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S. Mamiliano a Valli, a Valle

 

(Valli)

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    MAMILIANO (S.) A VALLI nel Suburbio meridionale di Siena. – Chiesa parrocchiale, già Mon. di donne Camaldolensi nel vicariato ecclesiastico di Casciano, Comunità della Masse S. Martino, Giurisdizione Diocesi e Compartimento di Siena.
    Trovasi a pochi passi fuori di città sulla strada Regia romana lungo il dorso della collina, sulla quale risiede la parte australe della tripartita Siena, e la di cui criniera vedesi fiancheggiata a levante dal torrente
    Bozzone, a ponente dal torrente Tressa, entrambi tributarii del fiume Arbia sotto l’Isola.
    A questa contrada di
    Valli, io penso che riferire si debba un placito proclamato da Pagano e dalla contessa Willa e dal C. Ugo suo figlio a nome del Marchese Bonifazio, allorchè nel 1045 (di marzo) stando in un casa presso la chiesa di S. Maria alla Ruina nel contado di Siena (forse l’attuale di S. Reina), col quale fu pubblicato un bando per assicurare al reclamante il tranquillo possesso di un pezzo di terra con vigna, posto in luogo dove si dice Valli. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte di Passignano).
    A
    S. Mamiliano a Valli esisteva un monastero sino dal secolo XIII, al quale Mon. nel 1257 furono inviate le donne Camaldolensi di S. Maria Maddalena del territorio di Poggibonsi, a cagione delle guerre fra i Fiorentini e i Sanesi.
    Se non che l’anno dopo il Pont. Alessandro IV, con bolla dei 28 gennajo 1258, ordinò a Martino priore generale di Camaldoli di rinchiudere le monache dell’abbandonato asceterio di S. Maria Maddalena in quello di S. Giorgio a Lapi, situato esso pure nelle Masse di S. Martino di Siena. (ANNAL. CAMALD. T. V).
    Non per questo però il locale di S. Mamiliano fu lasciato dalle antiche suore, a favore delle quali la Signoria di Siena sotto l’anno 1260 decretò
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    un’elemosina, e con altra provvisione del 1263 autorizzò donna Lucia abbadessa di S. Mamiliano di poter acquistare alcune possessioni per conto del suo monastero.
    Anche una pergamena del 1286 appartenuta all’abbadia di S. Mustiola di Siena, ora nell’
    Arch. Dipl. Fior. appella al Mon. delle donne di S. Mamiliano a Valli, e alla contigua chiesa parrocchiale di collazione del priore di Camaldoli.
    Inoltre nel 1349 fu edificato per conto delle monache medesime di un piccolo oratorio al bivio di Valli, che più tardi fu ceduto a una confraternita secolare sotto il il titolo di S. Maria della Neve.
    Esisteva nel secolo XIII presso il monastero di S. Mamiliano anche un ospedale per le pellegrine sotto l’invocazione dei SS. Giuliano e Jacopo, amministrato dalle donne ospitaliere dell’Altopascio. Il quale ospedale è rammentato nei costituti sanesi sotto gli anni 1293, 1318, e 1360. – Nell’anno 1390 presiedeva all’ospedaletto di
    Valli suor Margherita di Bartolo di Cione vedova di Conte del fu Pietro da Sangimignano, la quale affittò all’abbadia di S. Eugenio al Monastero dei beni di pertinenza del suddetto ospizio. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte del Mon. di S. Eugenio).
    In quanto alle recluse di S. Mamiliano, vennero nel 1409 ad aumentarne la famiglia quelle traslocatevi da di S. Giorgio a Lapi.
    – Vedere LAPI (S. GIORGIO a).
    Che queste monache però col progredire degli anni cambiassero regola, e invece di quella più austera di S. Romualdo abbracciassero l’altra S. Benedetto, lo dà a divedere una bolla del Pont. Giulio II del 28 maggio 1507 diretta all’Arciv. di Siena; nella quale si dichiara che le monache di S. Mamiliano fuori delle mura di Siena, dell’
    ordine di S. Benedetto, trovandosi scarse di patrimonio per mala amministrazione e perdita di alcune possessioni di di quel monastero, et ob
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    minus honestam vitam modernae illius abbatissae, et conventus; che perciò ad istanza della Signoria e capitano del popolo sanese ordinava, che le recluse di S. Mamiliano fossero traslate e riunite a quelle di S. Maddalena presso Porta a Tufi dell’ordine di S. Agostino, alla quale regola il Pont. volle che si uniformassero; mentre rispetto alla chiesa, case e terreni del soppresso asceterio ordinò che si dassero al parroco di S. Mamiliano, dichiarandolo da allora in poi di libera collazione degli arcivescovi di Siena.
    La parrocchia di S. Mamiliano di a Valli nel 1833 contava 604 abitanti.

    VALLI (S MAMILIANO A) in Val d'Arbia. – Si aggiunga. – Nel 1845 cotesta parrocchia aveva 418 Abitanti nella Comunità principale delle Masse S. Martino di Siena, ed una frazione di 278 persone nella Comunità delle Masse di Città. – Totale abitanti 696.
Localizzazione
ID: 2577
N. scheda: 29610
Volume: 3; 6A
Pagina: 34 - 35; 80
Riferimenti:
Toponimo IGM: Valli
Comune: SIENA
Provincia: SI
Quadrante IGM: 120-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1689772, 4797562
WGS 1984: 11.34074, 43.30852
UTM (32N): 689835, 4797736
Denominazione: S. Mamiliano a Valli, a Valle
Popolo: S. Mamiliano a Valli
Piviere:
Comunità: Terzo di S. Martino
Giurisdizione: Siena
Diocesi: Siena
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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