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Certosa di Pisa presso Calci

 

(Certosa di Pisa)

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    CERTOSA DI PISA presso CALCI nel Val d'Arno pisano. Questa fabbrica che può quasi assomigliarsi ad una residenza regia piuttosto che a un monastero di cenobiti trovasi collocata nella vallecola di Calci, detta allora in Valle buja, poi in Valle graziosa, nel popolo (ERRATA: di S. Michele a Calci) della pieve di Calci, Giurisdizione Diocesi e Compartimento di Pisa, dalla cui città è 5 miglia toscane a levante.
    Anche questa Certosa deve la sua origine alla pietà di un pisano oriundo di Armenia, il quale con testamento de'16 marzo 1366 destinò il suo patrimonio alla fondazione di una Certosa nella valle di Calci, siccome poco dopo con l'annuenza di Francesco Moricotti arcivescovo di Pisa fu essa innalzata sotto la direzione dei priori delle Certose di S. Spirito di Lucca e di S. Maria a Maggiano di Siena, i quali il nuovo asilo monastico e chiesa annessa sotto l'invocazione dei SS. Efeso e Polito dedicarono.
    Fu questa Certosa arricchita nello stesso secolo XIV da varj benefattori; fra i quali un Gambacorti che le assegnò la gran tenuta di
    Alica in Val d'Era, dove era mente del testatore di far sorgere un altro monastero, comecché non divenisse mai più che un semplice ospizio con grancia. Vedere ALICA.
    Erano corsi pochi anni dalla fondazione della Certosa di Calci, quando il pontefice Gregorio XI con breve del 19 febbrajo 1374 ammensò alla medesima l'antichissimo monastero de'Basiliani, poi de' Benedettini dell'isola di Gorgona, con tutti i suoi beni e giurisdizioni.
    Vedere ISOLA di GORGONA.
    La simmetria, vastità e magnificenza della Certosa pisana, che dopo quella di Pavia, può dirsi fra le più belle dell'Italia, sorprende chiunque si rechi a visitarla.
    Un vasto chiostro, contornato da un colonnato di marmi bianchi venati,
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    è fiancheggiato da isolate celle coi rispettivi annessi. Ha una vasta chiesa divisa in tre corpi con vaga facciata che si alza sopra un'elegante scalinata disegnata dall'architetto Carlo Zola. L'interne pareti del tempio sono nobilitate da egregj lavori delle arti belle, fra i quali un S. Brunone di Francesco Vanni, il quadro dell'altare maggiore di Baldassare Franceschini, un S. Giovanni Evangelista, i SS. Gorgonio e Doroteo con due a fresco del certosino Stefano Cassiani, cui par si deve la pittura della cupola nel terzo recinto; mentre appartengono al suo maestro Bernardino Puccetti le pregevoli pitture della cappella contigua alla sagrestia.
    Sono da ammirarsi nella chiesa medesima quattro colonne di marmo rosso bellissimo, e varie lastre di verde antico.
    Ad oggetto di conservare un edifizio così grazioso, FERDINANDO III di sempre grata rimembranza, nel 1814 ordinò, che si ripristinassero costà i Certosini al pari che nella Certosa di Firenze, cioè, nelle due più magnifiche e sole Certose superstiti della Toscana.
Localizzazione
ID: 1472
N. scheda: 15730
Volume: 1
Pagina: 673 - 674
Riferimenti:
Toponimo IGM: Certosa di Pisa
Comune: CALCI
Provincia: PI
Quadrante IGM: 105-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1622766, 4842165
WGS 1984: 10.52498, 43.72392
UTM (32N): 622830, 4842339
Denominazione: Certosa di Pisa presso Calci
Popolo: S. Giovanni Battista a Calci
Piviere: S. Giovanni Battista a Calci
Comunità: Pisa
Giurisdizione: Pisa
Diocesi: Pisa
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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