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Fojano (Terziere di S. Martino - S. Martino)

 

(k Foiano della Chiana)

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    FOJANO (Fogianum, Fojanum) in Val di Chiana. Terra cospicua, ben fabbricata, con insigne collegiata (S. Martino vescovo) capoluogo di Comunità e di Potesteria nel Vicariato R. di Monte S. Savino, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
    Risiede nell’ombellico della Val di Chiana toscana, sull’alti-piano e nel punto più eminente di una fra le umili colline che fiancheggiano il Canal maestro della Chiana, contornata da tre lati dal fiumicello
    Esse. – La parte superiore che costituisce il castello, ossia il primo cerchio della Terra di Fojano, trovasi a 694 br. sopra il livello del mare Mediterraneo, nel gr. 29° 29' longitudine e 43° 15' latitudine 16 miglia toscane a ostro di Arezzo, 12 a grecale di Montepulciano, 9 a ponente di Cortona, e 17 miglia toscane a settentrione della città di Chiusi. Questa bella e popolosa Terra presenta tuttora le traccie di un doppio cerchio di mura; il primo dei quali, girando intorno alla parte più elevata della collina, costituiva l’ambito dell’antico castello, di figura ovale. Era detto cerchio munito di torri altissime, con tre porte, e tutto fabbricato di mattoni. Dentro il superiore castello sono compresi due uniformi e grandiosi palazzi, uno dei quali spetta al magistrato municipale, e l’altro per uso del pretorio. Presso a questi esiste tuttora una delle torri poste a difesa della porta settentrionale del castello, attualmente ridotta ad arco.
    Di figura triangolare quasi equilatera è il secondo giro delle mura di Fojano, le quali racchiudono non solo l’antico castello, ma due ordini di strade fiancheggiate da abitazioni e da piazze, menochè dal lato australe, dove non vi ha che una sola via con doppia fila di case tra il muro del castel vecchio, e il secondo cerchio. Quest’ultimo conta pur esso tre porte, situate negli angoli, cioè, verso settentrione la
    porta
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    Fiorentina, dal lato di levante la porta delle Chiane, e a libeccio la porta Cortonese.
    Sebbene finora s’ignori l’origine di Fojano, pure non è mancato chi tentasse di farla credere remotissima, quando si congetturava, che Fojano fosse una derivazione di Fanum, o di Forum Jani.
    Comecchè sia, il castello e pieve di Fojano si trovano rammentati sino dal mille; essendochè in una carta del maggio 1021, spettante alla cattedrale di Arezzo, è nominata la pieve di S. Martino sito Fojano. Costà a quell’epoca vi avevano giurisdizione e podere i conti della Scialenga e della Berardenga, discendenti dal conte di Siena Wuinigi di origine salica. – Vedere BERARDENGA, e ASCIANO.
    Lo prova un atto di donazione del 1036 fatto dal conte Ranieri del fu conte Wualfredo, e da Ermengarda sua moglie figlia del fu conte Alberto, i quali coniugi, stando in Arezzo, offrirono ad una loro chiesa posta presso Rigomagno nel piviere di S. Stefano al
    Vico Duodecim (ora ai Vallesi) la loro porzione della corte paterna di Fojano, ereditata dal conte Wualfredo, e toccata per metà al predetto conte Ranieri mediante le divise fatte con l’altro fratello suo Wualfredo. (CAMICI, Dei March. di Toscana).
    Del casale poi, che portò il nome di
    Corte vecchia di Fojano, è fatta menzione in una pergamena dell’eremo di Camaldoli, data il 1 gennajo del 1145, con la quale il march. Guido del fu march. Ranieri (del Monte S. Maria) rinunziò a favore della badia de’Camaldolensi di S. Quirico delle Rose, ossia di Nasciano presso Fojano, tutti i diritti giusti o ingiusti che gli potevano appartenere nella possessione Pinelli, piviere di S. Martino a Fojano, in loco dicto Corte
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    vecchia.
    Lo stesso casale della Corte vecchia è rammentato in un istrumento del 9 marzo 1315 appartenuto alla Comunità di Fojano. – Del resto questo paese divenne uno dei castelli più importanti del contado e giurisdizione di Arezzo, cui fu immediatamente soggetto, sino a che ne prese possesso nel 1337 la Rep. fiorentina, poco innanzi il trattato, che accordava temporariamente al Comune di Perugia la custodia e governo di Fojano, di Lucignano, di Monte S. Savino e di Anghiari. – Se non che all’occasione della cacciata del Duca di Atene da Firenze, Fojano al pari degli altri castelli dell’antico contado Aretino tornò sotto il regime e giurisdizione della madre patria, alla quale fu nuovamente confermato dall’imp. Carlo IV con diploma dato in Siena nel maggio del 1356. Tornarono per altro i Fojanesi volontarj all’obbedienza della Rep. fiorentina, nel 1383, poco innanzi, cioè, che essa riacquistasse la città di Arezzo.
    Fino da quell’epoca la Signoria di Firenze, e per essa i capitani di Parte Guelfa pensarono di fortificare di torri e di mura Fojano, che consideravasi allora come uno de’castelli di frontiera del distretto fiorentino. – Era esso già nel caso di far resistenza a un’armata, quando a’ 22 luglio del 1452 si accampò intorno a Fojano la vanguardia dell’esercito di Alfonso re di Napoli, che veniva in Toscana ai danni della Rep. fior. e che per il corso di 43 giorni di assedio battagliando finalmente conquistò Fojano a patti onorevoli, quali meritavansi da validi difensori. Fu in grazia della virile resistenza fatta dai Fojanesi, che i Fiorentini, presi alla sprovvista, ebbero tempo di munire i luoghi più importanti e di metter assieme un ragionevole esercito. Infatti non corse molto che la Rep. fior. ricuperò Fojano (14 giugno 1435), nella quale occasione dalla Signorìa fu decretato, che fossero rindennizzati gli
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    abitanti del danno sofferto mercè la concessione di alcune franchigie ed esenzioni.
    Dal 1387 al 1512 non meno di 6 sentenze per cagione di confini fra la Comunità di Fojano e quella di Lucignano furono pronunziate dagli arbitri; una delle quali del 20 ottobre 1441 fu dettata nella chiesa del convento di S. Maria a Vertighe de’Francescani Riformati presso il Monte S. Savino dal celebre predicatore fra Alberto da Sarteano stato eletto arbitro dalle due comunità.
    Nel tempo che Sisto IV solleticava gli animi dei Senesi, affinchè si unissero a lui ed al re di Napoli contro i Fiorentini, questi procuravano di riparare e fortificare i castelli posti nel confine orientate del distretto della loro Rep. – Non so se a quest’epoca si debba fare risalire la costruzione del secondo cerchio intorno al castello di Fojano; vero è peraltro che nel dì 29 novembre 1476, i capitani della Parte Guelfa di Firenze fecero vendere alcuni beni di ribelli situati nel villaggio del Pozzo in Val di Chiana, onde erogarne il prezzo nella costruzione delle mura castellane di Fojano. – Dopo aver munito di un secondo recinto il castello predetto, lo stesso magistrato della Parte Guelfa rilasciò in dono alla comunità di Fojano le torri del castel vecchio, il pomerio, o
    carbonaja con i terreni interposti tra il primo e il secondo muro. Tale ce lo dà a divedere una deliberazione presa nel 29 marzo 1578, con la quale revocate furono le precedenti concessioni rapporto alle torri e carbonaje del castel vecchio di Fojano, allorchè i capitani di Parte Guelfa ordinarono ai castellani di richiudere le aperture state fatte nei muri di Fojano, e di rendere liberi tutti i luoghi, terreni e piazze, state occupate da quel comune. Ignoro se il decreto avesse il suo pieno effetto, avvegnachè alcuni edifizj pubblici
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    eretti in quella età, fra i quali la chiesa collegiata, si trovano collocati appunto nel pomerio del castel vecchio. (ARCH. DIPL. FIOR. Com. di Fojano).
    Ma in quale stato fossero i due cerchi delle mura di Fojano all’epoca dell’ultima guerra di Siena, lo indicò l’
    Adriani nell’istoria de’suoi tuoi tempi, quando Piero di Filippo Strozzi luogotenente generate dell’esercito Gallo-Italiano, nel luglio del 1554, dalla parte della chiesa di S. Francesco piantò due cannoni per abbattere la muraglia della Terra di Fojano occupata dai nemici; e poichè dopo 140 colpi fu fatta tanta ruina che agevolmente per l’apertura vi si poteva entrare, vi si mosse l’assalto. Questo per sorte toccò ai Francesi, che mescolati con alcuni valorosi Italiani, i quali, facendo loro la via innanzi, si misero con tanta furia a salire un poco di scarpa, la quale era rimasta sopra il fosso, che presto penetrarono dentro il paese; e benchè il castello da quella parte avesse un altro cerchio di mura da ritirarvisi i paesani con la guarnigione, nulla giovò, perchè coloro che avevano lasciata la prima, fuggendo senz’ordine alcuno al loro scampo, abbandonarono anche la seconda difesa.
    In tale assalto fu messo il fuoco al maggior numero delle case di Fojano, uccise senza distinzione alcuna di sesso o di età da 160 persone, fra le quali il castellano Carlotto Orsini, essendo gli altri rimasti prigioni insieme col potestà Pandolfo Benvenuti.
    La perdita di Fojano mosse il march. di Marignano con tutto il suo esercito Austro-Spagnolo, il quale da Oliveto di Val di Chiana recossi ad assalire Marciano occupato anch’esso da 15 insegne d’Italiani. Piero Strozzi udito l’avvicinamento del nemico, si mosse da Fojano con tutte le sue genti, e fu costà ne’campi fra Fojano e Marciano, dove, nel giorno due di agosto 1554, ebbe luogo la strepitosa
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    battaglia che decise della sorte della Repubblica senese.
    Nell’anno stesso Cosimo I, con decreto del 13 novembre, esentò per tre anni la popolazione di Fojano dalle tasse e contribuzioni ordinarie e straordinarie, onde compensarla dei danni sofferti nel saccheggio datole dalle genti di Piero Strozzi; il quale privilegio fu prorogato due altre volte per il tempo e termine di un novennio ciascuno.
    Finalmente i capitani della Parte Guelfa di Firenze, con atto degli 11 febbrajo 1572 (stile fior.) venderono alla comunità di Fojano per il prezzo di lire 575 le ripe, i fossi e le carbonaje intorno alle mura esteriori di detta Terra in tutto il loro circuito, fino alla larghezza di 40 a 50 braccia, con la proibizione però di erigere fabbriche intorno alle mura castellane più vicine di 10 braccia.
    Fra il primo e il secondo cerchio fu eretta la nuova chiesa plebana di Fojano, dichiarata collegiata da un breve di Leone X, spedito li 22 dicembre 1515 al pievano e agli abitanti di Fojano. Essendochè questi avevano fatto istanza di erigere dentro il paese un’altra chiesa battesimale, per essere la pieve vecchia troppo lontana, e di sopprimere la chiesa parrocchiale di S. Leonardo, situata nella piazza alta dov’è il pretorio, perchè, asserivano i postulanti, essere questa troppo esposta ai tumulti, ai giuochi, ai balli e alle risse che spesso in cotesta piazza accadevano a turbamento dei divini ufizj; e perchè fossero assegnati i suoi beni alla nuova chiesa che si desiderava di erigere in collegiata. – Leone X concesse la grazia richiesta per la chiesa plebana, che innalzò all’onore di collegiata insigne con sei canonici e una dignità, l’arciprete pievano.
    Infatti la nuova collegiata fu edificata fra il primo e il secondo cerchio, senza che la chiesa di S. Leonardo restasse tolta di là. Essendochè trovasi questa sino ai nostri tempi
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    fra le parrocchiali di Fojano, trasferita nel 1783 nella ch. di S. Cristina, e finalmente nel 1788 soppressa, ed il suo popolo aggregato a quello della chiesa collegiata.
    La pieve di S. Martino di Fojano conta attualmente quattro parrocchie succursali, cioè la prioria di
    S. Angelo nel Castel vecchio; seconda S. Cecilia, terza S. Maria del Carmine presso Fojano; quarta S. Biagio al Pozzo. – La prioria di S. Cecilia nel secolo decorso fu traslatata nell’oratorio di S. Maria della Pace fuori di porta Fiorentina. La ch. di S. Maria del Carmine fuori di porta Cortonese fu eretta in parrocchia con decreto vescovile del 17 agosto 1791, siccome lo fu quella di S. Biagio nel villaggio del Pozzo mediante un decreto vescovile del 21 luglio 1728.
    Esistevano pure in Fojano due conventi, uno di frati Domenicani (S. Tommaso) l’altro di Francescani Osservanti (S. Francesco). L’antico mon. di Benedettine sotto il titolo di S. Silvestro conservasi tuttora, e riceve fanciulle in educazione. Nel territorio di Fojano era compresa la badia de’Camaldolensi di S. Quirico alle Rose. –
    Vedere ABAZIA DI S. QUIRICO ALLE ROSE.
    Esiste poco lungi d’Anasciano il tempietto ottagono della
    Vittoria fatto innalzare da Cosimo I sopra il risalto di una collina, in memoria del trionfo che colà nel 2 agosto 1554 riportò l’esercito Austro-Ispano contro i Franco-Italiani.
    Fra li stabilimenti di beneficenza Fojano conta sino dal secolo XV una pia congregazione che ebbe, e che conserva il nome di
    Fraternita, la quale dispensa i frutti dei suoi capitali a sollievo di famiglie bisognose, e nel dotare oneste fanciulle.
    Vi e un ricco Monte pio che conta la sua esistenza sino dal secolo XVI.
    Gli antichi due
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    spedaletti sono stati rimpiazzati da un più comodo e meglio provvisto spedale comunitativo, state eretto da Leopoldo I nel soppresso convento di S. Francesco fuori di Fojano.
    Fra le molte e belle abitazioni, che rendono più decorosa questa Terra, quelle che più delle altre grandiose, sono i due edifizi pubblici di quasi uniforme architettura, esistenti nella piazza alta, e la casa di delizia della famiglia Passerini fuori di porta Cortonese. Un vago teatro fu costruito col disegno di Leonardo Vegni fra la porta sudd. e il castelvecchio.
    Molti oggetti di belle arti possiede Fojano, fra i quali meritano di essere veduti i bellissimi alto-rilievi di terra invetriata della Robbia nelle chiese di S. Angelo, nella Fraternita e nella Collegiata. In quest’ultima fra le buone pitture si distingue una tavola di Luca Signonelli, rappresentante la coronazione di Nostra Donna. L’erudito artista danese dott. Gaye, nel 1836, ha riscontrato nell’archivio di questa collegiata la ricevuta firmata da Luca Signorelli di Cortona, nel dì 14 di giugno 1523, nella quale dichiarò di aver egli compito nel termine prefisso di 16 mesi la pittura allogatagli nel 24 marzo 1522, e di aver ricevuto la somma pattuita di 90 ducati d’oro. Cotesto quadro pertanto deve contarsi fra le ultime opere di Luca Signorelli; oltre di che serve a rettificare un errore biografico del Vasari, il quale diede quel pittore per morto nel 1521.
    La Comunità di Fojano mantiene due medici e un chirurgo; due maestri di scuola nel capoluogo, e uno nel villaggio del Pozzo, dove risiede anche un medico chirurgo.
    Pochi Fojanesi si distinsero nella repubblica letteraria, se non fu quel frate Benedetto da Fojano predicatore famoso in Firenze durante l’ultimo suo assedio, e che in Castel S. Angelo pagò con usura la pena alle sue diatribe contro il pont. Clemente VII e la Casa de’Medici; e pochi
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    rammentano un Niccolò Mannozzi, che fu medico, e autore di un piccolo opuscolo apologetico sulla salubrità dell’aria di Fojano, e sull’antichità di Cortona, pubblicato in Firenze nel 1613.
    Lo storico Adriani fece menzione di un capitano Biagio da Fojano, che militando pei Senesi si distinse nella guerra ultima di Siena, all’occasione dell’assalto dato alla sua patria.
    L’industria principale degli abitanti di questa Terra si riduce ai lavori agrarj, al commercio de’bestiami e de’cereali; dei quali ultimi Fojano sino dal medio evo fu, quasi direi, l’emporio della fertile Val di Chiana. – Lo provano attualmente i suoi frequentatissimi e copiosi mercati che si praticano nella mattina di ogni lunedì; lo dice il concorso alle sue fiere, che succedono nel lunedì della settimana chiamata di
    Passione, nel giorno dopo la Pentecoste, nel primo lunedì di agosto, e nel terzo lunedì di ottobre; mentre per i tempi più antichi lo dimostra, fra gli altri, un istrumento del 18 agosto 1297, col quale i sindaci di Fojano a nome e per interesse della loro comunità venderono a due banchieri di Arezzo 32000 staja di grano buono, da pagarsi a rate nel termine di anni otto, per la somma di lire 5500 di denari pisani, cioè, a ragione di soldi 3 e denari 6 lo stajo. (ARCH. DIPL. FIOR. Comunità di Fojano.)
    Sul quadro della popolazione della Terra di Fojano, che si esibisce a tergo, giova avvertire che la popolazione delle parrocchie delle quattro parrocchie costituenti i tre Terzieri di Fojano, non abita tutta dentro la Terra, mentre quasi una metà delle famiglie designate trovasi sparsa per i sobborghi e per le circostanti campagne.

    MOVIMENTO della popolazione del capoluogo della TERRA di FOJANO a tre epoche diverse, divisa per famiglie.

    ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -;
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    coniugati dei due sessi -; ecclesiastici -; numero delle famiglie 544; totalità della popolazione 2539.
    ANNO 1745: Impuberi maschi 594; femmine 562; adulti maschi 509, femmine 620; coniugati dei due sessi 1292; ecclesiastici 130; numero delle famiglie 806; totalità della popolazione 3707.
    ANNO 1833: Impuberi maschi 866; femmine 917; adulti maschi 744, femmine 767; coniugati dei due sessi 1700; ecclesiastici 62; numero delle famiglie 921; totalità della popolazione 5055.

    Comunità di Fojano. – II territorio della comunità di Fojano può assomigliarsi alla figura d’un cono con punta tondeggiante, la di cui base è volta a sett. e il vertice a ostro – Esso abbraccia una superficie di 11787 quadr. fra i quali sono compresi 409 quadr. occupati da corsi di acqua e da strade.
    Nel 1833 vi si trovavano stanziati 6425 abitanti, a ragione di 444 individui per ogni miglio toscano quadrato di suolo imponibile.
    Confina con cinque comunità; due delle quali (Cortona e Castiglion fiorentino) fronteggiano dal lato di levante mediante il Canal maestro della Chiana; dal lato di ostro e di libeccio ha di fronte la comunità di
    Asinalunga, dal Canal maestro sino alla Casa rossa, dove subentra la Comunità di Lucignano; con questa ultima, piegando verso ponente, rimonta il fiumicello Esse sino alla strada comunitativa, che guida al villaggio del Pozzo; e finalmente di costà per termini artificiali, voltando la fronte a maestro, e quindi a sett., ritorna al Canal maestro di conserva con la Comunità di Marciano.
    Molte strade, tutte larghe, tutte buone e rotabili, attraversano in varie direzioni il territorio comunitativo di Fojano. Fra tante vie accennerò solamente le due provinciali, cioè la
    Longitudinale della Val di Chiana, che passa per Fojano da sett. a ostro, e l’antica via Lauretana, o delle Folci, che attraversa il territorio
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    da maestro a libeccio.
    Notabili avanzi di un’antica strada, (forse la via Cassia) segnalò nel secolo XVII Baldassarre Nardi, autore di un libro inedito sulla bonificazione delle Chiane. Un tronco di essa tra Fojano e il Pozzo, e un altro pezzo s’incontra presso Fonte a Ronco, dove ritiene sempre il nome di via della
    Selce.
    La pianura del territorio di Fojano è bagnata da due diversi corsi d’acqua, a levante dalla Chiana, mentre da maestr. a libeccio, e quindi da ostro a scirocco è circondata dal fiumicello che porta il distintivo di Esse di Fojano, per non equivocarlo con l’altro fiumicello omonimo, il quale scorre nel lato opposto della stessa valle, appellato Esse di Cortona.
    L’
    Esse di Fojano, detto anche del Monte San Savino, trae origine presso la cima del monte di Palazzuolo sul confine della Val di Chiana con la Val d’Ambra; di costà scende da levante a scirocco passando in un canale formato dai poggi di pietra arenaria del monte S. Savino, a piè dei quali riceve il tributo del fosso Leprone; quindi voltando faccia da scirocco a levante s’avvia fra le piaggie cretose di Marciano, del Pozzo e di Fojano, cui serpeggiando lambisce alla sua sinistra, fino a tanto che voltando faccia nuovamente verso levante-grecale, avviasi parallelo al Canal maestro della Chiana, nel quale sbocca alla base orientale della collina del Pozzo.
    L’
    Esse di Fojano, e diversi altri influenti che scendono a destra e a sinistra, nel Canal maestro, hanno dovuto cangiare l’antica loro direzione, ch’era verso ostro, per rivolgersi verso settentrione, dopo che l’arte idrometrica ha saputo obbligare per via di lente ma progressive colmate l’inversione della Chiana toscana. – Vedere CHIANA.
    Siffatto corso sinuosissimo, e in gran parte artefatto,
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    di un fiumicello come è quello dell’Esse, il quale raccoglie le acque fra terreni ora solidi come il macigno, ora friabili come la creta, è di una grandissima utilità alla pianura del distretto Fojanese. Essendochè cotesto fiumicello, il quale, ad imitazione delle Chiane, riescì per lunga età dannoso e funesto alla fertilità del suolo e alla salubrità degli abitanti di Fojano, è stato all’età nostra convertito in profitto grandissimo delle stesse campagne e di chi le abita.
    A meglio comprendere l’anzidetta verità importa che io aggiunga due parole sulla struttura fisica del terreno che cuopre la superficie di cotesta comunità.
    Imperocchè la qualità precipua del di lei suolo appartiene al terreno appellato di alluvione, parte del quale rimonta all’epoca antidiluviana, quando cioè depositaronsi costà le crete tufacee con intiere famiglie di conchiglie marine, terreno che riveste l’antico fondo della valle, in mezzo a cui attualmente scorre il canal maestro della
    Chiana, e che costituisce le colline, ossia l’alti-piano gibboso che fiancheggia a destra e a sinistra il Canale maestro, o il talveg, ch’io chiamerei la carena della valle. – Vedere CHIANA fiume.
    Testimoni d’un tal deposito debbono riguardarsi i banchi di ostriche e di altre conchiglie marine, tuttora esistenti nelle colline fra il letto della Foenna, e quello dell’Esse, riunite in banchi che si presentano allo scoperto presso la Castellina fra Fojano, e Asinalunga, e a Casalta sulla strada comunitativa che guida da Lucignano a Bettolle.
    A un simile tufo marino nelle colline, ossia nell’alti-piano fra l’
    Esse e il Canal maestro della Chiana, sono addossati depositi ghiajosi postdiluviani, nei quali trovansi racchiusi avanzi di grandi quadrupedi di specie perdute consimili a quelli sepolti nel Valdarno aretino, e nel Valdarno sopra e sotto a Firenze.
    Al principio dell’inversione
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    dall’antico corso dell’Esse, presso la strada Longitudinale tra Fojano e Bettolle, il terreno addossato alla pianura che stà all’oriente del colle di Fojano, è tutto di alluvione, tutto o quasi tutto da tre secoli a questa parte conquistato sopra le acque dell’Esse e quelle delle due Chiane che costà lungamente pigre impaludavano. – Vedere CHIANA e FRASSINETO.
    Fu il Comune di Fojano il primo a sentire la necessità di affidare a una mano potente l’impresa del bonificamento della Val di Chiana, sebbene la Rep. fior. più volte vi avesse rivolte le sue mire per eseguirlo a carico delle vicine popolazioni. Avvegnachè i comunisti di Fojano, prima de’suoi vicini, risolvettero di cedere, per atto pubblico del 10 giugno 1525, quei fondi palustri al cardinale Ippolito de’Medici nipote cugino del Pont. Clemente VII, e socio in tale impresa, affinchè eglino a proprie spese e per loro vantaggio, ma con quelle cautele e condizioni ivi prescritte, la malsana pianura della Chiana potessero bonificare e ridurre a perenne cultura.
    Ma gli avvenimenti politici già discorsi all’articolo FIRENZE impedirono al cardinale Ippolito e a Clemente VII di continuare i lavori incominciati. Quindi tanta impresa restò interrotta sino a che Cosimo I, oltre la conferma del contratto preaccennato, acquistò dalle comunità limitrofe vaste estensioni di territorio infrigidito e malsano; siccome lo dimostrava la perizia eseguita nell’anno 1551 dall’ingegnere ducale Antonio Ricasoli, e la mappa idrografica che l’accompagnava. Dalla quale perizia risulta, che allora la pianura orientale della comunità di Fojano era stagnante, e che per il tragitto di circa 9 miglia, cioè dal porto di Pilli a quello di Fojano, le acque della Chiana non avevano pendenza sensibile nè verso il Tevere nè verso l’Arno, sicchè sotto alla collina di Fojano il padule spagliava per la larghezza di
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    miglia 1 e 2/3, ed era tre braccia profondo in tempo ordinario, e br. cinque nel tempo di escrescenze e di lunghe pioggie. – Vedere CHIANA.
    Attualmente però quasi che tutta l’enunciata estensione di terreno palustre e malsano vedesi bonificata mercè il metodo di tenere il fiumicello
    Esse in colmata; il quale avendo rialzato con le sue torbe la superficie del terreno, potè incanalarsi in un piano inferiore col dare una decisa pendenza alle acque che ivi arrestavansi: in guisa tale che ne emersero due estese tenute della R. Corona, le quali dai paesi delle sovrastanti colline presero il nome di Fojano e di Pozzo.
    La qualità del terreno testè accennato rende le acque che v’infiltrano cariche di sali a base argillosa; cosicchè mancando costà sorgenti di acque salubri e leggere, gli abitanti di Fojano usano di quella piovana delle cisterne.
    La porzione maggiore del territorio di questa comunità posta in collina è coltivata a viti e a olivi; la minore porzione conservasi a bosco, e a seminagione di biade. – La pianura che circonda da tre lati le colline di Fojano e di Pozzo è destinata ad uso di praterie, a vasti campi e a sementa di cereali, di legumi, di
    mais di lino e di canapa, mentre i campi e le pubbliche strade veggonsi fiancheggiate da gelsi e da loppi, a cui sono raccomandate le viti. Il prof. Giulj, autore di una Statistica agraria della Val di Chiana, nel 1825, fra gli altri calcoli valutò che vi fossero costà 8400 capi di animali domestici.
    Con regolamento del 14 novembre 1774 fu approvata dall’Augusto Legislatore l’organizzazione della nuova comunità di Fojano, il di cui territorio abbraccia i tre Terzieri; cioè S. Martino a Fojano, S. Cecilia dentro la Terra medesima,
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    S. Angelo, S. Leonardo, e S. Biagio nel villaggio di Pozzo. – Col motuproprio del 30 settembre 1772, relativo al nuovo compartimento dello Stato fiorentino, fu confermato Fojano residenza di un potestà di prima classe, dipendente pel criminale e per la polizia dal Vicario R. del Monte San Savino.
    Havvi in Fojano la Cancelleria comunit. che abbraccia le Comunità di Lucignano e di Marciano. Vi è un ajuto dell’ingegnere di Circondario di Cortona; l’ufizio di esazione del Registro trovasi a Lucignano, la conservazione dell’Ipoteche e la Ruota sono in Arezzo.

    QUADRO della Popolazione della Comunità di FOJANO a tre epoche diverse.

    - nome del luogo: FOJANO Terziere di S. Martino, titolo della chiesa: S. Martino (Collegiata), diocesi cui appartiene: Arezzo, abitanti del 1551 n° 672, abitanti del 1745 n° 2719, abitanti del 1833 n° 2055
    - nome del luogo: FOJANO Terziere di S. Martino, titolo della chiesa: S. Leonardo (Prioria), diocesi cui appartiene: Arezzo,
    abitanti del 1551 n° -, abitanti del 1745 n° 278, abitanti del 1833 n° -
    - nome del luogo: FOJANO Terziere detto di S. Cecilia, titolo della chiesa: S. Cecilia in S. Maria della Pace (Prioria), diocesi cui appartiene: Arezzo,
    abitanti del 1551 n° 789, abitanti del 1745 n° 52, abitanti del 1833 n° 1183
    - nome del luogo: FOJANO Terziere detto di S. Angelo, titolo della chiesa: S. Michele Arcangelo (Prioria), diocesi cui appartiene: Arezzo,
    abitanti del 1551 n° 1078, abitanti del 1745 n° 658, abitanti del 1833 n° 1030
    - nome del luogo: FOJANO Terziere detto di S. Angelo, titolo della chiesa: S. Maria del Carmine (Prioria), diocesi cui appartiene: Arezzo,
    abitanti del 1551 n° -, abitanti del
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    1745 n° -, abitanti del 1833 n° 787
    - nome del luogo: Villaggio di Pozzo, titolo della chiesa: S. Biagio (Rettoria), diocesi cui appartiene: Arezzo,
    abitanti del 1551 n° 305, abitanti del 1745 n° 890, abitanti del 1833 n° 1370
    - Somma totale
    abitanti anno 1551 n° 2844
    - Somma totale
    abitanti anno 1745 n° 4597
    - Somma totale
    abitanti anno 1833 n° 6425

    FOJANO nella Val di Chiana – In fine dell’Articolo si corregga. – La cancelleria Comunitativa abbraccia solamente le Comunità di
    Fojano e di Marciano; ma l’ingegnere di Circondario comprende i territorj comunitativi di 4 Comunità, cioè, Fojano, Marciano, Asinalunga e Torrita, Comunità tutte soggette all’uffizio di esazione del Registro situato pur esso in Fojano.
    Nel 1833 la
    Comunità dei Fojano contava 6425 Abitanti e nel 1845 ne aveva 7039, vale a dire:

    FOJANO S. Cecilia,
    Abitanti N.° 1349
    FOJANO S. Maria del Carmine,
    Abitanti N.° 1193
    FOJANO S. Martino, Collegiata,
    Abitanti N.° 2211
    FOJANO S.Angelo,
    Abitanti N.° 890
    POZZO (
    di Fojano), Abitanti N.° 1396
    TOTALE
    Abitanti N.° 7039
Localizzazione
ID: 1972
N. scheda: 22190
Volume: 2; 6S
Pagina: 312 - 318; 102 - 103
Riferimenti: 36860, 22191, 22193, 22194
Toponimo IGM: k Foiano della Chiana
Comune: FOIANO DELLA CHIANA
Provincia: AR
Quadrante IGM: 121-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1728928, 4792756
WGS 1984: 11.82103, 43.2544
UTM (32N): 728992, 4792930
Denominazione: Fojano (Terziere di S. Martino - S. Martino)
Popolo: S. Martino Vescovo a Fojano
Piviere: S. Martino Vescovo a Fojano
Comunità: Fojano
Giurisdizione: Monte S. Savino
Diocesi: Arezzo
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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