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S. Macario in Monte (e in Piano) - Pompiano, Pumpiano

 

(S. Macario in Monte)

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    MACARIO (SAN) (S. Macarius) nella Valle del Serchio. – Pieve antica che dà tuttora il nome a una contrada, parte in poggio detta S. Macario in monte, e parte in pianura distinta col nome di S. Macario in piano, nella Comunità Giurisdizione Diocesi Ducato e 4 in 5 miglia a maestro di Lucca.
    Trovasi la chiesa plebana sulla pendice meridionale dei poggi che separano la vallecola della
    Freddana da quella di Contesola, la cui popolazione è in gran parte racchiusa fra quest’ultimo torrente e la Cerchia, avendo a ponente la strada Regia postale di Genova nella sezione che dal Ponte S. Pietro s’avvia pel monte di Quiesa.
    Fra le più antiche memorie di questa parrocchia plebana, a me note, tengo quella di una carta lucchese dell’anno 800, consistente in un catalogo delle chiese, monasteri e beni situati nello stato di Lucca, sui quali a quell’epoca vi aveva qualche diritto la basilica di S. Pietro in Vaticano di Roma. Nella qual carta si trova indicato fra i contadini, o
    manenti tributarii di S. Pietro, uno abitante nel pop. di S. Macario. (MEM. LUCCH. T. V. P. II).
    All’Articolo
    Arliano di Val di Serchio citai un documento dell’anno 892 (di ottobre) relativo a una questione fra l’arciprete della chiesa di S. Macario e quello della vicina pieve di Arliano riguardo alle oblazioni e decime pretese dal pievano di S. Macario, contro il pievano di Arliano, dagli abitanti delle ville di Stabbiano, Chiatri, Colognola, Rosiniano, Vignole, Farneta, Oliveta, e Formentale; sicchè fu portata la causa davanti a Gherardo vescovo di Lucca, il quale, esaminato il deposto dei testimoni, decise che le suddette ville appartenevano al pievano di Arliano
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    e non a quello di S. Macario. (MEMOR. LUCCH. T. IV. P. II.)
    Un’altra questione era insorta nel 1127 fra il pievano di S. Macario e il rettore della cappella succursale di Vecole relativamente alle decime e al diritto sopra alcune case situate a confine fra Vecole e San Macario in monte. La vertenza fu decisa nel palazzo vescovile di Lucca lì 2 agosto di detto anno 1127 dal vescovo Benedetto assistito dall’arciprete, dal primicero e da altri canonici della cattedrale di S. Martino. (
    loc. cit.)
    Da una carta scritta in Lucca nel dicembre, dell’anno 779, si ha contezza non solo di una delle ville di sopra nominate (
    Vignole), ma vi si riscontrano ancora i nomi che tuttora conservano quei corsi d’acqua. Imperocchè si tratta ivi di un cambio di beni posti in loco Viniole trans Contisula, confinanti da un lato col rio qui dicitur la Cercle, per ricevere in compenso due pezzi di terra situati in loco Castaniolo. (MEMOR. LUCCH. T. V. P. II).
    La pieve di S. Macario nel catalogo del 1260 comprendeva i sei popoli seguenti, oltre quello della parrocchia plebana e due spedaletti situati a
    Piazzano e in Valprumaja; cioè, 1. S. Maria di Vecole; 2. S. Pietro di Fibialla, detta de’Canonici; 3. S. Martino in Valprumaja, o Valpromaro; 4. S. Frediano di Piazzano; 5. S. Jacopo di Colle Bertario (soppresso); 6. S. Biagio a Rasignano (idem).
    Gli ospedali di
    Valprumaja e di Piazzano, situati sulla strada che guida a Camajore, servono a indicarci che un’antica via maestra a quel tempo dirigevasi da Lucca per i poggi della Freddana, donde scendeva nella
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    Versilia per unirsi e continuare con la Via Francesca, o Emilia di Scauro.
    Il territorio di S. Macario, precipuamente quello di monte, è sparso di deliziose case di campagna; e le pendici dei suoi colli esposte a mezzogiorno e a levante sono nel tempo stesso ubertose in prodotti di granaglie, di olio e di vino.
    La chiesa plebana di S. Macario nel 1832 contava 607 abitanti.

    POMPIANO, o PUMPIANO nella Valle del Serchio. — Era un vico nei poggi situati alla destra del Serchio fra i torrenti Freddana e Contessora, che dava il vocabolo alla vicina pieve di S. Macario, detta in Pumpiano, siccome rilevasi da un istrumento relativo ad una permuta di beni fra il duca Alberto e Peredeo vescovo di Lucca, fatto nel settembre dell’anno 755. Se ne trova menzione anche in un contratto del 5 agosto 1001, col qualle Leone giudice figlioo che fu di altro Leone giudice promise a Gherardo vescovo di Lucca per il merito di cento soldi lucchesi di ricuperare da suo fratello Farolfo e di restituire al vescovo le pievi di S. Pietro di Verno, di S. Macario in Pumpiano e di S. Stefano con i beni che il loro padre Leone aveva ottenuto a precaria da Teudegrimo vescovo di Lucca e dai suoi antecessori. — (MEMORIE LUCCHESI T. IV e V. P. III. Appendice)
Localizzazione
ID: 2530
N. scheda: 29060
Volume: 3; 4
Pagina: 6 - 7; 510
Riferimenti: 29061
Toponimo IGM: S. Macario in Monte
Comune: LUCCA
Provincia: LU
Quadrante IGM: 104-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1614567, 4859693
WGS 1984: 10.42697, 43.883
UTM (32N): 614631, 4859867
Denominazione: S. Macario in Monte (e in Piano) - Pompiano, Pumpiano
Popolo: S. Macario in Monte a S. Macario
Piviere: S. Macario in Monte a S. Macario
Comunità: Lucca
Giurisdizione: Lucca
Diocesi: Lucca
Compartimento: x
Stato: Ducato di Lucca
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