REPETTI ON-LINE

Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

cerca... .

Leccia

 

(Leccia)

  •   pag. 1 di 3
    LECCIA nella Valle della Cornia. – Casale già Castello che dà il titolo alla chiesa parrocchiale di S. Bartolommeo, un dì suffraganea della distrutta pieve a Morba, nella Comunità Giurisdizione e circa 12 miglia a ostro delle Pomarance, Diocesi di Volterra, Compartimento di Pisa.
    È situato sul dorso occidentale del monte che separa la vallecola della Cornia dalla Val di Cecina, presso all'estreme pendici meridionali dei poggi che stendonsi da Serazzano sino alla riva destra del fiume Cornia, fra cupe selve di sugheri e di
    lecci, che gli diedero il titolo, e poco lungi dai Bulicami o Lagoni di Leccia descritti da Paolo Merula nella sua Cosmografia, e da noi accennati all'Articolo LAGONI.
    L'istoria di questa bicocca trovasi collegata non solamente con quella di Volterra e dei suoi vescovi, ma ancora dei conti Pannocchieschi e di altri illustri magnati della Maremma volterrana.
    La prima a comparire signora di questo castello di Leccia è una contessa Gisla vedova di un conte Ridolfo, nato da Ugo, ch'esso pure fu conte. La qual donna, mentre nel 20 gennajo 1105 risiedeva nel suo castello della Leccia del territorio volterrano, col consenso di Uguccione suo figliuolo e mondualdo, donò alla badìa di S. Pietro a Monte Verdi una partita di terreni situati in
    Cafaggio, e in Acque Albole, con altre porzioni di terre poste in Vecchiena, e nel luogo denominato Gordenna. – Vedere BAGNI VETULONIENSI, e GUALDO DEL RE' in Val di Cornia.
    Anche nel castello di Leccia i monaci di Monte Verdi acquistarono una sesta parte di giurisdizione, siccome apparisce da un breve spedito dal Pontefice Alessandro III il di 1 maggio 1176 a favore della nominata badia.
    Il castello della Leccia trovasi quindi annoverato tra quelli dati in
  •    pag. 2 di 3
    feudo al Vescovo di Volterra Ildebrando Pannocchieschi mediante un largo privilegio di Arrigo VI, nel tempo in cui viveva 1'Imperatore Federigo I di lui padre (anno 1186).
    E quantunque l'alto dominio del Castello di Leccia venisse reclamato dal Comune di Volterra, cui nel 1204 e di nuovo negli anni 1252, 1254 e 1256 i suoi abitanti insieme con quelli dei castelletti limitrofi del Sasso e di Serazzano giurarono fedeltà, pure alcuni vescovi di Volterra non mancarono di reclamare sopra di quelli dei diritti temporali.
    Infatti esiste tuttora la scrittura di un trattato fra il Comune di Volterra da una parte ed il Vescovo Alberto dall'altra, stipulato nel 1262, col quale fu accordato a quel prelato fra le altre cose la facoltà di esigere la metà delle gabelle nei castelli delle
    Pomarance, Monte Cerboli, Serazzano, Leccia e Sasso. Fra le diverse comunità del distretto Volterrano, a norma degli statuti di quella città, descritte e allirate nel 1288, trovasi impostata quella del castello di Leccia per lire 3800 d'imposizione di fondiaria. (ARCH. DIPI. FIOR. Carte delle Comunità di Volterra. – CECINA, Notizie Istor. di Volterra).
    Già all'Articolo CORNIA, castello, fu avvertito, che il territorio comunitativo di questo di Leccia confinava con il distrutto castello di Cornia mediante il corso del fiume omonimo.
    Finalmente nel 1319, sotto li 24 di novembre, fu firmato un concordato di pace fra Ranieri Vescovo di Volterra ed i sindaci di questa città per togliere di mezzo le lunghe controversie esistite fra i presidi della chiesa volterrana ed i rappresentanti del Comune a cagione di giurisdizione temporale sulle castella delle
    Ripomarance, di Monte Cerboli, di Serazzano, della Leccia, e del Sasso con le loro respettive
  •   pag. 3 di 3
    dipendenze. Dondechè da quell'epoca in poi tutti i suddetti luoghi furono compresi nella giurisdizione politica e civile della città di Volterra, alla quale i distrettuali medesimi tornarono a prestare giuramento di fedeltà dopo la cacciata da Firenze del Duca di Atene (anno 1343), quando i XIV reggitori della repubblica fiorentina restituirono al Comune di Volterra la sua pristina libertà. (loc. cit.) – Vedere VOLTERRA.
    La parrocchia di S. Bartolommeo a Leccia nel 1833 noverava 162 abitanti.

Localizzazione
ID: 2388
N. scheda: 27510
Volume: 2
Pagina: 668 - 669
Riferimenti:
Toponimo IGM: Leccia
Comune: CASTELNUOVO DI VAL DI CECINA
Provincia: PI
Quadrante IGM: 119-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1650024, 4783870
WGS 1984: 10.84719, 43.19427
UTM (32N): 650087, 4784044
Denominazione: Leccia
Popolo: S. Bartolommeo a Leccia
Piviere: (S. Cerbone a Morba in Montecerboli) S. Lorenzo a Monterotondo
Comunità: Pomarance
Giurisdizione: Pomarance
Diocesi: Volterra
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
  trova nel testo
 
  scarica scheda
  aggiungi note