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Moriano (S. Quirico)

 

(S. Quirico di Moriano)

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    MORIANO in Val di Serchio. – Contrada che abbraccia sei popoli e più borgate, sotto i vocaboli di S. Cassiano, S. Concordio, S. Gemignano, SS. Lorenzo e Michele, S. Quirico e S. Stefano a Moriano, tutti compresi nel pievanato di S. Maria a Sesto, o a Moriano, qualche volta detta a Ducenta, nella Comunità Giurisdizione Diocesi e Diocesi di Lucca, che trovasi fra le tre e le sei miglia toscane a ostro della stessa contrada.
    Queste varie borgate, meno la cura di S. Gemignano, sono situate lungo la ripa destra del fiume Serchio, a partire dalla pieve di Sesto, quindi passando dal Ponte a Moriano, arrivano fino di quà da S. Quirico a Moriano, che è una delle parrocchie di detta contrada più vicina a Lucca.
    Sull’antichità della pieve di S. Maria a Sesto non incontro memorie più vetuste un istrumento d’investitura della medesima data sino dal 29 agosto dell’806 da Jacopo Vescovo di Lucca al chierico Agiprando con tutte le altre chiese alla stessa pieve soggette, meno una dedicata a S. Terenzio nel Vico Elingo, stata da lunga mano distrutta. – (MEMOR. LUCCH. T. IV. P. II.) Si conosce bensì l’epoca dell’edificazione di un oratorio di S. Pietro fondato nel 755 nel vico di S. Stefano a Moriano; nella qual’ultima chiesa ducento anni dopo fu rogato un contratto enfiteutico sotto dì 25 ottobre 955, stato pubblicato nel T. V. P. III delle spesse volte citate Memorie lucchesi.
    Questa chiesa di S. Stefano fu distinta dalle altre di Moriano, qualificandosi
    de Castro Moriani, perché nel suo popolo appunto era compreso il castello col palazzo del vescovo suo signore.
    Alla stessa contrada di Moriano apparteneva in quei secoli un’altra cappella sotto il titolo di
    S. Miniato a Sesto rammentata in due
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    carte del 25 settembre 829, e 24 gennajo 844; ch’io congetturo essere la medesima chiesa di S. Miniato, la quale più tardi diede il nome alla borgata di S. Miniato allato a Lucca. – Vedere LAMI, Antichità Toscane T. II. Istoria della venuta de’Bianchi di ser Luca da Pistoja.
    In quanto alla contrada di
    Moriano situata sulla ripa sinistra del Serchio sotto il popolo di S. Gemignano resta dubbio se ad essa volesse appellare una carta lucchese del 18 settembre 975, edita nelle Mem. Lucch. T. V. P. III, relativamente al livello di alcuni beni posti in luogo detto Geminialula presso il fiume Serchio.
    Della chiesa di S. Quirico a Moriano, altrimenti detto a
    Nicciano nel distretto di Moriano, si fa menzione, fra le altre, in una carta del 26 aprile 984, ed in altra del 26 luglio 985. (Oper. cit.)
    Rispetto poi alle chiese di S. Lorenzo e di S. Michele a Moriano, situate nella villa di
    Orbana e in Stabbiano, citerò un lodo pronunziato fra il 1074 e il 1080 nell’episcopio di Lucca, all’occasione di vertenze insorte fra Anselmo santo vescovo di detta città, e alcuni signori di contado, i quali pretendevano di aver diritto giurisdizionale sui castelli e corti di Moriano e di Mammole. Per la qual cosa gli arbitri decisero, che gli abitanti della parrocchia di S. Stefano a Moriano e quelli delle ville sottoposti alle cure di S. Lorenzo, di S. Michele a Orbana e di S. Quirico a Nicciano, dovessero dipendere dalla giurisdizione civile del Vescovo di Lucca, o del suo messo residente nel castello e corte di Moriano, nel modo ch’erano stati vassalli dei vescovi i loro antenati.
    Sotto
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    il vocabolo di Moriano trovasi inoltre nominata anco la chiesa di S. Angelo a Brancoli in una deliberazione del 18 luglio 1111 fatta dentro il castel di Moriano dal vescovo lucchese Rangerio, con la quale fu liberato il rettore della chiesa di S. Angelo di Moriano (ora convento de’Passionisti) dall’obbligo di pagare alla cattedrale soldi 5 di argento; ed invece lo stesso Vescovo Rangerio gli somministrò soldi cento a tenore di una promessa fatta dal religiosissimo Anselmo suo antecessore. – (MEMOR. LUCCH. T. IV. P. II.)
    Rammentano poi il Castello di Moriano come feudo de’vescovi di Lucca, fra le altre pergamene dei secoli IX, X, XI e XII dell’
    Arch. Arciv. Lucch. le seguenti: del 21 marzo 955; del 30 giugno 971; del febbrajo 977 e del 20 gennajo 1121, l’ultima dalle quali contiene il giuramento di vassallaggio prestato nel palazzo baronale posto nel castel di Moriano dai vassalli ivi abitanti in mano del vescovo Benedetto, presenti fra i testimoni due consoli della corte di S. Martino di Lucca – (Op. cit.)
    A conferma del diritto dei vescovi lucchesi sopra il castello e giurisdizione di Moriano citerò un diploma imperiale di Ottone IV del 14 dicembre 1209, rinnovato nel 15 febbrajo 1355 da Carlo IV, che concedevano entrambi ai prelati di S. Martino, non solamente il monte di Moriano, ma ancora due castelli omonimi col diritto del pedaggio insieme con tutta la contrada di Moriano designata ne’seguenti confini, a loco qui dicitur Saxus usque ad Montem Bonellum, et a fluvio Serclo usque ad Montem Catinum.
    Dalle parole dei diplomi qui sopra accennati si viene a conoscere che il Castello di Moriano era situato su di un poggio dello stesso nome, il quale sporge sopra la ripa
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    destra del Serchio quasi di fronte al bellissimo ponte nuovo di pietra arenaria, della qual roccia consiste l’ossatura de’poggi di Brancoli e di una gran parte di quelli che scendono dalle Pizzorne lungo il torrente Fragga fino al Serchio.
    Del ponte a Moriano, che cavalca il Serchio costà donde una volta esso fiume tripartito scendeva nel piano di Lucca, si hanno memorie fino dal secolo IX almeno. Fa fede di ciò una pergamena del 24
    gennajo 844, con la quale due fratelli abitanti in loco Sexto offrirono alla chiesa di S. Miniato a Sesto fondata dai loro genitori una casa con vigna posta al Ponte presso il rivo Fisona. – Il ponte a Moriano fu più volte restaurato, e talvolta riifondato di pianta. Quello che cavalcava il Serchio prima dell’anno 1832 fu opera del celebre artista lucchese Matteo Civitali, e del suo nipote Vincenzio Civitali; avvegnachè a Matteo apparteneva l’arco maggiore, che aveva 50 braccia di corda, alto a proporzione, fatto a schiena d’asino nel 1490; del nipote poi era l’altro arco eseguito, nell’anno 1581 ad imitazione del primo, siccome avvisava l’iscrizione in marmo ivi murata. Magnifico e assai più comodo è il ponte attuale di pietra arenaria lavorata, che fu edificato nel 1832 col disegno e direzione dell’architetto lucchese Giovanni Lazzerini.
    Sulla strada maestra lungo la ripa sinistra del Serchio nel popolo di S. Gemignano a Moriano esisteva uno spedale per i pellegrini con chiesucola dedicata a S. Ansano. Di esso trovo memoria fra le carte dell’Opera di S.Jacopo di Pistoja, sotto di 4 settembre del 1365, quando un canonico della cattedrale di Pistoja era spedalingo di S. Ansano presso il
    Ponte a Moriano, come lo era di un’altro spedaletto di S.Jacopo a Colle
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    Bertrandi nella Garfagnana. – (ARCH. DIPL. FIOR.)
    L’ospedale di S. Ansano posteriormente al secolo XIV fu riedificato sull’opposta testata del
    Ponte a Moriano.
    Il Borgo del Ponte a Moriano fa parte insieme col castello del popolo di S. Stefano, che conservasi fra le parrocchie filiali della pieve di S. Maria a Sesto.
    Cotesta chiesa plebana nel 1260 aveva per succursali le seguenti sette cappelle; 1.
    S. Gemignano (tuttora parrocchiale); 2. S. Leonardo d’Aquileja (idem); 3. S. Michele di Villa Orbana, (ora unita a S. Lorenzo a Moriano); 5 S. Genesio di Mammole (ora unita a S. Andrea a Mastiano); 6. S. Quirico di Nicciano, o di Morano (esistente); 7. S. Stefano del Castel di Moriano (idem); 8. S. Lorenzo di Stabbiano (attualmente unita alla cura di S. Michele a Moriano); 9. S. Andrea di Mastiano (unita alla parrocchia di Mammoli.)
    La chiesa di S. Concordio a Moriano esisteva sino almeno dal secolo X,
    attestandolo un contratto del 21 luglio del 948, col quale Corrado vescovo di Lucca fece una permuta di beni situati nel Vico Elingo con altri posti nel distretto di S. Concordio a Moriano presso Villa Orbana. – (MEMOR. LUCCH. T. V. P. III).
    Nei secoli posteriori furono aggiunte al piviere di Sesto a Moriano le chiese di S. Cassiano e
    di S. Concordio a Moriano, di S. Quirico a Monsanquilico e di S. Alessio, mentre la chiesa parrocchiale di S. Lorenzo e S. Michele a Moriano fu eretta essa stessa in battesimale. La contrada di Moriano nel 1832 comprendeva 2050 abitanti suddivisi nelle
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    seguenti sette parrocchie; cioè:

    Pieve di S. Maria a
    Sesto, Abianti N° 310
    Parrocchia di S. Cassiano a
    Moriano, Abianti N° 148
    Parrocchia di S. Concordio a
    Moriano, Abianti N° 140
    Parrocchia di S. Gemignano
    , Abianti N° 264
    Pieve de’SS. Lorenzo e Michele
    , Abianti N° 454
    Parrocchia di S. Quirico a
    Moriano, Abianti N° 244
    Parrocchia di S. Stefano a
    Moriano, Abianti N° 490
    TOTALE, Abianti N° 2050
Localizzazione
ID: 2874
N. scheda: 35174
Volume: 3
Pagina: 609 - 611
Riferimenti: 12980, 18090, 35172, 35173, 35175, 35176
Toponimo IGM: S. Quirico di Moriano
Comune: LUCCA
Provincia: LU
Quadrante IGM: 105-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1621851, 4860381
WGS 1984: 10.51777, 43.88803
UTM (32N): 621915, 4860556
Denominazione: Moriano (S. Quirico)
Popolo: S. Quirico a Moriano, a Nicciano
Piviere: S. Maria Assunta a Sesto, a Moriano, a Ducenta
Comunità: Lucca
Giurisdizione: Lucca
Diocesi: Lucca
Compartimento: x
Stato: Ducato di Lucca
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