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S. Michele di Gora - Gora di Gora, Gora d'Ombroncello

 

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    GORA (S. MICHELE DI) nel suburbio settentrionale di Pistoja. – Fu un monastero di Benedettine da lunga mano deserto, con tutto che gli avanzi della sua ch. e dell’antico chiostro con i terreni annessi si possedessero dalle medesime claustrali dopo che esse dovettero trasferirsi in Pistoja; donde consegue che il luogo conserva tuttora il nome di S. Michele di Gora. – Esisteva nella parrocchia di S. Maria Assunta in Gora, Comunità di Porta al Borgo, Giurisdizione Diocesi e mezzo miglio toscano a settentrione di Pistoja, Compartimento di Firenze.
    La memoria più antica a me nota della chiesa di
    S. Michele di Gora è del 9 giugno 1191, quando alcuni pistojesi tornati di Terrasanta dalla prigionia di Saladino, all’occasione che fu tolta ai crocesegnati la città di Gerusalemme (anno 1187), avendo ritrovato la chiesa di S. Angelo di Gora in povera fortuna, spesero in benefizio della medesima il denaro che da essi era stato messo insieme in siffatta impresa pia militare.
    Fra gli altri documenti superstiti riferisce alla stessa chiesa di S. Michele di Gora un testamento rogato alla
    Piscina in Pistoja li 30 luglio 1219, mercè cui il testatore Attamai del fu Pari, volendo andare oltremare in servizio di Dio, lasciò diversi legati pii, fra i quali a S. Angelo in Gora, allo spedale del Ponte di Brana, a quello di Osnello, e all’altare di S. Jacopo di Pistoja una rendita annua di di olio per ciascuno. (ARCH. DIPL. FIOR., Carte dell’Opera di S. Jacopo di Pistoja).
    Nel 31 luglio 1239 donna Speciosa vedova di Danese, e Adimaro di lei figlio, desiderosi di visitare la Terrasanta, innanzi di partire donarono alla chiesa di S. Michele di Gora nelle mani del suo
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    rettore prete Bondi una casa posta in Pistoja nella contrada di S. Andrea.
    Verso la metà del secolo XIII si raccolsero nelle case di S. Michele di Gora alcune pinzochere, denominate la prima volta in una carta dell’ottobre 1257
    le Suore della Gora. Alle quali Suore con sentenza del 3 novembre 1304 il giudice assessore di Tolosato degli Uberti potestà e capitano del popolo di Pistoja, rappresentante il cardinale Niccolò da Prato, Dominus generalem prelibatae civitatis, assegnò alle monache di S. Michele di Gora un pezzo di terra posto a Campore in luogo detto Torbeghia, che godevano alcuni fittuarii stati morosi per due annate di frutti, da essi dovuti al monastero di S. Angelo di Gora. (Carte del mon. di Gora nell’Arch. sopra citato).
    Fu nel mese di marzo del 1320, quando le monache di
    Gora, per cagione delle guerre che allora infierivano tra i Fiorentini e Castruccio Signor di Lucca, dovettero trasferirsi dentro Pistoja in alcune case poste nella parrocchia di S. Maria in Torri, state loro concesse da Sanguigno del fu Amadore cittadino pistojese. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte degli Agostiniani di Pistoja).
    Nel 1321, e nuovamente nel dicembre del 1333, le stesse monache comprarono altre case con orto, contigue alle prime abitazioni, da Jacopo del fu Agnolo di ser Ormanno di Pistoja, cui sborsarono il prezzo di lire 550; talchè nell’anno 1334 era stato costruito chiesa e chiostro sotto lo stesso vocabolo di
    S. Michele di Gora.
    Prese quel mon. il doppio titolo di S. Michele e S. Nicolao, dopochè alle stesse claustrali furono riunite nel 1676 le monache del vicino asceterio di S. Nicolao
    in Torri, sino a che nell’anno 1786 quel mon. venne soppresso
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    insieme con la chiesa. Acquistato in compra dai sigg. Banchieri, fu ridotto quel locale in un bel palagio con giardino annesso, e finalmente dai Banchieri venduto alla famiglia Tolomei di Pistoja che lo abita e continuamente lo abbellisce.

    GORA DI GORA, ossia GORA D’OMBRONCELLO nel suburbio settentrionale di Pistoja. – Fra le diverse
    Gore che attraversano la pianura suburbana a settentrione di Pistoja, la maggiore di tutte è quella che diede il nome a un comunello, e che porta il distintivo di Gora di Gora, o di Gora di Ombroncello. Essa prende le acque da una steccaja alla coscia sinistra del Ponte Asinatico, quasi 2 miglia toscane a settentrione di Pistoja dirimpetto alla villa e alla collina di Bellosguardo, di dove si dirige all’antico edifizio della rameria acquistato sotto il Granduca Francesco II, riedificato nel 1752 in più vasta dimensione e ridotto ad uso di ferriera con cilindro per filiera.
    Presso quest’edifizio la Gora di Gora si divide in due rami, il maggiore dei quali prosegue il corso al di là della fabbrica suddetta fra la ripa sinistra dell’Ombrone e lo stradone della Porta al Borgo, ossia la via regia modenese, mentre il suo ramo minore, appellato la Goricina di Capo di Strada, attraversa lo stradone medesimo, lungo il quale costeggia dal lato di levante rasentando il fabbricato dove fu lo spedale di S. Lucia di Burgianico, presso cui la Goricina si accoppia alla Gora di Scornio che proviene dal fiumicello Brana. – Vedere GORA DI SCORNIO.
    Il ramo maggiore della
    Gora di Gora, o di Ombroncello, si avanza dalla Filiera verso Pistoja mettendo in moto le macine di 11 mulini, oltre l’efflusso continuo di nove
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    fori di privilegio. Strada facendo essa passa di mezzo al podere denominato tuttora di S. Michele in Gora dall’antico monastero e chiesa omonima, della quale chiesa restano indizii nella vicina casa colonica. Quindi per la via detta de’Mulini la Gora di Gora si avvicina alle mura di Pistoja, nella quale città s’introduce sotto il bastione di Porta al Borgo dirimpetto al convento di S. Francesco; e di là, traversandola in linea diagonale lungo le strade o sotto le case, va finalmente a riunirsi alle Gore di Scornio e di Candeglia dopo aver provvisto al servizio di molti edifizii e officine, nel tempo medesimo che una porzione delle loro acque dirigesi per varii fori di privilegio agli stabilimenti pubblici, ai palazzi, o giardini privati. – Le Gore riunite escono dalle mura orientali di Pistoja presso la cittadella, dove mettono in moto le macine di un mulino innanzi di vuotarsi nel fiumicello Brana. –Vedere PORTA AL BORGO, Comunità.
    Quale direzione sino dal secolo XIII avesse la Gora di Ombroncello dentro la stessa città lo manifestano fra le altre le pergamene dell’antichissimo mon. di S. Bartolommeo di Pistoja, e specialmente una riguardante la deliberazione presa nel 1294 dal consiglio generale di detta città, con cui si ordinava: che ciascun proprietario di case sopra il fiume della Gora, ed i tintori e quojai che tenevano lungh’essa le loro officine fossero tenuti, almeno una volta l’anno, a far cavare la melletta e i sassi da detta Gora, acciocchè l’acqua potesse scorrere libera nel suo letto, proibendo a ciascun quojaio di metter tanti cuoj nel prenominato canale della Gora o di farvi alcuna chiusa di legno o di pietre, dai
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    quali ostacoli derivar potesse il trabocco delle acque della Gora a rischio di vederle scorrere per le strade.
    Nel 16 maggio del 1295 gli operai del mon. predetto di S. Bartolommeo fecero istanza a Mainetto degli Scali potestà di Pistoja, acciocchè a tenore degli statuti della città facesse giustizia, coll’impedire, che restasse turbato il possesso che aveva quel mon. sopra le
    acque della Gora del’ Ombroncello. La qual Gora (s’aggiunge) corre per la città di Pistoja dalla chiesa di S. Francesco fino al mulino di proprietà dello stesso monastero. Tuttociò si reclamava dagli operai per essere stato incominciato un acquidotto, il quale era per prendere a deviare ad altro uso una parte delle acque della Gora d’Ombroncello. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte del Monastero di S. Bartolommeo di Pistoja).
Localizzazione
ID: 2213
N. scheda: 25220
Volume: 2
Pagina: 468 - 469, 470 - 471
Riferimenti: 3690
Toponimo IGM: k Chiesanuova
Comune: PISTOIA
Provincia: PT
Quadrante IGM: 105-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1653201, 4867201
WGS 1984: 10.90983, 43.94355
UTM (32N): 653265, 4867376
Denominazione: S. Michele di Gora - Gora di Gora, Gora d'Ombroncello
Popolo: S. Maria Assunta in Gora, del Ponte, del Piunte
Piviere:
Comunità: Porta al Borgo
Giurisdizione: Pistoja
Diocesi: Pistoja
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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