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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Ameglia - Camisano

 

(Ameglia)

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    AMEGLIA (Amelia). Castello sulla foce del fiume Magra con pieve (S. Vincenzio martire) Capoluogo di Comunità nel Mandamento e 4 miglia toscane a levante di Lerici, 2 miglia toscane a ponente della distrutta città di Luni, nella provincia di Levante, Diocesi di Sarzana, Regno Sardo.
    Risiede alla destra della Magra nel grado 27° 38’ di longitudine e 44° 4’ di latitudine alla base orientale del Promontorio Lunense presso la così detta
    Punta del Corvo e la Rupe bianca segnalata dal Petrarca (Epist. fam. del lib. V. Africa lib. VII.)
    Il suo nome sembra di origine romana, e forse una corruzione
    d’Emilia, dall’antica via Consolare che Emilio Scauro prolungò luogo il littorale toscano passando per Luni.
    Vi ebbero dominio sino dal secolo IX i vescovi e conti di detta città, ai quali fu confermato il castello di Ameglia, nel 963 dall’imperatore Ottone I, nel 981 da Ottone II nel 1183 e 1185 da Federigo I. L’ultimo dei quali concesse al Vescovo Pietro anche il porto o scalo di Ameglia sulla bocca di Magra.
    Nel 1151 il vescovo Gottifredo stava in Ameglia quando cedè la pieve di Carrara con le sue chiese filiali ai canonici Lateranensi di S. Frediano di Lucca. – Fu il castel d’Ameglia, nel 1252, dai prelati e conti di Luni alienato alla famiglia Fiesco dei conti di Lavagna. Occupato esso dalle armi della Repubblica di Genova nel 1283, fu restituito ai vescovi lunensi, cui lo tolsero nel 1296 i Sarzanesi, incorporandolo al loro territorio. – Esistono tut-tora alla bocca di Magra, un miglio sotto l’Ameglia, pochi avanzi della chiesa degli Agostiniani eremiti, detta la
    Croce, luogo famoso per il colloquio ivi tenuto dal principe dei poeti toscani con il monaco Ilario, e per una lettera dallo stesso frate
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    diretta dalla foce di Magra a Uguccione della Faggiuola.
    Comunità di Ameglia. – Il comune di Ameglia ha una superficie di circa 6 miglia toscane quadrate, con una popolazione di 1567 abitanti, equivalenti a 260 per ogni miglio. Essa comprende il Comunello di Monte Marcello situato sulla criniera del promontorio, detto già Monte Caprione, con più il paesetto di Telaro, che risiede sulla spiaggia all’imboccatura del Golfo della Spezia presso la base occidentale dello stesso promontorio.
    Il suo territorio è circondato tra scirocco e ponente dal mare; a levante il fiume Magra lo divide dal Comune di Castelnuovo, mentre per gli altri lati verso il monte sino al lido trovasi a contatto con il Comune di Lerici. – Ameglia risiede in una pianura alquanto palustre per i ristagni e alluvioni del fiume Magra; il quale ivi presso biforcando circoscrisse per molti secoli un’isola, dove fu la corte di
    Camixano dei marchesi Estensi ec. dai quali pervenne in benefizio, parte al monastero di S. Venerio (anno 1055) parte alla cattedrale di Luni (anno 1085.) Li stessi dinasti dominavano pure nel vicino Monte Caprione, quando fu promossa la celebre lite discussa nella chiesa di S. Alessandro in Lucca nel 1124. (MURAT. Ant. Estens.)
    Il territorio di Ameglia spetta per circa due terzi al poggio che costituisce l’ultimo sprone del Capo Corvo sino alla
    Rupe bianca, rupe formata di una roccia calcarea cristallina che simula i caratteri di un marmo traslucido con prismi di quarzo e frammenti di clorite.
    La qualità del terreno che riveste il Monte Marcello appartiene in gran parte a un macigno di grossi frammenti alternante con lo schisto argilloso sino a che a quest’ultimo subentra uno schisto talcoso-cloritico. Ciò specialmente ha luogo nella pendice occidentale dove il calcareo sotto stante offre un tessuto granulare e
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    cristallino, il quale partecipa dei caratteri di quello dell’opposto promontorio e isola Palmaria, donde cavasi il marmo nero di Portovenere. Forse dal suo tetro colore prese il nome di Corvo l’estremo lembo del promontorio di Luni. (PETRARCA I. c. e UBERTI Dittamondo).
    I principali prodotti territoriali consistono in olivi, viti, e altri frutti, quali prosperano sulle pendici del promontorio, so-stituiti in gran parte alle selve di leccio, le cui piante un dì occupavano la massima porzione del monte, che già ne portò il nome. – Vedere LERICI.
    Nel dorso del promontorio a cagione dei venti mancano piante d’alto fusto; bensì v’ab-bondano i mirti, i timi, la santoreggie e altre pianticelle odorose, le quali forniscono una squisita pastura alle greggie indigene.
    Alla scarsità dei prodotti territoriali suppliscono gli Ameglini con la loro industria, consistente precipuamente nella pescagione, e nel fornire le provvisioni di cui abbiso-gnano i piccoli legni che riparano a bocca di Magra, dov’è un fondo di circa 6 braccia.
    Mancano in questo Comune strade ro-tabili; la sola comunitativa è quella che da Sarzana lungo la Magra guida all’Ame-glia. Un’altra pel littorale vi giunge da Luni. In tutti i casi conviene tragittare la Magra in naviglio. –
    Vedere MAGRA fiume.
    Risiede all’Ameglia la sola autorità amministrativa del gonfaloniere, che ivi appellasi sindaco, e che corrisponde con l’in-tendente amministrativo della provincia, residente alla Spezia. Per le cause civili di prima istanza vi tiene ragione il giudice di Lerici; mentre spettano al Tribunale collegiale di Sarzana gli appelli civili, i processi criminali e gli affari di commercio. –
    Vedere SARZANA.

    POPOLAZIONE della Comunità di AMEGLIA distribuita per parrocchie

    - nome del popolo: AMEGLIA, titolo della parrocchia: S. Vincenzo Martire (Pieve), abitanti n° 752
    - nome del popolo: Monte Marcello, titolo della parrocchia: S.
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    Pietro (Propositura), abitanti n° 417
    - nome del popolo: Tellaro, titolo della parrocchia: S. Giorgio (Rett.),
    abitanti n° 398
    - Totale
    abitanti n° 1567

    AMEGLIA di Lunigiana in Bocca di Magra. – Si aggiunga. – Rispetto alle popolazioni del 1845 delle Comunità della Lunigiana Sarda, comprese nel DIZIONARIO GEOGRAFICO FISICO STORICO DELLA TOSCANA si daranno agli Articoli SARZANA E SPEZIA, riguardati come due capoluoghi della Provincia di Levante del Regno Sardo.

    CAMISANO (Camixanum). Corte che sparì con l’isola in cui esisteva alla foce del fiume Magra nella Comunità di Ameglia. Fu podere dei marchesi di Toscana, dai quali discendeva quel marchese Guido di Alberto, che nel 1060 (luglio) donò al monastero di S. Venerio del Golfo alquante terre nella corte di Camixano, situata nell’isola dell’Ameglia, in misura di una giova (jugero). Anche il marchese Alberto Ruffo, nel giugno del 1085, donò alla mensa vescovile di Luni una gran parte della corte di Camisano. (MURAT. Ant. Esten.) - Vedere AMEGLIA.
Localizzazione
ID: 164
N. scheda: 2100
Volume: 1; 6S
Pagina: 80 - 82, 405; 11
Riferimenti:
Toponimo IGM: Ameglia
Comune: AMEGLIA
Provincia: SP
Quadrante IGM: 096-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1576740, 4879631
WGS 1984: 9.95905, 44.0674
UTM (32N): 576804, 4879805
Denominazione: Ameglia - Camisano
Popolo: S. Vincenzio Martire ad Ameglia
Piviere: S. Vincenzio Martire ad Ameglia
Comunità: Ameglia
Giurisdizione: Lerici
Diocesi: Luni - Sarzana
Compartimento: x
Stato: Regno Sardo
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