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Monticello

 

(Monticello)

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    MONTICELLO (Monticlum) in Val d’Orcia. – Castello situato sul dorso di un poggio chiamato un dì Monte Pinzutolo, con chiesa plebana (S. Michele) sostituita all’antica cappella di S. Stefano nella Comunità e circa 4 miglia toscane a levante di Cinigiano, Giurisdizione di Arcidosso, testè di Monticello stesso, Diocesi di Montalcino, già di Chiusi, Compartimento di Grosseto.
    Il primo documento conosciuto relativo a questo Monticello lo trovo in una carta della badia Amiatina scritta in Monticello nel maggio dell’860. Trattasi di un livello fatto dal proposto della badia suddetta di una casa con terre poste ne’casali di Monticello e di Lamole per l’annua pensione di nove denari e di un’anfora di vino a giusta misura.
    – Vedere LAMOLE.
    Nel 915 con diploma degli 8 dicembre l’Imperatore Berengario I confermò alla badia del Monte Amiata, fra le altre cose, la cella di S. Stefano a Monticello con le sue pertinenze; il qual privilegio fu poi confermato sotto dì 26 febbrajo 996 dal re Arnolfo e di nuovo nel 5 aprile 1037 dall’Imperatore Corrado II.
    In questo stesso Monticello nel secolo X possedeva una corte il marchese Lamberto figlio che fu d’Ildebrando, il quale per istrumento del 18 aprile 973, rogato nel Castello di Waliano sull’Ombrone, vendè o piuttosto impegnò, le sue corti di Monticello e di Montecchiello situate entrambe nel contado di Chiusi insieme ad altre 43 corti e castella per la vistosa somma di lire diecimila al prete Ropprando, dal qual prete 16 anni dopo (17 aprile 989) le stesse corti furono redente per un’egual somma dalla contessa Ermengarda vedova lasciata dal suddetto marchese. –
    Vedere GULLIANO o GALLIANO nella Valle dell’Ombrone sanese.
    Nel 1240, sotto di 5 agosto, per atto rogato in Monticello gli uomini del castello di Monte Pinzutolo situato nelle pendici del Monte Amiata
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    sul fiume Zancone, stante un incendio che arse il loro castello, trovandosi costretti a ritirarsi da detto luogo, convennero con l’abate del Mont’Amiata, di cui essi erano vassalli, di fabbricarsi nuove abitazioni nel Castello di Monticello con facoltà di edificare una chiesa parrocchiale (l’attual pieve di S. Michele) con annesso cimitero, previa peraltro la promessa di pagare agli abati del Mont’Amiata, come in Monte Pinzutolo, tutti i dazj, servitù, bandi annone, ecc. In vista pertanto de’danni sofferti da quella gente rimasta priva di patria, l’abate del Mont’Amiata accordò loro la facoltà di recarsi a dimorare stabilmente in Monticello con l’esenzione per tre anni dal terratico, e per sei anni da tutti i dazj.
    D’allora in poi i nomi de’due castelli si confusero insieme al segno che
    Monticello e Monte Pinzutolo divennero un luogo medesimo, siccome lo dimostrano i seguenti documenti. Il primo è scritto li 6 aprile 1263 in Galiano (Waliano); nell’altro del 3 giugno di quello stesso anno, si rammenta la chiesa di S. Michele a Monte Pinzutolo, o a Monticello. Anche nel 4 gennajo 1265 i massari e consiglieri di quella comunità promisero a Giovanni abate del Monte Amiata l’annuo tributo di uno stajo di granaglia per ogni casa massarizia, come costumavasi innanzi l’incendio del castello di Monte Pinzutolo.
    A meglio dimostrare la sinonimia di questi due paesi citerò un deposto di due testimoni de 21 novembre 1328, fatto nella curia di Monticello, per provare che la chiesa di S. Michele a Monticello continuava ad essere sottoposta agli abati del Monastero amiatino, e in conseguenza ch’era esente dalla giurisdizione de’vescovi di Chiusi.
    Nel dì 30 ottobre 1313 (
    stile pisano) dai monaci del Montamiata fu notificata agli abitanti di Monticello una lettera dell’Imperatore Arrigo
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    VII, che comandava di far guerra al Comune di Siena ed ai suoi aderenti per essere ribelli all’Impero. (loc. cit. Carte della stessa badia).
    Arroge che il paese di Monticello sino dal 1119 era stato posto dai monaci amiatini sotto la garanzia della Repubblica di Siena, alla quale poi quegli abitanti si sottomisero stabilmente nel principio del secolo XV insieme con altri paesi della montagna. Infatti il governo di Siena fino del 1413 aveva fatto di Monticello un capoluogo di giurisdizione civile, il cui potestà vi si mantenne sino alla legge del 21 ottobre 1837, con la quale la potesteria di Monticello fu riunita al vicariato regio di Arcidosso.
    Lo statuto di Monticello esistente alle Riformagioni di Siena fu redatto nel 1551. Gli abitanti di questo castello dopo la riunione dello stato sanese alla corona Medicea prestarono a questa il giuramento di sudditanza nel dì 2 settembre dell’anno 1559.
    La parrocchia di S. Michele a Monticello nel 1595 aveva 804 abitanti; nel 1640 ne contava 697; nel 1745 era ridotta a 316; e nel 1833 la stessa parrocchia faceva 959 abitanti.
Localizzazione
ID: 2840
N. scheda: 34830
Volume: 3
Pagina: 567
Riferimenti:
Toponimo IGM: Monticello
Comune: CINIGIANO
Provincia: GR
Quadrante IGM: 129-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1702478, 4751294
WGS 1984: 11.4804, 42.88896
UTM (32N): 702541, 4751468
Denominazione: Monticello
Popolo: S. Michele a Monticello
Piviere: S. Michele a Monticello
Comunità: Cinigiano
Giurisdizione: Arcidosso
Diocesi: (Chiusi) Montalcino
Compartimento: Grosseto
Stato: Granducato di Toscana
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