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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Lorenzana - S. Lorenzo in Aula - Rigone

 

(Lorenzana)

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    LORENZANA (Lorentianum e Laurentiana) in Val di Tora. – Villaggio che fu castello, poi capoluogo di una contea, ora di una Comunità del Granducato con pieve (SS. Bartolommeo e Cristoforo) nella Giurisdizione e circa miglia 4 a libeccio di Lari, Diocesi e Compartimento di Pisa.
    Il villaggio di Lorenzana è posto fra il Grado 28° 8
    2′′di longitudine e il grado 43° 32 7′′ di latitudine, in una insenatura dei colli, che appellansi Colline superiori pisane, fiancheggiati a levante dal torrente Borra, e a ponente dal fiumicello Tora, mentre sulla vetta del colle sovrastante al paese esisteva la rocca di cui ora altro non resta che il nudo nome di Castello, là dove in età più moderna fu eretto un già abbandonato mulino a vento.
    Questo paese si sente rammentato, non prima del secolo decimo, dalle pergamene dell’Archivio Arcivescovile di Pisa; due delle quali, pubblicate dal Muratori, risalgono agli anni 927 e 934. Trattano entrambe di beni concessi ad enfiteusi dai vescovi di Pisa per conto della loro cattedrale, la quale fino d’allora possedeva in Val di Tora, e segnatamente nei confini di
    Lorenzana, dei terreni e altri fondi posti lungo il torrente Rigone, fra Lorenzana e Tremoleto. – Fu a conto di questo paese che insorsero più tardi (negli anni 1282 e 1284) questioni di diritto civile fra l’arcivescovo Ruggeri e i rappresentanti del Comune di Pisa.
    Ai tempi della repubblica pisana Lorenzana fece parte del capitanato delle
    Colline superiori, di cui Lari era il luogo principale. Quando ebbe potesteria insieme con Crespina, la residenza del giudice tenevasi in Lorenzana; ma, nel 1491, né questo né quel castello avevano più potesteria propria,
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    poiché la loro giurisdicenza a quell’anno era già riunita a Lari.
    Il castello di Lorenzana si assoggettò e prestò giuramento di fedeltà alla Repubblica fiorentina li 20 ottobre 1406, sicché ricevé le capitolazioni stesse degli altri comuni del contado pisano che si erano resi dopo l’acquisto della città di Pisa. – Gli uomini di Lorenzana compilarono insieme con quelli di Crespina, nel 1416, i loro statuti da essi rinnovati nel 1543. Altri provvedimenti statutarii furono presi nel 1595, nei quali, relativamente ai pascoli pubblici e ai boschi riservativi si trova incorporato il comunello di Colle Alberti. – Gli uomini di Lorenzana nel 1432, e di nuovo nel 1496, si ribellarono con altri paesi del contado pisano ai Fiorentini dai quali furono ben presto rimessi a dovere.
    Il territorio di Lorenzana restò smembrato dalla giurisdizione civile e criminale di lari all’epoca della creazione del
    capitanato nuovo di Livorno, cui venne riunito il distretto di questa Comunità. – Vedere LIVORNO Comunità.
    Fu quindi nel 1722 nuovamente distaccato dalla giurisdizione di Livorno, allorché il Granduca Cosimo III, con diploma dei 9 maggio di quell’anno, eresse Lorenzana in feudo granducale, con titolo di contea, a favore del nobile fiorentino balì Francesco Lorenzi, suoi figli e discendenti maschi per orine di primogenitura. – L’atto del possesso preso li 18 maggio 1622, fu rogato nel comunello di Tremoleto, nel palazzo denominato del
    Roncione, palazzo che servì poi di residenza al vicario del conte feudatario.
    La contea di Lorenzana venne formata dei comuni di Lorenzana, di Colle Alberti, di Tremoleto e di Vicchio.
    Varii ordini del governo granducale furono inviati al giusdicente e feudatario di Lorenzana, affinché si osservasse in quel feudo la legge del 1749. Se non che il cavaliere balì Francesco Orlando Lorenzi, terzo conte di Lorenzana, essendo restato ultimo
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    di sua famiglia, nel 1783 riconsegnò alla corona granducale la sua contea, per cui essa fu riunita allo stato e quindi sottoposta di nuovo alla giurisdizione civile e criminale di Lari, sotto la quale attualmente si conserva.
    I beni allodiali della contea di Lorenzana abbiamo notizia che furono venduti al cavalier Testa di Pisa per il prezzo di 18000 scudi, ossiano di 126,000 lire fiorentine; comecché il palazzo feudale di Tremoleto, anticamente di proprietà di una famiglia dei Medici di Firenze, fosse acquistato da una Angiolini. – (MARITI,
    Odepor. Delle Colline pisane, MS. nella riccardiana, e Arch. delle Riformagioni di Firenze).
    L’antica parrocchiale di Lorenzana era compresa e dipendeva dal pievanato di Scotriano anche al declinare del secolo XIV. – Ignorasi da me il tempo in cui la chiesa attuale dei SS. Bartolommeo e Cristofano a Lorenzana venne eretta in pieve; è noto bensì che essa nel 1541, aveva il suo pievano, e conseguentemente il suo battistero.
    Antico tempio fabbricato sopra la sommità della collina, fu consacrato il 5 dicembre 1306, restaurato nel 1585, abbattuto e riedificato di pianta fra il 1775 e il 1776. – La chiesa attuale ha una sola navata, lunga braccia 30, e larga braccia 15, con un’abside ottagona del diametro di 7 braccia.
    Il paese è attraversato da una lunga strada di fianco alla quale si trovano molte botteghe di artigiani e di varii mestieri utili ai bisogni della vita, non tanto per gli abitanti del villaggio, ma ancora dei luoghi circonvicini. – In capo alla strada medesima avvi una grandiosa villa della nobil famiglia Lorenzani di Pisa, la quale è credibile che di costà derivasse il suo cognome.

    Movimento della popolazione del VILLAGGIO di LORENZANA e ville annesse, a tre epoche diverse, divisa per famiglie.

    ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi
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    -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici -; numero delle famiglie 56; totalità della popolazione 249.
    ANNO 1745: Impuberi maschi 61; femmine 63; adulti maschi 124, femmine 179; coniugati dei due sessi 144; ecclesiastici 4; numero delle famiglie 104; totalità della popolazione 575.
    ANNO 1833: Impuberi maschi 62; femmine 64; adulti maschi 53, femmine 38; coniugati dei due sessi 129; ecclesiastici 2; numero delle famiglie 57; totalità della popolazione 353.

    Comunità di Lorenzana. – Il territorio di questa Comunità occupa 5761 quadrati agrarii, de’quali 329 quadrati sono presi da corsi d’acqua e da pubbliche strade.
    Vi si trovava nel 1833 una popolazione di 1284 abitanti, corrispondente a 190 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile. – Il suo territorio confina con quattro comunità. Verso ostro e libeccio tocca quella di Orciano; dal lato di scirocco e in parte di levante, ha di fronte la Comunità di Santa Luce; seguitando da levante e comprendendo il lato di gracale confina con la Comunità di Lari, verso settentrione, mentre dalla parte di ponente tocca la Comunità di Fauglia.
    Serve da confine da ostro a libeccio fra la comunità di Lorenzana e quella di Orciano il borro della
    Valle di S. Biagio, quindi i termini artificiali fino al poggio Gaddo, dove è posto il segnale dei tre termini, perché costà termina il confine della Comunità di Orciano e sottentra quello della Comunità di Santa Luce, con la quale Comunità l’altra di Lorenzana, dirigendosi da ostro a levante-grecale s’inoltra lungo la strada che per le Case nuove conduce a Santa Luce sino a che al luogo appellato il Molinaccio, passando il ponte sul fiume Tora sottentra la Comunità di Lari. Con questa cavalca il fosso del Giunco Marino presso al suo sbocco in Tora, e
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    di là sale il poggio alle Tarpe che riscende dal lato del torrente Borra, il quale attraversa per risalire il colle Biciocchi dirimpetto al casale di Colle Alberti. Finalmente, rientrando pel rio della Macera, nel torrente Borra, progredisce lungh’esso sino alla confluenza dell’Ecine, presso dove il torrente Borra prende il nome di fiume Isola. Varca anche quest’ultimo per andare incontro alla strada che dal Pian dell’Isola conduce a Sant’Elmo, lungo la quale le due Comunità camminano di conserva sino a che, pel rio di Corneta, montano da ponente a levante alla così detta Casa al Bosco. A questo punto, cambiando esse direzione da levante a settentrione-grecale, entrano nella strada che guida da Tremoleto a Lari, quindi passano a grecale del poggio di Vicchio fino al luogo di campo Lungo. Qua cessa la Comunità di Lari e comincia l’altra di Fauglia, e insieme con questa la nostra di Lorenzana s’incammina di conserva per il rio di Valle Putida sino passato il mulino dell’Isola, dove cavalca il fiumicello di questo nome; finché voltando faccia da grecale a maestro, entrambi i territorii fronteggiano lungo la via di Gagliano, quindi per la fossa Dogaja e finalmente per le Mortete, per dove arrivano al mulin nuovo de’Lorenzani sul fiume Tora. Passata questa fiumana i limiti delle due Comunità si trovano sulla via regia maremmana, e costà voltando da maestro a ponente percorrono per termini artificiali, rasentano in parte la via vicinale di Santo Regolo, sino al luogo chiamato la Chiaratana, presso cui trovano il borro di Colle Pinzuti e con esso entrano in
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    quello della Valle di S. Biagio per andare a ritrovare la pietra dei tre termini sul confine della Comunità di Orciano.
    Fra i principali corsi di Acqua che attraversano la Comunità di Lorenzana havvi il fiumicello Tora, e quello dell’Isola, il di cui primo tronco porta il titolo più modesto di torrente
    Borra. – Fra le strade comunitative rotabili che passano per il medesimo territorio, havvi quella che staccasi dalla regia maremmana alla Torretta per inoltrarsi a Tremoleto e Lorenzana; e di costà parte un altro tronco di strada per le colline di Colle Alberti, dove essa diramasi in due vie vicinali che una di loro dirigesi verso maestro, mentre l’altra verso grecale guida a Tripalle e Sant’Ermo.
    Le nozioni geognostiche della Comunità di Lorenzana furono pubblicate sino dal 1833, nel principio del Tomo I. della
    Storia naturale di tutte l’Acque minerali di Toscana, dal professor Giuseppe Giulj nativo di Lorenzana, allorché egli trattar volle dell’acqua minerale del Bagnolo del Giunco Marino, spettante a questa Comunità. Che però, io mi credo in dovere di preferire le osservazioni del prenominato professore naturalista, come di uno scienziato che ripetutamente visitò questo suolo, per giovarmi in proposito delle sue stesse parole.
    “La Comunità di Lorenzana ha il suo territorio per la maggior parte di sedimenti antichi marini, trovandovisi una gran quantità di spoglie di esseri organici, i quali non possono vivere che nell’acque salse; e specialmente di tal natura sono quasi tutte le colline (
    pisane). La parte pianeggiante poi è stata prodotta dalle alluvioni moderne delle acque torbide del fiume Tora, dal torrente Borra e dai loro piccoli influenti. La Borra entra nel Fosso nuovo che si trova al Nord-Est di Vicarello nella pianura pisana, dopo
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    aver preso il nome d’Isola”.
    “Verso il levante vi sono i monti di Gello Mattaccino, che si uniscono con quelli di Santa Luce, i quali s’inoltrano verso il mezzo giorno, e sono composti di pietra calcarea compatta bigia. Si sa che alla base dei monti si trovano le colline, ed in quelle appunto che formano la base dei monti di Gello, vi ha origine un torrentello, che è chiamato
    Giunco Marino; il quale in tempo di pioggia accresce colle sue acque le piene della Tora, ove influisce presso il mulino che si trova nella parte superiore del piano di Lorenzana. Questo torrentello ha il principio il suo alveo incassato dentro rocce calcaree della natura stessa di quelle dei monti che sovrastano alla sua origine, ed in seguito se lo è scavato dentro il terreno di alluvione”.
    “Sulla parte sinistra del
    Giunco Marino, circa 40 braccia distante dal punto dove influisce nella Tora, vi è una piccola cavità artificiale, praticata fra il letto ghiajoso, di circa un braccio e mezzo di profondità, che resta ripiena d’acqua minerale fino alla metà. L’acqua di questa scaturigine non viene dal fondo della vasca, ma dagli strati laterali delle pareti della parte opposta a quella che riguarda l’alveo del torrente, ec.”
    Dall’analisi fatta dal Professor Giulj risulta, che l’acqua minerale del
    Giunco Marino è della natura di quelle leggermente feruginose, gassose e fredde, poiché il termometro, che all’aria libera segnava gradi 16, tenuto immerso in detto bagno segnò una temperatura di soli 12 gradi. Lo stesso naturalista raccolse 8 centesimi del suo volume di gas-acido-carbonico da once 25 di detta acqua, dalla qual dose egli ottenne grani cinque d’idroclorato di soda (sal comune), grani tre d’idroclorato di calce, grani otto di carbonato di soda, di quello di calce grano due,
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    e di carbonato di ferro grani uno. – Totale gr. 19 di sale in 14400 grani di acqua”.
    I prodotti di suolo più abbondanti della Comunità di Lorenzana consistono in olio, in vino, in granaglie ed in frutti d’ogni specie che si esitano in gran parte a Livorno. – Pochi sono i prati stabili, minori i boschi cedui, e vi mancano affatto quelli di alto fusto. Gli antichi pascoli e i boschi comunali sono stati pressoché tutti ridotti a coltura. Essi nel secolo XVI cominciavano verso Colle Alberti dal mulino di
    Palancita, e per la Torella insino al pié del poggio di Fontana seguitavano per la strada che porta pel Gabbro e Colognole, e di là sino a S. Giusto.
    Si faceva una volta in Lorenzana un mercato ogni giovedì. Vi si pratica tuttora una fiera di bestiame, di pannine e mercerie nei giorni 24 e 25 agosto all’occasione della festività del santo titolare della pieve. – La Comunità mantiene un medico chirurgo e un maestro di scuola.
    Il suo giusdicente tanto per il civile come per il criminale è il vicario Regio di Lari, dove si trova pure la sua cancelleria comunitativa e l’ingegnere di Circondario. L’ufizio dell’esazione del Registro e la conservazione dell’Ipoteche sono in Livorno; la Ruota in Pisa.

    QUADRO della popolazione della Comunità di LORENZANA a tre epoche diverse.

    - nome del luogo: LORENZANA e Ville annesse, titolo della chiesa: SS. Bartolommeo e Cristofano (Pieve), diocesi cui appartiene: Pisa, abitanti anno 1551 n° 249, abitanti anno 1745 n° 575, abitanti anno 1833 n° 931
    - nome del luogo: Tremoleto, titolo della chiesa: SS. Fabiano e Sebastiano (Pieve), diocesi cui appartiene: Sanminiato (già di Lucca),
    abitanti anno 1551 n° 96, abitanti anno 1745
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    n° 242, abitanti anno 1833 n° 353

    - Totale
    abitanti anno 1551 n° 345
    - Totale
    abitanti anno 1745 n° 817
    - Totale
    abitanti anno 1833 n° 1284

    LORENZANA in Val di Tora. – Villaggio capoluogo di Comunità che nel 1833 contava 1284 Abitanti, e nel 1845, compreso un annesso, ne aveva 1419, cioè:

    LORENZANA,
    Abitanti N.° 985
    Tremolato,
    Abitanti N.° 359

    Annessi

    Tripalle, dalla Comunità di Fauglia, Abitanti N.° 75
    TOTALE
    Abitanti N.° 1419
Localizzazione
ID: 2459
N. scheda: 28330
Volume: 2; 4; 6S
Pagina: 803 - 806; 757; 125
Riferimenti:
Toponimo IGM: Lorenzana
Comune: LORENZANA
Provincia: PI
Quadrante IGM: 112-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1624011, 4821533
WGS 1984: 10.53569, 43.53801
UTM (32N): 624074, 4821708
Denominazione: Lorenzana - S. Lorenzo in Aula - Rigone
Popolo: SS. Bartolommeo e Cristofano a Lorenzana
Piviere: (S. Giovanni Battista e S. Maria a Scotriano) SS. Bartolommeo e Cristofano a Lorenzana
Comunità: Lorenzana
Giurisdizione: Lari
Diocesi: Pisa
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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