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Eremo, Romitorio di Rosia

 

(Casa S. Lucia)

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    EREMO o ROMITORIO DI ROSIA in Val di Merse. Antico convento di Agostiniani Romiti con vasta chiesa (S. Lucia) sulla ripa destra del torrente Rosia, nella Comunità Giurisdizione e 9 miglia toscane a grecale di Chiusdino, Diocesi di Volterra, Compartimento di Siena.
    Questo antico convento dei Romiti Agostiniani, ora ridotto ad uso di casa colonica della tenuta Spannocchia, cui resta a contatto il tempio de’SS. Antonio e Lucia, trovasi nella tortuosa gola del torrente Rosia, nella traversa della Montagnuola, fra Monte Arienti e il ponte di Rosia.
    Il Romitorio di Rosia, al pari dei documenti superstiti ad esso relativi, rimonta al secolo XIII. – Esso dové molto alla generosità della nobil famiglia senese de’Spannocchi, stata costantemente signora di quella vasta tenuta.
    Imperocché, con istrumento del dì 16 dicembre 1225 rogato in Mont’Arienti, Gherardino de’Spannocchi permutò con fr. Palmerio priore degli Agostiniani dell’Eremo di S. Lucia di Rosìa un pezzo di bosco in luogo detto al
    colle, ricevendo in cambio altro pezzo di terra nella corte di Saja. Con istrumento poi del 20 gennajo dello stesso anno 1225, ab incarnatione, il prete Gherardo Uguccione, rettore della chiesa parrocchiale di S. Maria a Montarienti, vendé a fr. Palmerio priore di S. Lucia di Rosìa, che riceveva per i suoi Romiti, una porzione di bosco situato in luogo detto Petraja presso il romitorio di Rosìa. – Dal quale vocabolo di Petraja sembra potersi dedurre, che sino d’allora fossero aperte costà delle cave di marmo simile a quello di Montarienti, come infatti vi si trova. – Con altro rogito del 23 dicembre 1234 gli Eremiti suddetti donarono a prete Andrea canonico della pieve di Rosia per la sua chiesa la porzione del suolo che loro apparteneva al di qua del Vado
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    di Fargeto, e dalla parte opposta tanto locale da costruirvi un mulino.
    Con breve dato in Ischia, li 17 maggio 1267 Azzo vescovo di Grosseto concedeva indulgenza di 40 giorni ai suoi diocesani purché avessero soccorso con elemosine la chiesa dell’Eremo di S. Lucia di Rosìa della Diocesi Volterrana; e tre giorni dopo un simil breve fu dato in Marsiliana da Ruggieri vescovo di Massa Marittima.
    Alla qual’epoca la stessa chiesa esser doveva presso al suo compimento, stanteché il pontefice Clemente IV, con breve del 27 novembre 1266, compartiva indulgenze a chi avesse visitato la chiesa dell’Eremo di S. Lucia di Rosìa nell’ottava della sua dedica.
    Nel 3 febbrajo 1271, Zaccaria del fu Buonaccorso da Spannocchia, per rimedio dell’anima di suo padre e di donna Altigrada sua madre, donò a fr. Bonajuto priore dell’Eremo anzidetto un pezzo di terra in luogo denominato
    Acquavivola; e con altro istrumento del 3 aprile 1278, fatto presso lo stesso Eremo, Accorsino e Viviano del fu maestro grazia degli Spannocchi, venderono ai frati di S. Lucia di Val di Rosìa un pezzo di terra in l.d. Corte. – Finalmente nel 19 maggio 1286 Pietro del fu Palmiero de’Spannocchi alienò a fr. Filippo sindaco dell’Eremo di Rosìa tre quarte parti pro indiviso d’un pezzo di terra boschiva posto in Acquavivola. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di S. Agostino di Siena.)
Localizzazione
ID: 1817
N. scheda: 20420
Volume: 2
Pagina: 74
Riferimenti:
Toponimo IGM: Casa S. Lucia
Comune: CHIUSDINO
Provincia: SI
Quadrante IGM: 120-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1678188, 4789391
WGS 1984: 11.19537, 43.23783
UTM (32N): 678252, 4789565
Denominazione: Eremo, Romitorio di Rosia
Popolo: (S. Lucia di Rosia)
Piviere:
Comunità: Chiusdino
Giurisdizione: Chiusdino
Diocesi: Volterra
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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