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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Chiusdino, Giusdino, Jusdino

 

(Chiusdino)

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    CHIUSDINO, GIUSDINO, JUSDINO, (Clusdinum, già Cluslinum) in Val di Merse. Terra già castello, capoluogo di Comunità e di piviere, sede di un Potestà nel Vicariato Regio di Casole, Diocesi di Volterra, Compartimento di Siena.
    È situata sulla cima di una tortuosa e scoscesa costa di poggi che propagansi nella direzione greco-levante da quello più elevato di Montieri, fra il fiume Cecina che gli resta a ponente, il torrente
    Feccia che gli scorre a settentrione e a grecale, e il fiume Merse che gli gira intorno dal lato di ostro e di levante. Trovasi a mille braccia sopra il livello del Mediterraneo, nel grado 28° 45' di longitudine e 43° 9' 2'' di latitudine, 18 miglia toscane a libeccio di Siena; 14 a ostro di Casole; 8 da Radicandoli per la stessa via; 12 a grecale di Massa Marittima, e 25 miglia toscane a scirocco di Volterra.
    Ha aperta veduta dalla parte orientale di Siena e dal lato di maestrale verso Val di Cecina, ma verso libeccio gli si para innanzi l'alto poggio di Montieri, mentre a ostro sorge quello di Boccheggiano.
    La Terra di Chiusdino mostra tuttora una parte delle antiche sue mura, dov'esse corrispondono alle abitazioni che vi furono sopra innalzate; dove però queste mancano, veggonsi quelle in rovina o affatto atterrate.
    È di figura bislunga con due porte, una verso Siena, l'altra verso Montieri. La strada che guida dall'una all'altra porta è la migliore, più larga e meno scoscesa delle altre, le quali montano in costa per fianco, tutte tetre, anguste e da poche abitazioni ragionevoli fiancheggiate.
    Il primo nome di
    Cluslino dato a questa Terra, ci rammenta quello di Clusa, o Chiusa, con cui apellossi altro casale del piviere e distretto di Montieri per farci strada alla reciproca etimologia, e
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    segnalare, nel casale della Chiusa di Montieri la Serra o Chiusa fra la Val di Merse e la Val di Cecina, e nel Chiuslino una Chiusa subalterna della Val di Merse medesima.
    Comecchè nei contorni di Chiusdino siasi scavata qualche anticaglia, non si trova però di esso rimembranza che possa dirsi anteriore al mille; e quantunque le badia di Serena fosse meno di un miglio distante dal paese in discorso, pure nell'istrumento di sua fondazione rogato nel 1004 dentro il castello di Serena, fra i tanti luoghi di quella contrada ivi rammentati, non si ricorda punto né poco il castello né il distretto di Chiusdino.
    Non ostante ciò, questo paese nel principio del secolo XII già nome e forma di castello accennava; avvegnachè in un lodo pronunziato, nel 16 agosto 1134, davanti al Concilio pisano preseduto dal pontefice Innocenzo II, per mettere in concordia il vescovo Crescenzio di Volterra con i conti di Frosini, fu deciso che il prelato dovesse mantenere ai figli del conte Ugo di Guido il castello di Frosini con la sua corte, come pure la metà del castello e distretto di Chiusdino, eccettuata la torre e antemurale ivi
    fatto e da farsi, mentre per parte dei conti si prometteva di lasciare presidiare nei casi di guerra il castello di Frosini dalle genti del vescovo Crescenzio e suoi successori, di non molestarlo nel dominio dell'altra metà del castello di Chiusdino e sua tenuta, come anche per i castelli di Montieri e di Montalcinello; finalmente di non prestare ajuto ad alcuno che volesse riedificare l'abbattuto castello di Serena. (AMMIRAT. Dei vesc. di Volterra)
    Nuove inquietudini per conto del dominio di Chiusdino, di Montieri e di altri castelli ricevè il vescovo Adimaro successore di
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    Crescenzio; il quale determinò di cedere, siccome per contratto rogato nel mese di novembre 1137 col consenso dei canonici e dei suoi fedeli di fatto cedè, a Ranieri vescovo di Siena la metà del castello e borghi di Montieri (eccettuata la canonica e chiesa di S. Niccola) con più la metà della miniera di argento che si ritrovasse nei terreni che il vescovo Crescienzio aveva acquistati dal Conte Ranuccino Pannocchia, oltre la piazza con l'edificio posto nel castello di Chiuslino, mentre egli in cambio riceveva tutto ciò che la chiesa Senese possedeva nel territorio di Scorgiano. (MURAT. Ant. M. Aevi)
    A indebolire viemaggiormente il dominio dei vescovi Volterrani sopra Chiusdino e castelli limitrofi dovè concorrere la sottomissione dei conti di Frosini alla Signoria di Siena; la quale verso l'anno 1214 terminò per impadronirsi del Chiusdino distretto. Fu in questo stesso anno, quando Pagano vescovo di Volterra, non avendo trovato per lui efficace il privilegio feudale da Arrigo VI stato concesso al suo predecessore Ildebrando Pannocchieschi, cui promise fra gli altri castelli il dominio di Chiusdino con sue dipendenze, avvisò di ricorrere al pontefice Innocenzo III, perché i Senesi cessassero di molestare quel vescovo a cagione del dominio di Frosini, di Montieri e di
    Chiusdino. Infatti non tardò Giovanni di Velletri vescovo di Firenze eletto in giudice e legato apostolico a sentenziare a favore di Pagano suo collega, ordinando ai Senesi di restituire al vescovo Volterrano i castelli e i distretti preaccennati. Ma l'arbitrio non avendo potuto per più valide ragioni aver effetto, il vescovo Volterrano stimò miglior partito quello di fare accordo coi Senesi, riconoscendo da essi loro l'alto dominio dei castelli di Chiusdino, di Montieri ec. mediante un annuo tributo di lire 215 moneta di Siena. (AMMIRAT. De' Vesc. di Volterra
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    )
    Il giuramento di fedeltà e sudditanza alla Repubblica per parte dei Chiusdinesi fu ricevuto da mess. Giovanni Cocchi potestà di Siena con istrumento rogato il 22 maggio 1215 nelle pendici del poggio fuori del castello di Chiusdino. (DEI,
    Cron. Senese ARCH. DIPL. di SIENA)
    Non corsero molti anni che forti debiti gravitando sulla mensa vescovile di Volterra, obbligarono verso la metà del secolo XIII Ranieri vescovo eletto a cercare denari a imprestito, ora da Alberto da Quona magnate di Firenze, ora dalla società Buonsignori ricchissima fra le mercantili Senesi. Fu ad oggetto di assicurare il credito di lire 6600, stato già con autorizzazione del pontefice Innocenzo IV nel 1253 ipotecato sopra il borgo e castello di Montieri, che Ranieri vescovo di Volterra con scrittura del 1 settembre 1254 fu costretto di consegnare a Orlando del fu Buonsignore e a Rinaldo del fu Cristoforo mercanti di Siena, i castelli di Chiusdino e di Casole, il cassero di Montieri e le
    cave di argento con altri beni allodiali spettanti all'episcopio Volterrano; obbligandosi il debitore alla restituzione di altre 6000 lire di capitale dentro il termine di due anni. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di S. Francesco di Siena.)
    Per riparare a simili oppignorazioni di castelli e di miniere il pontefice Alessandro IV, nel 1255, diresse un breve ad Arrigo vescovo di Lucca, affinché informatosi sulle urgenze del vescovo Volterrano, accordasse a quest'ultimo, siccome nel 5 marzo 1257 di fatto accordò, licenza di alienare a certe condizioni una parte delle possessioni spettanti alla chiesa Volterrana.
    Fu perciò che l'eletto Ranieri, con atto pubblico del 12 dicembre 1258, cedè per otto anni a una società anonima le sue miniere e la zecca di Montieri. (AMMIR. l. cit.)
    Contuttociò Chiusdino non ritornò mai più sotto il dominio temporale dei vescovi volterrani, siccome
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    lo dimostrano gli atti dell'archivio diplomatico di Siena sotto gli anni 1271 e 1272; mentre che quella Repubblica ordinava agli uomini di Chiusdino di eleggere in loro potestà Bernardino di Perolla o altri cittadini di Siena. Per lo contrario nel 1308 erano invece i Chiusdinesi quelli che domandavano alla Repubblica senese un giusdicente di sua elezione; essi che nel 1359 inviarono a Siena i loro sindaci per sottoporsi totalmente alle leggi ed essere incorporati al contado della Repubblica. Ciò infatti seguì per decreto del 1361 emesso dai signori XII di Siena, con l'obbligo al Comune di Chiusdino di pagare un tributo annuo di fiorini cento in contanti, e d’inviare a Siena per la festa di mezz'agosto un palio del valore almeno di fiorini 20. (ARCH. DIPL. FIOR. Kaleffo nero)
    Porta la data del 1450 il più antico statuto particolare, con il quale la Comunità di Chiusdino si governava pel civile e per l'economico. Fra i suoi articoli vi è l'ordine per una grand'offerta a S. Galgano Guidotti eremita Chiusdinese del secolo XII, obbligando uno per famiglia di recarsi nel giorno di sua festa alla badia di S. Galgano in Monte Siepi, posta 3 miglia toscane a levante di Chiusdino. –
    Vedere BADIA di S. GALGANO.
    Fra le chiese più antiche di Chiusdino eravi quella quella della Badia di Serena, sotto l'invocazione di
    S. Maria della Neve. Le sue rovine esistono quasi un miglio toscano a levante del paese sopra un colle selvoso, dove già fu un castelletto omonimo, antico feudo dei conti della Gherardesca già consorti de'Pannocchieschi.
    Spettava ai monaci di Serena la chiesa di S. Martino, posta dentro Chiusdino con una piccola clausura annessa; la quale nei secoli XVI e XVII servì di abitazione a pochi Vallembrosiani chiamati costà dalla vicina badia alla cura
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    delle anime. Al quale scopo la Comunità assegnò a quel monastero rendite e effetti.
    Quindi avvenne che il giuspatronado della chiesa di S. Martino fu causa di una lite agitata avanti la corte di Roma, la quale, nel 26 luglio 1554, sentenziò a favore dei monaci. (ARCH. DIPL. FIOR.
    Carte della Badia di Ripoli)
    La pieve di Chiusdino (S. Michele) è situata nella parte più eminente del paese, ed ha il titolo di prepositura. Essa nel secolo XIV era matrice delle seguenti chiese: 1. S. Pietro a
    Vallicelloli; 2. S. Lorenzo di Bossolino; 3. S. Andrea in Padule; 4. S. Bartolommeo al Fossato; S. Pancrazio; 6. Ospedale di Chiusdino.
    Più moderna è la chiesa della Visitazione di Maria, detta la
    Madonna di Porta piana, e quella della Beata Vergine delle grazie, due cappelle fuori della Terra di Chiusdino.
    Attualmente fanno parte del piviere di Chiusdino S. Maria Assunta a
    Ciciano, e San Lorenzo al Castelletto Mascagni. – Quest'ultima chiesa fu eretta in parrocchia nel 1629 dal vescovo di Volterra e dotata dalla Comunità di Chiusdino, che ne godè perciò il giuspadronato.
    Comunità di Chiusdino. – Il territorio spettante a questa Comunità abbraccia una superficie di 40540 quadrati, dei quali 1713 quadrati sono occupati da strade pubbliche, da letti di fiumi, di torrenti e altri corsi d'acqua.
    Vi si trovava nel 1833 una popolazione di 3513 abitanti, a ragione di circa 73 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    Confina con sei Comunità; a ostro, dove ha il più corto lato, fronteggia con la Comunità di Roccastrada mediante il torrente
    Farmulla tributario della Farma, a partire da ponente a levante dal Pian del Nespolo sino alla confluenza del borro
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    Recensi, dove lascia il Farmulla, e voltando da ostro a scirocco trova la Comunità di Monticano. Con questa in parte confina lungo la strada che da Monticano guida in Maremma, mediante la quale varca il poggio di Scalvaja; poscia per termini artificiali scende nel fiume Merse che trova al Cerro Crociato, e lungh'esso s'innoltra dal lato di levante passando sotto Monte Siepi, a levante della badia di S. Galgano, dove accoglie il tributo del torrente Gallesa, che scende dalla pendice orientale del poggio di Chiusdino, al di là del quale trova la bocca del torrente Freccia. A questo punto il confine comunicativo seguendo l'andamento del fiume volta faccia da levante a ostro, finchè alla confluenza del torrente Gonna la Merse piega nuovamente la fronte a levante. Costà subentra la Comunità di Sovicille, con la quale l'altra di Chiusdino confina lungo la corrente della Merse, sino a che lascia a destra il fiume per entrare a sinistra nel fosso Ricaùsa suo tributario, e per andare incontro a quello delle Filicaje, col quale sale il poggio di Spannocchia, e quindi riscende sul fianco settentrionale del poggio medesimo nel fiume Merse fra il diruto convento di S. Lucia e le vestigie della rocca di Monte Arrenti.
    A questo punto voltando direzione da settentrione a ponente, arriva sulla strada maestra che da Siena per Val di Rosìa conduce a Chiusdino rimontando il torrente Rosìa, mediante il quale trovasi a confine dal lato di settentrione con la Comunità di Casole. Costà dopo breve tragitto, abbandonato a levante il torrente Rosìa, volgesi verso maestro per cavalcare il poggio di Cotorniano e innoltrarsi di là per termini artificiali sino al
    Campo Barucci, dove trova sul torrente
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    Foci la Comunità di Radicondoli. Con quest'ultima piegando da maestrale a ponente rimonta verso la sorgente del Foci salendo la Montagnola presso il castello della Selva, dove tocca la Comunità di Montieri, con la quale per uno sprone della Montagnola medesima si dirige da maestrale a ostro verso il poggio Cornocchia, e di là trapassando il torrente Feccia, quindi il torrente Sajo, torna a riscendere nel fiume Merse che cavalca all'occidente dei poggi di Chiusdino sotto il casale di Ciciano, mentre dalla parte destra del fiume monta le pendici orientali del poggio di Bocheggiano onde ritornare sul torrente Farmulla a contatto con la Comunità di Roccastrada, che ritrova al Pian del Nespolo.
    Una sola strada rotabile passa per questa Comunità. È l'antica provinciale Massetana che da Siena per Val di Rosìa conduce a Chiusdino, e di là per Montieri a Prato e Massa, sebbene non sia essa accessibile alle vetture se non che da Siena sino a Chiusdino.
    Fra i maggiori corsi d'acqua che nascono, o che trapassano per il territorio di Chiusdino, dopo il fiume Merse che lo attraversa dal lato di ostro e lo e lo rasenta dalla parte di levante, havvi dal lato di settentrione il torrente
    Feccia che viene da Radicandoli e che vuotasi nel fiume prenominato dopo avere accolto per via il Foci e altri minori rivi, tra i quali il Gallesa o Galesia che nasce, come si è detto, nella pendice orientale del poggio di Chiusdino.
    La struttura del suolo della Comunità di Chiusdino, situata fra le crete marnose di Val di Merse, la calcarea semicristallina della Montagnola e i gabbri di Travalle, se non m'inganno, non fu per anco nel suo insieme bastantemente
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    studiata e descritta dai naturalisti della nostra età. I cenni che però su di essa trovansi sparsi nelle memorie di Giuseppe Baldassarri, nei viaggi del Targioni, del Santi, e in qualche altro scritto di autori più moderni, danno essi solo a divedere l'importanza di questa contrada; in mezzo alla quale scaturiscono tanti vapori solfurei, tanti gas acidi, tante acque minerali, costà dove si formano tanti nuovi sali, cotante incrostazioni selenitiche e stalattitiche, cotanti filoni e pietrificazioni quarzose, dove finalmente vanno ad aggrupparsi nella montuosità di Montieri tre valli singolarissime; cioè, quella della Cornia con le vallecole adiacenti della Milia e della Pecora; la Valle della Cecina, e questa della Merse; quei cenni, dissi, sono arra bastevole a destare nei scienziati una lodevole curiosità per approfondire i fenomeni complicati ed arcani che opera la natura nella scorza scorza esteriore di questo territorio.
    In aspettativa di ciò, epilogando le poche indagini fatte, può dirsi, che l'ossatura apparente e superiore dei poggi di Chiusdino mostrati di calcarea ora cavernosa ora compatta con filoncini di ferro silicato, i quali danno un aspetto dendritico, a quelle rocce attraversate e più spesso incrostate dalla calcarea-concrezionata in forma di travertino, talvolta ricoperte nei fianchi da banchi di pudinga calcareo-siliceo, formati di ciottoli e di ghiaje di vario colore, qualità e grandezza. Alla quale formazione serve di base la marna conchigliare, ossia mattajone, che è la
    creta senese.
    Verso la Montagnola la roccia calcarea compatta prende l'aspetto di un marmo sotto-salino di fondo bianco con macchie gialle, rosse e azzurro-nerastre; mentre la stessa calcarea subgranulare è bene spesso intersecata o ricoperta dalla calcarea concrezionata e solfata. Appartengono a quest'ultima qualità le gessiere di
    Caùsa sulla via Massetana, all'occidente del poggio di Spannocchia, cui fanno corona estesi
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    banchi di travertino spugnoso che si stendono nel piano detto del Padule sino a ostro dei poggi di Pentolina.
    Sulla sinistra ripa del torrente
    Sajo che bagna la pendice orientale del poggio di Travalle, (nome che indica da sé stesso la sua ubicazione, tra la valle cioè della Cecina e quella della Merse) scaturiscono con grande impeto e cupo sibilo in forma di densi e candidi vapori i fumacchi o soffioni dei Lagoncelli di Travalle, resi noti dal ch. Paolo Mascagni per l'acido boracico che forniscono. – Vedere LAGONI.
    Di un'acqua acidula solforosa fredda nei contorni del Castelletto Mascagni, e di certe
    zolfatare lungo il fosso Cona sotto la chiesa del Castelletto, fu fatta menzione dal Targioni nella relazione dei suoi Viaggi; ed il Santi aggiunse, che non una sola, ma più sorgenti di simili acque pullulano per lungo tratto del fosso Cona, sulla ripa destra del quale esiste una rupe di alabastrine (solfato di calce) adoprata nel paese per fare gesso.
    Né solo polle d'acque sulfuree, ma trovansi pure fra Travalle e Chiusdino spazj di terreno, donde emanano dei gas acidi, dei vapori solforosi e intorno a cui si fabbricano naturalmente solfati, solfuri, carbonati e zolfo, al pari che lungo le polle dell'acqua minerale preaccennata.
    La campagna di Chiusdino nelle insenature e cavità della valle è fangosa e palustre anziche nò. Essa è nella massima parte coperta di boschi cedui, di pasture, o di foreste di cerri, di suvere, di frassini e di betule. Nelle selve più domestiche sono i castagni, la cui raccolta costituisce uno dei più essenziali prodotti agrarj di questa Comunità.
    I vigneti, qualche ulivo e i campi sativi più frequenti s'incontrano nelle vicinanze di Chiusdino, nella fattoria del marchese Feroni
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    a Frosini, nel poggio di Ciciano e intorno il Castelletto Mascagni. Nel 1676 in questo territorio, che occupa una superficie di circa 50 miglia quadrate toscane, non si contavano che 32 poderi. Nei suoi estesi boschi e selvaticheti potrebbesi pertanto allevare un numero di bestiame lanuto, bovino e porcino assai maggiore di quello che attualmente vi si mantiene.
    L'aria della Comunità in discorso, tanto lungo la Merse che nel vallone della
    Freccia, nell'estate è infida, umida nell'inverno; mediocremente salubre nei poggi di Chiusdino, di Ciciano, ec. ma rigida nella fredda stagione stante le nebbie che si alzano dai subiacenti piani e la ventilazione impedita dal lato occidentale a causa del montuoso elevato gruppo dei poggi di Montieri, di Prata e di Gerfalco.
    Non si praticano in Chiusdino mercati settimanali, ma solamente due fiere di bestiame, una delle quali cade nel dì primo maggio, l'altra di maggior concorso nel 2 dicembre.
    Col regolamento governativo del 2 giugno 1777, relativo all'organizzazione delle comunità della Provincia superiore di Siena, vennero riuniti in un solo corpo per formare l'attuale Comunità di Chiusdino quattro preesistenti comuni con otto comunelli, cioè: i comuni di
    Chiusdino, di Gerfalco, di Montalcinello e di Travalle. Gli otto comunelli aggregati portavano i nomi seguenti: 1. Palazzo a Fichi; 2. Frosini; 3. Pentolina; 4. Montarrenti; 5. Castiglion lungo Farma; 6. Maciano, se non fu piuttosto Ciciano; 7. Luriano e Folgori; 8. Tamignano.
    Alcuni dei nominati comunelli, come
    Folgori, Castiglion lungo Farma, e Tamignano più non esistono, mentre il comune e popolo di Gerfalco fu posteriormente aggregato alla Comunità di Montieri.
    La Comunità mantiene nel capoluogo un medico-chirurgo e
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    un maestro di scuola; un altro chirurgo e un maestro hanno stanza in Travalle, e un terzo maestro in Montalcinello.
    Chiusdino si gloria di aver dato i natali nel 1148 a San Galgano Guidotti, della cui vita un illustre devoto in quest’anno (1835) ha pubblicato in Firenze un succinto compendio corredandolo di due eleganti incisioni con la veduta della chiesa rotonda di San Galgano sul Monte Siepi, attualmente cura, la pianta e spaccato del diruto grandioso tempio della vicina badia omonima nello stato attuale.
    Sebbene compreso in questa stessa Comunità, non devesi togliere al
    Castelletto Mascagni il suo maggior pregio, che è quello di aver visto nascere e morire fra le avite mura l’anatomico più famoso del secolo XVIII.
    Trovasi in Chiusdino la cancelleria comunitativa, che serve anche alle Comunità di Montieri, di Monticano e di Elci. Vi risiede un Potestà che ha la giurisdizione civile solamente sul distretto Chiusdinese, dipendente pel criminale e per gli atti di governo dal Vicario Regio di Casole. L’ingegnere di Circondario è in Radicandoli, dov’è pure l’ufizio di esazione del Registro; la conservazione delle Ipoteche e la Ruota si trovano in Siena.

    POPOLAZIONE della Comunità di CHIUSDINO a tre epoche diverse

    - nome del luogo: Castelletto Mascagni, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Rettoria), diocesi cui appartiene: Volterra, abitanti nel 1640: n° -, abitanti nel 1745: n° 120, abitanti nel 1833: n° 375
    - nome del luogo: CHIUSDINO, titolo della chiesa: S. Michele (Prepositura), diocesi cui appartiene: Volterra,
    abitanti nel 1640: n° 631, abitanti nel 1745: n° 587, abitanti nel 1833: n° 889
    - nome del luogo: Ciciano, titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Pieve), diocesi cui appartiene: Volterra,
    abitanti nel 1640: n° 94, abitanti nel 1745: n° 160, abitanti
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    nel 1833: n° 378
    - nome del luogo: S. Galgano a Monte Siepi, titolo della chiesa: S. Galgano (già Eremo ora Rettoria), diocesi cui appartiene: Volterra, abitanti nel 1640: n° -, abitanti nel 1745: n° -, abitanti nel 1833: n° 238
    - nome del luogo: Luriano e Scalvaja o
    Folgori, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), diocesi cui appartiene: Volterra, abitanti nel 1640: n° 69, abitanti nel 1745: n° 168, abitanti nel 1833: n° 245
    - nome del luogo: Montalcinello, titolo della chiesa: S. Magno (Pieve), diocesi cui appartiene: Volterra,
    abitanti nel 1640: n° 114, abitanti nel 1745: n° 221, abitanti nel 1833: n° 496
    - nome del luogo: Monti e Malcavolo, titolo della chiesa: S. Maria e S. Giovanni (Pieve), diocesi cui appartiene: Volterra,
    abitanti nel 1640: n° 286, abitanti nel 1745: n° 403, abitanti nel 1833: n° 349
    - nome del luogo: Pentolina, titolo della chiesa: S. Bartolommeo (Pieve), diocesi cui appartiene: Siena,
    abitanti nel 1640: n° 49, abitanti nel 1745: n° 49, abitanti nel 1833: n° 87
    - nome del luogo: Travalle, titolo della chiesa: SS. Michele e Silvestro (Prepositura), diocesi cui appartiene: Siena,
    abitanti nel 1640: n° 309, abitanti nel 1745: n° 323, abitanti nel 1833: n° 451

    - totale
    abitanti nel 1640: n° 1552
    - totale
    abitanti nel 1745: n° 2031

    Frazione di popolazione proveniente da altre Comunità

    - nome del luogo: Selva e Cotorniano, titolo della chiesa: SS. Pietro e Paolo, comunità dalla quale deriva: Casole, abitanti nel 1833: n° 5

    - totale
    abitanti nel 1833: n° 3513

    CHIUSDINO nella Val di Merse. – Si aggiunga in
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    fine. – La potesteria di Chiusdino soppressa dal motuproprio del 12 ottobre dell'anno 1838 fu riunita alla giurisdizione del potestà di Radicondoli. Il Cancelliere comunitativo di Chiusdino attualmente serve a tre Comunità; cioè, a quelle di Chiusdino, di Elci e di Monticiano.
    Nel 1833 la Comunità di Chiusino noverava con gli annessi Abitanti 3513, e nel 1845 stante le variazioni accadute dopo ne contava soli 3144, cioè:

    Castelletto Mascagni,
    Abitanti N.° 351
    CHIUSDINO,
    Abitanti N.° 1000
    Ciciano (
    porzione), Abitanti N.° 359
    S. Galgano,
    Abitanti N.° 273
    Lugnano e Scalvaja (
    porzione), Abitanti N.° 170
    Montalcinello (
    porzione), Abitanti N.° 456
    Monti e Malcavolo in Frosini (
    porzione), Abitanti N.° 396
    Pentolina (Pieve),
    Abitanti N.° 112

    Annessi

    Selva e Cotorniano; da Casole, Abitanti N.° 27
    TOTALE,
    Abitanti N.° 3144
Localizzazione
ID: 1289
N. scheda: 16400
Volume: 1; 6S
Pagina: 707 - 712; 74
Riferimenti: 370, 13440
Toponimo IGM: Chiusdino
Comune: CHIUSDINO
Provincia: SI
Quadrante IGM: 120-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1669674, 4780120
WGS 1984: 11.08773, 43.15637
UTM (32N): 669737, 4780295
Denominazione: Chiusdino, Giusdino, Jusdino
Popolo: S. Michele a Chiusdino
Piviere: S. Michele a Chiusdino
Comunità: Chiusdino
Giurisdizione: Chiusdino
Diocesi: Volterra
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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