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Ginestra, Genestra di Montevarchi

 

(Cappuccini)

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    GINESTRA, o GENESTRA DI MONTEVARCHI nel Val d’Arno superiore. – Antico spedale sotto il titolo di S. Michele alla Ginestra, poi monastero di donne, soppresso e ridotto nel 1793 a chiesa parrocchiale con l’annesso di S. Croce a Pietra Versa del piviere di Galatrona, nella Comunità Giurisdizione e appena mezzo miglio toscano a scirocco di Montevarchi, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
    Risiede in una piaggia sopra la strada Regia aretina alla destra del borro
    Chiave, e sull’antica via mulattiera che sale a Galatrona per entrare in Val d’Ambra.
    Appella alla chiesa di S. Angelo alla Ginestra, e al suo antico spedale per i pellegrini, una bolla del Pont. Martino IV diretta da Orvieto il 13 giugno 1283 all’arciprete della pieve di Montepulciano, con la quale lo incaricò di esaminare e decidere una questione di giuspadronato per una cappella dello
    Spedale di S. Angelo alla Genestra di Montevarchi, a motivo che il rettore e i fratelli di quell’ospizio da una parte, e il Comune di Montevarchi dall’altra lo pretendevano. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di Montepulciano).
    Ignoro qual fu la decisione dell’arbitro pontificio, una qualunque ella fosse, è certo però, che negli anni precedenti avevano giurisdizione per una quarta parte sull’ospedale della
    Ginestra e sue pertinenze i conti Guido Novello e Simone fratelli, e figli del conte Guido e di Giovanna de’march. Pallavicini: mentre ad essi, con diploma del 1247, l’imperatore Federigo II fra i varii possessi confermò quartam partem Montis Varchi et Hospitale de Genestra cum ejus pertinentiis, et totum Hospitale Montis Secchi ec. (Quest’ultimo spedale era compreso nel piviere di S. Marcellino in Chianti).
    Le altre tre parti dei luoghi sopranominati, nelle divise del 1225 erano toccate alle tre diramazioni dei conti Guidi di Bagno, di Modigliana e Dovadola,
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    i quali poi, tra il 1255 e il 1284, venderono al Comune di Firenze tutti i loro diritti e giurisdizioni sopra il castello e distretto di Montevarchi, ec. –Vedere, DOVADOLA, MODIGLIANA, MONTEVARCHI, POPPI, CERRETO GUIDI e altri castelli.
    Nel luogo dello spedale della Ginestra subentrarono le monache clarisse con lo stesso titolo di
    S. Michele alla Ginestra, sino a che quelle recluse furono traslate in Arezzo; e ciò poco innanzi che nascesse il decreto del vescovo aretino (4 maggio 1793) col quale ordinò la traslazione della parrocchia di S. Croce a Pietra versa sopra Levanella nel soppresso monastero di S. Michele alla Ginestra.
    La parrocchia di S. Croce e S. Michele alla Ginestra nel 1833 aveva 298 abitanti.
Localizzazione
ID: 2170
N. scheda: 24580
Volume: 2
Pagina: 445
Riferimenti: 19280
Toponimo IGM: Cappuccini
Comune: MONTEVARCHI
Provincia: AR
Quadrante IGM: 114-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1706728, 4821674
WGS 1984: 11.55874, 43.52095
UTM (32N): 706791, 4821848
Denominazione: Ginestra, Genestra di Montevarchi
Popolo: S. Michele alla Ginestra (con annesso S. Croce a Pietra Versa)
Piviere: S. Giovanni Battista a Petrolo, a Petriolo, a Galatrona
Comunità: Montevarchi
Giurisdizione: Montevarchi
Diocesi: Arezzo
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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