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Grondola

 

(Grondola - Il Castello)

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    GRONDOLA in Val di Magra. – Casale già Castello con parrocchia nella Comunità Giurisduzione e Diocesi si Pontremoli, da cui dista circa 3 miglia toscane a maestro, nel Compartimento di Pisa.
    Risiede sulla sommità di un poggio bagnato a ponebte dal torrente
    Verde, mentre più lungi alla sua bace volta a scirocco scorre il torrente Magriola. – È a cavaliere dell'antica strada pontremolese che costà biforca per salire, verso settentrione per il Monte Molinatico nel ducato di Parma in Lombardia, ed a maestrale per l'altro ramo, rimontando il torrente Verdesina, varca la cresta di quell'Appennino per entrare nel vallone percorso dal torrente Tarodine e di là dirigersi a Borgo Taro.
    Nel castello di Grondola, al pari che nel suo poggio e distretto, dominarono i marchesi Malaspina sino dai tempi di Obizzo il Grande, il quale probabilmente per la via di Grondola accomiatò l'Imperatore Federigo I mentre i Pontremolesi, che sostenevano la parte Guelfa della lega Lombarda, gli chiusero il passaggio per il loro paese. –
    Vedere PONTREMOLI.
    Il castello e distretto di Grondola considerandosi allora come la chiave al varco dell'Appennino Pontremolese per contrastare il passo tanto ai Parmigiani che vi scendevano dalla Cisa, quanto ai Piacentini che vi arrivavano da Borgo Taro, non deve far maraviglia se il poggio di Grondola nel secolo XII fu preso di mira tanto dai Parmigiani, che militavano sotto le insegne Ghibelline, quanto dai Piacentini sostenitori dell'opposto partito. Ecco il perchè a cagione del castello e poggio di Grondola la città di Piacenza, nel 17 dicembre 1195, tenne un generale consiglio nel vecchio palazzo comunitativo, nel quale il March. Alberto Malaspina figlio di Obizzo il Grande nell'atto di prestar giuramento di fedeltà ai Piacentini in nome proprio e di Corrado suo nipote, allora pupillo, promise di consegnare nelle mani del loro potestà il
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    poggio di Grondola con tutti gli altri luoghi muniti che i Malaspina tenevano in quel distretto.
    Fra le promesse in tal circostanza dal March. Alberto giurate eravi la seguente:
    ita quod neque aliud castrum possit aedificari, nec levari in tota curte Grondulae, nisi in concordia atque consensu Comunis Placentiae et D. Alberti marchionis, et Conradi nepotis ejus. Dondechè nello stesso atto il March. Alberto dichiarò: se possidere nomine Comunis Placentiae praedictum podium Grondulae et omnia podia curtis Grondalue. (POGGIALI, Memorie Istor. di Piacenza T. V.)
    Accettata la cessione del supremo dominio di Grondola, il Comune di Piacenza incaricò, per ricevere la formale consegna di quel poggio, Iacopo Calvo eletto potestà di Pontremoli; la qual terra a quel tempo era parimente unita in lega e sotto l'accomaundigia dei Piacentini. (
    loc. cit.)
    Nel 1197 il March. Moroello Malaspina, fratello di Alberto, e Guglielmo suo figlio prestarono il loro consenso alla cessione di Grondola a favore dei Piacentini.
    Per simil guisa Corrado Malaspina appena escito dalla minor età, giovine di 18 anni, comparve nel palazzo del Comune di Piacenza, e là in pieno consiglio con atto pubblico, li 15 marzo 1198, ratificò la cessione fatta tre anni innanzi dal March. Alberto suo zio ai Piacentini, e nel tempo stesso aderì alle condizioni di pace e concordia state sino dal 6 novembre 1194 stipulate fra i Piacentini e i Pontremolesi con i marchesi Moroello e con Guglielmo suo figlio loro raccomandati.
    Nel distretto di Grondola, oltre il castello e il casale omonimo, vi è una villata che apppellasi
    Montamese.
    La parrocchia di S. Nicodemo di Grondola nel 1833 contava 285 abitanti.
Localizzazione
ID: 2273
N. scheda: 25890
Volume: 2
Pagina: 518
Riferimenti:
Toponimo IGM: Grondola - Il Castello
Comune: PONTREMOLI
Provincia: MS
Quadrante IGM: 084-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1567985, 4918722
WGS 1984: 9.85482, 44.42017
UTM (32N): 568048, 4918897
Denominazione: Grondola
Popolo: S. Nicodemo a Grondola
Piviere:
Comunità: Pontremoli
Giurisdizione: Pontremoli
Diocesi: Pontremoli
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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