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(Montaguto e) Montautaccio

 

(La Roccaccia di Montauto)

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    MONTAGUTO, e MONTAUTACCIO in Val di Fiora. – Castellare con vasta tenuta della Corona di Toscana, affittata ai Principi Corsini, nella parrocchia e circa 9 miglia toscane a levante di Capalbio, Comunità Giurisdizione e intorno a 13 miglia toscane da Marciano, nella Diocesi di Sovana, Compartimento di Grosseto.
    Il castellare di
    Montautaccio risiede sopra un elevato poggio selvoso, alla cui base orientale scorre il fiume Fiora, mentre il Casale coll’oratorio della fattoria è posto in pianura all’ostro del poggio di Montautaccio, circa mezzo miglio toscano a ponente del fiume Fiora, il quale serve costà di confine fra il Granducato e lo Stato pontificio.
    Le memorie di questo Montaguto risalgono alla donazione fatta da Carlo Magno alla badia di S. Anastasio
    ad Aquas Salvias, ossia delle Tre fontane presso Roma, donazione che rese più solenne col suo suggello il Pontefice Leone III nel principio del secolo IX. In quel privilegio si assegnava al Monastero suddetto la città d’Ansedonia, Orbetello con lo stagno e le sue saline, il monte Argentaro, Port’Ercole, la Feniglia, le Isole del Giglio e di Giannutri, i castelli di Capalbio, di Tricosto, della Marsiliana, di Scerpenna, di Montauto, ecc.
    Io non starò ad annojare di più i miei lettori col ripetere quanto già dissi agli Articoli
    Ansedonia, Cossa, Jsola del Giglio, Marsiliana, e quanto in seguito occorrerà aggiungere all’Articolo Orbetello, dirò solamente, rapporto a questo Montaguto, che il suo distretto fu ceduto dalla Corona di Spagna al Granduca Cosimo I contemporaneamente alla tenuta della Marsiliana (anno 1557) riservato al governo de’Regi Presidj la sua politica giurisdizione; dirò che per atto pubblico rogato in
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    Firenze li 17 luglio 1760 a nome dell’Imperatore Francesco I, come Granduca di Toscana le tenute della Marsiliana e di Montaguto, o Montauto, furono rilasciate ad enfiteusi al duca Filippo Corsini e suoi eredi alle condizioni ivi designate.
    Ma il monumento più curioso relativamente alla storia di questo Montauto ci annunzia un fatto, che non ho memoria di aver letto in altri autori. Esso ne richiama all’epoca della conquista di Costantinopoli e di tutto l’impero greco fatta dai Musulmani nel 1463, in conseguenza della quale mancò di vita l’ultimo Costantino Paleologo, e prese la fuga con l’Augusta imperatrice la sua corte.
    Avvegnachè l’
    Archivio Diplomatico di Siena conserva tuttora nel libro del gran consiglio della Campana, sotto l’anno 1472, un documento importantissimo relativo a questo Montaguto richiesto dalla vedova dell’ultimo Imperatore d’Oriente; quando cioè nel 22 luglio dell’anno prenominato l’imperatrice Anna Paleologa di Costantinopoli figlia del fu principe Luca Granduca Romeo e vedova dell’imperatore Costantino, essendo sbarcata nella maremma: sanese con vari principi e nobili greci fuggiaschi dall’eccidio di Costantinopoli, domandava alla Repubblica di Siena per se e per i suoi eredi in perpetuo il diruto Castello col distretto di Montaguto, affinché la suddetta principessa dentro il termine di 5 anni vi potesse riedificare un castello murato con sua rocca, che doveva essere suscettibile almeno di cento famiglie, coi patti seguenti; 1.° Che il nuovo castello e distretto s’intendesse del contado di Siena; 2.° Che la rocca restasse in guardia della Repubblica sanese, ad eccezione di una porta, onde la prenominata principessa potesse in ogni caso refugiarvisi; 3.° Che la stessa principessa ed i suoi greci avrebbero giurato fedeltà al Comune di Siena, ed offerto alla sua cattedrale un annuo censo di un cero di libbre 8, e un tributo alla camera di Bicherna di lire 5 per
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    10 anni; 4.° Che i cortigiani e il seguito della principessa costantinopolitana potessero levare il sale in Orbetello per loro uso a soldi 10 lo stajo; 5.° Che gli si accordassero due bandite territoriali; una per ridurla a vigneti, e l’altra da pascolarvi il bestiame della capacità di cento para di bovi.
    Inoltre quella principessa voleva nominare due ufiziali greci, uno dei quali per il corso di 30 anni dovesse far ragione nel civile a quella popolazione e l’altro nel criminale per giudicare secondo le leggi e costumanze degl’imperatori greci; a condizione però che per le pene capitali si adotterebbero li Statuti di Siena, come pure le monete, pesi e misure della Repubblica. Che i Sanesi avrebbero goduto franchigia in Montauto, a condizione che gli abitatori di Montauto 1’avessero per tutto il contado sanese senza obbligo di pagar gabelle per esportazione e importazione. Infine nel caso in cui qualche greco risolvesse di abbandonare il domicilio di Montauto, che il Comune di Siena dovesse rifar le spese dell’edificazione della casa e di ogni altra cosa che lasciava, ecc.
    Infatti con deliberazione del 28 aprile del 1474 il consiglio del popolo sanese approvò i capitoli suddetti, ai quali nel giorno 15 di luglio successivo fu aggiunta la condizione che coteste capitolazioni si dovessero osservare dai Greci in perpetuo.
    Se non che tali trattative, che potevano riescire utili a ripopolare quel deserto, non ebbero più effetto, e Montautaccio sulla Fiora si rimase costantemente un locale rovinoso e spopolato.
    Nello stesso anno 1475 per ordine del governo di Siena furono stabiliti i confini fra Montaguto e il Comune di Capalbio, in quell’anno medesimo in cui la Repubblica sanese pagò 368 ducati al Papa per la custodia fatta fare dalle sue milizie per 8 mesi e 10 giorni al castello e fortezza di Montautaccio, il quale era
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    stato occupato di corto dal capitano di ventura Jacopo Piccinino. –(ARCHIVIO DIPLOMATICO SENESE Lib. del Leone N. 179).
Localizzazione
ID: 2785
N. scheda: 32091
Volume: 3
Pagina: 272 - 274
Riferimenti: 10480, 32090
Toponimo IGM: La Roccaccia di Montauto
Comune: MANCIANO
Provincia: GR
Quadrante IGM: 136-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1711577, 4707976
WGS 1984: 11.57556, 42.49679
UTM (32N): 711640, 4708151
Denominazione: (Montaguto e) Montautaccio
Popolo: S. Niccolò a Capalbio
Piviere: S. Niccolò a Capalbio
Comunità: Manciano
Giurisdizione: Manciano
Diocesi: Sovana
Compartimento: Grosseto
Stato: Granducato di Toscana
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