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S. Maria delle Grazie - Pitigliano

 

(S. Maria delle Grazie - Pitigliano (a S))

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    PITIGLIANO nel Val d'Arno aretino. – Porta questo vocabolo una collina presso la città di Arezzo, alle cui pendici occidentali giace la chiesa di S. Maria delle Grazie e l’annesso claustro de’PP. Teresiani, dove esisteva la superstiziosa Fonte Tenta. – Vedere GRAZIE (S. MARIA, DELLE) nel suburbio meridionale di Arezzo.

    GRAZIE (S. MARIA DELLE) nel suburbio meridionale di Arezzo. – Convento e chiesa de'PP. Carmelitani Scalzi nel popolo suburbano di S. Croce, Comunità Giurisdizione Diocesi e Compartimento di Arezzo, dalla qual città è appena mezzo miglio toscano a ostro. Risiede alle falde di amena collina, detta il monte a
    Pitigliano, bagnata a libeccio dal fosso Vignone, e a grecale da quella della Bicchieraja, fra la strada R. dell' Adriatico e la postale diretta a Perugia.
    Nel luogo del convento di S. Maria delle Grazie esisteva anticamente la
    Fonte Tenta, che il popolo di Arezzo tenne in una specie di superstiziosa venerazione, siccome fu asserito negli atti dei SS. Martiri Gaudenzio e Columato pubblicati dai Bollandisti sotto li 19 giugno, e nella vita di S. Bernardino scritta da S. Giovanni da Capistrano, e siccome lo prova una deliberazione del magistrato civico di Arezzo dei 19 maggio 1455 pubblicata dal Guazzesi in una nota alla sua disertazione sulla Via Cassia. – Vedere ACQUEDOTTI DI AREZZO.
    In quel documento pertanto si racconta, che quando S. Bernardino predicava (anno 1428) in S. Francesco fuori le mura di Arezzo, esisteva nel suburbio meridionale la Fonte Tenta, alla quale quel popolo soleva accorrere a stuolo per i responsi, nella stessa guisa che ai tempi del paganesimo si ricorreva all'oracolo di Delfo. Vedute tali stoltezze, S. Bernardino fece alla turba un energico sermone, quindi con una scure in mano, messosi alla testa dei suoi ascoltatori, si diresse
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    al fonte designato per atterrare il supposto oracolo ninfale, siccome fu tosto eseguito, riempiendo il luogo di macerie e di sassi.
    Poco dopo il magistrato di Arezzo decretò che in quella stessa lacalità fosse edificata una chiesa in onore della Natività di Maria SS. delle Grazie, presso la quale fu poscia eretta una clausura. – Vi entrarono nel 1504 i Frati Gesuati, i quali ufiziarono la stessa chiesa fino alla soppressione del loro Ordine (anno 1688). Allora la medesima fu ridotta a benefizio semplice, e con titolo di commenda abaziale ad ogni vacanza conferivasi dal vescovo di Arezzo. Ma uno di quelli abati commendatarii, sotto il di 16 marzo 1695, con l'annuenza dell'ordinario cedè la chiesa delle Grazie con la clausura annessa ai religiosi Carmelitani Scalzi, ai quali dopo le temporarie soppressioni del secolo ultimo scaduto e di quello che corre, fu restituita, ed è tuttora da essi devotamente ufiziata. Merita l'attenzione dei cultori di belle arti il bellissimo atrio davanti la chiesa, lavoro pregevole di Benedetto da Majano, stato a lungo descritto nella vita di lui dal biografo Vasari, precipuamente per vederlo sporgere in fuori con grande ingegno tre braccia dalla parete con gocciolatojo di grossissime pietre di macigno senza appoggio di modiglioni, con tutto che ad esso non manchi sicurezza e solidità. Anche il vasto prato intorno al tempio era circondato da ua portico di elegante struttura, che fu distrutto sulla fine del secolo scorso onde evitare la spesa della restaurazione, nel tempo che si ricostruiva in forma più piccola la gradinata dinanzi all'atrio del tempio medesimo. Meriterebbe per se sola una descrizione la tavola a mezzo rilievo dell'altar maggiore con fino artifizio lavorata da Andrea della Robbia ad ornamento della pittura della B. Vergine colorita da Parri di Spinello celebre pittore aretino. Un'altra buona tavola esiste nella cappella
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    a cornu epistolae. Essa rappresenta la Nostra Donna con S. Bernardino ed altri Santi, dipinta circa l'anno 1456 da Neri di Lorenzo de' Bicci di Arezzo. Il quadretto dell'altare a destra di chi entra in chiesa, esprimente la Natività del Redentore con S. Caterina V. e M. e il beato Colombino, è opera lodata di Bernardino Santini.
Localizzazione
ID: 2243
N. scheda: 25570
Volume: 2; 4
Pagina: 503 - 504; 470
Riferimenti:
Toponimo IGM: S. Maria delle Grazie - Pitigliano (a S)
Comune: AREZZO
Provincia: AR
Quadrante IGM: 114-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1733303, 4814911
WGS 1984: 11.88428, 43.4523
UTM (32N): 733366, 4815085
Denominazione: S. Maria delle Grazie - Pitigliano
Popolo: S. Croce
Piviere:
Comunità: Arezzo
Giurisdizione: Arezzo
Diocesi: Arezzo
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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