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GRAGNOLA in Val di Magra. – Villaggio con sovrastante rocca denominata Castel dell’Aquila. – Esso diede il titolo a un ramo dei marchesi Malaspina di Fosdinovo, alla cui Comunità e Giurisdizione attualmente appartiene, e dal cui capoluogo Gragnola distà circa 8 miglia toscane a grecale. – Ha una chiesa prepositura (SS. Ippolito e Cassiano) nella Diocesi di Massa ducale, già di Luni-Sarzana, Ducato di Modena.
Il sovrastante castello dell’Aquila prese il nomignolo dalla sua ripida situazione, mentre è posto in cima al poggio; alla di cui base esiste il villaggio di Gragnola bagnato a oriente dal torrente Lucido di Vinca, ed a settentrione dal fiume Aulella, presso alla confluenza dei due corsi d’acqua.
All’articolo FOSDINOVO fu avvertito, che il marchesato di Gragnola tre anni dopo la morte del march. Gabbriello di Fosdinovo (anno 1393) restò diviso fra due fratelli di lui, cioè Spinetta Malaspina duca di Gravina, e Leonardo I. Quest’ultimo fu padre di Leonardo II march. del castel dell’Aquila, che, nel 1418 con eccesso di fellonia, occupò i castelli di Verrucola e Fivizzano, dopo assassinati quei marchesi suoi congiunti per impadronirsi delle loro terre. Ma ben presto egli pagò la pena di tanta crudeltà, mentre la Rep. fiorentina, della quale i marchesi di Fivizzano erano raccomandati, inviò in Lunigiania un buon numero di fanti e cavalli per ritogliere a Leonardo II ciò che non era suo, nel tempo stesso che a lui si ribellarono i suoi antichi vassalli dell’Aquila, di Gragnola, Vezzanello, Viano, e di altre ville adiacenti, i quali ritornarono sotto il dominio del marchese di Fosdinovo Antonio Alberico I. Fu alla morte di questo Alberico I (anno 1445) che uno dei di lui figli, Lazzaro III, divenne march. di Gragnola e dei luoghi
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annessi.
A Lazzaro III successe nel 1451 il figlio Leonardo III, il quale propagò questa linea di marchesi, e rinnovò con gli altri suoi consorti per istrumento del 1468, i patti di alleanza e di accomandigia con la Rep. fiorentina.
Leonardo III lasciò alla sua morte tre figli, che nel 1516 si divisero il feudo paterno. Gragnola toccò a uno di essi, per nome Galeotto, da cui passò nel march. Corrado di lui figlio. Da questo ereditò, verso il 1574, il marchesato medesimo Gio. Battista, che lo lasciò (circa il 1602) al figli suo Cosimo. Quest’ultimo, non avendo avuto succesione, lasciò il feudo nel 1638 al fratello Alessandro, il quale nel 1642 dichiarò erede del suo marchesato Ferdinando II Granduca di Toscana.
Tale disposizione dell’ultimo marchese di Gragnola bastò per suscitare una lunga lite fra l’erede chiamato col testamento del march. Alessandro ed i marchesi Malaspina di Olivola e di Verona, i quali affacciarono diritti di successione, come discendenti del march. Antonio Alberico I di Fosdinovo. La lite ebbe termine con una sentenza della Corte aulica di Vienna, che decise la causa a favore dei Malaspina del primo ramo di Fosdinovo; per effetto della quale il marchesato di Graguola mai più d’allora in poi fu distaccato dal quel distretto feudale.
La parrocchia de’SS. Ippolito e Cassiano a Gragnola nel 1832 noverva 270 abitanti, ma nel 1833 quella popolazione era aumentata sino a 331 individui.

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