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S. Ellero, S. Ilario di Alfiano, S. Ellero di Vallombrosa , Abazia di Vallombrosa - Vicano di S. Ellero

 

(S. Ellero - Torrente Vicano di S. Ellero)

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    ALFIANO (S. ELLERO, o S. ILARIO DI) nel Val d’Arno superiore. Villa già castello e borgo con monastero e cura (S. Maria) alla confluenza del torrente Vicano nell’Arno, piviere di Pitiana Comunità e Giurisdizione e 5 miglia toscane a maestro di Reggello Diocesi di Fiesole, Compartimento di Firenze, che è 13 miglia toscane a ponente.
    Risiede alle falde occidentali del monte di Vallombrosa sulla riva destra dell’Arno presso la nuova strada postale di Arezzo, allo scalo dove s’introducono nel fiume i
    foderi degli abeti di Vallombrosa.
    Fu sino dal secolo X monastero di donne della regola Benedettina, il di cui patrimonio occupava quasi tutta la selvosa montagna della Vallombrosa, donata in parte, nel 1039 dalla badessa di S. Ilario a S. Giovanni Gualberto fondatore di quella congregazione religiosa. Aveva altresì il giuspadronato sopra molte chiese e monasteri con più i castelli di S. Ellero e di Remole, confermati a quelle monache da vari privilegi pontificii, uno dei quali amplissimo di Lucio III spedito da Laterano il 29 dicembre 1181, e l’altro di Gregorio IX dato in Perugia il 28 giugno 1228.
    Godè pure della protezione sovrana di Arrigo VI che gli accordò con diploma del 26 febbrajo 1191. (LAMI
    Mon. Eccl. Flor.)
    Dopo la metà del secolo XIII si trattò della riunione di questo monastero alla Badia di Vallombosa; lo che fu cagione di lunga opposizione per parte delle monache ad onta delle lettere apostoliche dirette dal pontefice Alessandro IV al Comune di Firenze, con la data del 9 e 13 dicembre 1255, perché dasse mano all’opera; unione che poi ebbe effetto mediante un istrumento fra quei due corpi morali, stipulato nell’Abazia vecchia di S. Ilario
    il 31 gennajo 1268. In conseguenza di ciò venne assegnato alle monache di S. Ellero il monastero di S. Pancrazio di Firenze
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    loro vita durante. (ARCH. DIPL. FIOR. Vallombrosa.) Da detta epoca il monastero di S. Ellero fu convertito in ospizio, e villa dei monaci di Vallombrosa, il di cui abate conservò il padronato e diritto della nomina del curato pro tempore della parrocchia di S. Maria a Sant’Ellero, e di altre chiese provenienti dallo stesso monastero sino all’anno 1809.
    Il castello di S. Ellero, situato nel poggio detto di Montaguto che siede a cavaliere del monastero, è noto nella storia fiorentina per aver dato rifugio alla parte ghibellina cacciata nel 1267 di Firenze dalle genti dell’opposto partito che ivi assediò e in gran numero prese ed uccise. (G. VILLANI
    Cron. Lib. VII) Altra memoria dello stesso castello è notata nel Lambeccio contandosi nel nuovero di que’paesi che tennero dalla parte imperiale sotto Carlo IV.
    La parrocchia di S. Maria a Sant’Ellero ha 328 abitanti.
    È assai dubbio se l’etimologia di Alfiano sia di romana famiglia (
    Alfia) o piuttosto una corruzione derivata dal vocabolo ad Fanum, come luogo dove già fu un tempo sacro a qualche divinità pagana.

    ELLERO (S.) DI VALLOMBROSA. –
    Vedere ALFIANO (S. ELLERO DI) cui resta da aggiungere, che cotesta parrocchia di S. Ellero nel 1845 aveva 238 Abitanti nella Comunità principale di Reggello, e che mandava una frazione di 96 persone in quella di Pelago. – TOTALE Abitanti N.° 334.

    VICANO DI PELAGO, e VICANO DI S. ELLERO. – Due grossi torrenti che scendono nell’Arno fra Rignano ed il Ponte a Sieve; il primo de’ quali ha origine verso la cima occidentale del monte della Consuma, onde precipitoso discende ingrossato per via da varj fossi e rivi suoi tributarj, tra i quali a destra quello di
    Diacceto; quindi dopo il cammino di circa 4 miglia passa
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    sotto un alto ponte che lo cavalca a levante di Pelago e di là fra profondi burroni ed enormi massi di macigno che seco trascina è cavalcato dal ponte che attraversa la strada R. postale aretina per poi vuotarsi in Arno, che trova a 7 miglia circa dalla sua origine. – il Vicano poi di S. Ellero nasce da più rami fra la Consuma e il monte di Secchiata sopra Vallombrosa, il ramo più settentrionale scende a San Miniato in Alpe, rasentando la villa del Lago, mentre l’altro ramo più meridionale precipita le sue acque fra le balze e le abetine che rivestono quell’insenatura di monte sopra la Badia di Vallombrosa, lasciando alla sua destra il pittoresco poggio delle Celle, ossia del Paradisino. Riuniti i due rami sotto il poggio di Raggiali, le sue acque poco dopo mettono in moto il mulino detto di Tosi, dove si varca il Vicano di S. Ellero scorrendo in un profondo alveo fra i massi di macigno arriva presso la chiesa e l’antico Monastero di S. Ellero che lascia alla sua sinistra vicino alla strada R. postale aretina innanzi di vuotarsi nell’Arno dirimpetto a Rignano, dopo la discesa di circa otto miglia.
Localizzazione
ID: 139
N. scheda: 1720
Volume: 1; 6S
Pagina: 67; 88, 268
Riferimenti: 38510, 1721
Toponimo IGM: S. Ellero - Torrente Vicano di S. Ellero
Comune: REGGELLO
Provincia: FI
Quadrante IGM: 107-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1699283, 4845786
WGS 1984: 11.4756, 43.73988
UTM (32N): 699346, 4845961
Denominazione: S. Ellero, S. Ilario di Alfiano, S. Ellero di Vallombrosa , Abazia di Vallombrosa - Vicano di S. Ellero
Popolo: S. Maria a S. Ellero
Piviere: S. Pietro a Pitiana
Comunità: Reggello
Giurisdizione: Reggello
Diocesi: Fiesole
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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