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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Chitignano (la Pieve) - Casentino

 

(Chitignano - Pieve - S. Vincenzo (a N))

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    CHITIGNANO (Chitinianum già Clotinianum) nella Valle dell'Arno Casentinese. Villaggio composto di più borgora (il Poggio, il Castello e la Pieve) che diede il nome sino al declinare del secolo XVIII a un'antica contea degli Ubertini di Arezzo, attualmente capoluogo di Comunità, con pieve (S. Vincenzio) nella Giurisdizione di Castel Focognano, Diocesi e Compartimento di Arezzo, da cui è quasi 12 a settentrione.
    Risiede sul fianco orientale dell'
    Alpe di Catenaja, in uno dei suoi contrafforti che staccasi dal Monte Foresto per lasciare in mezzo un'angusta profonda vallecola percorsa dal torrente Rassina, sulla cui riva sinistra trovasi Chitignano, 3 miglia innanzi che il Rassina sbocchi nell'Arno, nel grado 29° 32’ 10” di longitudine e 43° 40’ 5” di latitudine, 3 miglia toscane a levante di Castel Focognano, miglia toscane 1 e 1/2 da Rassina; 4 miglia toscane a libeccio di Chiusi Casentinese, 4 a scirocco di Bibbiena, e 5 a settentrione di Subbiano.
    Fu in origine feudo dei conti di Chiusi e di Caprese consorti degli Ubertini di Chitignano, ai quali appartenne quel Griffone che fondò nell'anno 999 la badia di Selvamoda.
    Infatti, allorché l'imperatore Ottone I, con diploma del 7 dicembre 967 instituì il feudo di Chiusi nell'Appennino dell'Alvernia, assegnando al feudatario una vasta tenuta fra il Tevere, l'Arno e la Marecchia, nominò fra le corti infeudate quelle di
    Vivaria, di Computo, di Clotiniano, e di Sennina nel contado di Chiusi, paesi che non posso riferire alla città e distretto di Chiusi, sivvero al castello omonimo del Casentino, da cui i luoghi di Compito, di Vivajo e di Chitignano non sono molto distanti.
    Concorre ad avvalorare ciò l'atto di fondazione della
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    badia di Prataglia, del 1008, di settembre, allora quando Elemberto vescovo di Arezzo concedeva a quei cenobiti terre e tributi dei pivieri di Bibbiena, di Socana, di Montefatucchio, alcuni dei quali posti in Vivajo e a Chitignano, che Clotinianum ivi è chiamato (ANNAL. CAMALD).
    La famiglia Ubertini, tuttora posseditrice del palazzo e tenuta in Chitignano, ebbe da tempo assai remoto, a titolo di feudo, il distretto avito di Chitignano; comecchè non si conosca l'epoca, né a quali condizioni fosse a lei data l'investitura. Solamente si trova che, verso il 1325, agli Ubertini per opera del vescovo Tarlati fu tolto il castello di Chitignano, e confiscate le loro rendite; che dopo la conquista di Arezzo (anno 1384) la Repubblica fiorentina accordò a quei magnati una perpetua acomandigia. Dalla quale concessione resulta, che gli Ubertini di già signoreggiavano in Chitignano, e che questo loro possesso trovavasi esente da ogni sorta di subordinazione, imposizione e aggravio. Nei quali privilegi i conti di Chitignano si mantennero sino alla legge che abolì i diritti feudali nel Granducato.
    La pieve di San Vincenzio a Chitignano nei secoli trascorsi fu filiale della battesimale di Socana, siccome lo era la cura di S. Margherita di
    Ruosina, ora annesso di S. Jacopo a Taena, che è l'unica succursale e piviere del distretto di Chitignano.
    Comunità di Chitignano. – Il distretto territoriale di Chitignano non ha che 4326 quadrati di superficie, dei quali sono da detrarre 115 quadrati percorsi di acque e strade.
    Vi si trova una popolazione di 966 abitanti a ragione di 184 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    Confina con tre Comunità. A levante con la Comunità di Caprese mediante la strada detta della
    Dogana che sale sul monte Foresto sino alla Casella, dove trova la Comunità di
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    Chiusi Casentinese; con la quale mediante il fosso Rio sbocca nel torrente Rassina, che per breve cammino rimonta da libeccio a grecale fino sotto il poggio dell'Aquila. Costà lascia sulla destra il Rassina, e volgendo da grecale a settentrione quindi a maestro, gira intorno al poggio prenominato per giungere alla Croce di Sarna sulla strada che guida a Chiusi. Rasente questa via trova il fosso di Ruosina, sotto il cui poggio volgendo la fronte da maestro a ponente ritorna nel torrente Rassina, che ritrova presso la strada provinciale Casentinese lungo la sinistra ripa dell'Arno.
    A questo punto cessa la Comunità di Chiusi e sottentra quella di Subbiano, con la quale fronteggia dal lato meridionale alla sinistra del torrente
    Rassina per termini quasi sempre artificiali sino a che sulla strada della Dogana ritrova la Comunità di Caprese.
    Scendendo il poggio ov'è raccolta la popolazione di Chitignano, nella pendenza verso levante s'incontrano a mezza costa varie fonti di acqua dolce così buona ed abbondante, che potrebbe servire all'ornamento di una città; quindi a traverso di un bosco di querci e castagni, proseguendo il cammino nella direzione di levante, si giunge nel profondo letto del borro chiamato il
    Rio, il cui alveo riposa sopra un letto calcareo-schistoso, fiancheggiato e racchiuso quasi per ogni parte da colline della stessa formazione, nel cui fondo si apre dal lato di settentrione-maestro un varco, per il quale il Rio si fa strada nel torrente Rassina.
    Poco innanzi della confluenza di questi due corsi d'acqua, a circa 3 miglia di distanza dalla sbocco del torrente
    Rassina in Arno, scaturisce un'acqua minerale acidula ferruginosa, conosciuta sotto il nome di Acqua Acidula del Rio di
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    Chitignano.
    Il primo a farla conoscere fu uno dei conti di Chitignano, Pier Francesco Ubertini, che ne pubblicò una relazione nel 1666. Quattro generazioni dopo lo stesso esempio venne imitato dal suo discendente il Conte Anton Maria Ubertini, allorché fece della stessa acqua del
    Rio un rapporto MS. del 1790 al medico Presciani in Arezzo.
    Chimiche analisi vennero intraprese sulla fine del secolo trapassato dal prof. Giuseppe Bianchi di Pisa; e nel 1822 da dott. Luigi Brucker, medico allora in Bibbiena. Indagini assai più accurate furono eseguite nel 1823 dai dotti chimici Carlo Calamandrei di Firenze, e Antonio Fabroni di Arezzo. Il primo dei quali pubblicò su tal proposito una memoria in Firenze nel 1824, mentre il secondo ne faceva appendice alla sua applauditissima
    Storia ed analisi dell'acqua acidula-minerale di Montione presso Arezzo.
    Lo sgorgo dell'acqua di
    Rio, osservarono quei chimici, essere accompagnato da correnti di gas indisciolto (probabilmente acido carbonico, ossigeno e azoto aeriformi) in quantità presso che eguale al volume dell'acqua che ne fluiva.
    L'acqua di
    Rio è di sapore acidulo, e mantiene in tutte le stagione quasi costantemente una temperatura di 13 gradi.
    La maggior diversità che si riscontri fra le proporzioni delle sostanze mineralizzanti dai predominati due analizzatori Calamandrei e Fabroni, consiste nella quantità di ferro, assai piccola per il Fabroni, e molto maggiore per il Calamandrei. Quest'ultimo ebbe per resultato da 691200 grani di
    Acqua del Rio di Chitignano, pari a cento libbre di peso toscano, le seguenti sostanze fisse:

    Sal marino,
    gr. 8
    Carbonato di soda,
    gr. 36
    Sostanza vegetabile,
    gr. 8
    Carbonato di ferro,
    gr. 268
    Carbonato di calce con poca magnesia,
    gr. 424
    Totale,
    gr. 744

    Dei buoni effetti e uso di quest'acqua minerale in varie malattie
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    trattò il prelodato dott. Calamandrei nella memoria sullodata, e il dott. Gregorio Palmi di Rassina in un suo scritto pubblicato in Firenze nell'anno medesimo. – Vedere l'Articolo ACQUE MINERALI.
    Fra i prodotti precipui di questa Comunità sono le castagne, il vino e gli animali neri; e vi fu anche il tabacco.
    Rapporto all'antica coltura della vite nel territorio in discorso, giova qui rammentare l'atto di donazione fatto nel 1008 dal vescovo Aretino, alla badia di Prataglia, alla quale assegnò in dono la nona parte delle rendite di vino che gli pagavano i popoli del piviere di Socana, fra i quali Chitignano, ec.
    Con motuproprio del 14 gennajo 1780 il Gran Duca LEOPOLDO I fece godere agli abitanti della contea di Chitignano le medesime prerogative state accordate alle altre comunità del Granducato; e fu allora che riunì in un solo corpo economico col nome di Comunità di Chitignano il territorio e persone fino allora appartenute ai tre comuni di
    Chitignano, Ruosina e Taena.
    Al quale corpo economico fu continuato il privilegio di potere seminare per proprio uso degli abitanti dentro i limiti della Comunità la pianta del tabacco, privilegio che fu tolto alla nostra età.
    Non vi è in Chitignano medico né chirurgo condotto. – Vi si tengono due fierucole per anno, una nel secondo lunedì di giugno, l'altra nel terzo lunedì di ottobre.
    Ha la Cancelleria comunicativa in Rassina, luogo in cui risiede il Potestà di Castel Focognano sotto il Vicario Regio di Poppi, dov'è l'ufizio di esazione del Registro. La conservazione delle Ipoteche e la Ruota sono in Arezzo.

    QUADRO della Popolazione della Comunità di CHITIGNANO a due epoche diverse (1)

    - nome del luogo: CHITIGNANO, titolo della chiesa: S. Vincenzio (Pieve), diocesi cui appartiene: Arezzo,
    abitanti nel 1745: n° 598, abitanti
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    nel 1833: n° 771
    - nome del luogo: Taena e Ruosina, titolo della chiesa: SS. Jacopo e Margherita (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo,
    abitanti nel 1745: n° 257, abitanti nel 1833: n° 255
    - totale
    abitanti nel 1745: n° 855
    - totale
    abitanti nel 1833: n° 1026

    (1)
    La popolazione della già contea di Chitignano, all’anno 1551, non è conosciuta.

    CHITIGNANO nel Val d'Arno casentinese. – Si aggiunga. Nel 1833 la Comunità di Chitignano aveva 1026 individui, e nel 1845 ne contava altrettanti, e con gli annessi giungeva a 1068 Abitanti cioè:

    CHITIGNANO,
    Abitanti N.° 751
    Taena,
    Abitanti N.° 275

    Annessi

    Fontanelle;
    Da Chiusi in Casentino Abitanti N.°, 25
    Bibbiena (
    per Montecchio); da Bibbiena, Abitanti N.° 17
    TOTALE,
    Abitanti N.° 1068
Localizzazione
ID: 1288
N. scheda: 16360
Volume: 1; 6S
Pagina: 511 - 512, 704 - 706; 56, 73
Riferimenti: 6530, 16361, 16362
Toponimo IGM: Chitignano - Pieve - S. Vincenzo (a N)
Comune: CHITIGNANO
Provincia: AR
Quadrante IGM: 114-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1732070, 4837926
WGS 1984: 11.87891, 43.65966
UTM (32N): 732134, 4838101
Denominazione: Chitignano (la Pieve) - Casentino
Popolo: S. Vincenzo a Chitignano
Piviere: S. Vincenzo a Chitignano
Comunità: Chitignano
Giurisdizione: Castel Focognano
Diocesi: Arezzo
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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