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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Arcola

 

(Arcola)

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    ARCOLA (Arcula). Grosso castello in Val di Magra, capoluogo di Comunità nel Mandamento e 4 miglia toscane a scirocco di Vezzano, Provincia di Levante, Diocesi e 5 miglia toscane a occidente di Sarzana, Regno Sardo. Trovasi nel grado 44° 8' di latitudine e a 27° 32' di longitudine sul dorso di un poggio quasi isolato da quelli che si avanzano sul corno sinistro del golfo lunense dal lato della Magra.
    Fu sede, e una delle più vetuste e forti rocche dei marchesi Estensi e loro consorti, alcuni de’quali abitarono in Arcola sino dal secolo XI. – Vi fu chi fece derivare il nome di Arcula da
    Ercole piuttostochè dalla sicurezza che offriva la posizione naturale del poggio su cui riede il castello, reso più forte dall’arte, che ne fece un' Arcula e per modo di dire una specie di forziere. – Il più antico istrumento pervenuto sino a noi, nel qual trovasi fatta menzione di questo castello,e dei di lui signori, è del 1033, quando un Marchese Alberto donò al monastero di S. Maria di Castiglione nel Piacentino la porzione dei suoi possessi di Arcola. Risiedeva nello stesso castello il marchese Guido, e otto anni dopo vi si trovava il marchese Oberto figli ambedue e del marchese Alberto, allorché assegnarono e confermarono una dotazione al monastero di S. Venerio nell'isolotto del Tino. Nel 1085 il marchese AIberto Rufo, autore dei marchesi di Massa e di Livorno, stando in Arcola offrì delle possessioni alla chiesa di Luni e le confermò quelle che le aveva dato in enfiteusi il Marchese Alberto di lui padre. (MURAT. Ant. Estensi). – Finalmente Arcola fu compresa nel numero de'feudi confermati con diploma del 1077 da Arrigo IV al marchese Folco d'Este (l. c.)
    Nel 1245 vi signoreggiava un marchese Moroello
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    Malaspina, mentre esso unitamente ai fratelli e ad altri baroni della stessa contra-da fu assediato in Arcola dall'oste de’Genovesi. Fu allora che una parte de'vassalli, abbandonata la patria e il suo signore, tentò di ricovrarsi a Sarzana, che sino d'allora si reggeva a Comune. – Pochi anni dopo i Marchesi si trovarono costretti a vendere il castello predetto (anno 1278) alla Repubblica genovese, a riserva dei beni allodiali.
    Nel 1320 Arcola cadde in potere di Ca-struccio Castracani, dopo la cui morte ritornò sotto il vassallaggio degl'antichi suoi baroni, sino a che nel 1430 fu incorporato col suo territorio al dominio de'Visconti Duchi di Milano insieme con Sarzana, di cui Arcola nel tratto successivo ebbe a seguitare la sorte. –
    Vedere SARZANA.
    La pieve d’Arcola (SS. Stefano e Margherita) sul cadere del secolo XIII fu dai popolani infeudata ai Vescovi di Luni e Sarzana i quali nominano e vi mantengono un vice-parroco godendo tuttora i medesimi il frutto delle di lei possessioni. Faceva parte di queste il poggio dove esisteva l'antica chiesa plebana (S. Margherita) ridotta attualmente a pubblico oratorio annesso alla villa del Vescovo.
    Comune di Arcola. –Il territorio di Arcola occupa una superficie quadrata di circa 8 miglia toscane e comprende due popoli, Arcola e Pitelli, in tutto 1390 abitanti, corrispondenti a circa 170 persone per ogni miglio qua-dro. Il suo distretto si estende nel lato di greco levante dai poggi che stanno di fironte al fiume Vara nel meridiano di Sarzana. Essi hanno di fianco la Magra e al loro tergo il golfo della Spezia. La Comunità confina, a scirocco nel piano di Vara con il Comune di Trebbiano, a maestro e a ponente con Vezzano capoluogo del suo Mandamento, e a ostro mediante il crine de’poggi del golfo con la Comunità di Lerici.
    La situazione del paese
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    è amena per la prospettiva, sana per l'atmosfera, tempera-ta e tiepida anzi che nò per il clima e le acque potabili. Vi è abbondanza di frutti squisiti, e precipuamente di viti che danno un ottimo liquore, di olivi, di castagne, di fichi ec., talchè ivi si trova quanto può desiderare l'umana vita dal lato dell'aria, dell'acqua e del suolo. Il popolo di carattere vivace è per la maggior parte agricola; le donne industriose e dedicate in buon numero al piccolo commercio o ai lavori di pizzi e di dozzinali trine.
    Arcola fu patria di vari soggetti di merito, fra i quali figurò all'entrare del secolo XVI un Anton Maria
    Visdomini come filologo e poeta, e nel 1600 un Girolamo Bonifazi, autore di un opuscolo economico pubblicato in Bologna nel 1635, sotto il titolo: “De augmentatione et diminutione monetarum in extinctione census.”

    POPOLAZIONE della Comunità di ARCOLA distribuita per parrocchie

    - nome del paese: ARCOLA (Castello), titolo della parrocchia: SS. Stefano e Margherita (Pieve), abitanti n° 1000
    - nome del paese: Pitelli (Villaggio), titolo della parrocchia: S. Bartolommeo (Rettor.),
    abitanti n° 390
    - Totale n° 1390
Localizzazione
ID: 236
N. scheda: 2950
Volume: 1
Pagina: 110 - 111
Riferimenti: 40770
Toponimo IGM: Arcola
Comune: ARCOLA
Provincia: SP
Quadrante IGM: 095-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1572803, 4885365
WGS 1984: 9.91069, 44.11942
UTM (32N): 572867, 4885539
Denominazione: Arcola
Popolo: SS. Stefano e Margherita di Arcola
Piviere: SS. Stefano e Margherita di Arcola
Comunità: Arcola
Giurisdizione: Vezzano
Diocesi: Luni - Sarzana
Compartimento: x
Stato: Regno Sardo
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