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Marciaso

 

(Marciaso)

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    MARCIASO (Quasi Martii Ager) in Val di Magra. – Castello con chiesa parrocchiale (S. Bartolommeo) nella Comunità Giurisdizione e circa 3 miglia toscane a grecale di Fosdinovo, Diocesi di Massa Ducale, già di Luni-Sarzana, Ducato di Modena.
    Risiede sopra uno sprone settentrionale dell’Alpe Apuana carrarese, coperto in gran parte da selve di castagni, lungo il torrente
    Bardine, che ne lambisce la base dal alto di levante, mentre a ponente confluisce nel primo il canale di Pesciola.
    Opinarono alcuni che questo luogo di Marciaso traesse l’origine da
    Q. Marzio console ucciso dai liguri Apuani nelle guerre battagliate in Val di Magra; e pensano di potere alla località di Marciaso applicare quelle parole di T. Livio (Hist. Rom. Lib. XXXIX cap. 12) che dicono: nam saltus unde eum ligures fugaverant Martius est appellatus.
    Havvi altronde chi tiene quasi per cosa certa, che tale sventura accadesse nella selva Marzia sul monte Caprione, o promontorio del Corvo, presso il fosso che tuttora si appella Canal del Marzo, dove per fino è stato asserito, che nel 1777 fu trovato un sepolcro con entro un elmo di ferro; un vaso pieno di cenere, ed anche una epigrafe del seguente conio: Hic jacet corpus Quintii Martii Rom. Coss.!
    Fu Marciaso dall’Imp. Federigo I con diploma del 1185 confermato in feudo per una terza parte ai vescovi di Luni; la qual porzione quei vescovi diedero in subfeudo a certi nobili di Marciaso, cui restò il casato di Cattanei. Ciò anche meglio apparisce da un istrumento del 1197, col quale Marchesello di Buonaccorso Cattanei, stando in Sarzana, confessa di ritenere a titolo di feudo la parte del castello di Marciaso spettante al vescovo di Luni nella forma e a eguali condizioni
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    di quelle state accordate ai suoi antecessori.
    La stessa confessione fu ripetuta nel 1226 da Rollando di Antonio di Marchesello prenominato. – Era nipote di Rollando quel Luigino di Gualterio che morì nel 1374, siccome lo dichiara una epigrafe sepolcrale posta da Gio. Battista di lui figliuolo al suo sepolcro nella chiesa parrocchiale di S. Bartolommeo fuori del castello di Marciaso. Dalla quale epigrafe si apprende, che il feudatario Luigino era stato privilegiato dall’imperatore con il titolo di
    Conte. Dondechè si voleva richiamare alla memoria un diploma dell’Imp. Carlo IV dell’anno 1335, col quale era stata conferita ai nobili Cattanei di Marciaso l’onorificenza di Conte, onorificenza che nel 1643 venne confermata dall’Imp. Ferdinando III alla famiglia Cattanei, allora domiciliata in Sarzana. (TARGIONI, Viaggi ec. T. IX).
    Frattanto se il feudo di Marciaso spettava per una terza parte ai vescovi di Luni, e quindi ai loro subfeudatarj, in quanto però agli altri due terzi vi ebbero costante signoria i marchesi Malaspina di Fosdinovo del ramo di Spinetta duca di Gravina figlio di Galeotto, cui toccò di parte Marciaso nella divisione fatta nel 1393 col di lui fratello Leonardo, quando Spinetta divenne marchese di Fosdinovo non che delle ville, castella e territorii limitrofi, come quelli di Pulica, Tendola, Colla, Bardine, S. Terenzo, ed altri.
    – Vedere FOSDINOVO.
    La parrocchia di S. Bartolommeo a Marciaso nel 1832 aveva 267 abitanti.
Localizzazione
ID: 2608
N. scheda: 29900
Volume: 3
Pagina: 62
Riferimenti:
Toponimo IGM: Marciaso
Comune: FOSDINOVO
Provincia: MS
Quadrante IGM: 096-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1586186, 4888791
WGS 1984: 10.07848, 44.14881
UTM (32N): 586249, 4888966
Denominazione: Marciaso
Popolo: S. Bartolommeo a Marciaso
Piviere:
Comunità: Fosdinovo
Giurisdizione: Fosdinovo
Diocesi: (Luni - Sarzana) Massa Ducale
Compartimento: x
Stato: Ducato di Modena
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