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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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S. Gervasio, Cerbasio, Cervasio - Affrico

 

(S. Gervasio - Torrente Africo (a O))

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    GERVASIO (S.), S. CERBASIO, e S. CERVASIO nel suburbio orientale di Firenze. – Villata sparsa di deliziose abitazioni di campagna e di vaghe collinette. Essa prende il nome dalla chiesa de’SS. Gervasio e Protasio, succursale della chiesa maggiore di Firenze, dalla qual città trovasi poco più di un miglio toscano a grecale levante, nella Comunità Giurisdizione e circa 2 miglia toscane a ostro di Fiesole, Diocesi e Compartimento di Firenze.
    Risiedo in pianura alla base meridionale delle ridenti colline
    di Camerata, che dal poggio di Fiesole s’inoltrano fra i torr. Affrico e Mugnone nel piano orientale di Firenze.
    Senza contare sulla tradizione, che fa risalire la fondazione primitiva di questa chiesa de’ SS. Gervasio e Protasio all’età di S. Zanobi; senza valutare i ricordi di Leopoldo del Migliore che pongono all’anno 1065 cotesta chiesa nel grado di collegiata con canonici, restano però fra i documenti superstiti quelli appartenuti all’ospedale di S. Paolo in Pinti, attualmente nel R. archivio diplomatico di Firenze, i quali sino dal 1200 fanno menzione della villa e parrocchia di S. Cervasio, e delle terre che ivi intorno possedevano alcune distinte famiglie fiorentine di quell’età.
    Il primo è nn istrumento rogato in Firenze nel dì 8 gennajo 1204, relativo alla vendita che Uberto di Guittone di Giovanni e donna Marsobilia di lui, moglie fecero allo spedale di S. Paolo in Pinti fuori delle
    nuove mura della città di Firenze, non molto lungi dalla chiesa di S. Pier Maggiore, di una presa di terra di stiora 15 e allora 7, posta nella Villa di S. Cervasio, per il prezzo di lire 148 e den. 10 di buona moneta; la qual terra confinava da due parti con i poderi dei figli del fu Scarlattino cittadino fiorentino.
    Cito questo confinante perchè 12 anni dopo,
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    mediante scrittura del 22 marzo 1216, Rinaldo del fu Scarlattino con Tedaldesca di lui moglie, avuto il consenso di donna Adalina vedova del predetto Scarlattino, alienarono allo spedalingo dello spedal di Pinti un appezzamento di terra nel popolo di S. Cervasio, a confine del quale erano fra gli altri i terreni dei figli Gondi. Lo che giova all’istoria delle famiglie fiorentine, in quanto che i poderi con la magnifica villa Gondi di Camerata in vicinanza della chiesa di S. Gervasio appartengono tuttora alla casa Gondi.
    Nel 1226, il 13 luglio, Capitano del fu Forteguerra abitante nel borgo di S. Pier Maggiore vendè allo stesso spedale di Pinti una presa di terra posta nel popolo di S. Gervasio,
    infra cappellam S. Gervasii confinante da tre lati con i beni di Gualterotto de’ Cerchi.
    Nel 7 febbrajo del 1283 Folco del fu Ricovero Portinari, padre dell’angelica Beatrice di Dante, e fondatore primario dell’Arcispedale di S. Maria Nuova, permutò con lo spedalingo di Pinti alcuni effetti che egli possedeva nella parrocchia di S. Ambrogio, ricevendone altri posti nel popolo di S.
    Gervasio. Lo stesso Folco Portinari, nel 7 di settembre del 1288, diede a titolo di permuta al rettore dello spedale soprannominato due case situate nel borgo di Pinti, che egli stesso aveva comprate nel 21 agosto precedente da Bindo del fu Cerchio dei Cerchi di Firenze, e ne ricevè in cambio un pezzo di terra posto nel popolo di S. Cervasio, oltre 2000 lire di fiorini piccoli. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte dello Spedale di Bonifazio. – LAMI, Mon. Eccl. Flor.)
    Il popolo della parrocchia di S. Gervasio confinava con quelli di S. Ambrogio e di S. Pier Maggiore, quando queste due parrocchie si estendevano fuori delle mura della
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    città. – Attualmente essa è circoscritta a ostro dalla parrocchia di S. Salvi, a levante da quella di S. Maria a Coverciano, a libeccio arriva sino alle mura della città, a ponente e settentrione ha la parrocchia di S. Marco Vecchio.
    La riedificazione della chiesa di S. Gervasio rammenta, la religiosa munificenza del Granduca PIETRO LEOPOLDO che la fece rialzare dai fondamenti nel 1748 da un piano ridotto mezzo braccio più basso del suolo esteriore. Essa fu consacrata nell’anno 1800 dall’Arciv. Antonio Martini, abbellita di affreschi e di decenti ornati dai parrochi di quella e della presente età.
    Nella tribuna dietro l’altar maggiore vi è un quadro rappresentante il divino Redentore che sazia la turba famelica, dipinto. nel 1592 da Santi di Tito, che fu pure l’autore di un altra pittura raffigurante il martirio di S. Stefano protomartire all’altare del santo titolare, nella quale leggesi il nome dell’autore che la fece nell’anno 1599.
    La parrocchia di S. Gervasio nel 1551 noverava 434 abitanti. Nel 1745 ne aveva 477; mentre nel 1833 vi si contavano 676 abitanti.
Localizzazione
ID: 2154
N. scheda: 24390
Volume: 1; 2
Pagina: 51 - 52; 433 - 434
Riferimenti: 800
Toponimo IGM: S. Gervasio - Torrente Africo (a O)
Comune: FIRENZE
Provincia: FI
Quadrante IGM: 106-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1684729, 4850293
WGS 1984: 11.29656, 43.7842
UTM (32N): 684792, 4850468
Denominazione: S. Gervasio, Cerbasio, Cervasio - Affrico
Popolo: SS. Gervasio e Protasio a S. Gervasio
Piviere: S. Reparata, S. Maria del Fiore a Firenze
Comunità: Fiesole
Giurisdizione: Fiesole
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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