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S. Cresci in Albino, a Macioli, a Maccioli, a Macciuoli

 

(S. Cresci a Macioli)

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    ALBINO (SAN CRESCI in) con simile vocabolo fu designata nei secoli intorno al mille la pieve di San cresci a Maccioli alle sorgenti del torrente Carza tributario del fiume Sieve, presso la via Reale Bolognese 7 miglia a settentrione di Firenze. (Bolle di Pasquale II e Innocenzo II ai vescovi di Fiesole.) – Vedere MACCIOLI.

    MACIOLI, e MACCIUOLI (Maciuole) (S. CRESCI A) sulla Carza in Val di Sieve. – Antica ch. plebana che portò pure il distintivo di S. Cresci in Albino, nella Comunità e intorno a 4 miglia toscane a ostro di Vaglia, Giurisdizione di Scarperia, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Firenze.
    Risiede sulla schiena del monte
    dell’Uccellatojo, o di Pratolino, circa 7 miglia toscane a settentrione di Firenze, presso la strada Regia bolognose che gli passa a ponente mentre ha al suo grecale le sorgenti del torrente Carza, ossia il Capo Carza.
    Questa chiesa plebana di architettura semi gotica a tre navate con sette colonne per parte fu fabbricata nel modo che ora si vede verso la metà del secolo XV, mentre ne era pievano il faceto e sagace pievano
    Giovanni Arlotto de’Mainardi. – Della stessa pieve pertanto si hanno memorie fino dal secolo X. Citerò fra gli altri un istrumento dell’anno 941 relativo a una donazione fatta da tre fratelli a favore della ch. e della mensa fiorentina di tuttociò che possedevano nella pieve di S. Cresci in Albio (Sita Albium). La qual pieve si dichiara posta in Albino nelle bolle spedite dai pontefici Pasquale II e Innocenzo II ai vescovi di Fiesole. In ogni caso questa di Macioli è ben diversa dalla ch. di S. Cresci in Valcava della diocesi fiorentina, con la quale
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    fu confusa dal Manni nella sua opera dei Principj della Relig. Cristiana in Firenze. (P. I, Cap. 6).
    Con istrumento rogato lì 25 luglio 1051 in Figline del Val d’Arno di sopra un nobile fiorentino per nome Teuzzone, chiamato Rustico, figlio del fu Giovanni alienò a favore di Ridolfo del fu Sigifredo tutte le corti, case, terreni, chiese, servi e ancille che egli aveva comprato da Sigifredo del fu Ridolfo padre del nuovo acquirente. I quali beni si dichiarano situati nei pivieri di Cavriglia, di Gaville, dell’Incisa, di Brozzi, di Cercina, di Vaglia, di S. Severo a Legari, e di S. Cresci a Carza (ossia a Macioli), dove possedeva la corte di
    Cerreto a Capo di Carza (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Badia di Passignano).
    Questa insigne donazione di un magnate ad altro nobile fiorentino ci richiama per avventura alla fondazione del monastero di S. Pier Maggiore di Firenze fatta nel 27 febbrajo del 1066 da donna Gisla figliuola del prenominato Ridolfo, e vedova di Azzo figlio di Pagano. Avvegnachè essa donna assegnò in dote a questo nuovo monastero la quarta parte di tutti i beni che gli appartenevano nella Marca di Toscana, e che dichiara essere situati a Firenze, tanto fuori quanto dentro la città, a
    Perticaja, a Cascia, a Fronzoli, a Castellonchio, a Monte S. Martino (Monte Pilli), a Villamagna, a Cercina, a S. Andrea a Pietra Mensola, a Montalto, a Spugnole, al Castello di Capo Carza, a Monte Ronzoli (Montorsoli?), al Castel di Pila (in Mugello), nei pivieri, cioè, di S. Reparata a Firenze, di S. Alessandro a Fiesole, di S. Maria a Scò, di S. Pietro a Cascia, di S. Vito all’Incisa; di S. Lorenzo a Castellonchio (Miransù)
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    , di S. Donnino a Villamagna, di S. Andrea a Cercina, di S. Pietro a Vaglia, di S. Pietro a Sieve, di S. Giovanni a Petrojo, di S. Cresci a Carza, ec.
    Con altro istrumento del 27 novembre 1073 la prenominata donna Gisla offrì alla chiesa e Mon. medesimo di S. Pier Maggiore la metà della sua corte con le case e il giuspadronato della chiesa di Capo di Carza, eccettuate però le terre che la stessa donna aveva precedentemente donato ai monasteri di S. Maria (Badia) e di S. Felicita di Firenze (loc. cit. Carte del Monastero di S. Pier Maggiore).
    La torre, ossia campanile di Macioli fu riedificato nel secolo XIII, di che ne fornisce notizia la seguente iscrizione murata in una delle sue pareti:
    Anno Domini 1279 IND. II. Mense septembris. Tempore Ambrosii Plebani fecit fieri hoc Nolarium cum omnibus suis campanis.
    Nel tempo in cui si riedificava la pieve di Macioli 23 Ottobre 1448 dall’autorità competente fu mandata un’inibizione, affinchè niuno ardisse di murare o fare alcun lavoro di restauro in cotesta chiesa di S. Cresci, stante che un tal diritto appartiene (diceva l’inibitoria) al suo patrono
    Francesco di Nerone di Nigi di Diotisalvi Neroni. (LAMI, Mon. Eccl. Flor.)
    In quanto al padronato che ebbero i Neroni sulla chiesa di S. Cresci a Macioli ne diede più solenne testimonianza il Pont. Sisto IV, allorquando i figli di Nerone di Diotisalvi Neroni rinunziarono il padronato della chiesa medesima al capitolo di S. Lorenzo a Firenze, nel modo che risulta da una bolla spedita lì 10 febbrajo del 1492 dal prenominato Papa al priore e canonici di S. Lorenzo. (
    loc. cit.).
    Fra i pievani di S. Cresci a Macioli, oltre il faceto epigrammista Arlotto Mainardi, che
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    ne ebbe l’investitura dal Pont. Martino V nel 1426, và rammentato un mess. Giunta, come colui che sotto lì 25 marzo 1329 fu incaricato di dare il possesso della prioria di S. Martino a Vespignano nel piviere del Borgo S. Lorenzo al prete Francesco figliuolo del celebre pittore e architetto Giotto da Vespignano.
    Alla fine del secolo XIII il pievano di Macioli aveva sotto la sua giurisdizione le seguenti chiese; 1.
    S. Pietro a Cali Carza (o a Capo di Carza) ora distrutta, 2. S. Michele di Fonte Buona (ora alle Macchie) Rettoria; 3. S. Jacopo a Fistigliano, (ossia a Pratolino) Prioria; 4. S. Miniato a Colle (perduta); 5. Ospedale di S. Pietro di Selva regia (ignoto). – Attualmente sono rimaste le due parrocchie delle Macchie e di Pratolino, nell’ultima delle quali trovasi compreso l’oratorio pubblico di S. Francesco all’Olmo.
    La chiesa plebana di S. Cresci a Macioli nel 1833 noverava 271 abitanti.
Localizzazione
ID: 126
N. scheda: 1590
Volume: 1; 3
Pagina: 65; 8 - 9
Riferimenti:
Toponimo IGM: S. Cresci a Macioli
Comune: VAGLIA
Provincia: FI
Quadrante IGM: 106-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1685199, 4859669
WGS 1984: 11.30564, 43.86843
UTM (32N): 685262, 4859843
Denominazione: S. Cresci in Albino, a Macioli, a Maccioli, a Macciuoli
Popolo: S. Cresci a Macioli, in Albino
Piviere: S. Cresci a Macioli, in Albino
Comunità: Vaglia
Giurisdizione: Scarperia
Diocesi: Fiesole
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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