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Eremo di S. Salvadore a Fultignano - Eremo e Convento di Lecceto, della Selva del Lago, di Fultignano

 

(Lecceto)

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    FULTIGNANO (EREMO DI S. SALVADORE A). – È uno dei primi conventi di Romitani Agostiniani che si conosca in Toscana, che poi, aggregato a quello della Selva del Lago nel Monte Maggio presso Siena, diede il titolo alla Congregazione Leccetana. – Vedere LECCETO.

    LECCETO (EREMO e CONVENTO DI) ossia DELLA SELVA DEL LAGO detto anche DI FULTIGNANO, nella Comunità delle Masse di Città, Giurisdizione Diocesi e Compartimento di Siena, da cui Lecceto è distante quasi 5 miglia toscane a ponente.
    Questo insigne convento che fu sede principale, e che diede il nome alla congregazione Leccetana degli Eremiti Agostiniani, trovasi sul fianco orientale del Monte Maggio sopra un terreno calcareo-cavernoso, ed in mezzo a una folta oscura selva di lecci, che portò il distintivo del Lago da un subiacente prosciugato
    Lago fino al cadere del secolo XVIII esistito nel Pian di Rosìa.
    Quantunque alcuni scrittori abbiano opinato, che la fondazione dell’Eremo di Lecceto risalga all’epoca remota di S. Agostino, ciò nonostante non si è trovato in quegli archivii un documento che possa dirsi più vetusto di quello rogato in Siena nel gennajo del 1123. Con esso un conte Uguccione figlio del fu Conte Ardingo della casa Ardenghesca donò alcuni suoi terreni, vigne e selve alla chiesa di S. Leonardo posta nella
    Selva del Lago, là dove per altro non apparisce che allora esistesse alcun claustro, o riunione di frati romiti.
    Riedificata poco lungi di là una nuova chiesa nel principio del secolo XIII, fu questa consacrata, nel maggio del 1202, da Buono Vescovo di Siena, che la dedicò a S. Salvatore, alla B. V. Maria, ed a S. Benedetto, frattanto che l’altra di S. Leonardo alla
    Selva del Lago contertivasi in un Eremo sotto la regola di S. Agostino.
    Infatti mediante due contratti
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    del 20 febbrajo e 29 agosto dello stesso anno 1233 il prete Giovanni priore della chiesa di S. Leonardo alla Selva del Lago fece due permute di beni immobili col cedere alcune terre che il suo eremo possedeva nel vicino Piano di Arnano, e in luogo denominato Campo al Lago.
    Comecchè la chiesa con il convento di S. Salvatore a Lecceto fosse distinta da quella di S. Leonardo, e preseduta da persona religiosa diversa da quella dell’altro cenobio, ciò non ostante entrambi i conventi portarono il titolo di
    Lecceto, ossia della Selva del Lago. Ciò lo appalesa fra gli altri un contratto di mezzeria fatto nell’eremo di S. Salvatore di Fultignano li 9 novembre 1293, col quale frate Ugo del fu Ranieri, come sindaco degli Eremiti Agostiniani di S. Salvatore di Fultignano della Selva del Lago, di S. Leonardo della detta Selva, e degli Eremiti del poggio di S. Agata a Siena, diede a lavorare per la metà dei prodotti un podere posto nella contrada di Arnano e della Selva del Lago, comunità di Pastina di proprietà dei tre sunnominati conventi di Eremitani.
    Ciò non ostante il convento maggiore e la casa generalizia della congregazione Leccetana era a S. Leonardo di Lecceto. Questo fu in parte edificato nel 1330 da un Fr. Giovanni Incontri, e quindi a spese degli stessi claustrali circondato di mura, di torri e di altre fortificazioni per ripararlo dalle incursioni dei fuorusciti e dalle compagnie di masnade, che in quell’età solevano andare frequentemente a gironi.
    In una pergamena della stessa provenienza dei 16 dicembre 1398 si rammenta una porzione di selva posta a
    Monte Cugnano presso il fortilizo dei frati di S. Leonardo della Selva del Lago,
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    che il Comune di Siena diede ad enfiteusi a quei religiosi Eremitani.
    L’Eremo della
    Selva del Lago fu più di una volta visitato da S. Caterina da Siena, e varie sue lettere sono dirette a fr. Guglielmo da Lecceto. Anche S. Bernardino con molti altri preclari soggetti onorarono questo stesso eremo, dichiarato nel 1387 capo d’Ordine. Più tardi S. Pio V celebrò la messa in una di quelle cappelle che poscia gli fu dedicata.
    Nel 1442 nel vasto locale del convento di S. Leonardo a Lecceto fu accolto in ospizio con la sua corte il Pontefice Eugenio IV, che vi spedì qualche bolla. Nel 1450 vi albergò Pio II cou sei cardinali, e prima di lui i Pontefici Gregorio XII e Martino V visitarono questo celebratissimo claustro.
    In quanto alla
    Selva del Lago varii documenti, oltre quelli poco sopra citati, provano che fino dal secolo XIII essa apparteneva al Comune di Siena, dal quale, almeno in parte, venne concessa a titolo di enfitensi alli stesssi Eremitani, siccome lo dimostrano varii provvedimenti della Signoria di Siena sotto gli anni 1206, 1211, 1249, 1256, 1258, 1266, 1271, 1301 e 1306, tutti relativi alla sorveglianza e lavori richiesti per la conservazione della Selva del Lago. (ARCH. DIPL. SEN. Kaleffo vecchio).
    Nel 1433 al convento di Lecceto furono ammensati tutti i beni dell’eremo di S. Maria di Montespecchi per trovarsi questo allora quasi diruto. Nel 1514 gli Eremitani di Lecceto aumentarono le loro rendite mediante due contratti di compra fatta nel 13 ottobre dal magnate Borghese del fu Pandolfo Petrucci di una selva dell’estensione di 72 stiora, e di alcuni pezzi di terra, il tutto situato nelle Masse di Città. (ARCH. DIPL. FIOR.
    Carte di S. Leonardo a Lecceto).
    Malgrado la sua isolata e selvosa situazione, malgrado la santità del luogo
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    che conta una trentina di beati, pure l’Eremo di Lecceto non fu esente da alcune visite incomode e devastatrici. Tale sembra che fosse quella dei 17 marzo 1554 fatta dalle truppe teutonico-spagnuole che misero a ruba anche cotesto pacifico asilo.
    L’Eremo di S. Salvatore della Selva del Lago fu abolito nel 1783.
    Il grandioso convento di S. Leonardo a Lecceto fu soppresso nel 1810, ed il suo locale assegnato al Seminario vescovile di Siena, per uso di villa, e per di lui conto furono eseguiti varii restauri.
    Tra le buone pitture vi è in chiesa una tela sull’altare
    a cornu epistolae colorita nel 1614 dal Rustichino; quella dell’altare contiguo è opera fatta nel 1630 dal Petrazzi. Vi si trova anche un S. Pietro di Raffaello Vanni.
    Nella sagrestia erano quadri di sommo pregio che vedonsi attualmente nella raccolta alle Belle arti in Siena, fra i quali la bellissima Natività del Signore del Sodoma. L’affresco del refettorio fu fatto da Appollonio Nasini, la Samaritana è pittura del Salimbeni. – (ETTORE ROMAGNOLI,
    Cenni storico-artistici di Siena e de’suburbj).


Localizzazione
ID: 2059
N. scheda: 23340
Volume: 2
Pagina: 362; 665 - 666
Riferimenti:
Toponimo IGM: Lecceto
Comune: SIENA
Provincia: SI
Quadrante IGM: 120-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1683795, 4797467
WGS 1984: 11.26707, 43.30915
UTM (32N): 683858, 4797642
Denominazione: Eremo di S. Salvadore a Fultignano - Eremo e Convento di Lecceto, della Selva del Lago, di Fultignano
Popolo:
Piviere:
Comunità: Terzo di Città
Giurisdizione: Siena
Diocesi: Siena
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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