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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Marlia

 

(Marlia)

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    MARLIA (già Marilla) nella pianura orientale di Lucca. – Contrada con villa reale e chiesa plebana (S. Maria) nella Comunità Giurisdizione e quasi 5 a settentrione di Capannori, Diocesi e Ducato di Lucca.
    Risiede alla base meridionale del monte delle Pizzorne in mezzo a una campagna attraversata dal torrente
    Sana, tributario della Fossa nuova che entra nel lago di Sesto o di Bientina. È un paese aperto d’ogn’intorno sparso di ville, di giardini, di laghetti artificiali, di parchi, di viali e di rare piantagioni, fra i quali primeggia la R. villa omonima.
    Marlia nei secolo anteriori al mille portava varii nomignoli. Il più antico fu quello di
    Vico Elingo, nella cui parrocchia di S. Terenzio forse era compreso il luogo dove ora sorge la R. villa di Marlia. – Vedere ELINGO (VICO).
    Più tardi questa stessa contrada si disse
    Marilla, e quindi per contrazione Marlia siccome apparisce da molte carte dell’Arch. Arciv. di Lucca dei secoli IX, X e XI, pubblicate in gran parte nelle Memorie lucchesi.
    A quell’epoca la pieve di S. Maria e S. Terenzio a
    Marlia, o a Marilla, contava sotto la sua giurisdizione il distretto della chiesa parrocchiale, ora pieve di S. Pancarzio, la quale portava il distintivo di S. Pancrazio in Cerbajola. –(Vedere MEMOR. LUCCH. Vol. V P. III, precipuamente nei documenti del 29 dicembre 918, del 13 e 30 luglio 939, del 9 aprile 940, ecc.)
    Il giuspadronato della pieve di Marlia con l’annessa corte di S. Terenzio e con quella della distrutta chiesa sua manuale di S. Martino a
    Ducentola innanzi e dopo il mille appartenevano ai vescovi di Lucca.
    Infatti nel 13 maggio dell’anno 1055 Giovanni vescovo con
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    il suo avvocato compariva in giudizio in Lucca davanti a Berardo messo straordinario dell’imperatore Arrigo III per reclamare, siccome ottenne favorevole, un placito, col quale fu ordinata la restituzione alla cattedrale di S. Martino della corte di Marlia, della chiesa di S. Terenzio e del vicino castello con la sua carbonaja (pomerio) e le mura che lo difendevano. Una conferma di tutto ciò fu conceduta in seguito dagl’imperatori Arrigo VI, Ottone IV e Carlo IV con altrettanti diplomi, spediti nel 20 luglio 1194, 14 dicembre 1209, e 15 febbrajo 1355, coi quali privilegii si concedevano ai vescovi di Lucca, fra molte altre giurisdizioni, la corte di Marlia cum plebe et Ecclesia S. Terentii, insieme con tutti i terreni, pasture, caccie, pescagioni, selve, e aldioni a quella pieve appartenenti. – Dai quali diplomi pertanto si scuopre che Marlia in quella età aveva un castello o villa signorile di proprietà dei vescovi di Lucca. (MEMOR. LUCCH. T. IV P. I e II).
    Fu poi nella villa di Marlia dove il marchese Ugo di Toscana nell’estate del 996, e nuovamente in quella del 998, accolse e festeggiò l’Imp. Ottone III.
    Con lo scorrere dei secoli la villa e il parco di Marlia pervenne nella famiglia lucchese Orsetti, dalla quale dopo il 1806 fu acquistata in compra dai principi Baciocchi, che ampliarono, e d’ogni maniera abbellirono cotanto delizioso resedio campestre, il quale servì loro bene spesso di residenza, siccome serve tuttavia di frequente abitazione alla R. famiglia Borbonica attualmente in Lucca regnante.
    La chiesa plebana di Marlia nel 1260 non contava più fra le sue suffraganee la chiesa di S. Pancrazio, per essere stata eretta in pieve, cui si assegnarono 6 parrocchie succursali; mentre dalla pieve di S. Maria a Marlia rimasero dipendenti le chiese S. Terenzio
    di Vico Elingo, di S. Donato
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    a Marlia, di S. Martino a Ducentola, di S. Prospero, di S. Venanzio e di S. Giusto. – Attualmente niuna di coteste chiese succursali credo che esista, o seppure, non sono che semplici oratorii dipendenti e aggregati, come S. Donato a Marlia, alla parrocchia plebana, la quale attualmente non ha alcuna succursale.
    La pieve di S. Maria e S. Donato a Marlia nel 1832 contava 1931 abitanti.

    MARLIA nella pianura orientale di Lucca. – Si aggiunga. – Due carte lucchesi del 21 e 24 luglio 983 trattano del livello di beni di proprietà della chiesa plebana di S. Maria a Marlia, e della cura, che poi fu pieve di S. Pancrazio, allora manuale della battesimale di Marlia; nei qual livello ti erano comprese case massarizie e dominicali, oltre i beni
    allodiali e quelli dei tributarj. – (MEMOR. LUCCH. Volume V.P. III.)
Localizzazione
ID: 2625
N. scheda: 30140
Volume: 3; 6S
Pagina: 81; 137
Riferimenti: 20180, 60240
Toponimo IGM: Marlia
Comune: CAPANNORI
Provincia: LU
Quadrante IGM: 105-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1624911, 4861104
WGS 1984: 10.55602, 43.89402
UTM (32N): 624974, 4861278
Denominazione: Marlia
Popolo: S. Maria a Marlia
Piviere: S. Maria a Marlia
Comunità: Capannori
Giurisdizione: Capannori
Diocesi: Lucca
Compartimento: x
Stato: Ducato di Lucca
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