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Filattiera

 

(Filattiera)

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    FILATTIERA (Feleteriae, Filateriae Castrum) in Val di Magra. Castello già capoluogo di marchesato, attualmente di una Comunità granducale, nell’antica pieve di Vico, detta la pieve vecchia (ora arcipretura di S. Stefano) nella Giurisdizione civile e criminale di Bagnone, Diocesi di Pontremoli, una volta di Luni-Sarzana, Compartimento di Pisa.
    Il castello di Filattiera è recinto dagli avanzi delle sue vecchie mura, entro le quali esistono le cadenti pareti della rocca e quelle del palazzo dei fu marchesi Malaspina di Filattiera.
    È situato sopra una vaga collina posta a cavaliere della strada Regia pontremolese, già detta
    Francesca, fra i torrenti Capria e Monia; il primo de’quali influenti scorre alla sua base settentrionale, e il secondo dall’opposto lato, mentre dalla parte di ponente spaglia nel subiacente piano il fiume Magra, che entrambi li accoglie, là dove occupa un larghissimo alveo, senza argini naturali o artificiali, appellato la Giara.
    Trovasi fra il grado 27° 36’ di longitudine e 44° 20’ di latitudine, a 370 braccia sopra il livello del mare Mediterraneo, 4 miglia toscane a maestro di Bagnone, 4 e 1/2 a scirocco di Pontremoli e 18 miglia toscane da Sarzana nella stessa direzione.
    Una delle più antiche memorie edite, che rammenti Filattiera e i suoi dinasti, consiste per avventura in un contratto di vendita rogato nell’anno 1029 nel monastero di Vicolo del contado di Piacenza; col quale un Gerardo diacono, figlio del fu Genesio, alienò per lire 2000 d’argento al marchese Ugo figlio del fu marchese Oberto tante terre per diecimila jugeri poste in Lombardia e in Lunigiana, fra le quali si nomina
    Feleteria. Il qual paese è pure nominato in un atto del 1033, ai 20 giugno, allorchè il marchese Alberto figlio del fu marchese Oberto II (fratello del marchese Ugo prenominato)
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    nella dotazione del monastero di S. Maria a Castiglione presso il Borgo S. Donnino, fra i diversi beni assegnò a quella badia tutte le decime che gli appartenevano nella Lunigiana, fra le quali sono noverate Filattiera e Suppiano (di Caprio). Ciò non pertanto è probabile, che anteriormente al secolo XI risalga, non solo l’origine del paese, ma anche la signorìa di Filattiera sotto la consorterìa dei quattro rami, (Estense, Malaspina, Pallavicino e Bianchi) derivati dallo stipite del marchese Oberto I conte del Palazzo sotto l’imperatore Ottone I. È anche a dubitarsi, che una delle quattro pievi rinunziate, nel 998, per una camicia a Gottifredo vescovo di Luni dal marchese Oberto II uno dei figli del suddetto conte del Palazzo, fosse la pieve vecchia di Filattiera, posta sulla strada pontremolese, corrispondente a quella altre volte appellata la pieve di Vico.
    Alcuni uomini di Filattiera intervennero come testimoni alla pace di Lucca del 1124, fra i 4 rami delle indicate consorterie da una, e il vescovo Lunese dall’altra parte.
    Si rammenta Filattiera con i possessi di Lunigiana toccati agli Estensi nel privilegio concesso da Arrigo IV (anno 1077) ai marchesi Ugo e Folco. Essi furono acquistati sulla fine del secolo XII dai marchesi Malaspina loro consorti, siccome apparisce dal compromesso sulla enfiteusi di alcuni di quei dominj, fatto nel 1202 fra i Malaspina e il vescovo di Luni, in vigore del lodo, al quale prestarono il consenso fra varj visdomini e sub-feudatarj, anco i signori di tutta la casa di
    Tresana, di Filattiera, di Mulazzo, ec.
    Allorchè i nipoti del marchese Malaspina (Obizzo il grande, cui Federigo I nel 1164 aveva confermata la quarta parte di Filattiera), nel 1221, separonsi di stati e di stemma, Filattiera toccò al ramo
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    di Corrado l’antico; di cui era bisnipote, Alberto di Obiccino che, nel 1275, si divise di beni con i marchesi di Olivola e di Verrucola, nati da un suo fratello. Mediante la quale separazione pervennero a Niccolò Marchesotto figlio del marchese Alberto tutti i feudi uniti a Filattiera, cioè Bagnone, Castiglion del Terziere, Malgrate, Treschietto, Corlaga con altri villaggi.
    I quali feudi si possedevano dai cinque figli lasciati da Niccolò
    Marchesotto, allorchè essi diedero origine nel 1351 ad altrettante linee di marchesi di Bagnone, di Filattiera, di Malgrate, di Castiglion del Terziere e di Treschietto. (MACCIONI, In causa del feudo di Treschietto.)
    Al marchese Riccardino figlio di Obiccino del
    Marchesotto, nelle divise del 1351, toccarono in feudo i castelli di Filattiera, Zigliana, Biglio, Oramala e altri luoghi, confermati loro con diploma dell’imperatore Carlo IV nel 1355; in tempo che lo stesso Riccardino era capitano di guerra della Repubblica fiorentina. Discendente di Riccardino fu quel marchese Bernabò di Manfredi che per contratto del 17 marzo 1549 vendè il feudo di Filattiera a Cosimo I, allora duca di Firenze, risevandosi tutti i diritti baronali, sino a che questi vennero rinunziati al Granduca Francesco II da Bernabò figlio di Manfredi, e fratello del marchese Ippolioto capitano degli eserciti imperiali, noto per avere edificato a sue spese sotto l’impero di Pietro Leopoldo un subborgo della città di Vienna (Joseph strasse), che poi vendè al magistrato della stessa città.
    Era zio dell’ultimo marchese di Filattiera il senatore Marcello giureconsulto distinto e governatore di Siena per il Gran Duca Francesco II; e questi si meritò una medaglia di onore con l’epigrafe
    Tutori Finium. (MANNI, Sigilli antichi. – GERINI, Memor. di Lunigiana.)
    Comunità di Filattiera. – Questa comunità, il di cui
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    territorio si modellò con l’ex-feudo di tal nome, era formata del castello e corte di Filattiera, e delle ville annesse di Lusignana, Migliarina, Zigliana e Biglio, innanzi che questi due ultimi casali fossero aggregati con le loro pertinenze alla Comunità di Bagnone.
    Il suo antico distretto trovasi designato nella domanda d’investitura fatta li 31 maggio 1355 dall’imperatore Carlo IV dal marchese Riccardino Malaspina, dove si leggono i nomi dei castelli del suo marchesato di Filattiera, cioè
    Filattiera con Zigliana, Biglio e i loro distretti in questi termini: ab una parte flumen Macrae, ab alia flumen Capriae et ab alia summitas Alpis versus boscum.
    Lo smembramento del territorio di Biglio ha fatto del distretto di Filattiera due frazioni di suolo, l’una dall’altra isolata.
    La superficie attuale è di 4261 quadrati da cui sono da defalcare 312 quadrati per corsi d’acqua e strade. Ha una parrochia dentro il castello, che conta nel paese 354 abitanti e 400 nella campagna. L’altra cura di Lusignana situata nella porzione alpestre e più elevata, non ha che 91 abitanti nel territorio di Filattiera, mentre il restante spetta alla comunità limitrofa di Bagnone. Totale 835 abitanti, che stanno a ragione di 150 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    La porzione maggiore del territorio, che è pure la più produttiva e più abitata, racchiude il capoluogo. Essa presenta la figura di un traiangolo troncato, che ha la base sul fiume Magra, l’angolo opposto tocca l’Appennino di Monte Orsajo, e i due lati vanno sulle tracce dei torrenti o canali di
    Monia e di Capria; il primo verso scirocco, l’altro verso maestro, rispetto a Filattiera, voltati.
    Il territorio di questa sezione confina con 6 comunità; 4 delle quali del Granducato, e 2 spettanti agli
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    ex-feudi del Ducato di Modena. – Dal lato di settentrione a maestro, mediante il torrente Capria ha di fronte la Comunità granducale di Caprio sino al suo sbocco in Magra, dove per brevissima tangente passa davanti dal lato di ponente alla Comunità di Pontremoli che abbandona alla foce del torrente Teglia. Alla quale foce sottentra nella riva destra del fiume Magra l’ex-feudo dei Malaspina di Mulazzo sino alla confluenza del torrente Mangiola. A cotesto punto il letto del fiume serve di linea di demarcazione fra la Comunità granducale di Groppoli e quella di Filattiera sino allo sbocco del così detto canale della Fossa. Di fronte alla Fossa la Comunità di Filattiera lascia a ponente il letto del fiume Magra per rivolgersi dal lato di ostro verso la bocca amplissima del torrente Monia; il cui alveo rimonta dalla parte di levante dirimpetto agli ex-feudi dei Malaspina di Malgrate e di Villafranca sino al poggio di Gigliana. Quivi incontra la Comunità di Bagnone, con la quale s’innoltra per termini artificiali dal lato di grecale sino al torrente Capria, dove ritrova il confine da cui partì.
    L’altra sezione, posta a grecale della prima, è un angusto ma lungo sprone che staccasi dal Mont’Orsajo poco lungi dal
    Lago Santo, prima origine del fiume Parma. Su cotesta criniera per il tragitto di un terzo di miglio toscano ha di fronte, sul rovescio dell’Appennino il Ducato di Parma, quindi scendendo da quella elevatezza per il così detto Canal Maestro della Capria sino alla frana, e di là per il canale di Molandola, poscia per le strade vicinali della Fornacetta e di Lusignana, ritrova dal lato di ponente-maestro la Comunità granducale di Bagnone. Presso Lusignana voltando
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    faccia bruscamente da ponente a levante va incontro all’ex-feudo Malaspina di Treschietto, con cui risale sul giogo di monte Orsajo al varco detto la Fusicchia o Fucicchia di Vico, che è a circa 3166 braccia sopra il livello del mare; là dove esiste il confine della Toscana con la Lombardia, e del Ducato di Parma con il Vicariato granducale di Bagnone.
    Una sola strada maestra attraversa il territorio inferiore fra Filattiera e il fiume Magra, quella cioè Regia pontremolese, stata recentemente ridotta carrozzabile e rettificata sulle tracce dell’antica
    Via Francesca, o Romea della Cisa.
    Nella guisa che diversifica la struttura corografica della comunità di Filattiera, varia egualmente per l’indole del terreno. Il quale nella parte montuosa consiste in rocce stratiformi delle tre qualità predominanti dell’Appennino; mentre le pendici estreme delle ultime colline della stessa catena si riducono per la maggior parte in argilla cerulea conchigliare, in gres calcareo-siliceo-terziario, e in depositi fluviali, o ciottoli calcareo-silicei-argillosi. Giaciono questi nella parte più bassa fra il
    Capria e il Monia, alla sinistra del fiume Magra, le cui acque bene spesso invadono tutta la pianura che attraversa il fosso Pedale, pianura che porta meritamente il nome di Ghiaja di Filattiera.
    Non dirò quanto sia sterile e fallace la produzione agraria di cotesto pantano, qualora si debbano escludere le poche alberelle di pioppo e le intermittenti pasture; dirò bensì che cotanta magrezza trovasi in qualche modo ricompensata dalla fertilità dei campi vitati delle superiori colline marnose, dai rigogliosi castagni, e dalle saporite e perpetue pasture della parte alpina, non che dalla industriosa opera di quei villici, che il benemerito autore del Calendario lunese rammentò ad esempio di quasi tutte le altre comunità della Lunigiana.
    Infatti la Comunità
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    di Filattiera produce quasi altrettanto fieno quanto ne raccoglie quella a lei contigua di Bagnone, che ha una superficie territoriale più che quattro volte maggiore di quella di Filattiera.
    Scarseggia bensì questa di ulivi per crudezza di clima, o esposizione sfavorevole, quando si eccettuino le colline intorno al capoluogo, le quali compariscono feraci di ogni produzione campestre e di frutta arboree, dal castagno e nocciuola sino al fico e al susino.
    La comunità di Filattiera è stata la prima tra quelle della Lunigiana granducale a dar l’esempio proficuo della sementa del trifoglio e della lupinella per i prati artificiali, come quelli che contribuiscono al doppio scopo di aumentare il prodotto del bestiame da frutto e il raccolto delle biade che per avvicendamento vi succedono.
    Dalla statistica pubblicata nel Calendario lunese per l’anno 1835 apparisce, che la superficie produttiva del territorio di Filattiera può a un circa contemplarsi distribuita come appresso:

    In coltivati a viti,
    quadrati 602
    A viti e olivi,
    quadrati 138
    In terreno lavorativo nudo,
    quadrati 141
    In boschi,
    quadrati 183
    In castagneti,
    quadrati 1026
    In praterie artificiali,
    quadrati 180
    In pastura naturale,
    quadrati 1659
    In prodotti diversi,
    quadrati 14
    In fabbriche,
    quadrati 15
    TOTALE,
    quadrati 3955

    Non vi sono industrie opificiarie, giacchè non si trae profitto dalle cadute dei canali di
    Capria, di Monia, né da altri minori fluenti ad essi intermedii, meno che per muovere qualche macina da mulino, o qualche frullone per gualchiera.
    La mggior parte della popolazione è dedicata all’agricoltura e alla pastorizia.
    Non vi è legale, non spezieria, né medico o chirurgo, residente in Filattiera, benchè la comunità mantenga un medico per i poveri del distretto.
    Il suo giusidcente civile e criminale è il vicario Regio di Bagnone, dove Filattiera ha la sua cancelleria comunitativa, mentre l’ufizio
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    per l’esazione del Registro e la conservazione delle Ipoteche sono in Pontremoli; la Ruota a Pisa.

    QUADRO della popolazione della Comunità di FILATTIERA a due epoche diverse.

    - nome del luogo: FILATTIERA, titolo della chiesa: S. Stefano (Arcipretura), diocesi cui appartiene: Pontremoli (già di Luni), abitanti 1745 n. 518, abitanti 1833 n. 744
    - nome del luogo: (1) Lusignana, titolo della chiesa: S. Vincenzo e Anastasio (Arcipretura), diocesi cui appartiene: Pontremoli (già di Luni),
    abitanti 1745 n. 171, abitanti 1833 n. 91
    - totale
    abitanti anno 1745 n. 689
    - totale
    abitanti anno 1833 n. 835

    (1)
    Della popolazione di Lusignana è stata computata solamente la porzione situata al di là del canale detto Posponte (Post pontem) che spetta alla Comunità di Filattiera. L'altra porzione è compresa nella Comunità limitrofa di Bagnone.

    FILATTIERA nella Val di Magra. – In fine si corregga. – La sua cancelleria Comunitativa, l’ingegnere di Circondario, l’esazione del Registro, la conservazione delle Ipoteche ed il tribunale di Prima istanza sono a Pontremoli.
    Nel 1833 la Comunità di Filattiera componevasi di 835 Abitanti e nel 1845 contava 847 persone, come appresso:

    FILATTIERA,
    Abitanti N.° 746

    Annessi

    Lusignana; da Bagnone, Abitanti N.° 101
    TOTALE
    Abitanti N.° 847
Localizzazione
ID: 1932
N. scheda: 21650
Volume: 2; 6S
Pagina: 140 - 143; 94
Riferimenti:
Toponimo IGM: Filattiera
Comune: FILATTIERA
Provincia: MS
Quadrante IGM: 095-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1574739, 4909093
WGS 1984: 9.93827, 44.33282
UTM (32N): 574803, 4909267
Denominazione: Filattiera
Popolo: S. Stefano a Filattiera
Piviere: S. Stefano a Filattiera
Comunità: Filattiera
Giurisdizione: Bagnone
Diocesi: (Luni - Sarzana) Pontremoli
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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