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e Storico della Toscana

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S. Pietro in Grado

 

(S. Pietro a Grado)

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    GRADO (S. PIETRO IN) nel suburbio a libeccio di Pisa. – È un tempio antico a tre navate con cura d’anime, di cui l’Arcivescovo è il primo parroco con titolo di Priore preposto. – Giace sulla ripa sinistra dell’Arno presso la strada Regia di Livorno e il fosso dei Navicelli, nella Comunità Giurisdizione Diocesi e Compartimento di Pisa, dalla qual città è appena 3 miglia toscane a libeccio.
    Stando alla testimonianza di Strabone, se è vero che la città di Pisa all’età sua era soli venti stadii lontana dal lido, presso S. Pietro in Grado sul principio dell’era volgare trovarsi doveva la
    Bocca d’Arno. Infatti sembra che costà fosse lo scalo, donde acquistò il nome la località ad Gradus, e dov’è tradizione che l’Apostolo S. Pietro venendo d’Antiochia discendesse dal naviglio e approdasse sul suolo etrusco; aggiungendosi, che nel luogo del suo sbarco egli edificò il primo altare per rigenerare alla vera fede una parte del popolo idolatra.
    Varii scrittori di una età molto meno vetusta convalidarono simile tradizione, comecchè non si trovino fra loro concordi circa l’epoca più precisa dello sbarco.
    In uno dei sermoni scritti intorno alla metà del secolo XIII dall’arcivescovo pisano Federigo Visconti si racconta, che la prima chiesa di S. Pietro in
    Grado fu edificata dallo stesso Principe degli Apostoli assistito da alcuni suoi discepoli, e che essa poscia fu consacrata dal pontefice Clemente I di lui successore.
    Distrutto dal tempo il piccolo oratorio, i Pisani ne eressero uno più grandioso tutto di pietra lavorata, nella quale riedificazione essi adoprarono colonne, capitelli, stipiti e molti di quei marmi che erano serviti ad altri edifizii sacri e profani di epoca assai più remota.
    Di simile provenienza debbono riguardarsi le 26 colonne che dividono in tre ambulatorii la chiesa di S. Pietro in Grado,
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    delle quali colonne 15 sono di marmo greco ed 11 di granito orientale. Di opera egualmente romana sembrano quei capitelli di più ordini architettonici, di stile e di grandezza fra loro diversa, che furono sovrapposti alle medesime colonne nella riedificazione del tempio.
    Tali dovevano essere i marmi dei portici esteriori tolti di là nel 1790, allora quando nuovamente restaurata la chiesa, da un bianco intonaco di calcina fu ricoperta la sua rispettabile antichità.
    Nella preaccennata riedificazione del tempio di S. Pietro in Grado vennero in egual modo adoperati alcuni marmi scritti, siccome ne fa fede un cippo migliare, stato murato nel portico della chiesa, e illustrato dal Chimentelli (
    De honore Bisellii pag. 42). Il qual cippo facilmente doveva trovarsi sulla pubblica via nelle vicinanze di Pisa, mentre aveva lettere e numeri che indicavano il IV miglio: A CIVITATE PISANA M.P. IIII.
    L’epoca della seconda costruzione di si venerando edifizio probabilmente precede quella della grandiosa Primaziale pisana, avvegnachè nelle mura della tribuna, state imbiancate nel 1791, furono effigiati i pontefici fino a Giovanni XIII, che è il 130° nella serie dei Papi, il quale sedè nella cattedra di S. Pietro tra l’anno 965 e il 973. Dondechè non sarà vano il credere col Morrona, che costà fosse stata dipinta la serie dei Papi fino a quello sotto di cui fu dato mano a riedificare in più grandiose forme la chiesa prenominata.
    La torre però del campanile è opera di quadro disposta a liste di marmi bianchi e neri secondo l’uso dei secoli immediatamente posteriori al mille.
    S. Pietro in Grado fino da quella età era di pieno diritto degli arcivescovi pisani, siccome lo dichiarano un documento del 1148, dell’Arciv. Villano, e un lodo del 1252, quando l’Arciv. Vitale reclamava la suddetta chiesa dalle mani secolari, mentre ne era Preposto Gottifredo da Porcari;
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    e finalmente nel 1312, allorchè l’Arciv. Oddone Sala supplicò il Pont. Clemente V, affinchè facesse restituire alla sua mensa arcivescovile la chiesa suddetta concessa da Bonifazio VIII in benefizio a Bendetto de’Gaetani di Pisa, e dopo la di lui morte stata occupata da altri secolari. Qundi Clemente V, annuendo alle preci dell’Arciv. di Oddone, con bolla del 10 luglio 1312 ordinò che la ch. di S. Pietro in Grado coi suoi beni fosse restituita agli arcivescovi pisani. – D’allora in poi presiede al governo della parrocchia di S. Pietro in Grado un sacerdote vice proposto a nome dell’arcivescovo di Pisa, che è il parroco nato di questo vetusto e dovizioso priorato.
    La parrocchia di S. Pietro in Grado nel 1833 contava 779 abitanti.
Localizzazione
ID: 2219
N. scheda: 25290
Volume: 2
Pagina: 474 - 475
Riferimenti:
Toponimo IGM: S. Pietro a Grado
Comune: PISA
Provincia: PI
Quadrante IGM: 104-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1608605, 4837186
WGS 1984: 10.34821, 43.68131
UTM (32N): 608668, 4837360
Denominazione: S. Pietro in Grado
Popolo: S. Pietro in Grado
Piviere:
Comunità: Pisa
Giurisdizione: Pisa
Diocesi: Pisa
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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