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Levane e Levane Alta - Castel di Leona - Valle dell'Inferno

 

(Levane - Levane Alto - Val d'Inferno (a NE))

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    LEVANE, E LEVANE ALTA, già CASTEL DI LEONA nel Val d’Arno superiore. – Borgo, con vicino castelletto denominato Levane alta, e chiesa parrocchiale (S. Martino) con l'annesso di S. Giovanni a Leona, stata lungo tempo succursale di S. Pietro a Presciano, attualmente pievania, nella Comunità Giurisdizione e circa 3 miglia a scirocco di Montevarchi, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
    Il borgo di Levane giace in pianura sulla ripa destra del fiumicello Ambra all'ultima posta della via Regia Aretina che l'attraversa da ponente a levante, mentre in direzione opposta vi passa in mezzo la strada che scende dalla Val d’Ambra fino all'Arno, che è da Levane quasi un miglio discosto. Poco lungi da Levane siede in collina un quarto di miglio al suo grecale il diroccato castello di
    Levane alta, già di Leona, situato fra l'Arno e la strada Regia Aretina.
    Il castello di
    Leona, ossia il castelvecchio di Levane, è rammentato fino dal secolo XI. Imperocchè con atto rogato in Subbiano li 3 ottobre 1080 donna Berta figlia di Landolfo e vedova di Ranieri, ottenuto il consenso da Enrico suo cognato e dal di lei padre, vendè al capitolo della cattedrale di Arezzo la porzione dei beni stati a lei donati dal suocero e dal marito nel contado aretino; fra i quali una Corte a Leona. (ARCH. DELLA CATTEDRALE DI AREZZO).
    Non vi sono dati sufficientii a schiarire, se quel Ranieri marito di Berta testè nominato, e se quell'Enrico di lei cognato appartenessero alla consorteria degli Ubertini di Soffena o ad altri magnati aretini; dirò bensì, che alla predetta epoca non solo compariscono gli Ubertini, ma ancora i loro parenti marchesi del Monte S. Maria
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    possessori in questo castello medesimo di Leona.
    Una patente prova di ciò la fornisce il testamento celebrato di ottobre 1098 nel Castello di Pierle dal marchese Enrico figlio del marchese Ugone e nipote di altro marchese Enrico della casa del Monte S. Maria; col quale atto dispose a favore della sua ava contessa Sofia figlia del conte Berardo, per quanto essa fosse maritata in seconde nozze col conte Alberto, di una porzione di beni che al testatore medesimo appartenevano nel castello di Montevarchi, in quelli di Leona e di Morcione coi loro distretti, e con tutto ciò che egli possedeva nel castello e corte del Tasso nel Val d’Arno superiore. (SOLDANI Histor. Passinian. Lib. III). – Vedere FRASSINETO in Val di Chiana.
    Della parentela fino dal secolo XI contratta fra la prosapia dei marchesi del Monte e gli Ubertini di Arezzo, ne diede un cenno S. Pier Damiano in una delle sue lettere diretta alla contessa Willa moglie di un marchese Ranieri del Monte. Ivi le si rammenta, che il di lei suocero marchese Uguccione era fratello uterino di quel conte Uberto di Soffena, la di cui moglie, stante le sevizie usate verso i poveri vassalli, fu per volontà divina terribilmente punita, tostochè restò sepolta fra le rovine del diroccato suo castello di Soffena.
    – Vedere SOFFENA, e BADIA DI SOFFENA.
    Una più chiara idea della famiglia magnatizia che signoreggiò nel castello di
    Leona, la può fornire un contratto del 31 marzo 1141 pubblicato dagli annalisti Camaldolensi. È un istrumento celebrato nel Castello di Leona, col quale il Maggiore del S. Eremo di Camaldoli rinunciò ai figli del fu Ubertino, a Guglielmino e ad Adalagia del fu Ubaldino il
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    giuspadronato della chiesa di S. Pietro in Partina, stato ceduto all'Eremo predetto dal loro padre.
    Era il Castello di
    Leona in potere del vescovo Guglielmino degli Ubertini quando, nel giugno del 1288, fu preso dall'oste fiorentina e disfatto insieme con Castiglion Ubertini e le Conie. (G. VILLANI, Cronaca Lib. VII c. 120).
    Nel 1358, li 16 novembre, Guido del fu Francesco degli Ubertini vendè a Francesco del fu Bindo da
    Leona, e a Domenico del fu Ghino da Capannole di Val d’Ambra un pezzo di terra posto nella curia di Leona in luogo detto Pruneta per il prezzo di fiorini 150 d'oro. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte dell'Ospedale di Bonifazio).
    Dieci anni dopo la Signoria di Firenze ordinò che si rifabbricassero i ponti sopra il fiumicello d'Ambra presso
    Leona con i denari della dogana o passaggio che si riscuoteva nel Castello e territorio di Leona; e fu nel tempo stesso comandata la costruzione della strada che da Leona guida al Ponte a Valle sull'Arno. (TARGIONI Viaggi T. VIII).
    Contuttociò i dinasti di
    Leona trovansi ricevuti in accomandigia dalla Repubblica fiorentina sotto di 26 giugno 1385 mediante la persona di Azzo Ubertini e di altri suoi consorti: non tanto per il suddetto castello, quanto ancora per altri luoghi di loro pertinenza posti nel Val d’Arno superiore e nel Casentino. (ARCH. DELLE RIFORMAGIONI DI FIRENZE).
    Anche a quell'età la parrocchia di Levane portava il distintivo di S.
    Martino a Leona, alla qual chiesa parrocchiale da lunga mano è stata riunita l'altra parrocchia di S. Giovanni a Leona, ossia a Levane alta.
    La chiesa di S. Martino a Levane fu eretta in pievania con decreto del vescovo di
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    Arezzo dei 27 ottobre 1736.
    Levane è nota ai naturalisti per la gran copia di palle geodiche di argilla ferruginosa, dette volgarmente
    Agorajole, perchè nel loro interno sono ingemmate di cristalli di calcarea aragonite di figura aghiforme e radiata, geodi già descritte dal Mercati, dal Cesalpino, dal Targioni e da molti naturalisti moderni. – Vedere MONTEVARCHI Comunità.
    La parrocchia di S. Martino a Levane nel 1551 aveva 343 abitanti, nel 1745 erano 595, e nel 1833 contava 1471 abitanti.

    LEVANE nel Val d’Arno superiore. – Si aggiunga. – Nel 1845 la parrocchia di S. Martino a Levane contava nella Comunità principale di Montevarchi Abitanti 1215, mentre una frazione di 309 individui spettava alla Comunità del Bucine, ed altra frazione di 85 popolani entrava nella Comunità di Pergine o dei 5 Comuni Distrettuali di Val d'Ambra. – Totale abitanti 1609.
Localizzazione
ID: 2412
N. scheda: 27780
Volume: 2; 5; 6A
Pagina: 689 - 691; 672; 77
Riferimenti: 45520, 53380
Toponimo IGM: Levane - Levane Alto - Val d'Inferno (a NE)
Comune: MONTEVARCHI
Provincia: AR
Quadrante IGM: 114-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1712019, 4819614
WGS 1984: 11.62334, 43.50094
UTM (32N): 712082, 4819789
Denominazione: Levane e Levane Alta - Castel di Leona - Valle dell'Inferno
Popolo: S. Martino a Leona, a Levane (con annesso S. Giovanni a Leona, a Levane alta)
Piviere: (S. Pietro a Presciano) S. Martino a Leona, a Levane (con annesso S. Giovanni a Leona, a Levane alta)
Comunità: Montevarchi
Giurisdizione: Montevarchi
Diocesi: Arezzo
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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