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GENA (BORGO DI) in Val d’Elsa. – Piccolo borgo perduto, che lasciò il suo nome al fosso che fluisce da S. Leolino in Conino nel torrente Staggia, fra Rincine e il castello di Staggia, nella Comunità Giurisdizionale e circa 5 miglia toscane a scirocco di Poggibonsi, Diocesi di Colle, già di Volterra, Compartimento di Siena.
Fu signoria una volta dei conti Guidi, confermata ai medesimi dall’Imp. Arrigo VI con privilegio del 1191; comecchè un anno prima (21 Marzo 1190) Enrico Testa maresciallo dello stesso sovrano avesse impegnato per la somma di mille marche d’argento ad Ildebrando vescovo di Volterra,fra gli altri redditi, quelli del Borgo di Gena col suo pedaggio. –Fa menzione dello stesso borgo una petizione presentata dal procuratore dei monaci Benedettini della badia dell’Isola al pontefice Onorio III, in data del 14 settembre 1226, con la quale reclamasi dai nobili di Staggia la restituzione al monastero dell’Isola di quei beni che gli appartenevano a titolo di oblazioni o di altro, stati ad esso donati dentro il perimetro designato fra Siena, Poggibonsi e il Borgo di Gena. –(ARCH. DIPL. FIOR. Carte del Mon. di S. Eubenio presso Siena. –AMMIRAT. Ist. della famiglia dei CC. Guidi).

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