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Abazia di Galeata, di S. Ellero

 

(S. Ellero)

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    ABAZIA DI GALEATA o DI S. ELLERO in Romagna, ora Arcipretura, alla sinistra del fiume Bidente sul poggio, mezzo miglio toscano a maestro della Terra di Galeata, nel cui Comunità e Giurisdizione è compresa, Diocesi di Sansepolcro, già Nullius, Compartimento di Firenze. – È la più antica abazia del Granducato, mentre la sua origine rimonta alla prima metà del secolo VI, quando da semplice tugurio, abitato da un solitario di santa vita per nome Ilario, fu ridotto in monastero, dotato da un nobile ravennate (Olibrio), il quale insieme coi figli vi si ritirò circa l'anno 530 dell’Era Volgare.
    Vari signori dell'Esercato, e fra questi i conti di Bertinoro e gli arcivescovi di Ravenna, concorsero a benifecarlo e ad estenderne i possessi, depredati più volte dagli eserciti nemici, particolarmente, all'anno 663, dai Longobardi corsi traverso all'apennino toscano ai danni di Forlinpopoli; e nel 785 dal duca fiorentino Gundibrando, il quale devastò gli ospizi, e mise a ruba la corte Sassantina di proprietà del monastero di Galeata (forse il perduto castello di Sasseto presso S. Sofia, dove fu una cella del monastero di S. Ilario).
    Esso insieme col suo distretto era di libera giurisdizione del metropolitano di Ravenna, benché fosse situato nella diocesi di Bertinoro, allora quando il pontefice Stefano II al suo ritorno dalla Francia, diede il primo l'esempio di convertire una Badia in benefizio, concedendola al suo ospite Anscauso vescovo di Forlinpopoli: esempio che non fu peraltro imitato dal suo successore Paolo II, il quale assoggettò di nuovo (anno 759) il monastero e territorio di Gaelata agli arcivescovi Ravennati, cui prestarono per molti secoli giuramento di sudditanza i suoi abati. Al secolo XIV la Badia di Galeata erasi emancipata dalla dipendenza ecclesiastica del suo principe e metropolitano,
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    quando fu di nuovo e quasi costantemente destinata in commenda ai famigliari e creature dei pontefici.
    Vi stettero i Cassinensi sino a che Eugenio IV con breve dell'11 marzo 1438 aggiunse alla congregazione Camaldolense anche questo monastero, previa la rinunzia del suo abate beneficiato Dino de'Pecori, amico del celeberrimo Ambrogio Traversari Maggiore del S. Eremo di Camaldoli. Contuttociò la stessa Badia tornò ben presto a servire di prebenda ad altri commendatari che ne assorbirono le rendite. Fu per l'incuria di questi che andò deteriorando sempre più il suo patrimonio e gli edifizi della sua non piccola clausura. Era essa quasi ridotta inabitabile, e la chiesa minacciava da ogni parte rovine, quando i monaci nel tentare di riattarla scuoprirono nell'anno 1496 sotto l'altare maggiore le reliquie del primo eremita S. Ilario: il che richiamò dalle vicine province con pie oblazioni numerosa affluenza di devoti, i quali al grido di tale invenzione, si recarono in folla a venerare le ceneri ed il cranio del beato eremita. Donde consegue dover noi riportare alla fine del secolo XVI la costruzione e disegno della chiesa attuale, meno qualche ornato marmoreo e mosaico antico, murati sull'attuale facciata.
    Era commendatario perpetuo di S. Ellero e della Badia di S. Maria in Cosmedin all'Isola, entrambe
    Nullius Diocesis, il cardinale Urbano Sacchetti, quando nel 1682 si adunò per suo ordine un Sinodo nella chiesa di Civitella, allora di giurisdizione del monastero di Galeata, ed i cui atti furono pubblicati nel 1863 in Forlì presso Silva stampatore abaziale.
    Fu soppresso l'uno e l'altro monastero dal Gran Duca Pietro Leopoldo nel 1784, destinando per servizio della chiesa un parroco secolare col titolo di arciprete, il quale ha sotto di sé poche famiglie coloniche che non oltrepassano il numero di 92 abitanti.
    Al 15 maggio, giorno della festa del santo titolare avvi fiera con
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    gran concorso di esteri e nazionali. – Vedere GALEATA.
Localizzazione
ID: 16
N. scheda: 190
Volume: 1
Pagina: 12 - 13
Riferimenti: 10
Toponimo IGM: S. Ellero
Comune: GALEATA
Provincia: FC
Quadrante IGM: 099-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1732257, 4876344
WGS 1984: 11.89791, 44.00507
UTM (32N): 732321, 4876519
Denominazione: Abazia di Galeata, di S. Ellero
Popolo: S. Ellero a Galeata, in Valcauria
Piviere: S. Ellero a Galeata, in Valcauria
Comunità: Galeata
Giurisdizione: Galeata
Diocesi: (Nullius di Galeata) - Sansepolcro
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana (Romagna Granducale)
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