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Villa del Guarlone

 

(S di S. Salvi)

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    GUARLONE (VILLA DEL) e annessa contrada nel suburbio orientale di Firenze fuori della porta alla Croce. Dicesi Guarlone il più vetusto possesso che conservano tuttora i monaci Vallombrosani di Firenze, donato al loro istitutore S. Gio. Gualberto insieme con la chiesa di S. Salvi fino dall'anno 1048 (26 marzo e 16 aprile) per dote del nuovo monastero da erigersi costà nel luogo già detto Paratinula. – Vedere ABAZIA DI S. SALVI. La tenuta del Guarlone consisteva in diversi poderi con un palazzo torrito, attualmente ridotto a un casone abitato da una famiglia colonica di quei monaci, costà dove nei primi secoli risiedeva l’abate generale della Congrerazione Valombrosana. – Trovasi sulla ripa destra dell’Arno presso la confluenza del torrentuccio Affrico, un miglio circa a levante della città di Firenze, nella parrocchia e dirimpetto alla chiesa di S. Salvi, Comunità Giurisdizione e un miglio toscano a maestrale del Bagno a Ripoli, Diocesi e Compartimento. di Firenze. I nomi di Varlungo (già Vado longo), di Guarlone, Bisarno e Ripoli rimasti alla contrada che costeggia 1' Arno sopra Firenze danno a vedere, che in cotesto tratto di paese un dì l'Arno spagliava le sue acque e formava de'lunghi e larghi guadi e dei doppi alvei o bisarni. Sino dal secolo XII esistere dovevano lungo la ripa del Guarlone quelli abbandonati mulini di S. Salvi, le cui vestigie sotto nome di Mulinaccio, e di Casaccia (ridotta a osteria) attualmente si appellano. Avvegnachè si può dubitare che a cotesti edifizii volessero riferire le parole del privilegio che l'Imperatore Arrigo VI nel 1187 (29 aprile) accordava ai monaci di S. Salvi, ai quali fra le altre cose confermò omnia aedificia, quae sive in flumine
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    Arni, sive in aliis aquis in suo proprio fundo habent. – Senza dubbio alle stesse mulina del Guarlone appellò Giovanni Villani nella sua Cronaca (Lib. XII cap.117) quando progettava al governo di quel tempo la costruzione di un muro nella ripa destra dell'Arno, il quale dalla coscia del ponte reale (ossia dal luogo detto attualmente la Zecca vecchia) continuasse verso levante fino alle mulina di S. Salvi per raddrizzare il corso del fiume e allargare il suo ingresso in città. Forse questo lavoro fu eseguito poco dopo non senza danno della ripa opposta del fiume; giacchè trovò nel 16 luglio 1359 una sentenza del Potestà di Firenze, con la quale fu aggiudicata al monastero di S. Salvi una grande estensione di terreno posto dirimpetto alla tenuta del Guarlone, che le piene dell'Arno avevano invaso nelle parrocchie di S. Pietro in Palco e di S. Miniato al Monte: cioè dal Bisarno sino alla Pigna di Camarzo. – Vedere BISARNO e CAMARZO. Nel 1381 il mulinaccio del Guarlone era già divenuto inoperoso per causa dell’essersi l'Arno gettato verso la ripa destra, e reso inutile il canale della superstite gora con le mulina di S. Salvi, poste nel luogo dove ora si dice la Casaccia. Nel palazzo del Guarlone tenne la sua ultima residenza il prepotente Don Ruggieri dei Buondelmonti stato abate di Passignano, poi di Vallombrosa, il quale nel dì 14 agosto 1316 vi morì, e costà con suo testamento nel giorno innanzi dispose che fossero restituiti alla badia di Passignano e a quella di Vallombrosa gli arredi preziosi ed i vasi sacri di argento che egli si era arbitrariamente appropriati. –Vedere ABBAZIA DI PASSIOGNANO.
Localizzazione
ID: 2293
N. scheda: 26170
Volume: 2
Pagina: 561 - 562
Riferimenti:
Toponimo IGM: S di S. Salvi
Comune: FIRENZE
Provincia: FI
Quadrante IGM: 106-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1684079, 4848673
WGS 1984: 11.28793, 43.76979
UTM (32N): 684142, 4848848
Denominazione: Villa del Guarlone
Popolo: S. Salvi
Piviere:
Comunità: Bagno a Ripoli
Giurisdizione: Bagno a Ripoli
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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