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Certaldo (SS. Tommaso e Prospero), Certaldo basso

 

(Certaldo)

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    CERTALDO in Val d'Elsa. Castello famoso, già capoluogo di un estesissimo Vicariato, ora della sola Comunità di questo nome, nella potesteria di Castel Fiorentino, Vicariato Regio di Sanminiato, Diocesi e Compartimento di Firenze.
    L'antico castello risiede sulla cima di una collina marnosa che frana dal lato orientale il torrente
    Agliena prima di sboccare nell'Elsa, mentre a ponente maestrale ne lambisce le sue falde il rio di Scolo, cui fa ala dal lato opposto una vaga collinetta, denominata il poggio del Boccaccio.
    Il moderno paese è fabbricato a piè della collina, non molto lungi dalla ripa destra del fiume Elsa, ripartito in due borgate cui passa in mezzo la strada Regia Francesca, denominata Traversa, che guida per Poggibonsi a Siena.
    Trovasi nel grado 28° 42' di longitudine e 43° 33' 2" di latitudine; 8 miglia toscane a maestrale di Poggibonsi, 6 miglia a scirocco di Castiglion Fiorentino, e 5 miglia a ponente di Barberino di Val d'Elsa.
    Comincia, si può dire, la sua storia dopo che questo castello dai conti Alberti passò sotto il libero dominio della Repubblica fiorentina; lo ché avvenne sulla fine del secolo XIII. Si rammenta la prima volta Certaldo, come ereditario appannaggio dei conti Alberti, all'ocasione che l'imperatore Federigo I, con diploma del 10 agosto 1164, accordò al conte Alberto di Prato l'investitura di tutti i castelli che il di lui avo non aveva alienati; fra i quali possessi trovansi nominati
    Certaldo, Pogna e varj altri luoghi della Val d'Elsa.
    Non corsero molti anni dacché i Fiorentini mandarono la loro oste sopra il castello di
    Pogna, ove era allora il detto conte Alberto ribelle della Repubblica, e quello ebbero e disfecero, mentre il suo signore fu condotto per ostaggio in città.
    Onde liberarsi da tale servaggio il
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    conte per atto pubblico si obbligò a disfare tutte le torri di Certaldo, e rilasciarne alla Signoria di Firenze l'alto dominio, riservandosi i tributi dei fedeli e i beni allodiali.
    La ribellione posteriormente accaduta di Semifonte, il suo formale assedio, l'assalto e distruzione di quel famoso castello, diede l'ultimo tracollo a quei dinasti, giacché poco dopo la caduta di Semifonte Certaldo con tutto il suo territorio fu dichiarato distrettuale del contado della Repubblica di Firenze, che ben tosto lo destinò a residenza di un giurisdicente, e tre secoli dopo lo fece capo di governo di tutta Val di Pesa, di una parte di Val d'Elsa e del Val d'Arno, a partire da ponente a levante dal ponte a Elsa al pian di Ripoli inclusive, e da ostro a settentrione dai monti del Chianti sino al monte Albano. Avvegnaché il suo Vicariato abbracciava le potesterie di Radda e Gajole, di Poggibonsi, di Gambassi e Montajone, di Castel fiorentino, di Empoli, di Montelupo, di Cerreto
    Guidi, di S. Casciano, di Montespertoli, di Barberino di Val d'Elsa, e persino quelle del Galluzzo e del Bagno a Ripoli, entrambe suburbane di Firenze.
    Quindi non deve far maraviglia, se in un sol giorno furono condannati e messi a morte in Certaldo 16 ribelli.
    Esiste tuttora nel luogo più eminente del castello il vecchio grandioso pretorio già residenza dei conti Alberti, le di cui esterne pareti sono coperte di armi gentilizie, molte delle quali di terra invetriata, detta della Robbia, coi nomi dei rispettivi Vicarj che costà tennero ragione.
    Fra i giusdicenti più distinti stati a Certaldo merita di esser rammentato Lattanzio Tedaldi, per cura del quale, nel 1503, fu scolpito da Gio. Francesco Rustico il busto di marmo e il cenotafio di Giovanni Boccaccio esistente nell'antica chiesa parrocchiale de'SS. Jacopo e Filippo degli Agostiniani Eremitani: cenotafio visitato
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    frequentemente dagli stranieri e dai nazionali, insieme con la casa dov'egli abitò, conservata nella sua antica forma, decorata di allusive iscrizioni e di preziosi affreschi del cav. Benvenuti per zelo della nobil donna Carlotta Lenzoni, che ne fece in questo secolo acquisto.
    Certaldo fu derubato e arso nel 1479 dall'oste del papa e dal re di Napoli, allora in guerra con la Repubblica fiorentina.
    La chiesa prepositura sotto l'invocazione de'SS. Tommaso e Prospero a Certaldo, situata sul superiore castello, minacciava rovina quando, nel 1757, fu trasferita la parrocchia nell'oratorio di S. Andrea, fondato nel sottostante borgo sulle possessioni lasciate ai Padri Agostiniani di Firenze da Jacopo del fu Boccaccio da Certaldo, fratello del sommo prosatore, in ordine al suo testamento rogato li 19 giugno 1384 nel monastero di S. Maria degli Angeli a Cestello in Firenze. A forma della quale disposizione due frati eremitani furono obbligati a ufiziare quell'oratorio con una messa quotidiana. (ARCH. DIPL. FIOR..
    Badia di S. Miniato al Monte.)
    L'antica parrocchia de'SS. Michele, Jacopo e Filippo, già monastero di Agostiniani eremitani, fu dichiarata prioria già all'epoca della soppressione di quella famiglia religiosa. (anno 1783.)
    Comunità di Certaldo. – La superficie di questa Comunità corrisponde a 21714 quadrati, 449 dei quali sono occupati da corsi di acqua e da strade, con una popolazione di 5336 abitanti corrispondenti a 202 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    Il territorio della Comunità di Certaldo presenta la figura informe di un triangolo, che con uno dei suoi lati si specchia nel fiume Elsa, e con l'angolo opposto si bagna nel torrente
    Virginio.
    Confina con 5 Comunità; dal lato di libeccio mediante il fiume prenominato ha di fronte la Comunità di San Gimignano e di Montajone: la prima di queste dalla confluenza del torrente
    Avane sino alla bocca
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    del torrente Casciani che dal lato opposto fluisce nell'Elsa, dove sottentra la Comunità di Montajone sino al rio detto de'Confini. Costà il territorio di Certaldo abbandona la ripa destra del fiume, e volgendo da libeccio a ponente quindi a maestro, costeggia con la Comunità di Castel Fiorentino, rimontando il rio de'Confini, poi i borri di Corniola, di Valliconica e di Pian Grande, sino a che deviando da maestrale a settentrione trova al rio del Bagno di Baragazzo la Comunità di Montespertoli. Con quest'ultima si dirige nel fosso de'Tresanti, e di là pel borro di Cerreta scende nel torrente Pesciola, che oltrepassa per entrare nel rio Pesciolino suo tributario, e di là varcare le piagge cretose fra Lucardo e S. Maria Novella, da dove per il borro de'Presagli entra nel torrente Virginio. Costà voltando a grecale-levante trova sulla via che viene da Montelupo la Comunità di Barberino di Val d'Elsa, con la quale percorre per breve tratto la strada di Marcialla sino a Vigliano, indi quella che da S. Lorenzo alle Grotte va alla Cupola di S. Donnino di Semifonte, oltrepassata la quale incontra il torrente Avane, pel cui alveo le due Comunità scendono sino alla riva destra dell'Elsa.
    Varie strade rotabili passano per il territorio di questa Comunità; fra le quali la Regia postale, detta la
    Traversa, o antica Francesca, che staccasi dalla pisana all'Osteria bianca; la via provinciale che da Certaldo quida a Firenze, passando da Lucardo, dove si dirama a levante una strada comunitativa per condurre alla Regia romana alla posta di Tavarnelle, mentre nella direzione di maestrale un'altra strada comunitativa porta a Montespertoli e
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    un tronco da essa si distacca per Castel Fiorentino.
    Fra i diversi corsi d'acqua che bagnano questo territorio, oltre l'Elsa che ne lambisce i confini a libeccio, si distingue il torrente
    Agliena, il quale trae la sua origine fra Tavarnelle e Barberino, dirigendosi prima verso maestrale quindi a libeccio fra le ripide rovinose balze di colline marnose, finché dopo 6 miglia si scarica nell'Elsa poco sotto il borgo di Certaldo.
    Nell'antico alto-piano di questa contrada, alla destra del torrente
    Agliena sopra profondi burroni veggonsi fondate sulle rovine dei castelli di Semifonte, di Pogna, di Lucardo e di S. Maria Novella, ville private di nobili fiorentini.
    La qualità e struttura del suolo di questa Comunità è uniforme a quella di Barberino di Val d'Elsa, di cui questo Certaldo può riguardarsi una continuazione; voglio dire, che consiste in strati quasi orizzontali di mattajone, (marna conchigliare grigio-cerulea) ricoperti da strati di tufo calcareo siliceo color giallastro contenete pur esso avanzi di conchiglie, mentre l'alto-piano della valle è sparso di ciottoli e ghiaie appartenute al terreno stratiforme Appenninico.
    Dobbiamo a due grandi luminari della Toscana il primo avviso sulla origine e struttura del terreno di questa contrada. Al Boccaccio, cioè che sino dalla sua gioventù nel
    Filocopo al lib. VII avvertì, e in più matura età nel trattato dei Fiumi ripetè, mostrarsi il poggio di Certaldo e i fiumi a quello circostanti pieni di marine conchiglie. L'altro fù Giovanni Targioni, che passò in più volte dieci mesi della sua adolescenza in Certaldo, mentre vi erano Vicarj, nel 1725 lo zio, e nel 1727 il padre di colui che in fatto di scienze naturali sbalordì gli uomini della sua età, e che sarà sempre mai ammirato per l'esattezza delle sue osservazioni e per
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    le sublimi sue riflessioni sulla geognosia della Toscana, quando questa scienza era in fasce.
    Fu in tale occsione, che Targioni nel visitare la Val d'Elsa
    prese gusto (sono parole dello stesso autore) alla storia naturale, e principiò a farvi una non piccola raccolta di testacei fossili, i quali fossili trovò in maggior copia riuniti e distesi nella faccia superiore di uno strato, là dove combacia colla faccia inferiore di quello che lo ricuopre.
    A lui si deve pure l'avviso, che tutto l'alto-piano della Valle dell'Elsa ha le vette composte di arene e di minuti sassolini fluitati, che traguardate da un punto fisso mostrano che in tempi remoti fu costassù tutta una pianura continuata, di tanto in tanto dai torrenti corrosa e smangiata. Egli finalmente osservò che nei più elevati risalti di quelle colline vi predomina l'agliaja, come a Lucardo e Marcialla; e che di là sino a Certaldo i poggi sono formati di strati di tufo, mentre da Certaldo in là sino a Castel Fiorentino si trova quasi solamente mattajone. (TARGIONI,
    Viaggi T. VIII)
    Per la coltura de'prodotti di suolo, non essendovi differenza da quanto fu accennato per la Comunità di Barberino di Val d'Elsa, non starò io a ripetere quanto fu notato in quell'articolo circa la convenienza di marnare il suolo argilloso e franante di
    mattajone con quello calcareo-siliceo di tufo, nella guisa che fu per la prima volta praticato alla metà del passato secolo, appunto fra Castel Fiorentino e Certaldo, dal marchese Roberto Pucci nella sua tenuta di Oliveto, e quindi con più metodo e maggiore economia propagato dall'agronomo famoso di Meleto.
    Vero è che nei risalti e sull'alto-piano della Valle, provano assai meglio che altrove le viti, gli ulivi, e altri frutti che riescono tutti di squisito sapore.
    Non parlo
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    dei marzolini e dei preziosi caci di Lucardo, perché al pari di Lucardo si trovano formaggi deliziosi in tutta la Val d'Elsa, in Val d'Era, in Val d'Orcia e in Val d'Ombrone senese, in grazia delle pasture saporite che danno le crete o il mattajone di origine marina. –Vedere ASCIANO, Comunità.
    Con il Regolamento economico del 23 maggio 1774 la Comunità di Certaldo restò formata di 21 popoli, cioè; 1. S. Tommaso a
    Certaldo; 2. S. Pietro a Tugiano; 3. S. Stefano a Bagnano; 4. S. Giovanni Battista a S. Gersolé; 5. S. Michele a Semifonte (soppresso); 6. S. Maria a Casale; 7. S. Donato a Lucardo; 8. S. Maria Novella a Lucardo; 9. S. Lazzaro a Lucardo; 10. S. Giustina a Metata; 11. S. Ippolito a Megognano; 12. S. Maria a Lucardo, (attualmente annesso a S. Martino); 13. S. Martino a Majano; 14. S. Michele a Monte (soppresso); 15. S. Margherita a Sciano; 16. S. Maria a Lancialberti (soppresso); 17. S. Miniato a Maggiano (soppresso); 18. S. Gaudenzio a Ruballa; 19. S. Michele a Nebbiano; 20. S. Maria a Marcialla o Pogna; 21. S. Martino a Lifoli (soppresso).
    Attualmente il corpo della Comunità di Certaldo è riunito in 12 parrocchie, oltre quella di S. Martino a Lucardo per la parte che spettava alla cura di S. Maria stata annessa a S. Martino.
    L'occupazione principale degli abitanti del descritto territorio è quella dell'agricoltura; una minor parte di esse trae di che vivere dalle vetture e dalla compra e vendita dei commestibili e dei
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    bestiami, mentre un più piccolo numero trova da occuparsi nelle fornaci di terra cotta per opere da costruzione, indispensabili costà al pari che in molte Comunità di questa valle, stante la scarsità o totale mancanza del pietrame.
    Continua in Certaldo da tempo antico l'uso del mercato settimanale, il quale cade in mercoledì: ma esso riesce di piccolo concorso a fronte di quelli che hanno luogo nelle vicine Terre di Castiglion Fiorentino e di Poggibonsi.
    Si fanno costà tre fiere annuali, la prima nel 15 aprile, la seconda nel 25 luglio, e la terza nel 25 novembre.
    Non vi è chi non sappia che di Certaldo fu oriundo, e in Certaldo lasciò la vita il gran prosatore toscano: e che da Certaldo derivò quel
    Poce stato uno dei priori della Signoria di Firenze nel 1323, ed al quale dobbiamo la storia contemporanea dell'ultimo assedio e presa di Semifonte.
    La Potesteria di Castiglion fiorentino, dopo l'abolizione di quella di Certaldo, comprende nella sua giurisdizione civile anche la Comunità di Certaldo, cui sopravvede per il criminale il Vicario Regio di Sanminiato, dove ha la sua Cancelleria e l'ufizio di esazione del Registro. La conservazione delle Ipoteche è in Volterra; la Ruota a Firenze.

    POPOLAZIONE della Comunità di CERTALDO a tre epoche diverse

    - nome del luogo: Bagnano o Albagnano, titolo della chiesa: S. Maria (Prioria), abitanti nel 1551: n° 96, abitanti nel 1745: n° 104, abitanti nel 1833: n° 137
    - nome del luogo: Casale e Casalecchio, titolo della chiesa: S. Maria e S. Lucia (Rettoria),
    abitanti nel 1551: n° 125, abitanti nel 1745: n° 132, abitanti nel 1833: n° 167
    - nome del luogo: CERTALDO Castello, titolo della chiesa: SS. Michele e Jacopo (Prioria),
    abitanti nel 1551: n° 704 (con SS. Tommaso
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    e Prospero a Certaldo Borgo a Stradella), abitanti nel 1745: n° 524, abitanti nel 1833: n° 649
    - nome del luogo: CERTALDO Borgo a Stradella, titolo della chiesa: SS. Tommaso e Prospero (Prepositura),
    abitanti nel 1551: n° 704 (con SS. Michele e Jacopo a Certaldo Castello), abitanti nel 1745: n° 413, abitanti nel 1833: n° 1464
    - nome del luogo: S. Jerusalem di Semifonte, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista di
    S. Jerusalem (Pieve), abitanti nel 1551: n° 172, abitanti nel 1745: n° 305, abitanti nel 1833: n° 320
    - nome del luogo: Lucardo, titolo della chiesa: S. Donato e S. Maria Novella (Prioria),
    abitanti nel 1551: n° 228, abitanti nel 1745: n° 317, abitanti nel 1833: n° 370
    - nome del luogo: Lucardo, titolo della chiesa: S. Lazzero (Pieve),
    abitanti nel 1551: n° 281, abitanti nel 1745: n° 308, abitanti nel 1833: n° 506
    - nome del luogo: Majano, titolo della chiesa: S. Martino (Rettoria),
    abitanti nel 1551: n° 145, abitanti nel 1745: n° 130, abitanti nel 1833: n° 169
    - nome del luogo: Marcialla e Pogna, titolo della chiesa: S. Maria (Prioria),
    abitanti nel 1551: n° 238, abitanti nel 1745: n° 330, abitanti nel 1833: n° 625
    - nome del luogo: Nebbiano, titolo della chiesa: S. Michele (Prioria),
    abitanti nel 1551: n° 117, abitanti nel 1745: n° 180, abitanti nel 1833: n° 149
    - nome del luogo: Ruballa e Morgiano, titolo della chiesa: SS. Gaudenzio e Miniato (Prioria),
    abitanti nel 1551: n° 257, abitanti nel 1745: n° 249, abitanti nel 1833: n°
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    - nome del luogo: Sciano e Liffoli, titolo della chiesa: SS. Margherita e Martino (Prioria),
    abitanti nel 1551: n° 139, abitanti nel 1745: n° 141, abitanti nel 1833: n° 337

    - totale
    abitanti nel 1551: n° 2502
    - totale
    abitanti nel 1745: n° 3133

    Frazione di popolazioni provenienti da altre Comunità

    - nome del luogo: Lucardo, titolo della chiesa: S. Martino, comunità donde deriva: Montespertoli, abitanti nel 1833: n° 79

    - TOTALE
    abitanti anno 1833: n° 5336

    CERTALDO nella Val d'Elsa. – Si aggiunga. – Il vicariato di Val d'Elsa, ossia di Certaldo, fu deliberato definitivamente nell'aprile del 1415 insieme con quello del Mugello (
    Scarperia). Nell'occasione medesima furono istituite le due potesterie suburbane alla capitale, cioè, di Fiesole e dell'Impruneta, ora del Galluzzo. – (DOM. BUONINSEGNI Istor. di Fir. Ad hunc ann.) vedere l'Articolo FIRENZE.
    Rispetto poi alla fortificazione del castello superiore di Certaldo havvi un ordinamento del cancelliere della stessa Comunità del 23 marzo 1358 (
    stile fiorentino) per commissione avuta dall'Esecutore degli ordini della giustizia di Firenze, stato accennato all'Articolo MAJANO DI LUCARDO. Ivi ancora fu detto: che da Certaldo derivò quel Pace stato uno dei priori della Signoria di Firenze nel 1323, ed al quale dobbiamo la storia contemporanea dell'ultimo assedio e presa di Semifonte, ecc. Ma è da correggersi, poiché quella storia è stata riconosciuta un artifizio del Capitano Cosimo Rena.

    CERTALDO in Val d’Elsa – Si aggiunga. – Nel 1845 la Comunità di Certaldo contava 6054 Abitanti come appresso:

    CERTAEDO ALTO, abitanti n. 710
    CERTARDO BASSO, abitanti n. 2021
    Bagnano, abitanti n. 175
    Casale (di Certaldo), abitanti n. 205
    Pieve di S. Donnino a Lucardo
    alias in Jerusalem, abitanti n. 379
    S. Donato a Lucardo, abitanti n. 481
    Pieve
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    di S. Lazzero a Lucardo, abitanti n. 600
    Majano (di Certaldo), abitanti n. 184
    Nebbiano, abitanti n. 180
    Ruballa, o a
    Bacio, abitanti n. 401
    Sciano, abitanti n. 418

    Annessi

    Marcialla; dalla Comunità di Barbe-rino di Val d'Elsa, abitanti n. 122
    Petrazzi; dalla Comunità di Castel-fiorentino, abitanti n. 57
    Polvereto; dalla Comunità di Montespertoli, abitanti n. 33
    Vigliano; dalla Comunità di Barbe-rino di Val d’Elsa, abitanti n. 45
    Voltiggiano dalla Comunità stessa di Montespertoli, abitanti n. 23

    Totale, abitanti n. 6054
Localizzazione
ID: 1463
N. scheda: 15640
Volume: 1; 6S; 6A
Pagina: 666 - 670; 70 - 71; 76
Riferimenti: 15641, 32580
Toponimo IGM: Certaldo
Comune: CERTALDO
Provincia: FI
Quadrante IGM: 113-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1664853, 4823673
WGS 1984: 11.04157, 43.54936
UTM (32N): 664916, 4823848
Denominazione: Certaldo (SS. Tommaso e Prospero), Certaldo basso
Popolo: SS. Tommaso e Prospero a Certaldo (con annesso S. Pietro a Montebello)
Piviere: S. Lazzaro a Lucardo
Comunità: Certaldo
Giurisdizione: Certaldo
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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