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COLLE di MONTE in Val d’Elsa. Casale distrutto, dove fu una parrocchia col titolo di S. Bartolomeo ad Montem, detto poi ai Monti, annesso poi alla prepositura di S. Lorenzo a Montauto, nella Comunità Giurisdizione e circa 3 miglia toscane a ostro–libeccio di S. Gimignano. Diocesi di Colle già di Volterra, Compartimento di Siena.
Era uno dei luoghi lungo il torrente Fosci posseduto dal gran conte Ugo, che donò beni posti in Colle di Monte, in Fosci, in Bibbiano, ec. Alla badia di Firenze fondata da sua madre, e poi a quella sua di Poggibonsi; alla quale ultima, con istrumento del 10 agosto 998, assegnò quanto egli possedeva nel Castello di Colle di Monte, ec. ad eccezione di ciò che aveva già offerto al monsignore di S. Maria di Firenze, e di quello che voleva vendere a Teuzo figlio di Liutfredo, e ai nipoti del conte Guido (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della spedizione di Bonifazio)
La chiesa di Colle di Monte è disegnata col titolo di S. Bartolomeo ad Montem nella bolla spedità li 3 agosto 1220 dal pontefice Onorio III a Lamberto preposto della pieve e del clero di S. Gimignano.
Ma ciò che più interessa la storia è il sapere, che il castello di Colle di Monte si convertì nel Castrum Cortesianum, cioè nella famosa villa di Paolo Cortesi, dove quell’uomo illustre accoglieva i più dotti personaggi della sua età, mentre egli scriveva e con bei caratteri faceva stampare in Castro Cortesiano l’opera De Cardinalatu, mentre (anno 1510) presedeva a quella tipografia il calcografo Simone Nardi, denominato il Rosso di Siena.

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e Storico della Toscana

Colle di Monte - Monti, Monte Cortesi

(Monti)

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