Repetti on-line

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LUCIANA in Val di Tora. – Villaggio fondato forse in una possessione della gente dei Lucii, con chiesa parrocchiale (S. Lucia) già filiale della pieve di Scotriano, nella Comunità e un miglio a ostro di Fauglia, Giurisdizione e Diocesi di Livorno, già di Pisa, Compartimento medesimo.
Risiede sopra un umile poggetto alla destra del torrente Morra, che resta a cavaliere della strada Emilia di Scauro, ossia Regia Maremmana.
Nel 1538 furono aggregati alla stesso popolo di Luciana e Scotriano quelli di S. Regolo e di S. Andrea a Postignano, per cui il primo distretto parrocchiale estese molto la sua periferia. Confina dal lato di levante con Lorenzana, a ostro con la pieve vecchia d’Orciano, a ponente con Castell’Anselmo, e a settentrione con Fauglia mediante il fiume Tora.
Le carte dell’Archivio Arcivescovile di Pisa hanno fatto conoscere che, sino dal secolo XV, cioè dal 1424 al 1476, la cura della pieve di Scotriano fu raccomandata al parroco di Luciana, comecchè la soppressione della stessa pieve non accadesse prima del 1575; e ciò ad oggetto d’incorporare i suoi beni a quelli del Seminario arcivescovile.
La chiesa attuale di Luciana fu eretta nel 1740 poco più in basso dell’antica, la quale era molto piccola e minacciava rovina. – Essa ha tre altari; in quello maggiore evvi un quadro rappresentante S. Ranieri dipinto da Domenico Tempesti; nella tribuna una S. Lucia, una copia di Guido Reni; e ai due altari laterali due altri quadri esciti dalla scuola di Pietro da Cortona.
Questa chiesa ha il fonte battesimale, quantunque non sia pieve; talchè il suo rettore in segno di dipendenza deve dare ogni anno una candela di mezza libbra al pievano di Lorenzana. È di libera collazione dell’arcivescovo; anticamente godeva il giuspadronato della chiesa di Luciana la nobil famiglia Gaetani
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di Pisa.
Il torrente Morra scorre dal suo lato orientale, dov’è il casale di Postignano; e forma il confine fra Luciana e la cura di Castell’Anselmo. Scendendo anch’esso torrente si cavalca la Morra sopra un ponte presso una villa e l’annessa osteria, chiamata la Torretta, poste ontrambe alla sinistra della Via Emilia, andando a Pisa.
Cotesto luogo della Torretta frattanto mi dà motivo di dubitare che possa corrispondere ad una stazione dell’antica strada testè nominata, e forse al Turrita registrato nella Tavola Peutingeriana fra Vada e Pisa. Comunque sia, lungo il cammino dalla Via Emilia percorso nel territorio di Luciana, fra la Torretta e il Marmigliajo, furono trovati diversi colonni migliari, uno dei quali esiste tuttora sul posto, ed è di marmo bianco lamellare, consimile a quelli che somminiostrano i monti della Gherardesca e di Campiglia.
Rammenterò tra gli altri il cippo incontrato dal Targioni un miglio presso Marmigliajo, nel quale leggevasi …VIA AEMILIA A ROMA. M. P. CLXXXVIII,come copiò il capitan Mariti, e non M. P. CLXXXVII, come lesse il dottor Zanobi Pomi. – (Vedere TARGIONI, Viaggi, T. I.)
Arroge a questa colonna milgiaria un’altra più importante di tutte, che fu trovata sulla strada medesima un miglio toscano più (ERRATA: a levante del Marmigliajo) a levante di Rimazzano, trasportata nel Camposanto di Pisa. In essa trovasi scolpito, non so se duplicato, o per sbaglio del lapidario, lo stesso numero di miglia cioè: M. P. CLXXXVIII, come nell’altra trovata alla villa di Rimazzano, sul finire dels ecolo XVII framezzo alle macerie, che distinavansi per materiale da fabbricare.
Nel popolo di Luciana esiste una villa Rosselmini, già de’Poggibonsi di Pisa, nel cui giardino furono messi in opera molti marmi antichi, tra i quali distinguonsi
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altri cippi migliari trasportati dalla vicina via consolare, la quale costà per Val di Tora e Val di Finer conserva il nome di Via Emilia. – Vedere (ERRATA: MARMIGLIAJO) RIMAZZANO e TORRETTA di Val di Tora.
La parrocchia di S. Lucia a Luciana nel 1833 contava 627 abitanti.

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