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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Alvernia, Vernia

 

(La Verna)

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    ALVERNIA, VERNIA (Petra Verna). Santuario insigne sul monte omonimo nell’Appennino posto fra il Tevere e l’Arno presso al nodo centrale del Bastione fra le sorgenti del Corsalone e dell’Anscione tributari dell’Arno, e le fonti del Singerna influente nel Tevere; nel grado 43° 44’ di latitutidine e 29° 35’ di longitudine a un’elevatezza di 1944 braccia sopra il livello del mare, circa 600 braccia sotto la cresta del suo cucuzzolo. Appartiene alla Comunità di Chiusi Casentinese, da cui è 2 miglia toscane al settentrione Giurisdizione e 7 miglia toscane a levante di Bibbiena, Diocesi e Compartimento di Arezzo. – Fu signoria dei conti di Chiusi e di Montedoglio derivati da un Goffredo figliuolo d’Ildebrando privilegiato da Ottone I (7 dicembre 967), che gli accordò in feudo una gran parte dell’Appennino Casentinese con le sue diramazioni, cioè i monti e boschi di Calva ne, di Caprese e del Foresto sino in Petra Verna E ben si addice il nome di pietra al nudo sasso che Orlando signore di Chiusi donò nel 1213 all’insigne suo ospite S. Francesco, e che i figli di quel dinnasta nel i 274 confermarono ai frati dell’Alvernia, nel tempo che consegnarono loro la scodella ed il bicchiere usati dal Patriarca di Assisi alla tavola del conte Orlando. Fu edificato il primo Eremo nel 1218 alla base meridionale del gran masso di macigno che sporge acuto sopra il dorso della montagna incombente ai strati di calcarea compatta color bianco-grigio.
    La prima chiesa dedicata alla Madon-na degli Angeli diede il titolo a quella che fece innalzare li d’appresso in più ampia forma, nel 1348, Saccone Tarlati di Pietramala. Il conventino e chiesa delle Stimate fondati sul
    crudo sasso, dove S. Francesco da Cristo prese l’ultimo
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    sigillo, furono compiti nel 1264 a spese del conte Simone di Battifolle.
    Questo devoto Eremo protetto costante-mente dai pontefici, lo fu eziandio dalla Repubblica fiorentina, e singolarmente dall’arte della Lana, cui lo raccomandò Eugenio PP. IV, nel 1432. La generosa pietà dei fiorenti-ni si distinse, allorchè da essi fu con magnificenza riedificato il tempio, nel 1459, decorandolo di pregevoli oggetti d’arte con va-sti annessi e comodi loggiati, che guidano dal-la chiesa maggiore all’Eremo delle Stimate. Nuovi e non meno distinti favori la Repubblica fio-rentina elargì a questo ospitaliero asilo, dopo che fu barbaramente devastato, nel 1498, dall’esercito veneziano penetrato a traverso dell’Appennino della Vernia. E quantunque ivi più non esistino le pitture di Taddeo Gaddi, e d’Jacopo del Casentino, trova bene di che appagarsi il dilettante nei mol-ti quadri e sculture di terra invetriata con-dotte con sorprendente magistero e esattezza di disegno. – Risiederono in questo Santuario dal 1218 al 1430 i Minori conventuali, e quindi gli Osservanti, che nel 1625 cedettero il luogo a quelli della Riforma, la cui famiglia composta di cento religiosi esercita costantemente una caritatevole ospitalità verso i passeggeri che ivi in copioso numero nella buona stagione concorrono.
    La montagna dell’Alvernia dal lato del Casentino è tutta di alberese bianco, a cominciare dalla sua base luogo il torrente Corsalone. La qual roccia, a scanso di qualche interruzione spettante al galestro, seguita costantemente sino alla gran rupe di macigno su cui riposa il Convento.
    Quest’ultima, disposta a strati altissimi, in forma di scogliere spiombanti e sconnesse, costituisce il dorso del monte che ha un miglio o poco più di periferia. Essa è rivestita di boschi, mentre la stessa rupe continua a mostrarsi sino al comignolo che porta il nome di monte di
    Penna. Quivi intorno sorgono eccelsi faggi ed abeti, tramezzo agli aceri e a
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    frassini che con la loro ombra segnalano da lungi la chiusa selvosa di quei claustrali.
    Una strada provinciale mulattiera che da Bibbiena sale al convento dell’Alvernia costituisce il più frequentato passaggio per scendere dal lato di scirocco lungo il torrente Anscione alla Pieve S. Stefano in Val Tiberina, e sormontare dal lato di settentrione il giogo del Bastione passando dal Trivio alle Balze, o a Verghereto.
    Nei contorni dell’Alvernia nacque nel secolo XVII
    Innocenzo Martini autore di una storia d’Italia e di un poemnetto sulle lodi del Casentino.
Localizzazione
ID: 156
N. scheda: 2000
Volume: 1
Pagina: 77 - 78
Riferimenti: 24490
Toponimo IGM: La Verna
Comune: CHIUSI DELLA VERNA
Provincia: AR
Quadrante IGM: 107-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1736193, 4843533
WGS 1984: 11.93243, 43.70878
UTM (32N): 736256, 4843708
Denominazione: Alvernia, Vernia
Popolo:
Piviere:
Comunità: Chiusi Casentinese
Giurisdizione: Bibbiena
Diocesi: Arezzo
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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