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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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S. Maria all'Eremo, Eremo di S. Maria a Paterno

 

(Eremo)

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    EREMO, o ROMITORIO. Nome generico che conservano molte località della Toscana, dove fu un qualche abituro, o cenobio isolato di penitenza.
    Gli eremi più antichi erano tugurj di anacoreti, che vivevano nelle spelonche, in luoghi solitarj e senza regola fissa, indipendenti da qualunque superiore, e conscii solo a sé stessi delle loro opere.
    Fu solamente dopo l’istituzione della Regola Eremitana di S. Agostino, e delle Congregazioni Camaldolensi e Vallombrosane, quando si associò alla disciplina anacoretica la vita cenobitica regolare.
    Dunque consegue, che tutti i luoghi designati col distintivo di
    Eremo, o Romitorio, se non furono spelonche abitate da un solo anacoreta indipendente dal superiore di un vicino convento, in cui si professassero i statuti di qualche religione monastica, si debbono tali Romitorj riguardare come altrettante celle, i di cui romiti vivevano sotto una delle regole eremitane di S. Agostino, di S. Romualdo o di S. Giangualberto.

    EREMO (S. MARIA ALL’) sull’Alpe di San Godenzo. Casale con chiesa parrocchiale nel piviere di S. Babila, o
    S. Bavello, Comunità e circa 3 miglia toscane a settentrione di San Godenzo, Giurisdizione di Dicomano, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Firenze.
    Risiede sul crine dell’Appennino fra le sorgenti del torrente
    Rio destro e quelle di Acqua cheta, i quali due rivi prima di giungere alla badia di S. Benedetto in Biforco accoppiansi al torrente Tronca l’Ossa, dove perdono tutti il loro nome in quello del fiume Montone.
    Potrebbe credersi che fosse questo quell’Eremo dei Camaldolensi di
    Biforco fondato da S. Romualdo nell’anno 989, da esso lui 32 anni dopo riformato, siccome apparisce da un diploma del 31 dicembre 1021, dato in Ravenna dall’imperatore Arrigo I, se non si sapesse che quell’Eremo era situato nel territorio dell’Esarcato di Ravenna:
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    mentre la chiesa di S. Maria all’Eremo sino da quella età dipendeva dalla giurisdizione fiorentina, ed era compresa nella diocesi fiesolana. Essendoché, nel 27 aprile dell’anno 1028, Jacopo Bavaro vescovo di Fiesole, nell’atto di fondazione della badia di S. Gaudenzio a piè dell’Alpi, assegnò in patrimonio a quel monastero, fra le altre cose, il giuspadronato e la cappella posta in luogo denominato S. Maria all’Eremo. (UGHELLI. Ital. Sacra in Episc. Faesul.)
    La quale cappella coi suoi beni fu confermata all’abbadia di S. Gaudenzio dal pontefice Onorio III con bolla del 12 settembre 1216; e tale si mantenne sino a che, insieme con la detta chiesa abbaziale e sue possessioni fu ammensata dal pontefice Sisto IV al convento e frati dell’ordine dei Servi della SS. Annunziata di Firenze, con obbligo a questi ultimi di proporre all’approvazione del vescovo fiesolano un sacerdote secolare per la cura dell’anime.
    Era nel distretto di questa parrocchia un’altra cappella sotto l’invocazione di S. Alessandro nell’
    Alpe, detta di Frassinello, da lunga mano distrutta. – Vedere BABILLA (S.) e SAN GODENZO in Val di Sieve.
    La parrocchia di S. Maria all’Eremo conta 319 abitanti.

    PATERNO (EREMO DI S. MARIA A) oggi detto semplicemente S. MARIA ALL’EREMO nella Valle superiore del Montone, Comunità e circa miglia toscane 5 a settentrione di San Godenzo, Giurisdzione di Dicomano, Diocesi e Compartimento di Firenze.
    Risiede presso la sommità dell’Appennino chiamato dell’
    Eremo, alle prime fonti del fosso detto de’Romiti,che porta anco il nome d’Acquacheta, finché poscia più in basso prende quello di Montone, là dove volgarmente si appella la Caduta di Dante, perché celebrata dal poeta delle tre Visioni.
    All’
    Articolo EREMO (S. MARIA ALL) dissi che cotesta chiesa sotto
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    il titolo di S. Maria all’Eremo esisteva sino dal secolo XI, poiché nel 1028 il suo giuspadronato apparteneva a Jacopo Bavaro vescovo di Fiesole, il quale assegnò la chiesa medesima con i suoi beni alla badia di S. Gaudenzio a piè dell’Alpi da esso lui fondata e confermata alla stessa badia dal Pontefice Onorio III con breve del 12 settembre 1216.
    Una pergamena del 10 dicembre 1472 esistente fra le carte della badia di Ripoli nell’
    Arch. Dipl. di Fir. contiene una lettera circolare dell’abate del Monastero di S. Maria de’Romiti di Paterno data in detto monastero, colla quale notifica le indulgenze concesse dal Pontefice Urbano III a tutti coloro, i quali contribuissero al restauro di detta chiesa. – Vedere EREMO (S. MARIA ALL’).
    La parrocchia di S. Maria all’Eremo di Paterno nel 1833 aveva 319 abitanti.
Localizzazione
ID: 1812
N. scheda: 20360
Volume: 2; 4
Pagina: 71 - 72; 69 - 70
Riferimenti: 11150
Toponimo IGM: Eremo
Comune: SAN GODENZO
Provincia: FI
Quadrante IGM: 107-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1712338, 4871290
WGS 1984: 11.6477, 43.96564
UTM (32N): 712402, 4871464
Denominazione: S. Maria all'Eremo, Eremo di S. Maria a Paterno
Popolo: S. Maria all'Eremo di Paterno
Piviere: S. Babila, S. Bavello a S. Bavello
Comunità: S. Godenzo
Giurisdizione: Dicomano
Diocesi: Fiesole
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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