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Follonica - Scalo di Follonica - Via, Strada da Poggibonsi a Follonica

 

(Follonica)

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    SCALO DELL'ARANCIO sotto i monti Livornesi. – Varj sono gli Scali di mare che presenta il littorale toscano a differenza dei golfi, cale e porti, mentre i Scali non sono capaci di ricevere bastimenti di grossa portata.
    Tali sono per esempio, oltre il nominato, lo Scalo di S. Jacopo alla marina di Livorno, lo Scalo di Follonica, quello del Botro Venella alla marina di Massa marittima, lo Scalo di Avenza, e l'altro di S. Giuseppe alla marina di Carrara e Massa, lo Scalo di Fortiglione alla marina di Scarlino, quello di S. Rocco alla spiaggia di Grosseto, ecc.

    FOLLONICA nel littorale di Massa marittima. – Casale che serve di residenza all’ufizio delle miniere e fonderie granducali, nella parrocchia plebana del castello di Valli, Comunità Giurisdizione e 6 miglia toscane a scirocco-libeccio di Gavorrano, Diocesi di Massa marittima, che è 10 miglia toscane a settentrione-grecale Compartimento di Grosseto.
    Di questa borgata, che deve la sua origine ai forni fusorj della miniera di ferro costà trasportata dalla vicina isola di Elba, s’incontra una debole rimembranza in un istrumento rogato il dì primo gennajo 1038. Trattasi di una donazione fatta alla badia di Sestigna di un pezzo di terra posto nel luogo
    Fullonica. – L’etimologia di un tal nome sembra pertanto doverla ripetere da qualche antica officina fullonica, ossia follo a acqua; al che agevolmente doveva prestarsi cotesto littorale, nel quale scendono copiosi canali di acque perenni dai poggi di Massa e dalla subiacente contrada di Valpiana.
    La storia di Follonica, trovandosi connessa con quella del vicino cadente castello di Valli, sarà riportata all’articolo VALLI di FOLLONICA, per discorrere in questo dello stato attuale del nascente borgo, e dei celebri suoi forni fusorj.
    Allorchè il R. Governo, nell’anno 1836, disciolse l’amministrazione della Magona, coll’allivellare tutti gli edifizj e ferriere della montagna di
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    Pistoja e del Pietrasantino, creò una nuova amministrazione delle Miniere e Fonderie del ferro nazionale, destinando Follonica a centro della medesima. Da tale amministrazione pertanto dipendono gli impiegati alle miniere dell’Elba, quelli dei forni e ferriere di Valpiana e di Cecina, e le macchie cedue che le furono assegnate in dote onde ricavare in parte il carbone necessario ad alimentare i lavori di quelle ciclopiche fucine.
    Forni di Follonica; quantità di ferraccio che vi si fonde, e lavori di getto a disegno. – La situazione di Follonica sulla riva del mare, dirimpetto all’isola dell’Elba, ed alle miniere di Rio, da cui è separata da un canale di circa 20 miglia toscane di traversa, e in mezzo ad estese macchie, può dirsi senza dubbio la più favorevole alla lavorazione del ferro e la più adattata al suo commercio. – Esiste costà un forno con macchina soffiante a vento asciutto, alto br. 14 e soldi 3, e largo nel suo maggiore diametro br. 3 e soldi 16.
    Cotesto forno è capace di fondere e di produrre da 45 a 50 migliaja di ferraccio, o
    ghisa per ogni 24 ore; cosicchè a piena lavorazione (che è dal dicembre al giugno) si calcola di ottenere un prodotto di circa otto milioni di libbre di ghisa.
    Si eseguiscono eziandio dei getti di ferro fuso in forme; per es. projettili da artiglieria di ogni sorta, tubi per acquedotti, stufe, fuocolari ec.; e non ha molto che si è dato principio ad eseguire oggetti d’intaglio di non poca difficoltà, come sarebbe il tempietto di ferro eretto sulla piazza di Grosseto per adornamento di quella fonte, ed i pioli e colonnini per la balaustrata intorno ai fondamenti del Duomo di Firenze. All’oggetto di accrescere e perfezionare una simile manifattura, la quale
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    possa stare a confronto con quella delle fabbriche estere, è stato di recente costruito in Follonica un grandioso edifizio ad uso di fonderia con un forno, al quale verrà applicato il metodo stato già introdotto nell’Inghilterra e in Francia, quello, cioè, di servirsi dell’aria riscaldata.
    Frattanto, a favorire sempre più l’industria e il commercio di questo prodotto naturale e nazionale, è stato notabilmente abbassato il prezzo del ferraccio, col ridurlo a lire 41 toscane, ossia franchi 34 per ogni mille libbre. – Arroge a ciò la qualità del ferro di sua natura migliore di qualunque altra miniera dell’Europa
    , per arguire che sempre maggiore possa divenire il consumo per l’interno, e l’esportazione della ghisa di Follonica per gli stati esteri.
    Del Forno di Valpiana, della quantità e qualità delle acque motrici. – Dicesi Valpiana una prima pianura che nella larghezza di 4 miglia forma cornice ai poggi di Massa, la quale a guisa di ampio gradino trovasi frapposta fra due specie di argini paralleli; cioè, l’argine superiore, che serve di lembo al poggio su cui risiede la città di Massa, che è 4 miglia toscane a ostro-libeccio, e l’argine inferiore, che separa Valpiana dal littorale più depresso di Follonica.
    In Valpiana si trova un forno fusorio sull’antico sistema delle trombe a acqua, il quale di rado è messo in attività,
    atteso il maggior costo dei trasporti del minerale. Oltre il forno ed un mulino, sono in Valpiana tre ferriere ed una fabbrica cilindrica lungo il corso di quella gora o canale che viene dal poggio di Massa, e che prosegue per Follonica sino al mare.
    Il meccanismo di tutti gli opificii quì sopra rammentati riceve il movimento da due sorgenti, la
    Ronna e le Venelle, le cui acque si riuniscono in
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    un solo canale poco al di sopra delle officine di Valpiana. La sorgente della Ronna scaturisce limpida e tepida dalle rocce di calcarea cavernosa che formano l’esterna ossatura dei colli di Massa; ma a proporzione che le sue acque scorrono all’aria aperta, esse, raffreddandosi dal naturale loro tepore, depositano lungo il canale una dose di carbonato calcareo (travertino) non minore del tartaro, di cui il fiume Elsa incrosta l’alveo presso le sue scaturigini. Le prenominate due sorgenti della Ronna e delle Venelle sono costanti e copiose. In più luoghi lnngo il loro corso presentano vistose cadute, segnatamente all’ingresso e all’egresso della pianura di Valpiana, delle quali cadute potrebbero profittare con grandissimo vantaggio altre industrie, oltre quelle di sopra accennate.
    A facilitare sul lido di Follonica lo sbarco e l’imbarcazione dei generi; e specialmente a fornire un più comodo scalo ai bastimenti che costà trasportano la vena del ferro di Rio, fu fabbricato nel 1834 un ponte di legno di solidissima costruzione col disegno e direzione dell’architetto Francesco Leoni, addetto alle officine di Follonica. Cotesto ponte è formato di 18 o 19 pontoni, 14 dei quali sono foderati di rame nella parte sommersa nel mare, nel quale s’innoltrano per il tratto di circa 220 braccia; per modo che possono avvicinarsi alla testata del ponte medesimo tutti i bastimenti che non sono di grande portata.
    II difetto di acque salubri e potabili, uno dei dolorosi mali che affliggono le nostre Maremme, indusse il R. Governo a tentare nel 1836, sotto la direzione dell’amministratore attuale Raffaello Sivieri, la perforazione di un pozzo artesiano nell’orto della casa di Amministrazione, che è circa 400 braccia lungi dal lido del mare, e 4 br. al di sopra del suo livello.
    Con tutto che non siasi ottenuta acqua saliente sopra la superficie
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    del suolo, pure l’esito ha corrisposto allo scopo, mentre alla profondità di br. 40 circa, dopo aver trapanato un altissimo strato di creta calcarea, si trovò un getto, il quale ascende sino a un braccio al di sotto della superficie del suolo, e che tanto d’inverno quanto d’estate somministra per via di tromba una buona acqua potabile nella quantità di circa 20 barili per ora.
    La popolazione di Follonica nella stagione delle lavorazioni, (dal novembre al giugno) da pochi anni progressivamente è aumentata, talchè, se prima otto o nove capanne bastavano, ora non sono sufficienti le venti case che attualmente si contano in cotesta spiaggia, non comprese le officine, i magazzini, e le abitazioni spettanti alla R. Amministrazione. – Per la crescente popolazione di Follonica il governo ha ordinato la costruzione di una nuova chiesa invece dell’antica, ormai troppo angusta cappella della SS. Concezione, cui sarà aggiunta la canonica per traslocarvi il pievano della chiesa parrocchiale del castello di Valli, che è circa un miglio a maestrale di Follonica, e miglia toscane 2 a ostro-libeccio dell’antichissima pieve del Pastorale (
    de Pastoralibus). – Vedere PASTORALE, nella Maremma massetana.
    In Follonica è stato aperto di recente un macello e una farmacia; e vi si tiene da pochi anni una fiera di tre giorni nel mese di aprile.

    VIA, o STRADA DA POGGIBONSI A FOLLONICA. – Questa nuova Via staccasi dalla
    Regia postale Romana al ponte sulla Staggia circa due miglia a ostro di Poggibonsi, di dove varca un colle assai depresso che dal vallone dell’Elsa s’introduce in quello della Merse, presso le prime sorgenti del torrente Rosia, e di là per la vallecola della Feccia, rasenta i monti interposti innanzi di arrivare a Prata scendere nel piano di Mucine per
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    poi salire nella città di Massa Marittima e di costà avviarsi lungo lo stradone di Valpiana a Follonica sul lido del mare, dove arriva dopo 52 miglia fiorentine di cammino.

    Alla VIA DA POGGIBONSI E FOLLONICA si aggiunga: dopo poggibonsi oltrepassa la parte inferiore di Colle Basso, indi un poggio assai depresso ec.
Localizzazione
ID: 1975
N. scheda: 22220
Volume: 2; 5; 6S
Pagina: 319 - 320; 210, 731; 273
Riferimenti: 53370
Toponimo IGM: Follonica
Comune: FOLLONICA
Provincia: GR
Quadrante IGM: 127-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1643618, 4753641
WGS 1984: 10.76058, 42.92343
UTM (32N): 643681, 4753815
Denominazione: Follonica - Scalo di Follonica - Via, Strada da Poggibonsi a Follonica
Popolo: S. Leopoldo a Follonica (con annesso SS. Concezione a Valli)
Piviere: S. Leopoldo a Follonica (con annesso SS. Concezione a Valli)
Comunità: (Gavorrano) Massa Marittima
Giurisdizione: (Gavorrano) Massa Marittima
Diocesi: Massa Marittima
Compartimento: Grosseto
Stato: Granducato di Toscana
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