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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Castro Caro, Castrocaro

 

(Castrocaro)

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    CASTRO CARO già Salsubium, nella Valle del Montone in Romagna. Castello popoloso, ben fabbricato, con rocca in parte smantellata. Fù capoluogo di Comunità, attualmente riunito a quella di Terra del Sole, da cui Castrocaro é un miglio a ostro, nella Giurisdizione medesima, Diocesi di Forlì, Compartimenti di Firenze.
    Trovasi sulla strada Regia forlivese alla sinistra del fiuma Montone, appié della rocca che stà a cavaliere del paese, sull'ultimo sperone delle collineterziarie che separano la acque del Montone da quelle del torrente
    Samoggia.
    Molti credono, e con ragione, che nel luogo di Castrocaro fosse il
    Salsubiumdegli antichi geografi in coteste parti accennato. Il quale nome di Salsubio le derivò naturalmente dalle acque salse che scaturiscono in copia dal sottostante suolo a pochissima profondità; ragione per cui la Regia amministrazione dei sali mantiene diuturne guardie onde impedirne l'uso.
    Ebbe Castrocaro i suoi dinasti col titolo di conti, spettenti alla consorteria degli Ordelaffi di Forlì; i quali vi dominavano più spesso come ghibellini aderenti all'impero, che come guelfi e feudatarj dei papi.
    Era seguace del ghibellinismo quel conte Bonifazio di Castrocaro, al quale affidò una commissione, nel 1118, la moglie di Arrigo IV; e furono i suoi dipendenti che accolsero in Castrocaro l'imperatore Federigo I, mentre di costà pubblicava un privilegio (12 novembre 1160) a favore della Badia Vallombrosana di Crispino.
    Dello stesso partito era la famiglia degli Orgogliosi-Malatesta di Forlì, la quale sotto Arrigo VII tenne il dominio di Castrocaro, mentre aveva per avversari i nobili da Calboli e gli Ordelaffi guelfi decisi.
    Alla prolifica generazione di tanti tirannetti della Romagna alludeva l'Alighieri, allorché contro loro esclamava:

    Ben fa Bagnacaval, che non rifiglia
    E mal fa Castrocaro, e peggio Conio,
    Che di Figliar tai conti più s'impiglia.
    (PURGATORIO,
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    Canto XIV)

    Ad abbattere la potenza del temuto Francesco Ordelaffi signote di Cesena, di Forlì, di Castrocaro, e di altri luoghi dell'Emilia si unirono d'accordo, nel 1354, le armi della Repubblica fiorentina e del Papa insieme con quelle dell'imperatore Carlo IV sotto gli ordini del cardinale legato Egidio Cariglio arcivescovo di Toledo, come quello il quale, innanzi che attendesse alle cose della chiesa, fu valente militare. Teneva egli nel 1356 il suo quartier generale sotto Casrtocaro, quando tentò d'indurre sotto l'Ordelaffi a cedere a Innocenzo VI Castrocaro, Bertinoro, Meldola e Cesena. Al quale invito quel signore rispose: che non avrebbe concesso neppure il castelluccio di
    Salutare, il minimo cioè de'suoi dominj. (MARCHESI, Suppll. alle Istor. di Forlì)
    Disperando ormai l'oste papale di prendere a forza la rocca di Castrocaro, questa col castello e suo distretto, nell'anno 1364, fu dal pontefice Urbano V per 11000 fiorini d'oro alienata alla Repubblica fiorentina, i di cui soldati inutilmente tentarono di porvi piede contro la volontà del castellano fedele ai conti di Forlì. –– Né riuscì più felce l'impresa alle armi della lega conclisa nel 1371 dal cardinale Angelico, con tutto che cercasse speranza ai Fiorentini di poter conquistare Castrocaro, nel 1386, sapendo che al suo comandante da vari anni non si pagava alcun salario. Ma anche questa volta il colpo fallì; cosicché la Signoria nel 1395 deliberò, che vi si mandasse una numerosa compagnia di armati a espugnare quel castello. E perché il luogo era forte di sito e molto ben munito e vettovagliato, il tentere di averlo per forza parea opera vana al Conte Corrado di Lando, capitano famoso di quell'età, messo alla testa di tale impresa, preferì questi un regolare assedio. Mentre stavano le sue masnade a campo intorno a Castrocaro, e si andavano costrurndo le opere
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    avanzate, gli assediamenti furono improvvisamente assaliti e sloggiati di costà dalle genti armate spedite dagli Ordelaffi contro gli assalitori.
    Questo fatto per se solo prova che Casrocaro dipendeva sempre dai conti di Forlì, nonostante che il pontefice Bonifazio IX, con lettere del 5 marzo 1396, ordinasse all'abate di Nonantola di farsi dare la consegna del castello di Castrocaro dal nobile Tommaso conte
    de Novis custode e donicello per la S. Sede di quella fortezza, la quale poi dall'abate doveve guardarsi fino a nuov'ordine. Sennonchè l'abate Nonantolano, avendo ricevuto otto giorni dopo altr'ordine dal pontefice che lo spediva nunzio in Inghilterra, ne induce a dubitare, o che non ebbe effetto, e che fu molto breve la prima commissione relativa al comando di Casrtocaro. (TIRABOSCHI, Istor.Nonantol.)
    Gli storici nostri tacquere il nome di quel castellano, dal quale i Fiorentini, nel maggio del 1403, comprarono di nuovo per 20000 fiorini d'oro il castello, con la rocca di Castrocaro; dove d'allora in poi tennero una guarnigione a difesa delle terre che la Repubblica di Firenze possedeva in quelle parti in Romagna. Infatti fra tanti castelli di quella provincia, Castrocaro e Modigliana furono i soli restati agli ufiziali del Comune di Firenze, i quali due fortilizi investiti nel 1426 seppero resistere al timore, all'oro e alle armi inviate contr'essi dal duca di Milano. (MACCHIAVELLI,
    Istor. Fior.)
    D'allora in poi Castrocaro non accolse fra le sue mura altri magistrati, eccetto quelli che ubbidivano ai reggitori di Firenze.
    Non solo la civile storia di Castrocaro, ma l'ecclesiastica fornisce qualche memoria; essendochè sino dal secolo XI i Camaldolensi tenevano costà un'ospizio sotto il titolo di
    S. Maria della fontana dei Cioli (forse la chiesa di Zola) cui fu riunito nel 1513 il priorato di S. Maria di Monte Calvario vicina al castello.
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    (ANNAL. CAMALD.)
    Anche la chiesa parrocchialedi S. Nicola a Castrocaro nel secolo XIII era di giuspadronato dei monaci Camaldolendi di Verghereto: siccome quelli della badia di S. Maria
    Fuorisportam di Forlì, nel principio del secolo XII, ebbero la quarta parte dei diritti spettanti alla pieve di S. Reparata di Castrocaro per concessione di quei vescovi, diritti che tentarono di rivendicare mediante un placito della regina Matilde emanato il 4 novembre 1110 oput plebem S. Reparatae de Castrocaro. (UGHELLI, In Episc. Foroliv.)
    La qual chiesa di S. Reparata esiste tuttora presso Terra del Sole dal lato che guarda Castrocaro, mentre la pieve moderna col titolo di arcipretura é situato nel centro della Terra testé nominata. –
    Vedere TERRA DEL SOLE.
    La Comunità di Castrocaro fu riunita in un sol corpo con quella di Terra del Sole, stante un motuproprio del Gran Duca Leopoldo I del 21 agosto 1775. – Essa mantiene in Castrocaro un chirurgo e un maestro di scuola. La parrocchia arcipretura dei SS. Niccolò e Francesco a Castrocaro conta 1496 abitanti.

    CASTRO CARO già
    Salsubium, nella Valle del Montone in Romagna. – Si aggiunga. – Nel 1394 il Pontefice Bonifazio IX oppignorò per 18000 fiorini d’oro alla Repubblica Fiorentina Castrocaro col suo territorio, oltre la chiesa e giurisdizione di S. Andrea alla Laguna con i diritti del mero e misto impero sui luoghi medesimi, e col padronato delle chiese del distretto di Castro Caro, per modo che dalla Repubblica Fiorentina fu inviato un corpo di armati per togliere Castro Caro dalle mani degli Ordelaffi di Forlì, che allora lo tenevano. Il ch. Prof. Antonio Targioni Tozzetti ha testè analizzato un’acqua salata presso Castro Caro che scaturisce circa mezzo miglio a settentrione
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    del paese, e altrettanto a libeccio della Terra del Sole; la quale acqua contiene buona dose d’ Jodio, siccome può vedersi dalle sue osservazioni chimiche accompagnate da brevi cenni sulle qualità medicinali di quell’acqua salsojodica pubblicate in quest’anno 1845 – Vedere TERRA DEL SOLE, Comunità.
Localizzazione
ID: 1224
N. scheda: 14440
Volume: 1;6S
Pagina: 618 - 620; 66
Riferimenti: 15470
Toponimo IGM: Castrocaro
Comune: CASTROCARO TERME E TERRA DEL SOLE
Provincia: FC
Quadrante IGM: 099-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1734816, 4895354
WGS 1984: 11.93824, 44.17518
UTM (32N): 734879, 4895528
Denominazione: Castro Caro, Castrocaro
Popolo: SS. Niccolò e Francesco a Castrocaro
Piviere: (S. Reparata di Castrocaro) SS. Niccolò e Francesco a Castrocaro
Comunità: (Castrocaro) Terra del Sole
Giurisdizione: Terra del Sole
Diocesi: Forlì
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana (Romagna Granducale)
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