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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Guardistallo, Gualdistallo

 

(Guardistallo)

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    GUARDISTALLO, gia Gualdistallo, nella Maremma della Cecina. – Castello con sottostante borgo, capoluogo di comunità, residenza di un potestà, di un cancelliere comunitativo, e d’un ingegnere di circondario, con piove prepositura (SS. Lorenzo e Agata) nella Diocesi di Volterra, Compartimento di Pisa.
    E' posto sulle colline selvose (quasi
    Stallum Gualdi) a settentrione del poggio al Pruno fra la Cecina, la Sterza ed il littorale di Bilbbona, nel grado 28° 19' di longitudine 43° 19’’ di latitudine, 7 miglia toscane a levante di Bocca di Cecina, 16 miglia toscane a libeccio di Volterra, 11 a scirocco di Rosignano, e circa 34 miglia toscane a ostro di Pisa.Guardistallo era una delle più grosse borgate con cassero tuttora in piedi, già appartenuto all' illustre casa Gherardesca, dalla cui famiglia discendevano quei due fratelli Gherardo e Ranieri figli del fu conte Gherardo, i quali nel 2 giugno del 1155 donarono alla chiesa volterrana, e per essa al vescovo Galgano, la porzione dei beni che essi possedevano nel castello di Guardistallo, nel suo borgo e distretto. Che tali doni per altro fossero precarii lo dimostra un altro istrumento del 25 luglio 1160, mediante il quale gli stessi due conti con le respettive mogli offrirono allo spedale di Linaglia, da godersi però dopo la loro morte, tra le altre cose una macchia posta in Ischeto sotto Guardistallo fra la Sterza e la Cecina. Ed erano quei medesimi fratelli, che 17 anni dopo nel 1 dicembre dell'anno 1177, trovandosi in Vada, assegnarono a quel monastero di S. Felice 25 pezzi di terra situati nel piviere di Rosignano. Alla stessa donazione prestarono il loro consenso le respettive mogli, cioé, la contessa Erminia moglie del C. Ranieri, che allora abitava in Montescudajo, e la C. Adelasia moglie del C. Gherardo
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    nel tempo che risedeva in Guardistallo. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte del Mon. di S. Lorenzo alle Rivolte, e di S. Paolo a Ripa d'Arno di Pisa).
    Fu senza dubbio un equivoco preso dal Targioni quello di confondere la chiesa di S. Agata a Guardlistallo dalla diocesi volterrana con la pieve di
    S. Giorgio a Guastalla, dipendente allora dal vescovo di Reggio; tostochè l'autore dei Viaggi per la Toscana credè Applicare a questa di Guardistallo un documento del 1070, nel quale si dà notizia di tutti i castelli, pievi, cappelle, loro possessi, e decime, che il potente marchese Bonifazio aveva ottenuto in feudo dal vescovo di Reggio; alla cui diocesi allora apparteneva anche la pieve di S. Giorgio, ora cattedrale di Guastalla, cioè, et Plebem de Wardestalla cum cappella S. Georgii et cum centun jugera. – (MURATORI, Ant. Med.Aevi Dissert. XXXVI). La chiesa pertanto di Guardistallo, seppure nel 1970 esisteva, non poteva essere altro che una semplice cappella sotto il doppio titolo de'SS. Lorenzo ed Agata. Tale ce la manifesta anche nel secolo XIII un istrumento del 29 luglio 1224, col quale il prete Alberto Cappellano e Rettore della chiesa de'SS. Lorenzo ed Agata a Guardistallo vendè allo spedale di Linaglia, situato fra Guardistallo e Casale, la metà di un pezzo di terra presso Linaglia, in luogo detto le Valli, nella curia e distretto di Casale. (ARCH. DIPL FIOR. Carte del Mon. alle Rivolte di Pisa). Nel sinodo volterrano del 1356 la chiesa di Guardistallo, sebbene al di là della Cecina, era riguardata come quelle del Sesto della città di Volterra. Infatti essa dipende costantemente dal capitolo della cattedrale volterrana, cui spella la spedizione delle bolle della prepositura di Guardistallo
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    al pari di molte altre chiese suburbane, comecchè attualmente Guardistallo appartenga al Sesto di Montescudajo. La chiesa di Guardistallo era per altro prepositura innanzi del 1436, avvegnachè in quest’ultimo anno Cosimo dei Medici, denominato Padre della patria, scrisse al suo amico Roberto Adimari vescovo di Volterra per raccomandargli specialmente il Preposto della chiesa di Guardistallo. (AMMIRAT. dei Vesc. di Volterra). Le vicende storiche di Guardistallo sono comuni a quelle del castello di Bibbona e degli altri paesi limitrofi, un dì signoreggiati dai conti della Gherardesca, sebbene sotto l'alto dominio della Rep. di Pisa, e ciò fino a che questa fu dai fiorentini conquistata; alla qual epoca (anno 1406), Guardistallo fu uno dei primi tra i castelli della Maremma pisana a inviare i sindaci a Firenze per giurare sottomissione e fedeltà alla nuova Signoria. – Vedere BIBBONA e MONTESCUDAJO. Finalmente gli uomini del comune Di Guardistallo, con deliberazione dei 13 gennajo 1410, elessero procuratori per ragione delle questioni di confini fra il loro territorio e quelli delle limitrofe comunità di Gello di Casaglia e di Querceto del contado di Volterra da un lato, e fra i comuni di Casale e di Montescudajo dell’antico contado pisano, allora del distretto fiorentino, dall'altra parte. – (ARCH. DIPL. FIOR. Comun. di Volterra).
    Dopo la qual epoca quasi sempre Guardistallo si mantenne fedele ai dominatori di Firenze, ai quali fu tolto per breve tempo nel 1447 dalle armi del re Alfonso di Aragona.
    Comunità diGuardistallo. – Che i confini territoriali della comunità di Guardistallo siano poco diversi da quelli che sino dal 1410 vennero determinati dai periti dei rispettivi comuni limitrofi, non vi sono prove da accertarlo, nè da negarlo; dirò solo che il suo distretto abbraccia una superficie
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    di 6660 quadrati agrarii equivalente a circa miglia toscane 8 e un quarto; che la sua figura iconografica potrebbe quasi assomigliarsi alla porzione superiore di un braccio umano, la cui scapola sia volta a levante verso dove confluisce il torrente Sterza nel fiume Cecina. Dell'accennata superficie però 249 quadrati sono occupati da corsi di acqua e da strade. Vi si trovava nel 1833 una popolazione di 1140 abitanti a ragione cioè di 142 abitanti per ogni miglio toscano quadrato di suolo imponibile. La giurisdizione di Guardistallo trovasi circoscritta, come nell'anno 1410, dalla parte di settentrione con le parrocchie di Casaglia e di Querceto, due antiche comunità, attualmente comprese in quella di Montecatini di Val di Cecina; dalla parte di settentrione a ponente con la Comunità di Montescudajo mediante le colline che guardano la marina di Cecina, e dal lato di libeccio a ostro con la Comunità di Casale, cioè dalle colline fra. Guardistallo e Casale sino ai poggio dei Gabbri. Sopra questo poggio a levante sottentra a confine la comunità di Bibbona rimontamlo di conserva i botri del Canale e delle Caprareccie. Giunta alla sommità dei Gabbri questa di Guardistallo trova la Comunità di Montecatini, già di Casaglia con la quale riscende nella vallecola della Sterza, che oltrepassa presso la sua confluenza nella Cecina, per abbracciare cinque o sei poderi alla destra delle due ultime fiumane. Tutte le strade di questa comunità sono anguste e non rotabili, meno quella che staccasi dalla R. maremmana per salire a Guardistallo; alla quale forse non resterà più lungo tempo un desiderio la congiunzione di un ramo di strada rotabile per mettere il paese in comunicazione con quelle provinciali della Cecina per
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    Volterra, e della Val d’Era per Pisa. Il territorio di Guardistallo è coltivato in parte a viti, a olivi ed a granaglia; ma il più è rimasto boschivo e a pastura. Mancano nel paese sorgenti di acque potabili, e scarsissime sono le buone cisterne per mantenere bevibili le acque piovane. La comunità di Guardistallo tiene un medico-chirurgo condotto e un maestro di scuola. Vi risiede un potestà, che ha giurisilizione civile anche sulle comunità di Bibbona, Montescudajo e Casale; è dipendente per la polizia e pel criminale dal Vicario R. di Rosignano. Con Regolamento recente è stato eretto Guardistallo capoluogo di un Ingegnere di Circondario e di una Cancelleria comunitativa; l’uno e l’altra abbracciano oltre questa le comunità della Gherardesca, ossia di Castagneto, di Bibbona, di Montescudajo e di Casale. – L'ufizio di esazione del Registro e la conservazione delle Ipoteche sono in Volterra; la Ruota a Pisa.

    MOVIMENTO della popolazione della Comunità di GUARDISTALLO a tre epoche diverse.

    ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici -; numero delle famiglie 90; totalità della popolazione 428.
    ANNO 1745: Impuberi maschi 76; femmine 67; adulti maschi 41, femmine 67; coniugati dei due sessi 160; ecclesiastici 4; numero delle famiglie 76; totalità della popolazione 415.
    ANNO 1833: Impuberi maschi 225; femmine 208; adulti maschi 133, femmine 135; coniugati dei due sessi 433; ecclesiastici 6; numero delle famiglie 223; totalità della popolazione 1140.

    GUARDISTALLO nella Maremma di Cecina. – Si aggiunga. – I Diplomatici potranno meglio di me giudicare se la chiesa di
    S. Agata di Pugnano che citasi in un istrumento lucchese del 22 settembre 900 pubblicato nel Volume V Parte II di quelle Memorie e che la dichiara di giuspadronato dei vescovi di Lucca, possa riferire mai alla cbhiesa di
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    S. Agata di Pugnano che fu presso Guadistallo, o piuttosto al Pugnano di Fauglia, ovvero alla chiesa di S. Agata di Tempagnano nella Valle centrale del Serchio. – Vedere PUGNANO e TEMPAGNANO DI DECIMO.
    Il tribunale di Prima istanza di Guardistallo attualmente è in Livorno.
    Nel 1833 la Comunità di Guardistallo contava 1140 Abitanti e nel 1845 ne aveva 1389, cioè:

    GUARDISTALLO
    Abitanti N.° 1385

    Annessi

    Gello di Cecina: dalla Comunità di Montecatini di Val di Cecina, Abitanti N.° 4
    TOTALE
    Abitanti N.° 1389
Localizzazione
ID: 2292
N. scheda: 26160
Volume: 2; 6S
Pagina: 559 - 561; 117 - 118
Riferimenti:
Toponimo IGM: Guardistallo
Comune: GUARDISTALLO
Provincia: PI
Quadrante IGM: 119-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1632463, 4796904
WGS 1984: 10.63429, 43.31488
UTM (32N): 632527, 4797079
Denominazione: Guardistallo, Gualdistallo
Popolo: SS. Agata e Lorenzo a Guardistallo
Piviere: SS. Agata e Lorenzo a Guardistallo
Comunità: Guardistallo
Giurisdizione: Guardistallo
Diocesi: Volterra
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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