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LORENZANO nella Valle dell’Arno Casentinese. – Casale già castelletto, con chiesa parrocchiale (S. Vitale), cui è annessa la soppressa cura di S. Egidio alla Zenna, sicché ha preso il doppio vocabolo di Lorenzano alla Zenna, nel piviere di Socana, Comunità Giurisdizione e circa due miglia toscane a scirocco di Castel Focognano, alias di Rassina, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
I ruderi del castelletto di Lorenzano esistono in cima a un poggio che dalla sua forma prese il nomignolo di Montauto. È posto a cavaliere del torrente Salutio, tributario a destra dell’Arno, mentre il paese di Lorenzano giace in piano presso la confluenza del torrente Zenna in Arno.
Lorenzano è rammentato in molti istrumenti degli Annali Camaldolensi, il primo dei quali è del 26 gennajo 1089. È una locazione fatta dal priore di Camaldoli di beni posti in Lorenzano, in Valenzano, al Bagnolo, in Colbenzano e in altri casali di quei contorni. Quindi nell’ottobre dell’anno 1111 uno dei compatroni del Castello di Lorenzano offrì all’Eremo di Camaldoli la sua porzione di quel castello e corte, che sotto altro nomignolo appellavasi anche Rio Zoparelli, riservandosi però la parte superiore o corona del medesimo castello di Lorenzano e il padronato della chiesa di S. Nicolao: riserva cui due anni dopo il donatorio medesimo riputò con atto rogato li 25 dicembre del 1113. (ANN. CAMALD. T. II.)
Poco dopo (marzo 1114) Griffone figlio di altro Griffone dei nobili Ubertini di Vogognano, stando in Arezzo, vendé allo stesso priore del S. Eremo la sua porzione di due mulini posti nel casale e corte di Lorenzano, luogo detto Remoli, per il prezzo di soldi cento di argento; e quattr’anni dopo (marzo 1118) Ranieri, figlio del fu Griffone prenominato, rinunziò alle sue ragioni sopra uno
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dei mulini di Lorenzano, posto nel luogo suddetto di Remoli, per soldi 40 d’argento che ricevé dal priore di Camaldoli (Oper. Cit.)
Nell’aprile del 1130, con atto rogato in Lorenzano presso la chiesa di S. Vitale, Renzo figlio del suddetto Ranieri alienò per il prezzo di 40 soldi all’eremo di Camaldoli la sua porzione dei due mulini qui sopra rammentati. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di S. Mich. in Borgo di Pisa.)
Nuovi acquisti fecero i Camaldolensi costà, quando nel gennajo del 1137, per istrumento stipulato in Arezzo, Ugo del fu Tarzione e Berta del fu Azzo di lui moglie venderono al S. Eremo tutto ciò che essi conjugi possedevano di loro parte rispetto a un mulino posto nel casale di Lorenzano nel fiume Arno presso la chiesa di S. Vitale. (ANNAL. CAMALD. T. III.)
Leggesi parimenti in una carta dei Camaldolensi di Arezzo, come nell’anno 1291 Guido pievano di S. Eleuterio di Socana confermò l’elezione di Bonsignore in rettore della chiesa di S. Vitale di Lorenzano, incaricando il parroco di Bibbiano a metterlo in possesso in onore di Dio e del vescovo Ildebrandino di Arezzo. (LETTERE CRITICO-ISTORICHE DI UN ARETINO, pag. 38.)
La parrocchia di S. Egidio alla Zenna, da lunga mano trovasi unita a questa di S. Vitale a Lorenzano, la quale nel 1833 contava 223 abitanti. – Vedere CASTEL FOCOGNANO Comunità.

LORENZANO nel Val d’Arno casentinese. – Si aggiunga in fine. – Nel 1833 la parrocchia di S. Vitale a Lorenzano contava 223 popolari, e nel 1845 ne aveva 231, dei quali 108 abitavano nella Comunità principale di Castel Focognano, mentre una frazione di 123 individui, appartenuti alla soppressa cura di Zena, spettava alla Comunità di Capolona.

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Lorenzano

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