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MONTAGNANA, in Val di Pesa. – Casale con chiesa parrocchiale (S. Martino) nel piviere di S. Pancrazio di Val di Pesa, Comunità Giurisdizione e circa 3 miglia toscane a settentrione-grecale di Montespertoli, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Risiede in piaggia fra la Pesa e il torrente Virginio sulla strada provinciale volterrana e poco lungi da Monte Gufoni, dentro il confine dell’antico distretto dei Conti Alberti. – Ciò apparisce da due istrumenti di divise fatti nel 23 febbrajo 1208 stile fiorentino (1209 stile comune) fra i Conti Maghinardo e Rainaldo, figli del fu Conte Alberto di Mangona, di tuttociò che possedeva la loro casa dentro i confini ivi descritti; fra i quali si notano i seguenti: Et a Virgigno, qui venit a S. Petro in Bossole a Montagnana inferius . . . . Et quidquid habemus in castris, curtibus et districtibus de Samontana et Castillione juxta Pesam et Montagnana, etc.
Più manifesto si rende il dominio de’conti Alberti a Montagnana da un documento del luglio 1361; col quale la contessa Caterina vedova del Conte Fazio degli Alberti, signore di Montagnana (ERRATA: in Val di Pesa) in Val di Bisenzio, prestò il consenso alla vendita della rocca di Cerbaja fatta dal conte Nicolao degli Alberti. – Vedere MANGONA.
Però nei secoli posteriori si trovano molti effetti in Montagnana posseduti dai Soderini e Altoviti di Firenze, fino a che due capi di quelle famiglie, cioè Paolo Antonio Soderini, e Bindo Altoviti, caduta la repubblica fiorentina, si manifestarono avversi alla dinastia de’Medici, che aveva preso le redini del governo. Dondechè alcuni individui di quelle due famiglie furono contemplati come ribelli del duca Cosimo, e i loro beni stati ammensati al fisco, per elargità del sovrano medesimo furono conferiti con vincolo
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di fidecommisso al generale Chiappino Vitelli in ricompensa dei servigi alla sua causa prestati, a condizione però che, estinta la linea mascolina della casa Vitelli, li stessi beni ritornassero alla corona di Toscana. Ben presto peraltro il Vitelli poté ottenere (anno 1566) dal Principe facoltà di alienare il feudo di Montagnana e venderlo ad Alfonso Strozzi per il prezzo di 3500 ducati d’oro, con l’onere di dover rinvestire la stessa somma come fece in quell’anno nell’acquisto della villa suburbana a Firenze, appellata la Loggia de’Pazzi, e di pochi poderi annessi. – Vedere LOGGIA ALLA LASTRA.
Posteriormente la tenuta di Montagnana fu comprata dalla casa magnatizia degli Acciajuoli già signora del vicino resedio di Monte Gufoni, dalla quale è dipeso l’uno e l’altro fino alla estinzione di quella famiglia insieme al giuspadronato della chiesa parrocchiale di Montagnana.
La parrocchia di S. Martino a Montagnana nel 1833 contava 220 abitanti.

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