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Asinalunga (S. Martino)

 

(Sinalunga)

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    ASINALUNGA, o SINA LONGA (Sinus longus). Terra nobile, aperta e ridente della Val di Chiana, capoluogo di Comunità e di Cancelleria, residenza di un Vicario Regio, nel Circondario della Ruota di Siena, Compartimento di Arezzo, alla cui Diocesi appartenne sino a che fu a quella di Pienza, nel 1462, assegnata.
    Risiede sulla pendice orientale dei poggi che separano la Val di Chiana da quella dell’Ombrone, sulla spianata di un risalto appena 4 miglia a occidente dal Canal maestro della Chiana, (
    ERRATA: 7 miglia) 12 miglia a levante di Asciano, con cui comunica per la strada Regia Lauretana, dirimpetto alla città di Cortona che è (ERRATA: 14 miglia) 18 miglia toscane al suo levante; non più che 10 miglia toscane a settentrione di Montepulciano; (ERRATA: 22) 26 a libeccio di Siena, e 24 a maestro di Arezzo. – Trovasi nel 43° 13’ latitudine; 29° 23’ longitudine a circa 760 braccia sopra il livello del mare.
    La sinuosità del monte, sulle cui pendice Asinalunga fu edificata; il tortuoso e lungo giro che percorrere devesi per valicarlo, procurò naturalmente a questa località il suo originario nome di
    Sinus longus, nelle vecchie carte barbaramente scritto, e quindi letteralmente pronunziato Sina longa, che unito poi al segnacaso cangiossi insensibilmente in Asinalunga.
    Poche memorie di questa Terra pervennero sino a noi, le quali possano dirsi anteriori al secolo XII, meno quella, se si vuole, della primitiva sua pieve, posta sull’antica via Cassia, presso la mansione
    ad Mensulas, nome che conserva tuttora la parrocchia di S. Pietro a Mensole, o al Poggiolo. – Essa fu una delle pievi controverse sino dall’anno 712 fra il vescovo di Arezzo, cui apparteneva, e quello di Siena che la reclamava per essere posta nel
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    circondario politico di quest’ultimo territorio. – Del resto il nome di Sinalonga non comincia a trovarsi che sul cadere del secolo XII, quando (anno 1197) alcuni conti della Scialenga si diedero in accomandigia alla Repubblica Senese, dalla quale Asinalunga, sia per odio di parte, sia per divisione di condomini, sia finalmente per influenza di prepotenti vicini, ebbe almeno due volte a ribellarsi (negli anni 1312 e 1322). – Ritornata ben presto, dopo impetuoso assalto, sotto il dominio dei Senesi, questi vollero perpetuare sì bella impresa nel numero delle gloriose azioni di questa Repubblica, facendo dipingere un tal fatto guerresco nella sala dei Signori a Siena. In questo frattempo i conti di Sinalunga sembra che alienassero eziandio le loro possessioni allodiali e i giuspadronati che gli restavano sulle chiese di questa Comunità. Poichè quei regoli per istrumento rogato nel 1343 venderono agli uomini del Comune di Sinalunga ogni sorta di proprietà, diritti e usi per il prezzo di 2250 fiorini di oro, pari a lire 9000 senesi. (GORI Stor. di Chiusi, MURATORI. R. I. Script. T. XXV)
    Dopo tali vicende Asinalunga fu ligia fedele ai Reggitori della Repubblica di Siena, i quali, nel 1399, la diedero con altri castelli nelle mani di Galeazzo Visconti Duca di Milano, accettato in Protettore dei Senesi.
    Fu Asinalunga uno dei primi paesi tolti nel 1553 agli ultimi trofei della Repubblica di Siena, dalle armi imperiali comandate dal Marchese di Marignano, e poco dopo consegnato con la maggior parte del territorio Senese a Cosimo I, e suoi successori, ai quali Asinalunga fedelmente ubbidì nei tempi successivi.
    La Torre della rocca costà eretta nel 1400 per ordine del Duca di Milano, essendo stata gettata a terra da un colpo di fulmine nel 1563, fu insieme coi suoi bastioni rasata, nel 1590, per volontà del Gran Duca Ferdinando I,
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    che destinò al pubblico quel vasto piazzale e i materiali alla costruzione della nuova pieve di S. Martino, ivi in quell’epoca innalzata: mentre Clemente VIII con bolla del 27 novembre 1591 delle prerogative d’insigne collegiata la decorava. (GORI I. c.)
    Da quell’epoca i diritti e onorificenze dell’antica pieve di S. Pietro
    ad Mensulas passarono alla collegiata, rilasciato alla prima il fonte battesimale, e al pievano un seggio fra i canonici di Asinalunga. I popoli addetti alla pieve prenomìnata furono sei; 1. S. Martino ora Collegiata; 2. S. Lucia a Asinalunga; 3. S. Biagio a Scrofiano; 4. S. Maria a Bettole; 5. S. Niccolò a Ripa; 6. S. Angelo a Collelungo.
    – Queste due ultime chiese sono da gran pezzo aggregate al popolo di Castellina e a quello di S. Pietro
    ad Mensulas.
    Nella parte più elevata, un terzo di miglio a maestro di questa Terra, fa bella mostra di se la Valle della Chiana vista dal convento di S. Bernardino degli Osservanti, da quel Riformatore dei Minori francescani fondato costà, dove sono pure da contemplarsi pregevolissime pitture della scuola senese.
    La chiesa collegiata stata modernamente abbellita conserva due eccellenti quadri. Nè di pregevoli pitture mancano le altre chiese.
    Comunità di Asinalunga. – Il territorio comunitativo di Asinalunga occupa una superficie di 22877 quadrati, pari a miglia 28 1/3; dei quali quadrati 830 sono occupati da alvei di torrenti e da strade con una popolazione di 7287 abitanti, corrispondenti a 257 individui per ogni miglio quadrato.
    Quale diversità fra la popolazione del territorio di Asciano in Val d’Ombrone e quella di Asinalunga, a cui un breve varco e un solo monte sta di mezzo! Ma questo monte medesimo ch’ha la faccia di Proteo, mostrasi quasi calvo e abbruciato da un lato,
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    mentre verde e vigoroso apparisce dall’altro lato.
    Pertanto il territorio di Asinalunga tocca per breve tratto quello di Asciano, il quale contatto segue sul vertice del poggio denominato Collalto alla pietra de’4 termini fra
    Casabianca e lo sbocco della via comunitativa di Scrofiano.
    Senza valutare questo punto di contatto Asinalunga trovasi a confine con sei Comunità, con
    Rapolano, cioè, Lucignano, Fojano, Cortona, Torrita e Trequanda. A partire dall’Albergo sulla schiena di Montalceto per dirigersi a settentrione ha a confine la Comunità di Rapolano, che incontra alle sorgenti del borro dell’Infernaccio, il cui corso seguita sino alla confluenza del torrente Folci.
    Di là attraversa il torrente
    Foenna presso il villaggio denominato Vallesi, di dove dirigesi lungo la sinistra ripa verso la sorgente del Foenna medesimo, fino a che al casale di Modanella lascia il torrente e la comunità di Rapolano. Qua piegando, prima da maestro a levante, e quindi a scirocco fronteggia con la Comunità di Lucignano lungo il Vertige sino a che torna con esso nel Foenna, là dove attraversa una parte del territorio dal lato di Fojano. Questa è la terza Comunità, con la quale confina dirigendosi a levante dalla Casa rossa sino al Canale maestro della Chiana. Costà gli è di fronte nell’opposta ripa la Comunità di Cortona, con la quale rimonta la Chiana sino oltrepassata la strada del Rotone, dove, piegando da scirocco a libeccio varca di nuovo il torrente Foenna, mentre esce dalla Comunità, e confina con Torrita dal Canale della Chiana sino al torrente Doccia dell’Amorosa. Ivi, volgendo da libeccio a maestro-settentrione, trova la Comunità di Trequanda, con la quale giunge alla sommità di
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    Collalto, e alla strada Regia Lauretana, sino a che tocca ai 4 termini la Comunità di Asciano, e poco distante trova all’Albergo quella di Rapolano.
    Il descritto perimetro può raffigurarsi ad un piede, nel di cui malleolo è posto il capoluogo, nella parte superiore i castelli di
    Rigomagno, e di Scrofiano; il villaggio di Bettole con la Castellina e il Poggiolo sono nella pianta inferiore; le ville di Fratta e l’Amorosa risiedono nel calcagno.
    La qualità del terreno che riveste la maggiore superficie di questa Comunità, situata in pendice, appartiene all’ossatura appenninica (
    alberese, cioè, macigno, e galestro) ricoperta nella parte inferiore da terreno di trasporto addossato alle adiacenti ripe, ovvero nella valle sepolto sotto una torba vegetazione che una lunga serie di lustri macerò in quella già fangosa e deserta palude, convertita mercè d’ingegnose opere idrauliche in un ubertosa campagna: così che ti sembra di vedere un vasto e continuato parco ridotto a giardino. Per effetto di tali opere, bonificato il suolo, megliorò altresì la qualità del clima e dell’aere, non più pestilenziale siccome lo era tra il luglio e il settembre all’età dell’Alighieri.
    Quindi allo squallore dei volti e alla miseria de’campagnoli, non solamente de’popoli compresi nella Comunità in questione, ma ancora di quelli situati nelle Comunità limitrofe, subentrarono agiatezza, fisionomie colorite, occhi animati e robustezza di persone. Solamente restano da vincere con qualche precauzione i tristi effetti che suole apportare ai meno cauti l’umidità vespertino prodotta dalla vicinanza del lago o
    chiaro di Montepulciano, e le nebbie mattutine che potrebbero riescire dannose nell’estiva stagione a chi non si premunisse da quelle insidiose frescure.
    Il torrente
    Foenna che scorre per varie miglia, dai Vallesi sino al Mulino
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    del Rotone, nel territorio d’Asinalunga, riceve i tributi di varii piccoli torrenti dentro lo stesso territorio, fra i quali il Vertige a settentrione la Doccia a ostro, mentre il fosso Galegno e il Vargnano, fiancheggiano il capoluogo assai d’appresso.
    La contrada abbonda di sorgenti d’acqua potabile, di cui esistono in Asinalunga due fonti pubbliche e una privata. Non manca tampoco qualche polla d’acque minerali; una acidula, e l’altra solfurea fredda scaturiscono verso le sorgenti del torrente
    Galegno fra Asinalunga e Torrita.
    L’arte agraria occupa il maggior numero di questa popolazione, i di cui prodotti provengono da vigne, olive, castagni, querci, gelsi, piante filamentose e pascoli sufficienti a nutrire 7000 capi di bestiame fra grosso e minuto.
    In genere di manifatture, oltre quella di due caldaje per i filugelli, non esiste nella stessa Comunità altro che una fabbrica di vetri a Scrifiano, una di cappelli di feltro in Asinalunga, con una tintorìa e tre fornaci di vasellami ordinari, residuo probabilmente di quelle, alle quali ne richiama il sigillo, da qualche tempo scoperto nel territorio di Asinalunga del figulinajo
    L. Umbricio Ampliato: nome che ci rammenta altri Umbricii tra i quali da Plinio è citato un filosofo etrusco.
    La sua contrada è attraversata da varie strade regie e provinciali, la più antica delle quali, la via Cassia, è stata recentemente ripristinata col nome di via
    Longitudinale. La medesima staccasi da Arezzo entra in Val di Chiana lungo la sinistra sponda del Canale conduce per Chiusi ed Orvieto a Roma. L’altra strada Regia è la Lauretana che viene da Siena passando il giogo di Collalto.
    Fra le strade provinciali havvi quella antica Lauretana, che passa la Foenna sotto Rigomagno ed entra in altra provinciale fra Lucignano e Asinalunga. È nel
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    numero pure delle vie provinciali quella delle Folci o de’Vallesi, la quale varca i poggi fra la Val di Chiana, e Val d’Ombrone alla destra del torrente Foenna sopra i Vallesi.
    Molte, tutte ampie e tutte belle sono le strade comunitative rotabili. Una raggiera di queste vie s’incontra al subborgo di S. Pietro a Mensole e una al
    Rotone. Vi è inoltre quella che staccasi dalla Regia Lauretana sulla sommità di Collalto, conduce a Scrofiano, e di là per via nuova a Lucignano; la strada sotto Selce che va dalla Foenna a le Muricce e all’Amorosa, dove attesta con la strada Provinciale che per il poggio di (ERRATA: Sovicille) Sicille e Montisi scende in Val d’Orcia; la strada da Bettolle alla Pieve a Mensole ec.
    Dopo il regolamento governativo del due Giugno 1777 furono incorporati alla Comunità d’Asinalunga i territorj dei tre Castelli murati, di
    Scrofiano, Farnetella e Rigomagno, del bel Villaggio di Bettolle, e delle 2 Ville del Poggiolo e della Fratta.
    Asinalunga fu dichiarata capoluogo di Vicariato sino dal 1337. Dipendono da questo Tribunale per le cause criminali in prima istanza, oltre la Comunità di Asinalunga, quelle di Asciano, di Rapolano, (
    ERRATA: di Trequanda e di Fojano) e di Torrita. Per gli atti governativi e politici il Vicario R. corrisponde immediatamente con il Governo di Siena.
    La Cancelleria Comunità di Asinalunga serve anche alla Comunità di Torrita. Essa è di 4 classe. Ha la conservazione dell’Ipoteche e l’ufizio dell’esazione del Registro in Montepulciano.
    Per l’istruzione elementare la Comunità mantiene 4 maestri, due in Asinalunga, uno a Scrofiano, e l’altro a Rigomagno. Asinalunga possiede inoltre un vago Teatro e un ben costruito e arioso ospedale.
    Risiedono in Asinalunga un
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    medico e un chirurgo; altro medico condotto è mantenuso a Scrofiano, un Chirurgo a Bettolle.
    Si tiene in Asinalunga un copioso, mercato di vettovaglie ogni martedì, e vi hanno luogo 4 fiere per anno, le quali cadono nei seguenti mesi e giorni; il dì 20 di maggio; il 30 giugno; il dì 13 agosto; il mercoledì e giovedì dopo la prima domenica di ottobre. Altra fiera ha luogo alle
    Vallesi presso Rigomagno il 23 maggio; una a Scrofiano il 26 luglio; e tre a Bettolle, cioè, il 1° mercoledì di giugno; il dì 30 agosto e il 2 novembre

    QUADRO della popolazione della Comunità di ASINALUNGA a tre epoche diverse

    POPOLAZIONE
    dell'anno 1640

    - nome del luogo: ASINALUNGA (con tre parrocchie), titolari delle Chiese: S. Martino - S. Lucia - S. Pietro
    ad Mensulas, diocesi a cui appartengono: Pienza, popolazione n° 2068
    - nome del luogo: Bettolle e Poggiolo, titolare della Chiesa: S. Maria e S. Cristofano, diocesi a cui appartiene: Pienza,
    popolazione n° 510
    - nome del luogo: Farnetella, titolare della Chiesa: S. Giovanni Battista (Prioria), diocesi a cui appartiene: Arezzo,
    popolazione n° 271
    - nome del luogo: Rigomagno, titolare della Chiesa: S. Marcellino (Pieve), diocesi a cui appartiene: Arezzo,
    popolazione n° 437
    - nome del luogo: Scrofiano, titolare della Chiesa: S. Biagio (Collegiata), diocesi a cui appartiene: Pienza,
    popolazione n° 598
    - totale
    abitanti n° 3884

    POPOLAZIONE dell'anno 1745

    - nome del luogo: ASINALUNGA (con tre parrocchie), titolari delle Chiese: S. Martino - S. Lucia - S. Pietro
    ad Mensulas, diocesi a cui appartengono: Pienza, popolazione n° 2405
    - nome del luogo: Bettolle e Poggiolo, titolare della Chiesa: S. Maria e S. Cristofano, diocesi a cui appartiene: Pienza,
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    popolazione n° 884
    - nome del luogo: Farnetella, titolare della Chiesa: S. Giovanni Battista (Prioria), diocesi a cui appartiene: Arezzo,
    popolazione n° 320
    - nome del luogo: Rigomagno, titolare della Chiesa: S. Marcellino (Pieve), diocesi a cui appartiene: Arezzo,
    popolazione n° 455
    - nome del luogo: Scrofiano, titolare della Chiesa: S. Biagio (Collegiata), diocesi a cui appartiene: Pienza,
    popolazione n° 707
    - totale
    abitanti n° 4771

    POPOLAZIONE dell'anno 1833

    - nome del luogo: ASINALUNGA titolare della Chiesa: S. Martino (Collegiata), diocesi a cui appartiene: Pienza,
    popolazione n° 1218
    - nome del luogo: ASINALUNGA titolare della Chiesa: S. Lucia (Prioria), diocesi a cui appartiene: Pienza,
    popolazione n° 966
    - nome del luogo: ASINALUNGA titolare della Chiesa: S. Pietro
    ad Mensulas (Pieve), diocesi a cui appartiene: Pienza, popolazione n° 1026
    - nome del luogo: Bettolle, titolare della Chiesa: S. Maria e S. Cristofano (Prioria), diocesi a cui appartiene: Pienza,
    popolazione n° 1304
    - nome del luogo: Castellina o Guazzino, titolare della Chiesa: S. Maria delle Grazie (Prioria), diocesi a cui appartiene: Pienza,
    popolazione n° 486
    - nome del luogo: Rigomagno, titolare della Chiesa: S. Marcellino (Pieve), diocesi a cui appartiene: Arezzo,
    popolazione n° 754
    - nome del luogo: Farnetella, titolare della Chiesa: S. Giovanni Battista (Prioria), diocesi a cui appartiene: Arezzo,
    popolazione n° 518
    - nome del luogo: Scrofiano, titolare della Chiesa: S. Biagio (Collegiata), diocesi a cui appartiene: Pienza,
    popolazione n° 792
    - nome del luogo: Fratta, titolare della Chiesa: SS. Costanzo e Martino di Torrita (Collegiata), diocesi a cui appartiene: Pienza,
    popolazione n° 223
    - totale
    abitanti n° 7287

    ASINALUNGA nella Val di Chiana. – Con la legge del
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    2 agosto 1838 furono riuniti alla giurusdizione del vicariato R. di Asinalunga il territorio della podesteria di Torrita che fu soppressa, e quello della Comunità di Trequanda che si distaccò dal vicariato di Pienza, entrambi i quali per gli atti superiori di polizia corrispondono col nuovo Commissario R. e col tribunale di Prima istanza di Montepulciano.
    Con notificazione poi del 22 aprile 1843 furono distaccati dal vicariato R. di Asinalunga i popoli e comunelli di Montefollonico, di Petrojo, e di Castel Muzi, aggregando il primo al vicariato di Montepulciano, ed i secondi a quello di Pienza.
    La popolazione della Comunità di Asinalunga nel 1833 era di 7287 abitanti e nel 1845 con gli annessi ascendeva a 7767, cioé:

    ASINALUNGA, S. Lucia,
    Abitanti N.° 727
    ASINALUNGA S. Maria Assunta,
    Abitanti N.° 229
    ASINALUNGA S. Martino (Collegiata),
    Abitanti N.° 1315
    ASINALUNGA S. Pietro
    ad Mensulas, Abitanti N.° 1137
    Bettolle,
    Abitanti N.° 1582
    Farnetella,
    Abitanti N.° 414
    Guazzino,
    Abitanti N.° 512
    Rigomagno (Pieve),
    Abitanti N.° 719
    Scrofiano (Collegiata), Abitanti N.° 877

    Annessi

    Sicille; da Trequanda, Abitanti N.° 19
    Torrita Fratta;
    da Torrita, Abitanti N.° 236
    TOTALE
    Abitanti N. ° 7767
Localizzazione
ID: 277
N. scheda: 3570
Volume: 1; 6S
Pagina: 158 - 161; 16
Riferimenti: 3571
Toponimo IGM: Sinalunga
Comune: SINALUNGA
Provincia: SI
Quadrante IGM: 121-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1722447, 4788163
WGS 1984: 11.73942, 43.21503
UTM (32N): 722510, 4788337
Denominazione: Asinalunga (S. Martino)
Popolo: S. Martino ad Asinalunga
Piviere: (S. Pietro a Mensole, al Poggiolo) S. Martino ad Asinalunga
Comunità: Asinalunga
Giurisdizione: Asinalunga
Diocesi: (Arezzo) Pienza
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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