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S. Giovanni d'Asso

 

(S. Giovanni d'Asso)

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    ASSO (S. GIOVANNI D’) in Val d’Orcia. Piccolo castello capoluogo di Comunità con cancelleria in Sanquirico, nella Giurisdizione e circa 5 miglia toscane a levante di Buonconvento, vicariato di Montalcino, Diocesi e 7 miglia toscane a maestro di Pienza, Compartimento di Siena, dalla quale città è 18 miglia a scirocco.
    Risiede sopra una balza di creta cenerognola sulla ripa destra del fiume Asso, circa 4 a ostro-scirocco del Monte Oliveto Maggiore, nel grado 29° 15’ di longitudine e 43° 9’ di latuitudine.
    È questo uno dei tanti paesi che ha preso e conservato il titolo della sua chiesa matrice di S. Giovanni e S. Maria
    in Pava, la memoria della quale pieve risale all’epoca longobardica. L’antico tempio battesimale ridotto a cappella succursale ammirasi tuttora tra Monterongrifoli e S. Giovanni d’Asso sotto l’antico nome di pieve a Pava. È di forma ottagona, e di uno stile architettonico che mostra appartenere a un’epoca anteriore alla decadenza delle belle arti.
    Fu il castello di S. Giovanni d’Asso sotto il domino dei conti senesi di origine salica, autori dei Scialenghi, Ardenghi ec., dai quali è probabile che derivasse quel Paltoniero Forteguerra di Siena, che nell’anno 1151 sottopose alla madre patria i suoi castelli, fra i quali S. Giovanni d’Asso. (TOMMASI,
    Stor. Senese)
    Comunità di S. Giovanni d’Asso. – il suo territorio occupa una superficie di 14415 quadrati, di cui, se si detraggono 398 quadrati circa occupati da alvei di torrenti da borri e strade, restano di suolo imponibile 14017 quadrati, pari a miglia 17 e 1/2 quadre, con una popolazione di 1326 individui a ragione di 76 persone per ogni miglio quadrato.
    Il territorio di S. Giovanni d’Asso confina con sei Comunità. A settentrione-maestro con Asciano, mediante il fiume Asso, a partire dalla piaggia di Canneto; il qual fiume presto oltrepassa
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    sino a che per i borri di Casella, di Spinalbe e Mabbione va incontro nella direzione di libeccio alle sorgenti orientali del torrente Vespero, oltrepassando le fonti del torrente Serlate. Quivi, dove tocca la Comunità di Buonconvento, piega da libeccio a occidente sino alla strada comunitativa che da Buonconvento guida per Chiusure al Monte Oliveto Maggiore. La quale strada abbandona dopo breve spazio per entrare nel fosso del Boscone; donde torce ad angolo acuto da ponente a scirocco, e poscia ad ostro trapassa sotto la pieve a Salti prima la strada da Buonconvento a S. Giovanni d’Asso, e poi il fosso Pereta sino a che dopo la chiesa di S. Lucia a Scortino oltrepassa altra via pedonale tra Buonconvento e S. Giovanni d’Asso, e arriva al fosso della Fornace, lungo il quale si dirige a libeccio; e tantosto con angolo acutissimo si rivolge a scirocco levante per andare incontro alla Comunità di Montalcino, la quale trova al borro di Laugnano poco innanzi di ripassare il torrente Serlate. Al di là del quale torrente taglia la strada provinciale che staccasi dalla Regia romana a Torrenieri e passa per S. Giovanni d’Asso rasentando la ripa destra del suo fiume.
    Poco dopo trova la Comunità di Sanquirico lungo i fossi
    Scannelli e Casani. Di qua volgendo da levante a settentrione incontra la Comunità di Pienza, con la quale si accompagna per il borro delle Centinelle. Quivi forma un angolo rientrante piegando a levante-scirocco sino al fosso detto delle Pieve presso al Castellare (f. Di Vico Palecino), dove volge a grecale sino alla strada di Cosona, lungo la quale giunge al Bagno
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    o Bagnaccio. Costà percorrendo da greco a maestro tocca la Comunità di Trequanda, con la quale rimonta il torrente Trove che poi oltrepassa, e si rivolge di nuovo a greco per andare incontro alle scaturigini del borro della Bandita del Salto sino al poggio Ampella; il di cui rivo serve di confine alle due Comunità sino al suo sbocco nell’Asso. Di là rimonta l’Asso finchè trova alla piaggia di Canneto la Comunità di Asciano.
    La natura del terreno superiore consiste quasi totalmente in
    crete, dove trovansi annidiati per famiglie copiosi testacci marini. Letti di ghiaje calcaree e di quarzo agata alternano con i banchi superiori di crete, mentre in alcuni punti si affacciano massi di calcareo compatto appenninico di color ceruleo traversato da candido spato cristallino, e bucherellato da foladi, di cui non resta comunemente altro che l’impronta.
    La valle percorsa dall’Asso, al pari di quella contigua dell’Ombrone e della già descritta Comunità di Asciano, nelle piagge più elevate e nei luoghi meno spogliati di bosco e più lontani dai corsi d’acqua, trovasi incrostata da ripetuti strati orizzontali di tufo calcareo-siliceo color leonato di origine marina. Anche costà la popolazione, le antiche corti e castellari risiedono nei poggi tufacei, mentre dalle
    crete dell’Asso scaturiscono acque acidule solfuree cariche di carbonato di calce di natura consimile a quelle di Rapolano e di Montalceto, le quali acque depositano intorno ad esse estesissimi banchi di travertino.
    Tali sono le acque termali del Bagno detto il
    Bagnaccio tra S. Giovanni d’Asso e Cosona alla sinistra del torrente Trove.
    Il clima di questo territorio è temperato e assai mite nell’inverno, caldo e di aria in alcuni posti piuttosto infida in estate, talchè i suoi abitanti vanno soggetti alle febbri intermittenti, segnatamente quelli che non si riparano
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    dai malefici vapori vespertini e mattutini.
    La storia politica della contrada in questione non presenta memorie di gran rilievo, meno quella di far conoscere che in questa Comunità e nelle sue limitrofe di Pienza e di Sanquirico confinavano le diocesi antiche di Arezzo e di Chiusi; là dove arrivava la
    marca, ossia contado senese innanzi che questa repubblica estendesse nel secolo XIII la sua giurisdizione nel territorio chiusino.
    Esistevano nell’attuale territorio di S. Giovanni d’Asso tre antiche pievi della Diocesi di Arezzo: cioè S. Maria in
    Pava, SS. Quirico e Gio. in Vico Palecino, e S. Maria in Saltu.
    Una conferma del primo fatto si palesa nel deposito dei testimoni esaminati in Siena, nell’agosto dell’anno 714, davanti Ambrogio Maggiordomo di Liutprando re de’Longobardi in proposito della lite mossa alla chiesa aretina dai vescovi senesi, per cagione delle pievi della Diocesi di Arezzo situate nella giurisdizione temporale del territorio di Siena.
    La pieve di S. Maria
    in Pava aveva filiali la Canonica di S. Pietro di Villole, S. Giovanni d’Asso, S. Bartolommeo, S. Secondiano del Borgo e la Canonica di Monte; (forse quel Monte che poi ebbe nome di Monterongrifoli). Dopo un decreto del vescovo di Pienza del1594 fu concesso il battistero alle chiese di Monterongrifoli, di Vergelle e di S. Giovanni d’Asso. Quest’ultima era di giuspadronato della nobile famiglia senese de’Salimbeni, allorchè il cardinale Riccardo Petroni nell’anno 1305 comprò da essa il castello di S. Giovanni d’Asso con il distretto e giurisdizioni. (TOMMASI Storia di Siena L. VIII)
    Questa contrada fu saccheggiata e guasta nel 1315 da una mano di soldati ghibellini dopo la vittoria riportata da Uguccione della Faggiuola contro la lega guelfa toscana sotto Montecatini, poco innanzi che seguisse alla pieve
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    a Pava fra alcuni individui della stirpe Salimbeni una mischia (anno 1332) registrata nella Cronaca senese di Andrea Dei. (MURATORI Rerum Italicarum Scriptores Vol. XV) – Fu intorno a questa età pievano di S. Maria in Pava il B. Alberto di Chiatina, oggi S. Nazzario sotto Chiusure, eletto quindi arciprete della chiesa maggiore di Colle in Val d’Elsa, dove morì in odore di santità.
    Lo stato agrario del suo territorio è in gran parte a pastura, avvicendato con sementa di granaglie, in parte a vigneti con gelsi e olivi, mentre una buona porzione conservasi ancora quale fu visto dalle generazioni più remote, coperto cioè di quelle selve e naturali boscaglie, dalle quali presero il distintivo i popoli di S. Angelo
    in Luco, ossia di Chiusure e di S. Maria in Saltu, vale a dire in bosco.
    Non passa alcuna strada Regia per il territorio di S. Giovanni d’Asso; una sola provinciale è quella che staccasi dalla Regia romana a Torrenieri, e rimontando contro la corrente dell’Asso rasenta il capoluogo. Costà cavalca il fiume e sale a Montisi, di dove si dirige in Val di Chiana biforcando sul poggio di Petrojo, un ramo per Trequanda, e l’altro per Sicille e le Muricce alla pieve a Mensole sotto Asinalunga. – Fra le vie rotabili comunitative ve ne sono tre; una è quella che alla confluenza del torrente Trove nell’Asso porta dalla strada provinciale sopra accennata a Lucignano d’Asso; l’altra che dalle vicinanze di Torrenieri conduce al villaggio di Vergelle, e la terza che da S. Giovanni d’Asso sale a Monterongrifoli.
    In ordine al Regolamento generale del 2 giugno 1777 sull’organizzazione delle Comunità della provincia
    superiore dello Stato senese, fu determinato la riunione a S. Giovanni
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    d’Asso di 4 preesistenti Comunità: prima S. Giovanni d’Asso; seconda Lucignano d’Asso; terza Monterongrifoli; quarta Vergelle.
    Questa comunità dipende nel civile dalla potesteria di Buonconvento, nel criminale e nelle cose governative dal vicario R. di Montalcino, dove risiede anche il suo cancelliere comunitativo, e l’ufizio di esazione del Registro, mentre quello delle Ipoteche è in Montepulciano.
    Non vi sono arti nè manifatture di rilievo; scarso è il commercio di granaglie e bestiami di questa Comunità. Non si tengono mercati settimanali nel capoluogo; sivvero uno nel giovedì a Monterongrifoli, con due fiere per anno a S. Giovanni d’Asso; la prima il 29 agosto, giorno della festa del Santo patrono, e l’altra il giovedì dopo la prima domenica di ottobre.

    POPOLAZIONE della Comunità di S. GIOVANNI D'ASSO a tre epoche diverse

    POPOLAZIONE dell'anno 1640
    - S. Giovanni d'Asso, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve),
    popolazione n° 408
    - Lucignano d'Asso, titolo della chiesa: S. Biagio (Arcipretura),
    popolazione n° 232
    - Monterongrifoli, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Arcipretura),
    popolazione n° 369
    - Pieve a Salti, titolo della chiesa: Natività di Maria (Pieve),
    popolazione n° 197
    - Vergelle, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Prioria),
    popolazione n° 70
    - Totale n° 1276

    POPOLAZIONE dell'anno 1745
    - S. Giovanni d'Asso, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), popolazione n° 402
    - Lucignano d'Asso, titolo della chiesa: S. Biagio (Arcipretura),
    popolazione n° 150
    - Monterongrifoli, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Arcipretura),
    popolazione n° 267
    - Pieve a Salti, titolo della chiesa: Natività di Maria (Pieve),
    popolazione n° 269
    - Vergelle, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Prioria),
    popolazione n° 131
    - Totale n° 1219

    POPOLAZIONE dell'anno 1833

    - S. Giovanni d'Asso, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), popolazione
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    - Lucignano d'Asso, titolo della chiesa: S. Biagio (Arcipretura),
    popolazione n° 206
    - Monterongrifoli, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Arcipretura),
    popolazione n° 405
    - *Pieve a Salti, titolo della chiesa: Natività di Maria (Pieve),
    popolazione n° 134
    - Vergelle, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Prioria),
    popolazione n° 137
    - Somma n° 1304

    Frazione di POPOLAZIONE di parrocchie situate fuori della Comunità di S. GIOVANNI D'ASSO

    - nome del luogo: Cosona, titolo della chiesa: SS. Pergentino e Lorentino, comunità in cui è situata la chiesa: Pienza, popolazione n° 13
    - nome del luogo: Sanquirico, titolo della chiesa: SS. Quirico e Giuditta, comunità in cui è situata la chiesa: Montalcino,
    popolazione n° 9
    - Somma n° 22

    -TOTALE
    popolazione 1833: n° 1326

    La suddetta * Pieve a Salti ha inoltre o abitanti nelle contigue Comunità di Buonconvento, e di Montalcino.

    ASSO (S. GIOVANNI D’) Dove si rammenta la pieve di S. Maria in Pava, si aggiunga: che cotesta pieve fosse nei contorni di Monterongrifoli lo dichiara una membrana del 28 settembre 1306 che fu del Monastero di S. Agostino di Siena, ora nell’
    Arch. Dipl. Fior. Scritta presso la Pieve di S. Maria a Pava della Diocesi d’Arezzo, nella corte di Monterongrifoli .
    La sua Cancelleria comunitativa attualmente é in San Quirico.
    La popolazione della Comunità di S. Giovanni d’Asso nel 1833 sommava con le sue frazioni 1326 abitanti; essa nel 1845 noverava 1392 individui, cioé:

    S. GIOVANNI D’ASSO,
    Abitanti N.° 466
    Lucignano d’Asso, Abitanti N.° 219
    Menterongrifoli,
    Abitanti N.° 367
    Vergelle,
    Abitanti N.° 140
    Pieve a Salti,
    Abitanti N.° 170

    Annessi

    Cusona; da Pienza, Abitanti N.° 1
    S. Quirico;
    da S. Quirico, Abitanti N.°
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    TOTALE,
    Abitanti N. °1392
Localizzazione
ID: 282
N. scheda: 3660
Volume: 1; 6S
Pagina: 163 - 165; 16
Riferimenti: 38370
Toponimo IGM: S. Giovanni d'Asso
Comune: SAN GIOVANNI D'ASSO
Provincia: SI
Quadrante IGM: 121-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1710629, 4781121
WGS 1984: 11.59139, 43.15508
UTM (32N): 710692, 4781296
Denominazione: S. Giovanni d'Asso
Popolo: S. Giovanni Battista a S. Giovanni d'Asso
Piviere: S. Giovanni Battista a S. Giovanni d'Asso
Comunità: S. Giovanni d'Asso
Giurisdizione: Buonconvento
Diocesi: Pienza
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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