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S. Donato in Poggio

 

(S. Donato in Poggio)

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    DONATO (S.) IN POGGIO, (già in Poci) nella Val di Pesa. Borgo cinto di mura con antica pieve. Fu capoluogo di Comunità e di Giurisdizione ora nella Comunità Potesteria e 3 miglia circa a levante di Barberino di Val d’Elsa, Diocesi e Compartimento di Firenze.
    É posto sull’antica strada provinciale di Siena nel crinale dei poggi che diramansi da quelli occidentali del Chianti, e che separano la Val di Pesa da quella dell’Elsa, 18 miglia a ostro di Firenze.
    La memoria più antica che si conosca relativa a questo luogo è una membrana scritta in Passignano nel gennajo dell’anno 989, per la quale Taudegrimo figlio del fu Sichelmo, chiamato Sighizio, donò al monastero di S. Michele a Passignano la porzione dei beni che teneva indivisi col fratello, situati in
    Elceto e a Sparpagliapula nel piviere di S. Donato in loco Pocie. (ARCHVIO DIPLOMATICO FIORENTINO Badia di Passignano.)
    Fu pure
    in loco Pocie, territorio florentino, dove il marchese Bonifazio li 19 aprile dell’anno 1038, emanò un placito con il quale investì e confermò ad Uberto abate di S. Miniato al Monte del re la chiesa di S. Pietro a Ema e tenore della disposizione lasciata dai di lei patroni e fondatori. (FIORENTINI. Memorie della Contessa Matilda.)
    La prima volta che io abbia visto nominare il borgo di S. Donato in Poggio, mi sembra che sia in un istrumento della stessa provenienza scritto nel marzo del 1090,
    in burgi apud ecclesiam S. Donati in Pocis. Comecché un secolo dopo (anno 1191) dall’imperatore (ERRATA: Arrigo VII) Arrigo VI fosse stato assegnato a titolo di benefizio al Conte Guido di Modigliana la metà del borgo di S. Donato in Poggio, pure un tal feudo a precaria non venne
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    confermato al pari di tanti altri concessi ai figli ed eredi di quel conte nei diplomi che essi ottennero da Federico II.
    Il borgo di S. Donato in Poggio è segnalato nella storia patria perché costà, nel 1176, e di nuovo nel 1255, si conchiuse un trattato di pace fra le Repubbliche di Firenze e di Siena; e perché fu da
    S. Donato in Poci quel militare da cui Semifonte ripetere può la sua distruzione, per avere egli nel 1202 introdotto proditoriamente una mano di fiorentini armati nella torre dei Semifontesi affidata alla sua difesa.
    Finalmente furono di S. Donato in Poggio quei sei soldati pennonieri, alla testa dei quali era ser Pansa di Tonso da Stignano, gonfaloniere della Lega di S. Donato in Poggio, allorché in un giorno di aprile del 1309, nella piazza del Comune di Firenze, e in altri luoghi della stessa città, mossero grida di rivoluzione contro il popolo e la Signoria di Firenze acclamando:
    evviva i Magnati.
    Per il quale movimento di ribellione, con sentenza dei 22 aprile dell’anno medesimo, furono essi condannati a morte in contumacia da messer
    Albertino Musatto de’Mussi da Padova, allora Esecutore degli ordinamenti della giustizia del Comune di Firenze; da quell’uomo medesimo, che poco dopo troviamo acerrimo ghibellino, capitano e storiografo di Arrigo VII all’assedio di Brescia e di Firenze. (ARCH. DIPL. FIOR. Badia di Passignano.)
    Della Comunità di S. Donato in Poggio si trova fatta menzione sino dal 1243, quando il pievano della stessa chiesa stabilì alcuni patti con gli uomini di S. Donato in Poggio.
    Era già questo borgo fortificato di mura e di una rocca, quando fu preso, nel 1313, dall’esercito di Arrigo VII, nel mentre che era accampato fra S. Casciano e Barberino Val d’Elsa.
    I pievani di S. Donato in Poggio furono per
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    molto tempo individui della casa magnatizia de’Gherardini, già signori di molte ville e castelletti di Val di Greve, Val di Pesa e Val d’Elsa.
    Questa pieve era matrice di 12 succursali, attualmente riunite in 5 parrocchie, e cioè: I. S. Lorenzo a
    Cortine, (Prioria esistente); 2. S. Maria a Cerbaja, (annessa alla pieve); 3. S. Martino a Cozzi, (ora in S. Maria del Morocco); 4. S. Michele a Montecorboli, (Prioria annessa alla seguente); 5. S. Miniato a Sicelle; 6. S. Pietro d’Olena, (esistenete); 7. S. Polo di Tierre, (annessa alla pieve); 8. S. Silvestro al Ponte di Argenna (annessa alla pieve); 9. S. Giusto al Ricavo, (esistente); 10. S. Giorgio a Rosa, ossia a Strada, (annessa ad Olena); 11. S. Giovanni alla Villa (annessa alla pieve); 12. S. Bartolommeo a Piumiano, (annessa anch’essa alla pieve).
    Era il castello di S. Donato in Poggio residenza di un podestà traslocato in Barberino di Val d’Elsa, cui fu incorporato lo stesso Comune con il regolamento organico del 23 maggio 1774. –
    Vedere BARBERINO di VAL D’ELSA.
    Nel paese di S. Donato in Poggio ogni anno ha luogo una grossa fiera di bestiami che dura tre giorni, dopo la terza domenica di settembre.
    La parrocchia plebana di S, Donato in Poggio conta 710 abitanti.
Localizzazione
ID: 1773
N. scheda: 19880
Volume: 2
Pagina: 32 - 33
Riferimenti:
Toponimo IGM: S. Donato in Poggio
Comune: TAVARNELLE VAL DI PESA
Provincia: FI
Quadrante IGM: 113-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1680775, 4822757
WGS 1984: 11.23823, 43.53743
UTM (32N): 680838, 4822932
Denominazione: S. Donato in Poggio
Popolo: S. Donato in Poggio
Piviere: S. Donato in Poggio
Comunità: Barberino di Val d'Elsa
Giurisdizione: Barberino di Val d'Elsa
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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