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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Monte della Futa, Monte di Fò stale

 

(Monte di Fò - Passo della Futa (a N))

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    FUTA (MONTE DELLA) ossia MONTE DI FO’ nell’Appennino dello Stale. – Porta il nome di Futa il varco più frequentato della catena centrale dell’Appennino, che trovasi a 1560 br. sopra il livello del mare Mediterraneo, circa 60 br. più depresso della sovrastante cresta del Monte di Fò.
    Di costà, venendo dal castello di Gagliano, passava l’antica strada maestra, che dalla provincia del Mugello varcava il giogo dello Stale, da dove proseguiva nel territorio di Bologna. La qual via maestra fu afforzata nel 1358 dalla Repubblica fiorentina, onde difender il contado da una nuova incursione che meditavano di eseguire per il passo dello Stale le compagnie di capitani di ventura; sicchè (per asserto del cronista Matteo Villani) in breve tempo fu fatta lungo l’Appennino dello Stale una chiusa per la traversa dei poggi di otto miglia con fossi e steccati, torri e spesse bertesche di legname. (MATT. VILLANI, Cronica).
    Fu in quell’occasione che i reggitori della Rep. fiorentina fecero rintracciare l’istrumento della donazione del territorio dello
    Stale fatta ai 7 dicembre 1048 dal C. Guglielmo Bulgaro di Fucecchio a favore della badia di Settimo presso Firenze cui assegnò in dote la contrada, che poi prese il nome di Contea dello Stale, affinchè quei monaci vi eriggessero un ospizio per alloggiarvi i passeggieri, in un tempo in cui non era ancora in uso l’arte degli albergatori nelle città, molto meno nelle aperte campagne e nei monti più inospiti dell’Appennino.
    Tali ricerche furono specialmente promosse dallo scopo di rintracciare i confini fra il territorio bolognese e quello fiorentino, nel quale ultimo era compresa la vasta tenuta dello
    Stale, ossia dell’Ospedale; tenuta che ivi dichiarasi posta nelle contrada di Galliano
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    . Nella specificazione di tali confini, sebbene non sia qualificato il varco della Futa ossia del Monte di Fò, pure sembra ivi designato con le espressioni di Colline di Feo di Ubaldo e di Feo di Carbone.
    La fabbrica della dogana della Futa, tutta di pietre quadrate, fu fatta costruire dal G. D. PIETRO LEOPOLDO I, che istituì questa dogana dopo la soppressione della Contea dello Stale. – Vedere STALE.
    Fanno capo alla dogana della Futa le merci che entrano nel Granducato per le vie che provengono da Piano, da Menzane e da Barigazza. – Il doganiere della Futa è di terza classe, e dipende da quello di seconda classe delle Filigare.
    Il passo della Futa era temuto una volta dai passeggieri per la violenza dei venti che soffiano su quelle nude sommità dell’Appennino, specialmente lungo la criniera dei monti fra la
    Futa e l’osteria della Traversa, presso il Sasso di Castro, la qual criniera divide la valle transappennina del Santerno da quella superiore della Sieve, ossia del Mugello. La munificenza del Granduca felicemente regnante ha procurato un riparo a tali bufere, mediante la costruzione di due lunghi e grossi muraglioni, che a guisa di bastioni difendono le vetture e i passeggieri nei punti più esposti al vento in mezzo a quel passaggio.
Localizzazione
ID: 2065
N. scheda: 23430
Volume: 2
Pagina: 364
Riferimenti: 23660, 36750, 34680
Toponimo IGM: Monte di Fò - Passo della Futa (a N)
Comune: BARBERINO DI MUGELLO
Provincia: FI
Quadrante IGM: 098-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1682684, 4882992
WGS 1984: 11.28239, 44.07888
UTM (32N): 682747, 4883166
Denominazione: Monte della Futa, Monte di Fò stale
Popolo:
Piviere:
Comunità: Barberino di Mugello
Giurisdizione: Barberino di Mugello
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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