: n° 759, abitanti nel 1745: n° 592, abitanti nel 1833: n° 529
    - nome del luogo: Garliano, titolo della chiesa: SS. Pietro e Donato (Prioria), diocesi cui appartiene: Fiesole,
    abitanti nel 1551: n° 538, abitanti nel 1745: n° 388, abitanti nel 1833: n° 419
    - nome del luogo: Prato, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Prioria), diocesi cui appartiene: Fiesole,
    abitanti nel 1551: n° 169, abitanti nel 1745: n° 226, abitanti nel 1833:
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    n° 267
    - nome del luogo: Spalanni, titolo della chiesa: S. Maria (Cura), diocesi cui appartiene: Fiesole,
    abitanti nel 1551: n° 99, abitanti nel 1745: n° 148, abitanti nel 1833: n° 148
    - nome del luogo: Terzelli, titolo della chiesa: S. Andrea (Cura), diocesi cui appartiene: Fiesole,
    abitanti nel 1551: n° 485, abitanti nel 1745: n° 257, abitanti nel 1833: n° 304
    - nome del luogo: Torre, titolo della chiesa: S. Maria (Cura), diocesi cui appartiene: Fiesole,
    abitanti nel 1551: n° 139, abitanti nel 1745: n° 82, abitanti nel 1833: n° 143
    - nome del luogo: Vado, Strada e Castel S. Niccolò, titolo della chiesa: S. Martino (Pieve) con l’antico annesso di S. Niccolò di Vado, diocesi cui appartiene: Fiesole,
    abitanti nel 1551: n° 236 (S. Martino) e n° 60 (S. Niccolò), abitanti nel 1745: n° 660, abitanti nel 1833: n° 907
    - totale
    abitanti anno 1551: n° 3802
    - totale
    abitanti anno 1745: n° 3056

    Frazione di popolazioni provenienti da altre Comunità

    - nome del luogo: Ponte, titolo della chiesa: S. Paolo, comunità dalla quale proviene: Pratovecchio, abitanti nel 1833: n° 52
    - nome del luogo: Tartiglia, titolo della chiesa: S. Jacopo, comunità dalla quale proviene: Pratovecchio,
    abitanti nel 1833: n° 36
    - totale
    abitanti n° 88

    - TOTALE
    abitanti anno 1833: n° 3741

    CASTEL S. NICCOLO’ nel Val d’Arno casentinese. – In fine all’Articolo si corregga. – Il potestà del Castel S. Niccolò che risedeva a Strada è stato soppresso dalla legge del 2 agosto 1838, che riunì la sua giurisdizione civile a quella del vicario regio di Poppi dov’è anche l’ingegnere di Circondario. Nel 1833 la Comunità del
    Castel S.
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    Niccolò contava con gli annessi 3741 e nel 1845 ne aveva 4250, come appresso, cioè:

    Borgo alla Collina,
    Abitanti N.°383
    Cetica,
    S. Angelo, Abitanti N.° 612
    Cetica,
    S. Maria, Abitanti N.° 112
    Cetica,
    S. Pancrazio, Abitanti N.° 565
    Garliano,
    Abitanti N.° 474
    Prato,
    Abitanti N.° 291
    Spalanni,
    Abitanti N.° 192
    Terzelli,
    Abitanti N.° 348
    Torre,
    Abitanti N.° 166
    Vado (Pieve),
    Abitanti N.° 1010

    Annessi

    Ponte; da Pratovecchio, Abitanti N.° 65
    Tartaglia;
    da Pratovecchio, Abitanti N.° 32
    TOTALE
    Abitanti N.° 4250
Localizzazione
ID: 1181
N. scheda: 13990
Volume: 1; 2; 3; 6S
Pagina: 511 - 512, 582 - 584; 797; 264; 56, 63
Riferimenti: 6530, 52470
Toponimo IGM: Castel S. Niccolò
Comune: CASTEL SAN NICCOLO'
Provincia: AR
Quadrante IGM: 107-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1717725, 4846700
WGS 1984: 11.70475, 43.74291
UTM (32N): 717788, 4846874
Denominazione: Castel S. Niccolò - Loggia de' Conti Guidi - Montagna Fiorentina - Casentino
Popolo: S. Martino a Vado, Strada e Castel S. Niccolò
Piviere: S. Martino a Vado, Strada e Castel S. Niccolò
Comunità: Castel S. Niccolò
Giurisdizione: Castel S. Niccolò
Diocesi: Fiesole
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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